di
RAFFAELE BOCCIA
(c) 20.09.2012 WGAW REGISTERED*
Raffaele Boccia Treviso - Italy raffa.bi@gmail.com
Alla luce rossa di una camera oscura, un tecnico espone all’ingranditore un grande foglio di carta fotografica, poi la passa alla bacinella dello sviluppo.
L’immagine appare lentamente: una vecchia signora nuda, in piedi, con le braccia lungo il corpo, le mani sul pube.
Il tecnico passa la foto alla bacinella del fissaggio.
FINE TITOLI
INT. STUDIO FOTOGRAFO - NOTTE
Ad una parete illuminata da due spot, sono appese in fila una serie di di grandi fotografie. Foto a colori di quadri di bellissime donne nude sono alternate a foto in bianco e nero di donne nude di varia anzianità.
Di fronte alla parete due uomini, LUCA, 70 anni ben portati, con la barba, e MARCO, 35 anni, hanno in mano ognuno un pacco di foto.
Luca posiziona nella fila la foto a colori di un quadro, poi si allontana per vedere l’effetto.
Marco sceglie nel suo pacco di fotografie, ne estrae una e l’appoggia alla parete, a fianco di quella posta da Luca.
Resta vicino alla foto.
MARCO
Eh?.. Potrebbe essere?
LUCA
Sì.. Anche. Ma era questa? Guarda meglio, se ne hai una più bassa.
MARCO Questa?
Marco toglie la foto precedente e ne appoggia un’altra in cui la vecchia assomiglia di più alla ragazza ritratta nel quadro vicino.
LUCA
Buona! A quanto siamo?
MARCO Mmh. Direi metà.
(CONTINUA)
LUCA Pausa!
Luca posa le sue foto su un tavolo e si va a sedere al centro della stanza, fronte alle foto.
Marco lascia le sue foto e va verso un lato buio dello studio, si sente il rumore di una macchina automatica per il caffè.
MARCO (FC)
Caffè?
Luca è seduto ed osserva attentamente le foto alla parete.
LUCA No grazie.
Marco gli si siede a fianco.
MARCO
Allora? Che effetto fa?
LUCA
Viene un buon libro. Ne venderemo parecchi.
MARCO
Le tue modelle messe così sono ancora più stupende.
LUCA
Le tue sono pornografiche.
Pornografia dello sfacelo del corpo. Pornografia della morte.
Sai che non riesco a guardarle?
MARCO
Uh! Esagerato!! Sono donne, poverine. Vecchiette. Qualcuna vergognosa, ma quasi tutte hanno posato convinte. E che casino hanno fatto! Non la finivano più..
LUCA
Da piccolo, dieci anni credo, a fianco di casa mia, abitava una vecchia, sola, all’inizio del bosco. Sembrava un uomo, grande, con le gonne come le zingare, lunghe fino a terra. Allora usavano così. Beh, lo sai che avevo il terrore di andare nel bosco, e trovarla accucciata a pisciare?
MARCO (ride)
Hai provato a parlarne con uno psicologo?
LUCA
Che ne so come avevo ’sta fissa?
MARCO
Terrore della vecchiaia, della morte? A dieci anni? Ti sarai curato spero.
LUCA Parlo sul serio.
MARCO (ride) Anch’io!
LUCA Ma va là.
MARCO
Che ti credi? Le tue bellissime fra quarant’anni saranno così. E’
la natura.
LUCA
Alcune già lo sono. Molte di queste che vedi hanno già sessanta.. settanta anni!
MARCO
Ma allora! Potevamo chiamare loro a posare, invece di far ’sta
fatica di trovare delle sosia anziane.
LUCA
Non avrei mai voluto. E mai potuto..
MARCO Capisco.
LUCA
No, forse no. Sai come mi si stringe il cuore quando per caso ne incontro una che mi saluta? E non so chi sia? E quando si
avvicina e mi dice il nome, il quando, e guardo quegli occhi, quella bocca che magari ho
baciato, quella pelle, e l’anima nascosta là sotto.. Sai che
effetto mi fa?
(CONTINUA)
MARCO
Luca! Ma sei un quasi vecchietto anche tu, dai! Per vivere a lungo si può solo invecchiare,
rassegnati. Chissà che effetto fai tu a loro!
LUCA
E’ diverso. Loro avevano la bellezza. Loro "erano" la
bellezza. (prende una foto in BN) Questo insulto del tempo, questa cattiveria degenerativa, mi
tocca, mi fa pena, posso? Anche nei fiori, negli animali.
MARCO
Ma capita a tutti, è normale, naturale! Si invecchia tutti, malattie carozzelle cateteri pannoloni ospizi. Ce n’è per tutti. E pur di non morire tutti restano attaccati alla vita, anche ad una cannetta!
LUCA
Avevo un gatto, Micio. L’unico animale della mia vita. Un persiano rosso che è durato diciotto anni, tanti per un gatto. L’ultimo anno non ce la faceva a salire sul divano,
l’ultimo mese nemmeno a stare in piedi. Gli ultimi due tre giorni stava dietro la porta del bagno, spalmato a terra, mi guardava e tentava un miagolio. Non pesava niente, era tutto pelo. Ho
chiesto a mia moglie di portarlo dal veterinario per farla finita.
Povero Micio. Sai che ancora ci penso?
Restano in silenzio. Marco porta il suo bicchiere del caffè fuori campo.
LUCA
Può non piacermi? Posso non
essere d’accordo con il pensiero comune?
Marco torna in campo con un cartone in mano che porge a Luca.
MARCO
Hanno portato un altro bozzetto per la copertina, che dici?
E’ la copertina del libro: al centro la scritta "bellezza"
che taglia a metà una modella la cui parte superiore è il quadro di una giovane donna a colori, la parte sotto una vecchia signora in bianco e nero.
Luca guarda la copertina, la restituisce.
LUCA
Mi piaceva più l’altra.
MARCO
Ti sarai mica offeso? per il vecchietto?
LUCA
Ma va!.. Capirai meglio più in là. Per sapere della
vecchiaia, e del suo opposto, bisogna esserci dentro. Io ci sono. Ognuno se la vive come sa e può. La morte non mi fa paura.
Rifiuto il contorno, la perdita di dignità, le lacrime di chi ami. C’è un limite. Il limite.
Luca si alza e riprende il suo pacco di foto. Marco lo guarda muto.
LUCA (SEGUE) Dai! Finiamo domani.
MARCO
Lunedì. Passo a prenderti in galleria.
LUCA
Ok... Non ricordo nemmeno i nomi di tutte.
INT. GALLERIA D’ARTE - NOTTE
Una parete di cui non si vedono i limiti. Su questa il quadro di una donna molto bella con gli occhi azzurri. Di fronte al quadro, di spalle, una signora ben vestita.
La signora si volta lentamente e, a dispetto dell’abito e da quanto si poteva immaginare di spalle, si rivela per una DONNA ANZIANA, 70 anni, troppo truccata, con spenti occhi azzurri.
La Donna Anziana si volta di spalle, guardando il quadro.
Altre pareti, altri quadri di donne bellissime, i quadri di Luca, e di fronte ad ognuno altre donne anziane, sole o con qualcuno, che fissano i quadri.
(CONTINUA)
La Donna Anziana si volta ancora, viene verso la MDP.
DONNA ANZIANA (piange)
Fammi tornare indietro. Che ti costa?.. fammi bella.. amore mio amore mio.
GALLERISTA (FC)
Luca! Vieni a vedere.. Nevica!!
DISSOLVE
INT. GALLERIA D’ARTE - GIORNO
Luca si scuote da quel che stava pensando e si rivolge alla GALLERISTA.
LUCA Che dici?
GALLERISTA
Che nevica! L’avevano detto. Un Natale con la neve, come l’anno scorso.
Luca è seduto in un angolo della Galleria d’Arte. Una sala con i quadri di Luca alle pareti.
Una vetrina dà sulla strada di una grande città, ed oltre questa si vede la neve cadere.
Ad una scrivania, vicino all’ingresso, sta seduta la Gallerista, davanti ad un computer. Sulla scrivania un alberello di Natale.
LUCA
Allora è proprio inverno.
L’Inverno del Nostro Scontento.
Lo hai letto?
GALLERISTA No, di chi è?
LUCA Steinbeck.
GALLERISTA Di che parla?
LUCA
Non ricordo, ma il titolo è bello. Un verso di Shakespeare, il grande Shakespeare.
Luca si sta guardando la mano destra, la tende, trema un po’.
GALLERISTA
Oggi non verrà più nessuno, e se chiudessimo?
Luca stringe la mano a pugno, si alza, mette le mani in tasca e va verso la vetrina.
LUCA
Chiudi. Fosse per me non sarei venuto nemmeno oggi.
GALLERISTA
Sei un orso! Alla gente piace parlare con gli artisti, si sentono un po’ artisti anche
loro. Gli fa bene alla coscienza.
LUCA ..Alla coscienza..
GALLERISTA
Guarda Minzoni. E’ sempre qui, cordiale, ciarliero, i clienti se li conquista.. vende il doppio di te e non vale la metà di te! Ne avessi tanti di Minzoni.
Luca si va a mettere il cappotto e si ferma faccia a faccia con la Gallerista.
LUCA
Potessi, non ne venderei uno!
GALLERISTA (accomodante)
Lo so. Ma l’arte, tutta l’arte, come si dice.. va condivisa. Che te ne fai di un quadro una musica un film se te lo tieni nel
cassetto?
LUCA
L’arte va venduta, volevi dire.
Commerciante! (l’abbraccia) Buon Natale, non vengo più.
EST. LUNGO IL FIUME - GIORNO
Pomeriggio invernale. Luca in cappotto attraversa il ponte della città. Si ferma a guardare il fiume che scorre scuro sotto il ponte.
(CONTINUA)
Foglie, di varia grandezza e colore, scorrono nella
corrente. Si avvicinano tra loro, si allontanano, girano su sè stesse.
Foglie che si allontanano, assieme, in prospettiva, nella corrente.
INT. STUDIO MEDICO - GIORNO
Il MEDICO, 60 anni, sta guardando delle carte mentre Luca si riveste.
MEDICO
Mmh, un po’ la prostata, la
teniamo controllata, ma gli esami sono perfetti! Stai meglio di me.
Luca si rimette il cappotto e si siede di fronte al Medico.
LUCA
Allora non si può evitare questa rottura ogni anno?
MEDICO (ride)
Dopo i 65 l’Assicurazione non ti rinnova la polizza vita senza il controllo annuale. Tu vuoi
rinnovarla?
LUCA
E’ l’unica cosa che lascio ai ragazzi. Certo che voglio.
MEDICO
Allora altro check-up tra dodici mesi!
LUCA Quanto mi resta?
MEDICO (serio)
Non posso fare previsioni certe.
Rassegnati. 20 anni? 30 anni?
(ride) Ti ho detto che stai meglio di me! Se assomigli ai tuoi vai tranquillo per i cento.
LUCA
Come mio padre? Tre anni di ospedale prima di finirla? Mia madre? Demenza senile?
Luca si alza e si mette il cappotto.
MEDICO Ti tingi i capelli?
LUCA
Cosa si rompe prima? Da che parte arriva la fine?
Luca sta seguendo un suo pensiero. Poi si rivolge al medico toccandosi i capelli.
LUCA (SEGUE)
Ma no, sono i miei. Pochi ma miei.
MEDICO
O sbiancano e durano, o tengono il colore ma cadono. Che scegli?
Luca è alla porta, la mano sulla maniglia.
LUCA Buon Natale!
MEDICO
Ognuno ha il suo punto debole, la parte che cede per prima e si trascina le altre. Inutile
pensarci. E se ti cade una tegola in testa? (ride) Buon Natale a te.
Luca fa un cenno, esce.
EST. ATRIO MARIUCCIA - NOTTE
Luca è all’atrio di uno stabile in una zona residenziale.
Suona il campanello ad un citofono con una lunga lista di inquilini. Si accende la luce di una telecamera e risponde la voce di MARIUCCIA.
MARIUCCIA (VFC citofono) Sì?
LUCA
Ciao, sono Luca, è tardi?
MARIUCCIA (VFC citofono)
Ehi!.. Tanto che non ti fai vivo, sali.
RUMORE: ronzio dell’apertura porta.
INT. SOGGIORNO MARIUCCIA - NOTTE
Mariuccia, 40 anni, fa strada a Luca nell’appartamento.
C’è la televisione accesa, un dibattito politico. La casa è confortevole, luci attenuate. In un angolo un albero di Natale. In una vetrina una collezione di bambole.
MARIUCCIA
Pensavo.. dove sarà finito Luca?
Eccoti qua. Che bevi?
LUCA Quello che vuoi.
MARIUCCIA Mettiti comodo, arrivo.
Luca si toglie il cappotto che posa su una poltrona. Si siede sul divano.
MARIUCCIA (SEGUE) (FC)
Allora? Non mi dici niente? Ti eri perso?
LUCA
La verità è che mi sono scordato il tuo numero di telefono. Non lo avevo segnato da nessuna parte.
MARIUCCIA (FC)
Come stai?
LUCA
Sto bene. Ho avuto molto da fare.
MARIUCCIA (FC)
Sempre loquace eh!?
Mariuccia torna, con una vestaglia leggera e trasparente, sotto solo reggiseno e mutandine. Porta due bicchieri di liquore e si siede a fianco di Luca. Gli porge un
bicchiere ed una pillola azzurra.
Luca prende la pillola e la ingoia con un sorso di liquore.
MARIUCCIA (SEGUE)
Anch’io, tra regali da prendere, visite ai miei, commercialista, bollette, gita in montagna con la piccola.. Sei mai stato a
Bardonecchia?
LUCA Mai.
MARIUCCIA
Beh, perso niente. Posto per pensionati.
Luca prende il portafoglio e posa dei soldi sul tavolino di fronte al divano.
MARIUCCIA (SEGUE)
Più dieci tesoro, la pillolina è aumentata non sai?
LUCA No, non so.
Luca prende il portafoglio e mette altri dieci euro sugli altri soldi.
MARIUCCIA Grazie caro.
Mariuccia prende i soldi, si alza e va FC a posarli.
Luca guarda la televisione.
MARIUCCIA (SEGUE) (FC)
Dove vai a Natale?
LUCA (distratto)
Non ho deciso. Tra l’opzione A e l’opzione B. Non ho ancora
deciso.
Mariuccia torna, riprende il suo bicchiere, resta in piedi di fronte a Luca.
MARIUCCIA (ridendo)
Tu sei quello dell’opzione B!
Qual è l’opzione A stavolta?
Mariuccia si risiede dove era prima.
LUCA
La solita. Pranzo di Natale con mia madre al ristorante. Santo Stefano con i figli in altro ristorante. Il resto del tempo a casa. Libri musica film, sonno e sogni.Ed anche questo Natale è passato. Amen.
(CONTINUA)
MARIUCCIA (scherzando)
Wow! Un programma esagerato!
LUCA
Facciamo l’ultimo dell’anno assieme? Come due anni fa?
MARIUCCIA
Oh, mi piacerebbe, ci siamo
divertiti.. Ma quest’anno ho già un altro invito, mi dispiace.
Restano in silenzio a guardare la TV, fianco a fianco senza toccarsi.
MARIUCCIA (SEGUE) E i quadri? Ne hai di nuovi?
LUCA (distratto) No.
MARIUCCIA
Se vuoi ti faccio da modella, gratis.
LUCA
Mi hai già fatto da modella.
MARIUCCIA Vent’anni fa però.
LUCA Sì.
In TV uno dei tanti talk-show politici di seconda serata.
LUCA (SEGUE) Com’è l’altro invito?
MARIUCCIA Interessante.
Mentre guarda la TV, Luca si toglie le scarpe e le posa a fianco del divano.
MARIUCCIA (SEGUE) Tesoro vai in bagno? Intanto ti aspetto in camera.
Mariuccia gli dà un veloce bacio sulla guancia, si alza e lo tira per la mano. Luca si alza, si sbottona la camicia.
Mariuccia spegne la TV.
INT. CAMERA MARIUCCIA - NOTTE
La camera è leziosa, rosa e bianca. Un grande letto con uno specchio sul soffitto, un’abatjour con sopra un velo rosso. Sul comò un piatto con delle candele accese. Musica bassa di sottofondo.
Luca è a letto supino, nudo, accarezza i capelli di
Mariuccia. Lei, nuda, è di spalle, stesa a fianco di Luca, e si dà da fare con una mano per eccitarlo.
Luca le guarda il viso, mentre Mariuccia guarda in basso verso la propria mano.
Luca si tende per baciarla, ma lei sposta il viso evitando il bacio. Poi si abbassa verso l’inguine di Luca.
Luca si guarda attorno. Le candele che luccicano, lo
specchio sopra il letto, nel quale vede sè stesso steso e la donna su di lui. Con una mano le accarezza il fianco, sempre guardandosi nello specchio.
Mariuccia sale al petto di Luca, gli bacia i capezzoli, continua con con la mano.
Luca è impassibile, chiude gli occhi, li riapre, porta il viso di Mariuccia verso di sè, la guarda negli occhi, lei sorride, lui si tende in un bacio che lei ancora evita, e scivola per baciarlo alla gola.
LUCA (sottovoce)
Lascia perdere, non è giornata.
MARIUCCIA (sottovoce)
Non essere negativo. Forse la pillolina non ha ancora fatto effetto. Aspettiamo un po’, vuoi?
Luca non risponde, si copre con un angolo di lenzuolo.
MARIUCCIA (SEGUE)
Rilassati. Vuoi che ti faccio un massaggio? Capita a più di
qualche cliente, credimi. Basta che ti rilassi..
LUCA
Dove ti ho fatto il ritratto? Non ricordo l’ambiente, il posto.
Mariuccia si gira supina a fianco di Luca, anche lei guardandosi nello specchio al soffitto.
(CONTINUA)
MARIUCCIA
Mi hai fatto delle foto, a casa tua. Il giorno del mio
compleanno.
LUCA
Ah.. Sì.. Che giorno è il tuo compleanno?
MARIUCCIA
22 marzo. Quarantacinque. Ne dimostro meno vero?
Allo specchio si stende in tutta la lunghezza, si tiene il seno verso l’alto.
MARIUCCIA (SEGUE) Due anni fa ho fatto le tette, quelle di lusso, che non si sente che son ritoccate.
LUCA
Non ho più quella casa.
Mariuccia prende la mano di Luca e se la posa sul seno.
MARIUCCIA Vero?
Luca si guarda nello specchio con la mano sul seno di Mariuccia.
LUCA
Io ne ho 68. Che effetto ti fa andare con uno come me?
MARIUCCIA (ridendo)
Stai facendo un’inchiesta?.. Uno come te? Sei un bell’uomo,
gentile, educato. Che importa quanti anni hai?
LUCA
Non ci andrei con una di 68 anni.
MARIUCCIA
Che c’entra? E’ diverso. Le donne sfioriscono. Proprio come i
fiori. Hanno il tempo bello della giovinezza, come i fiori.
Attirano le api per farsi impollinare, fanno il frutto, cadono in autunno. (ride) La bellezza della natura.
LUCA
La natura non è bella, tanto meno buona. Solo i romantici e gli ambientalisti lo credono. Se vai nel dettaglio, da vicino, vedrai esseri divorarsi l’un l’altro, invadere spazi cercando la
supremazia di una specie rispetto un’altra. Vedrai la natura
distruggere la bellezza di un corpo. Un ciclo infinito di
nascite e morti, una sull’altra.
Anche un cancro è natura. Bello no?
Luca si volta verso Mariuccia che lo sta guardando.
LUCA (SEGUE)
Alla natura non interessa la
poesia, l’arte, il sogno. Persino l’amore è un trucco.
MARIUCCIA Un trucco?
LUCA
Sì, un trucco per legarti strettamente ad un altro, per accoppiarsi, per garantire le migliori possibilità di
sopravvivenza al figlio che
farai. Alla natura, alla specie, interessa il figlio, ed il figlio del figlio. La specie vuol essere immortale. Nemmeno sa perché, lo vuole, e lo fa. E basta.
MARIUCCIA
Vista così dà da pensare.
LUCA
Non fare figli è contro natura, vivere fuori dalla società è contro natura, essere gay, decidere quando morire, non curarsi, è contro natura. In fondo essere veramente liberi di scegliere è contro natura. Il peccato originale no?
MARIUCCIA Io sono battezzata!
LUCA
Il peccato non esiste, e stasera ti voglio bene.
(CONTINUA)
Luca si volta verso Mariuccia e la copre con il lenzuolo, la attira a sè e la stringe, anche Mariuccia si stringe a lui, e con una mano gli accarezza i capelli.
MARIUCCIA (sottovoce)
Senti.. se ti senti solo, puoi dormire qui stanotte, non aspetto nessun altro.
Luca la stringe, non dice nulla.
Le candele si sono dimezzate, la fiamma oscilla,
proiettando ombre sul soffitto. La musica di sottofondo s’interrompe.
MARIUCCIA (SEGUE) Vedi? Non devi prendertela. Con tutte ’ste cose in testa certo che non funziona, neanche con cento pilloline.
Stanno un po’ in silenzio, ognuno nei suoi pensieri, ognuno carezzando quasi automaticamente l’altro con piccoli gesti.
MARIUCCIA (SEGUE) Non mi hai detto qual è la tua opzione B.
Luca non risponde. Due candele quasi contemporaneamente si spengono, abbassando la luce della camera.
INT. CASA LUCA - GIORNO
Una casa anonima, porte aperte di una camera un soggiorno un cucinino. Gli scuri sono chiusi. Una luce in camera ed una in soggiorno, il bagno è illuminato dalla luce
esterna. Ovunque i segni di una partenza.
Luca va e viene. Svuota i cassetti e raccoglie il contenuto sul tavolo in soggiorno.
L’armadio in camera è aperto, un trolley piccolo sul letto. Luca sceglie una giacca da viaggio che butta sul letto, poi dei maglioni che infila nel trolley, poi altro.
In cucina chiude il gas, svuota il frigorifero in un sacco grande della spazzatura, spegne il frigorifero e lo lascia aperto.
In soggiorno seleziona carte e documenti che butta sempre nel sacco strappandoli, poi gadget, oggetti, su qualcuno si sofferma.
Luca apre l’unica porta chiusa, accende la luce. E’ lo studio di un pittore, non vi sono quadri nè disegni, solo un cavalletto ed un tavolo con vasi tubi di colore e
pennelli. Luca spegne la luce e chiude la porta.
Torna al tavolo, prende un pacco di fotografie. Si siede, le guarda velocemente, e le vediamo con lui. Una bambina, un bambino, una famiglia, gite, lui da giovane, ed altre.
Alcune le posa a parte, le altre le strappa e le butta.
Tra le cose che tiene sul tavolo, un gadget con una
cordina che tirandola suona un carillon. Tira la cordina.
RUMORE: suono del carillon.
Il sacco, pesante, lo pone vicino alla porta d’ingresso.
Gira ancora per la casa, controlla, lascia cassetti e sportelli aperti.
Torna al tavolo in soggiorno, si siede, toglie le
pantofole che butta nel sacco, si mette le scarpe. Butta l’occhio alle foto, le prende in mano, le sfoglia ancora.
Prende un documento azzurro, si legge l’intestazione:
"assicurazione vita", lo mette da parte assieme ad un altro foglio che rilegge, si vede solo l’intestazione
"Cara Anna.." mette i due fogli in una busta e questa in evidenza sul tavolo.
Si alza, va in camera, chiude il trolley, controlla dei documenti nella tasca del trolley, poi prende giacca e trolley e li porta in soggiorno vicino all’ingresso.
Luca si guarda attorno. Va al tavolo, prende le foto che aveva messo da parte, ne posa sul tavolo una, di lui da giovane, le altre le straccia e le butta nel sacco.
RUMORE: Suono del carillon che finisce.
Il carillon si è fermato, Luca lo ricarica tirando la cordina.
RUMORE: Suono del carillon.
Si mette la giacca, apre la porta d’ingresso, esce trascinandosi il sacco della spazzatura.
Dettagli della casa che raccontano il suo vissuto al suono del carillon.
RUMORE: Suono del carillon finisce.
Luca torna, spegne tutto dal quadro elettrico generale a fianco della porta, resta ancora un momento in controluce all’ingresso, mette fuori il trolley, prende una piantina di potus che è su un mobile vicino all’ingresso.
Esce e chiude la porta a chiave.
INT. PIANEROTTOLO LUCA - GIORNO
E’ il pianerottolo di un ultimo piano, comune a due o più appartamenti. Di fronte all’ingresso di un altro
appartamento, sul pavimento, vi sono diversi vasi con piante e fiori.
Luca posa la sua piantina tra le altre e nasconde le
chiavi di casa nel vaso. Poi scende le scale di una lunga rampa.
Lo vediamo dall’alto fino a che scompare.
INT. PASTICCERIA - GIORNO
Il locale è anonimo e semivuoto. Dalla vetrina si vede che fuori sta piovendo. Alla vetrina ed alle pareti vi sono i soliti addobbi natalizi. Persino il barista ha il
cappellino da babbo natale. Musica da bar.
Luca siede in un angolo, di fronte all’ingresso, con il suo trolley a fianco. Ha bevuto un caffè, guarda
l’orologio alla parete, l’esterno, la porta a vetri.
La porta si apre ed entra ANNA, una bella ragazza bionda di 30 anni, con impermeabile ed ombrello.
Anna si dirige verso Luca sorridendo, Luca si alza e la bacia sulla guancia.
LUCA
Amore mio bellissimo...
Anna si siede.
ANNA
Chi è la tua bionda preferita?
LUCA
Tu sei la mia bionda preferita, e unica!
ANNA Dove stai andando?
Luca prende dalla sedia a fianco una borsa shopping.
LUCA
Qui dentro c’è un pacchetto per te ed uno per tuo fratello, i miei regali di Natale. Quest’anno non ci sarò a Santo Stefano, ma prometti che non li aprirete fino a Natale!
ANNA Ma papà!...
LUCA
Su su, ci vediamo più avanti..
Vado a trovare un amico che non sta bene, e così ci passiamo il Natale, siamo soli tutti e due.
Ci raccontiamo le vecchie storie e ci beviamo su qualche buona bottiglia..
ANNA
Ma papà.. Lo sai, se vuoi sto io con te.
LUCA Sì lo so.
ANNA
Dove abita il tuo amico?
LUCA
Venezia!.. Bello un natale a Venezia no?
ANNA
Pensa se nevica! Verrei anch’io.
LUCA Amore mio!
Luca prende e bacia tutte e due le mani di Anna.
LUCA (SEGUE)
Tu e tuo fratello.. vogliatevi bene, sempre.
Anna si abbassa sul capo di Luca e glielo bacia.
ANNA
Ma noi ci vogliamo bene!
Luca si tira su, interrompendo l’emozione del momento.
Guarda l’orologio.
LUCA
Andate su per Natale?
ANNA
Sì. Miki viene per Capodanno, così conosciamo la nuova
fidanzata!
LUCA
Tra la mamma e Marco?
(CONTINUA)