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2.2.2 Primo ampliamento

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Academic year: 2021

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2.2.2 Primo ampliamento

Il primo ampliamento fu progettato il 9 maggio 1961 e consistette nella sopraelevazione del fabbricato esistente e nella realizzazione di una scala laterale di accesso al secondo piano.

Nella relazione che accompagnava il progetto l’ing. Michetti motivava l’ampliamento: “A seguito dello sviluppo sempre maggiore della frazione di

Rosignano Solvay ed a seguito dell’intensificata frequenza negli uffici distaccati da parte del pubblico e per attività culturali, si rende ormai indispensabile procedere ad un ampliamento degli uffici distaccati di quella frazione.”

L’ampliamento è stato eseguito seguendo le stesse linee architettoniche già precedentemente stabilite. Anche la struttura intelaiata in cemento armato ripete lo schema della parte già costruita. La copertura fu trasformata da tetto piano a tetto spiovente, con manto di rivestimento in asfalto e vetroflex tipo Contoplast, poggiante su un’idonea camera d’aria.

Come è possibile vedere nella figura seguente, il prospetto è stato disegnato tenendo conto del futuro ampliamento dell’edificio.

Fig. 2.8 : prospetto frontale

Il Consiglio Comunale si riunì per l’approvazione del progetto in data 20 maggio 1961. Nella seduta si mise in luce la necessità di ubicare nei locali dell’ampliamento, solo a carattere provvisorio, la scuola media “Fattori”, in attesa che l’Amministrazione Provinciale provvedesse a destinare un proprio edificio.

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Durante l’adunanza fu approvato un importo dei lavori pari a £ 13.000.000 e si chiese l’autorizzazione alla licitazione privata fra almeno dieci ditte di fiducia per l’appalto dei lavori murari.

Sempre attraverso le delibere del Consiglio Comunale si può seguire la storia dell’appalto. Come era avvenuto nel caso del primo corpo costruttivo, la gara fu dichiarata deserta per mancanza di offerte. La motivazione riguardava i prezzi indicati nel progetto, che non erano considerati più rispondenti a quelli attuali. Non fu, pertanto, neanche possibile concordare con qualche ditta la trattativa privata. L’Ufficio Tecnico Comunale provvide dunque, in data 6dicembre ’61 alla revisione del progetto portando l’ammontare complessivo dell’opera a £ 14.800.000. Il progetto revisionato venne approvato con la delibera consiliare del 8 dicembre ’61.

Attraverso le date principali si può ricostruire lo svolgimento dei lavori.

 Come riportato sopra, il progetto originale fu redatto in data 9 maggio ’61 mentre il progetto revisionato fu approvato l’8 dicembre ’61.

 A seguito di licitazione privata, in data 17 febbraio ’62, l’Impresa dell’ing. Carlo Bettini di Roma si aggiudicò l’appalto dei lavori murari con un ribasso del 2.5%.

 Il contratto venne firmato il 20 marzo ’62, reso esecutivo dalla Prefettura di Livorno il 7 aprile ’62 e registrato a Cecina il 20aprile.

 I lavori iniziarono il 7 maggio ’62 e dovevano essere ultimati entro il termine di 180 giorni consecutivi dalla data di consegna. Il contratto fissava, per un eventuale ritardo una penale giornaliera di £ 5.000.

 A causa del maltempo l’attività fu sospesa dal 10 ottobre, per un mese e la nuova scadenza fu fissata per il 12 dicembre ’62.

 I lavori furono ultimati il primo dicembre ’62 rientrando, quindi, nei termini utili stabiliti.

 Il 12 dicembre ’62 l’Impresa denunciò un danno di forza maggiore dovuto a un fortunale che provocò notevoli danni al tetto. Il direttore dei lavori accertò la situazione riconoscendo che i danni erano dovuti esclusivamente a cause di forza maggiore.

 Il 23 giugno ’63 la Giunta Municipale approvò il sesto e ultimo stato di avanzamento dei lavori prevedendo la liquidazione all’appaltatore, al direttore dei lavori e ai suoi tre assistenti.

Il contratto stabiliva che il collaudo dei lavori dovesse aver luogo entro il quarto trimestre dalla data di ultimazione dei lavori perciò entro il 2 dicembre ’63.

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Il piano sopraelevato ha consentito la creazione di due stanze e sei vani di grandi dimensioni che ospitarono le aule della scuola media.

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Nell’archivio dell’ufficio tecnico comunale è stato possibile reperire materiale fotografico relativo alla costruzione nella fase antecedente l’ultimo ampliamento (1962 ca.).

È interessante notare sui lati dell’edificio le chiamate dei ferri, lasciate in previsione del futuro ampliamento. Per il resto, l’edificio presenta un aspetto compiuto e sul lato di via Bandiera, visibile nella foto seguente, la parete è ben rifinita e presenta una serie di sei finestre che pochi anni più tardi verranno eliminate.

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Fig. 2.11: foto della facciata

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2.2.3 Secondo ampliamento

Il 14 febbraio 1964 fu redatto il progetto per il secondo ampliamento che portò al completamento dell’edificio. Nella relazione si legge: “Si rende urgente e

indispensabile dotare Rosignano Solvay per ospitare la Scuola Media Unica nonché i richiesti istituti Medi Superiori Magistrali e Liceo Scientifico. ... L’immobile, da destinarsi provvisoriamente a Scuole, nasce però concepito come definitiva destinazione a futuri uffici e non come plesso scolastico. Le strutture pertanto sono portanti, in modo che in futuro vi si possa realizzare dei moderni uffici sia chiusi od ampi con chiusure in vetrate mobili.”

L’ampliamento ebbe come oggetto:

- la costruzione di un corpo anteriore sul lato ovest (su Via Cairoli), su cui era sito il vano scale di accesso al secondo piano;

- la costruzione di un corpo anteriore sul lato est (su Via F.lli Bandiera); - la costruzione, ai lati dell’edificio centrale, di altri due corpi di fabbrica

costituiti da tre piani fuori terra. La lunghezza di queste ali è di circa 23m e la larghezza “ tale da contenere un corridoio centrale e una doppia serie di

uffici profondi 5.30m”.

Fig. 2.13 :schema dell’ultimo ampliamento

Sia nei materiali utilizzati che nella concezione strutturale e architettonica si è cercato di seguire le linee previste nel progetto generale redatto in occasione della costruzione del nucleo iniziale dell’edificio. Per perseguire l’unità estetica della facciata, al piano terra prosegue il portico mentre ai piani superiori il prospetto è

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chiuso da due muri rivestiti in travertino chiaro dove trovano spazio due ampi spazi in cui, come è scritto nella relazione di progetto: “è prevista la collocazione di due

bassorilievi o ceramiche artistiche la cui esecuzione sarà definita in altro tempo e con altra delibera.” A tal fine, nell’importo complessivo del progetto era stata

prevista la somma di £ 1.000.000.

Considerata l’ampia visuale sulla piazza antistante, l’opera artistica avrebbe avuto un buon impatto estetico ma probabilmente si preferì risolvere problemi più incombenti e l’idea fu trascurata.

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Ripercorriamo le date fondamentali che hanno portato al completamento dell’edificio.

 Il progetto fu approvato dal Consiglio Comunale il 14 febbraio ’64. L’importo complessivo dei lavori ammontava a £120.000.000 di cui £106.500.000 per lavori a base d’asta.

 A seguito di una gara per licitazione privata, i lavori furono aggiudicati dall’ImpresaToscana Cementi Armati di Papi e Biasci, con sede a Rosignano Solvay, che offrì il ribasso dell’8.50%. Il contratto fu firmato il 2 febbraio ’66, reso esecutivo dalla Prefettura il 25 febbraio e registrato a Cecina il 4 marzo ’66.

 I lavori furono consegnati il 3 febbraio ’66 e, secondo il capitolato speciale di appalto, dovevano essere consegnati entro 180giorni dalla data del verbale di consegna, perciò il primo agosto ’66.

 I lavori furono sospesi per un mese a partire dal 15 febbraio a causa delle continue piogge che rendevano difficoltosa l’esecuzione degli scavi di fondazione.

 In data 29 agosto l’Impresa chiese una proroga di tre mesi, a causa del cattivo andamento stagionale e del ritardo di alcuni fornitori, che le fu concesso.

 La scadenza ultima del tempo utile fu, dunque, portata al 29 novembre ’66, data in cui fu accertata l’ultimazione dei lavori.

 Il direttore dei lavori redasse lo stato finale il 7 maggio ’68.

 Con nota del 24 aprile ’68 l’Amministrazione Comunale incaricò l’ing. Francesco Filippi del collaudo della struttura. La relazione del collaudo statico fu firmata il 2 maggio ’68, quella del collaudo amministrativo il 15 febbraio ’69.

Per i nuovi locali era prevista la seguente destinazione:

- sulla facciata lato ovest, al piano terra gli uffici delle Imposte di Consumo, al primo piano la biblioteca comunale,

- sul lato est, gli uffici al piano terra erano riservati ad ampliamento degli uffici comunali e lo spazio al primo piano era adibito a “sala di cultura”. - L’ala su Via Cairoli era destinata, per i primi due piani al liceo classico

mentre quella est era riservata all’istituto magistrale ed era servita dal nuovo vano scale laterale.

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- Il secondo piano dell’edificio era interamente riservato all’ampliamento della Scuola Media Unica “G. Fattori” di cui erano già presenti sei aule al secondo piano del corpo preesistente, mentre altre otto occupavano un’altra sede. La costruzione era dunque finalizzata a creare ambienti provvisori per le scuole medie di grado superiore e per dare un’adeguata sistemazione alla scuola media, esistente ma carente di spazi.

L’immobile, nel tempo, è stato sede di attività diverse: ne sono un esempio le piante seguenti che riportano delle destinazioni d’uso successive a quelle definite nel progetto del secondo ampliamento. Anche questa distribuzione dei locali è stata superata ma è utile a mostrare come questa costruzione abbia sempre ospitato funzioni centrali di interesse collettivo.

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Fig. 2.16 :pianta piano secondo

Attualmente:

- l’ala est del piano terra e del primo piano e l’intero secondo piano dell’edificio è occupato dalla scuola media Fattori.

- Sull’ala ovest, al piano terra è presente la biblioteca e al primo piano la sezione di urbanistica del comune.

- Sul lato ovest prospiciente la piazza, al piano terra e al primo piano, trova sede la scuola materna statale istituita negli anni 70.

- La parte centrale dell’edificio al piano terra è sede dell’Informagiovani mentre al primo piano ospita i locali dell’asilo.

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2.1

Evoluzione dei prezzi e dei mezzi disponibili

Leggendo, per le diverse fasi costruttive, le analisi dei prezzi è possibile avere un’idea della loro evoluzione ed effettuare un confronto indicativo con la situazione odierna. Consideriamo ad esempio le voci relative alla mano d’opera e al prezzo dell’acciaio.

Nel 1956, in occasione del progetto originario dell’edificio, la manodopera era remunerata secondo i prezzi unitari riportati sotto.

Otto anni più tardi, nell’Analisi dei prezzi relativa al completamento dell’edificio i prezzi unitari relativi alla manodopera, come si può vedere nel seguente riquadro, appaiono aumentati notevolmente. Ad esempio nel caso di “manovale comune” del 270%, nel caso dell’”operaio specializzato” del 290%.

L’incremento di costo appare ancora più vistoso nel confronto con i valori attuali. Ci si riferisce ai dati relativi ai costi della manodopera di tutte le province italiane aggiornati al settembre 2005. Sono presenti operai di 1°, 2°, 3°, 4° livello a seconda della crescente specializzazione. Considerando i dati relativi alla provincia di

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Livorno, si legge che un operaio di 4° livello, assimilabile al manovale comune, guadagna 18,30€ l’ora (circa £35200) con un incremento dal ’64 del 3700%.

Un operaio di 1° livello costa 22.45€ l’ora con un incremento del 3460%.

Osserviamo ora i prezzi dell’acciaio. Dall’Analisi dei prezzi redatta in occasione dell’ampliamento definitivo del ’64 si osserva che il prezzo unitario del tondino di acciaio posto in opera corrisponde a £85.

Oggi questo prezzo si aggira intorno a £ 2000 al kg. L’incremento, dunque, è del 235%.

Dalle riflessioni appena fatte si capisce come, all’epoca in cui l’edificio fu costruito, più che la necessità di risparmiare sulla manovalanza ci fosse quella di risparmiare sull’acciaio; aspetto questo già messo in luce nel primo capitolo descrivendo lo stato dell’arte di quegli anni. Oggi invece, come mostrano le percentuali appena ottenute, è la manodopera a costituire un considerevole aggravio di costo.

Dalle tabelle dei prezzi elementari, relative alle fasi successive di costruzione, si può seguire anche lo sviluppo nei mezzi utilizzati per il trasporto in cantiere dei materiali. Appare curioso leggere del “barroccio a due ruote della capacità di mc.1

circa con cavallo e conducente” del prezzo lordo di £ 480 all’ora, rimanda ad

un’epoca lontana. Ma la tecnica seguiva un’evoluzione rapida e durante la fase di completamento dell’edificio ad essere noleggiato era un “camion di portata 25 q.li

Figura

Fig. 2.8 : prospetto frontale
Fig. 2.9 : pianta piano secondo
Fig. 2.10: foto lato via Bandiera
Fig. 2.11: foto della facciata
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