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4.3 Descrizione caso studio: Filtri dell’acciaieria

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Academic year: 2021

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4 Caso studio: Filtri dell’acciaieria – ILVA di Taranto

4.1 Lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto

Lo stabilimento siderurgico dell’ILVA di Taranto è il principale impianto produttivo del gruppo ILVA.

L’intero complesso occupa una superficie molto vasta, pari a1500 ettari e al suo interno sono presenti 50 km di strade, 200 km di ferrovia, 190 km di nastri trasportatori.

Sono presenti 2 centrali termoelettriche, 5 altoforni, 2 acciaierie, 2 treni nastro per la produzione dei coils, 2 laminai per le grosse lamiere, 2 impianti di zincatura, 2 tubifici.

Il ciclo di produzione dell’acciaio è integrale. Figura 4.1.

Nel caso specifico dello stabilimento siderurgico dell’ILVA di Taranto il processo produttivo è il seguente:

L'approvvigionamento delle materie prime si ha per mezzo di navi transoceaniche. Il materiale sbarcato viene stoccato in parchi primari.

Il minerale di ferro, prelevato dai parchi, viene trattato nell'impianto di preparazione che, attraverso la vagliature e la miscelazione dei diversi tipi di minerali disponibili, consente di ottenere un materiale dalla composizione chimica e dalla granulometria adatte alla carica in altoforno.

Il calcare estratto dalle cave presenti nello stabilimento viene frantumato e vagliato. La frazione viene miscelata con i minerali per ottenere un agglomerato auto fondente.

Il carbon fossile viene trasformato nell'impianto di cokeria.

Tramite agglomerazione, i minerali di ferro in pezzatura fine vengono trasformati a temperatura elevata, per parziale fusione e sintetizzazione delle particelle, in una struttura porosa e resistente.

Nell'altoforno gli ossidi di ferro, sotto forma di minerale, vengono trasformati in ghisa per effetto delle reazioni chimiche riducenti provocate dal coke e dall'ossido di carbonio. La ghisa liquida, viene trasferita in acciaieria mediante speciali carri ferroviari.

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ferro è detta ghisa d'altoforno e viene prevalentemente usata per produrre, mediante affinazione, i diversi tipi di acciaio.

Nel convertitore la ghisa viene affinata e quindi trasformata in acciaio.

L'acciaio liquido versato in siviera, con l'aggiunta di ferroleghe viene normalmente inviato alla stazione di trattamento fuori forno che consente di affinare la messa a punto chimica del metallo e di rendere omogenea la composizione del bagno.

La solidificazione dell'acciaio avviene tramite colaggio in macchine di colata continua.

La lavorazione avviene tramite il laminatoio, che può essere o a caldo o a freddo.

Il prodotto che viene fuori con la laminazione può essere rivestito da uno strato controllato di zinco idoneo a migliorare la resistenza alla corrosione.

Al termine di questo processo vengono prodotti diversi materiali come tubi, coils e lamiere.

Per quanto detto nei capitoli precedenti, questo tipo di stabilimento è ascrivibile tra quelli a rischio di incidente rilevante, ovvero la complessità delle lavorazioni svolte, la tipologia di impianti ed apparati presenti all’interno potrebbero, durante il sisma, indurre degli stati di sollecitazione variabili che andrebbero a sommarsi a quelli indotti dall’evento principale.

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Figura 4.1: Processo produttivo dello stabilimento ILVA di Taranto

4.2 Descrizione del complesso di filtraggio dell’ILVA

Oggetto di questo lavoro di tesi è un edificio industriale in acciaio situato all’interno dello stabilimento siderurgico dell’ILVA di Taranto. Figura 4.2.

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Figura 4.2: Posizione dei Filtri dell’acciaieria all’interno dello stabilimento

In particolare questo studio si è occupato dell’edificio dei filtri dell’acciaieria, il quale insieme ai silos, alla ciminiera e al gasdotto, costituisce una delle quattro parti principali di cui è formato il complesso di filtraggio dell’ILVA, struttura principale di recente realizzazione il cui compito all’interno dello stabilimento è di filtrare i gas di scarico provenienti dall’acciaieria. Figura 4.3.

Figura 4.3: Pianta del complesso di filtraggio dei gas dell’ILVA

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I filtri dell’acciaieria sono l’edificio principale tra i quattro. La sua funzione è di filtrare i gas e contenere polveri di scarico. E’ realizzato attraverso una struttura mista a telaio e controventi concentrici in direzione longitudinale e controventata nell’altra.

Come è possibile vedere in Figura 4.4, sotto i filtri sono situate dodici tramogge. La polvere contenuta all’interno di quest’ultime viene scaricata sui nastri trasportatori e attraverso questi trasportata nei silos.

Figura 4.4 : Vista esterna dei filtri dell’acciaieria

I Silos contengono quindi le polveri provenienti dai filtri e trasportate dai nastri trasportatori. La struttura è costituita da un telaio in acciaio controventato ed è connessa ai filtri dell’acciaieria con una serie di connessioni alla quota di 4.65 m. Un singolo silo è supportato da otto appoggi imbullonati che trasferiscono il carico alla sottostruttura.

Vedi Figura 4.5 a) e 4.5 b). I silos hanno un diametro di 6.30 m e un altezza di 8.50 m a partire dalla base delle tramogge alla sommità del silo.

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Figura 4.5 b): Connessione tra silo e struttura portante

Figura 4.5 a): Vista esterna dei silos

La ciminiera è direttamente connessa con i filtri dell’acciaieria attraverso un collegamento flessibile. Vedi Figura 4.6 b). L’altezza della ciminiera è di 40 metri.

Il gasdotto proviene dall’acciaieria e trasporta gas di scarico diretto ai filtri. La connessione tra il gasdotto e i filtri dell’acciaieria è anch’essa flessibile ed è mostrata in Figura 4.6 a)

Figura 4.6 a): Connessione tra il gasdotto e l’edificio filtri dell’acciaieria.

Figura 4.6 b): Connessione tra la ciminiera e l’edificio filtri dell’acciaieria.

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4.3 Descrizione caso studio: Filtri dell’acciaieria

Come già specificato al paragrafo precedente, il presente lavoro di tesi si è occupato nello specifico dei filtri dell’acciaieria.

Questo edificio ha una pianta rettangolare di dimensioni 37.80 m x 16.94 m ed un’altezza massima di 29.64 m; può essere diviso in tre parti come mostrato in Figura 4.7.

Figura 4.7: Suddivisione dell’edificio Filtri dell’acciaieria

a) Struttura di supporto b) Filtri

c) Copertura

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eccentrici nella direzione principale, lungo X, e un sistema controventato nell’altra direzione, lungo Y. Vedi Figura 4.8

Sul primo orizzontamento, alla quota di 4.65 m, si trova il sistema del nastro trasportatore e alla stessa quota si ha il collegamento tra questa struttura e quella dei silos.

Le colonne sono continue per tutta l’altezza che risulta pari a 11.8 m; sono realizzate mediante un profilo in acciaio HEA 400.

Pur essendo una struttura regolare si ha una variazione della tipologia dei controventi, in particolare si hanno controventi eccentrici a diagonale singola e controventi a V rovescia. Oltre alla diversa tipologia, si osserva una variabilità anche nei profili utilizzati: HEA 140, HEA 160, HEA 180, HEA 260, HEA 280, HEA 300 ed 2L 70 x 7 (per gli elementi rompitratta). Figura 4.9 a), b), c).

Figura 4.8: Vista 3D della sottostruttura

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In particolare in direzione trasversale alla quota di 4.65 m si hanno controventi a V rovescia lungo i 7 portali, per un’altezza libera di inflessione pari a 3.65m.

Dalla quota di 4.65 m alla sommità delle colonne, la dove poggiano le tramogge, si sviluppa un altro sistema di controventi a portale con elementi rompitratta nell’allineamento n.4 e controventi a diagonale singola negli altri casi. Le colonne in questo tratto presentano una lunghezza libera d’inflessione pari a 7.15 m

In direzione longitudinale, dove la tipologia è mista a telaio e controventi, questi ultimi sono a V rovescia con elementi rompitratta e disposti in posizione centrale, precisamente tra il terzo e il quinto portale. Figura 4.9 d).

Figura 4.9 a): Elevazione allineamento 1 – 2 – 3

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Figura 4.9 b): Elevazione allineamento F4

Figura 4.9 c): Elevazione allineamenti F5 - F6 - F7

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Figura 4.9 d): Elevazione allineamenti FA – FB – FC – FD

A quota 4.65 e 14.55 sono presenti dei collegamenti rappresentati rispettivamente da un impalcato di servizio realizzato con travi principali e travi secondarie realizzate con una molteplicità di profili HEA ed IPE e da delle travi realizzate con profili IPE 300. Un ulteriore collegamento è situato alla quota 22.5m, ovvero alla sommità delle tramogge realizzato anche in questo caso con profili IPE 300.

I filtri o tramogge sono la parte centrale dell’edificio, ubicate tra la struttura di supporto e la copertura. Esse conducono la polvere sul nastro trasportatore; sono gusci a parete sottile, nervate per la presenza di profili di irrigidimento (pipe beam) UPN orizzontali ed HEA verticali. Uno scheletro di irrigidimento realizzato con profili UPN è posto al loro interno.

La sovrastruttura, situata al di sopra delle tramogge, si trova a quota di 22.5 m e si estende in elevazione fino ad un altezza di 29.64m. Su essa è stata progettata e montata una baraccatura esterna costituita da profili UPN saldati alla struttura portante sui quali è imbullonata la lamiera.

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Figura 4.10: Vista 3D della sovrastruttura

La sovrastuttura fa da copertura all’edificio ed è percorribile grazie alla presenza di una passerella raggiungibile attraverso un collegamento verticale rappresentato da scale di servizio.

E’ realizzata mediante un sistema misto a telai e controventi. In questo caso i controventi sono a V rovescia con elementi rompitratta e sono collocati in entrambe le direzioni su tutti i lati esterni dell’edificio in posizione centrale. Figura 4.11 a), b), c).

Figura 4.11a): Elevazione allineamenti 1 – 2 –3 – 4 – 5 – 6 – 7

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Figura 4.11b): Elevazione allineamenti A e D

Figura 4.11c): Elevazione allineamenti B e C

I giunti tra le aste sono imbullonati, in particolare i giunti di continuità trave colonna in direzione longitudinale sono di tipo flangiato, mentre per il resto dei giunti si tratta di nodi cerniera.

La struttura non è direttamente poggiata a terra, ma poggia su dei basamenti in cemento armato di 0.8 x0.8 x 1m. Figura 4.12

Figura 4.12: Particolare attacco colonna – basamento in ca.

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Per gli edifici esistenti, la Norma italiana al Capitolo 8 indica l’utilizzo dei fattori di confidenza strettamente legati al livello di conoscenza conseguito nelle indagini conoscitive di un edificio, e che vanno preliminarmente a ridurre i valori medi di resistenza dei materiali della struttura esistente, per ricavare i valori da adottare, nel progetto o nella verifica, e da ulteriormente ridurre, quando previsto, mediante i coefficienti parziali di sicurezza.

I fattori di confidenza sono quindi da utilizzare come ulteriori coefficienti parziali di sicurezza che tengono conto delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello e vengono determinati tramite l’individuazione dei livelli di conoscenza dell’edificio

La circolare [§ C8A.1.B] definisce per le costruzioni tre livelli di conoscenza ai fini della scelta del tipo di analisi e dei fattori di confidenza.

1. LC1: Conoscenza limitata 2. LC2: Conoscenza adeguata 3. LC3: Conoscenza accurata

In particolare la valutazione è eseguita secondo quanto riportato in tabella C8A.1.2 mostrata in Tabella 4.1:

FC

Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo

Progetto simulato in accordo alle norme dell'epoca e limitate verifche in-situ

Valori usuali per la pratica costruttiva dell'epoca e limitate

prove in-situ

Analisi lineare statica o

dinamica 1.35

Livello 2

Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo

Disegni costruttivi incompleti con limitate verifiche in situ oppure estese verifiche in-situ

Dalle specifiche originali di progetto o dai certificati di prova con

limitate prove in-situ oppure estese prove in-

situ

Tutti 1.20

Livello di Conoscenza

Livello 1

Geometria

(carpenterie) Dettagli Industriali Proprietà dei Materiali Metodi di Analisi

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Tabella 4.1: Livelli di conoscenza in funzione dell’informazione disponibile e conseguenti metodi di analisi ammessi e valori dei fattori di confidenza per edifici in acciaio

Per uno studio preliminare è stato scelto di riferirsi al un livello di conoscenza LC3 in quanto sono presenti tutti i disegni costruttivi e per quanto riguarda i materiali è possibile risalire alla classe di tutti i dettagli grazie ai documenti a disposizione. Si considerano integre le caratteristiche meccaniche dell’acciaio (S275), dato che la struttura è di recente costruzione e dato che le condizioni in cui lavora non sono da considerarsi sfavorevoli per l’ossidazione del materiale.

Livello 3

Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo

Disegni costruttivi completi con limitate verifiche in situ oppure esaustive verifiche in-situ

Dai certificati di prova originali o dalle specifiche originali di progetto con estese prove

in-situ oppure esaustive prove in-situ

Tutti 1.00

Livello di Conoscenza Geometria

(carpenterie) Dettagli Industriali Proprietà dei Materiali Metodi di Analisi FC

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