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3 - LA SELEZIONE CLONALE

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Academic year: 2021

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3 - LA SELEZIONE CLONALE

3.1 – DEFINIZIONE

La selezione clonale rappresenta una tecnica di miglioramento genetico per via vegetativa che sfrutta le diversità dovute a mutazioni gemmarie naturali o indotte.

Scopo della selezione clonale è quello di individuare, all’interno di una varietà-popolazione, biotipi (cloni) che hanno caratteristiche migliorative o comunque geneticamente interessanti per un futuro impiego.

Dopo l’individuazione è opportuno isolare e moltiplicare il clone in modo da verificare la sua reale validità genetica (ed il suo stato sanitario) con prove comparative effettuate in un unico ambiente per numerosi anni, seguendo un rigoroso protocollo sperimentale, quale quello O.I.V., qui di seguito riportato.

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3.2-SCHEMA DI SELEZIONE CLONALE

(protocollo sperimentale O.I.V.)

A) Preselezione (10-50 vigneti per varietà)  Esame visivo (virus)

 Caratteri morfologici, quantitativi e qualitativi

Individuazione fenotipica di 100-150 presunti cloni per varietà

B) Selezione clonale

Tralci(ELISA:arricciamento,accartocciamento,ecc.) 1a Collezione – Selezione sanitaria

(in vaso o in campo: terreno esente da Xiphinema) Termoterapia per

i cloni importanti, microinnesto, controllo in colle-zione (mutazioni)

(Per tre anni controlli sanitari)

2a Collezione – Selezione genetica

(cloni esenti da virus)

2 campi d’omologazione in condizioni ecologiche diverse  2 portinnesti, 12 ceppi, 3 ripetizioni

 dopo il 4° anno (per 5 anni)si effettuano i controlli morfologici, fenologici, quantitativi e qualitativi, vigoria, ecc.

 microvinificazione  elaborazione risultati.

C) Omologazione (materiale di base)

• Premoltiplicazione (materiale di base e certificato)

• Moltiplicazione (materiale certificato)

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D) Sperimentazione dei cloni omologati

• 2 campi di comparazione (cloni di province diverse)

• 96 ceppi per clone (8 ripetizioni per 12)

• microvinificazioni di almeno 50 L,

• controlli sanitari e quali-quantitativi,dopo il 4° anno per 5 anni.

a) cloni non rispondenti (eliminati)

b) cloni analoghi per caratteri (prudenza) c) cloni miglioratori (propagati))

Superselezione (indicazioni supplementari in etichetta)

E) Conservatorio

• Migliori cloni di (b) e di (c) –RISERVE- ;

• 10-50 cloni vitigno minimo;

• 10 ceppi per clone su 1 portinnesto;

• controllo genetico – sanitario sul terreno e pianta;

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3.3 - LA SELEZIONE CLONALE DI VERMENTINO

La situazione genetica del Vermentino per lungo tempo, come si è visto in precedenza, non è stata chiara, in conseguenza anche dei numerosi sinonimi con cui era conosciuto nelle diverse aree geografiche. Carlone (o.c.) riportava che nel 1964 erano conosciuti due diversi tipi di Vermentino: il " serrato" e lo " spargolo ". Secondo quanto riportato essi varierebbero nella forma del grappolo che, in quello "serrato", sarebbe medio o grosso (lunghezza 15-25 cm. ), piramidale alato, con una o due ali, mentre in quello "spargolo" sarebbe medio o medio-grosso, (lunghezza 14-20 cm.), generalmente cilindrico ed allungato.

Anche negli acini esisterebbe una differenza tra i due tipi di Vermentino: in quello serrato gli acini sono medio-grossi o grossi, generalmente sferoidi, ma imperfettamente, perché a causa della compattezza del grappolo essi diventano leggermente allungati.

Nel Vermentino “spargolo” l'acino è un po' più piccolo, non si discosta mai dalla forma sferoide ed ha una colorazione giallo-ambrata più estesa..

Queste affermazioni tuttavia non sono mai state documentate scientificamente.

Allo stesso modo vi era disparità di opinioni in merito alla corrispondenza tra Vermentino, Pigato e Favorita. Carlone nel lavoro sopra citato riporta le osservazioni di alcuni ricercatori che, basandosi sulle caratteristiche ampelografiche del germoglio e delle foglie, garantirebbero l’assenza di identità tra tali vitigni.

Finalmente, è stata fatta chiarezza negli anni ottanta con lo sviluppo della ricerca e soprattutto delle nuove tecnologie, che hanno permesso di studiare sempre più a fondo gli organismi viventi. Infatti

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con l’introduzione delle analisi sul Dna, si è potuta dimostrare l’ipotesi di sinonimia tra “Favorita” coltivata in Piemonte e il “Pigato” ed il “Vermentino” coltivate in Liguria (Schneider e Mannini, 1990).

Quindi è stato deciso di considerare tutti questi biotipi come appartenenti alla varietà popolazione Vermentino.

La selezione clonale del Vermentino è stata effettuata in Italia ed in Corsica.

In Italia il lavoro di selezione clonale è stato svolto da: 1) Vivai Cooperativi di Rauscedo, sigla VCR;

2) Istituti di Coltivazione Arboree e di Patologia Vegetale , facoltà di Agraria, Università di Sassari, sigla CAPVS;

3) Centro Studio Miglioramento Genetico della Vite (ora Istituto di Virologia Vegetale, Sezione Viticoltura) CNR, Torino, sigla CVT.

Il lavoro di selezione clonale effettuato dal Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie legnose dell’Università di Pisa è prossimo alla conclusione, ma per il momento non è possibile disporre di cloni omologati.

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3.4 - CLONI DI VERMENTINO OMOLOGATI IN ITALIA

(VigneVini 2004)

VCR1 (omologato nel 1994)

vigoria e produzione buona, equilibrata, costante, buona fertilità, come quella basale; versatile, d’ottima qualità; grappolo medio, cilindrico-piramidale, con un’ala, semicompatto, acino medio-grosso, sferico, buccia di colore ambrato, consentite; ottima resistenza alla botrite; fertilità reale: 0.88; vino con profumo fruttato, delicato, persistente, fresco, delicatamente aromatico.

VCR2 (Biotipo Favorita di Roero)

vigoria e produzione nella media varietale, costante, fertilità buona, anche quella basale; grappolo piccolo, cilindrico, semicompatto, acino medio-grosso, sferico, buccia sottile ma consistente; minore sensibilità alla botrite ed all’oidio; fertilità reale: 1.05; vino di colore giallo paglierino scarico, con deboli riflessi verdognoli, che rimangono stabili data la resistenza alle ossidazioni, profumo fruttato e persistente, fresco, sapido e salato;

CAP VS 1

vigoria elevata, buona produttività, elevata fertilità, mentre è buona quella basale; grappolo medio, piramidale, semicompatto, acino piccolo, sferico, buccia di colore giallo dorato; buona tolleranza all’oidio, mediocre alla peronospora; fertilità reale: 1.40; vino di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, profumo fruttato di mandorla insieme a note floreali, buona struttura e sapidità, di sufficiente freschezza ed acidità, retrogusto lievemente amarognolo;

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CAP VS 3 (omologato nel 1991)

vigoria elevata, alta capacità produttiva, elevata fertilità; grappolo medio, cilindrico-piramidale, mediamente spargolo, acino medio, sferico, buccia di colore giallo ambrato, di media consistenza; buona tolleranza all’oidio, mediocre alla peronospora; fertilità reale: 1.36; vino di colore giallo paglierino, con delicato profumo, sapido leggero retrogusto amarognolo;

CAP VS 12 (omologato nel 1994)

vigoria elevata, alta capacità produttiva, elevata fertilità; grappolo medio, cilindrico-piramidale, mediamente spargolo, acino medio-piccolo, sferico, buccia di colore giallo ambrato, media consistenza; buona tolleranza all’oidio, mediocre alla peronospora; fertilità reale: 1.30; vino di colore giallo paglierino, con delicato profumo, sapido, leggero retrogusto amarognolo;

CVT 14 (Biotipo Favorita di Roero)

vigoria media, produttività buona e costante, buona fertilità, inclusa quella delle femminelle, mentre modesta quella delle gemme basali; anticipa la maturazione, di buona qualità; grappolo medio, piramidale, con ala sviluppata, mediamente spargolo, acino medio-grande, ellissoide molto corto, buccia di colore giallo dorato, consistente; tollerante nei confronti della botrite; fertilità reale: 1.64; vino giallo paglierino scarico, resistente all’ossidazione, profumato, fresco, sapido, alcolico, di buona struttura; si presta ad affinamento in legno;

CVT 66 (Biotipo Favorita di Roero)

vigoria e fertilità buona, costante, modesta fertilità delle gemme basali, versatile, anticipa la maturazione; grappolo medio, cilindrico piramidale, spargolo, acino medio-piccolo, sferico, buccia di colore giallo dorato, consistente,

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si presta all’appassimento in fruttaio; tollerante nei confronti della botrite; fertilità reale: 1.62; vino di colore giallo paglierino leggermente dorato, intensamente fruttato, fresco, di elevata alcolicità, acidità sostenuta, stabile, pronunciata sapidità; si presta ad affinamento in legno;

CVT78

vigoroso, di buona produttività, non eccessiva per le dimensioni contenute del grappolo; questo ha dorma piramidale, con ala lungamente peduncolata, moderatamente compatto, acino medio, sferico, buccia di colore giallo dorato, consistente; si presta all’appassimento; mantiene una buona dotazione tartarica; tolleranza nei confronti dei marciumi e della muffa grigia; fertilità reale: 1.10; vino di colore giallo paglierino, resistente all'imbrunimento, intensi profumi floreali, fruttati con note di agrumi, strutturato;

CVT 84

si distingue dal CVT 78per: la inferiore vigoria, la superiore capacità produttiva, le dimensioni del grappolo medio-grandi, la forma conica, allungata con ala, l’acino medio-grande; fertilità reale 1.20; vino di colore giallo paglierino carico, con gli ampi profumi di fiori e frutta (mandorle e agrumi), notevole struttura, sapido; si presta ad affinamento in legno;

CVT 105 (Biotipo Favorita di Furmentin)

vigoroso, meno produttivo dei precedenti, costante, buona fertilità, modesta quella delle gemme basali; più tardivo a germogliare, anticipa la maturazione; grappolo allungato, medio grande, cilindrico-piramidale, con ala molto evidente, talora composto, mediamente spargolo, acino medio-grande, sferico, buccia consistente; tollerante nei confronti della botrite; fertilità reale: 1.57; vino di

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colore giallo paglierino scarico, resistente all’ossidazione, fruttato, alcolico, d’acidità sostenuta; si presta sia alla spumantizzazione che all’affinamento in legno;

CVT 55 (Biotipo Pigato)

vigoria moderata ed inferiore a quella del CVT 121, buona la capacità produttiva, discreta fertilità; grappolo medio, piramidale, con ala evidente, semispargolo, acino medio, sferico, buccia di colore giallo, consistente; tollerante nei confronti della botrite; fertilità reale: 1.16; vino di colore giallo paglierino, profumi intensi e prolungati floreali e fruttati, strutturato, sapido, molto fresco, buona resistenza all’imbrunimento; si presta alla produzione di vini tranquilli;

CVT 121 (Biotipo Pigato)

si distingue dal CVT 55 per la notevole vigoria, l’elevata capacità produttiva, dovuta all’ottima fertilità; grappolo di taglia contenuta, di forma cilindrico-conica, con breve ala, semicompatto; fertilità reale: 1.60; vino di colore giallo paglierino, profumi intensi di frutta matura, di buona struttura,

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3.4 - CLONI DI VERMENTINO OMOLOGATI IN FRANCIA

(Onivins, 2004) • 639 • 640 • 766 • 795 • 856 • 876 • 912 • 915 • 963 • 964 39

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