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PENSO CHE STIAMO ANDANDO SULLA LUNA PERCHÉ È NELLA NATURA DELL’ESSERE UMANO AFFRONTARE LE SFIDE MAGAZINE

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Academic year: 2022

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ANNO 9 - NUMERO 2 - 2020

MAGAZINE

Periodico mensile - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa FOTO: DINO BONELLI

P E N S O C H E S T I A M O A N D A N D O S U L L A L U N A P E R C H É È N E L L A N A T U R A D E L L’ E S S E R E U M A N O A F F R O N T A R E L E S F I D E

- N E I L A R M S T R O N G -

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SPEEDGOAT 4 GTX

AGGRESSIVELY GRIPPY THE TRAIL CONQUEROR

WITH GORE-TEX

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ANNO 9 - NUMERO 2 - 2020

- S O M M A R I O -

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18

[email protected] / www.runningmag.it

20

d at i & s tat i s t i c h e

10 I Come sarà il negozio del futuro?

12 I Il (lento) declino della maratona

f o c u s o n

14 I Un “hub” sulle sponde del Naviglio Grande

g r e e n

16 I Come si diventa

una Benefit Corporation?

i n P R I M O P I A N O

18 I L’impatto del Coronavirus

f o c u s s h o p 20 I iRun di Vicenza

l’a g e n t e s p e c i a l e 22 I e-commerce vs retail

L A S C A R PA D E L M E S E 24 I Novablast di ASICS

F O C U S P R O D O T T O 28 I Hispalis XX di Joma 28 I R-Tech Pro di BV Sport 29 I Clifton 7 di Hoka One One 29 I Kinvara 11 di Saucony

e v e n t i

30 I Amsterdam: Innovation camp di Brooks 32 I Monaco: lancio HOVR Machina

di Under Armour

i n C H I E S TA

34 I La Carica dei 101

R U N N I N G & W O M E N 40 I Le corse più rosa d’Italia

I N L I B R E R I A

41 I “Qualcosa per cui correre” di Edith Besozzi

i m p r e s e

42 I Simone Leo finisher della Arrowhead 135

S AV E T H E D AT E

43 I Semaforo verde per FollowYourPassion

N E W T R E N D 44 I Winter running r u n t h e w o r l d

46 I Puglia - Italia 24

Jim Weber,ceo Brooks

(4)

- e d i t o r i a l e -

Questione di numeri (e anima)

D

icasi “dicotomia” la divisione di un’entità in due parti che non necessariamente si escluda- no dualisticamente a vicenda ma che possono essere complementari. Una bipartizione che spesso ritroviamo nell’ideazione di ogni numero e di ogni singolo articolo o contenu- to che trovate su Running Magazine. Da una parte numeri, statistiche, grafici e analisi razionali.

Dall’altra l’aspetto più emozionale, passionale e romantico che - specialmente nel mondo della corsa, nonché dello sport in generale - di certo non manca.

Ragione e sentimento, insomma. Se partiamo dalla prima, anche su questo numero trovate molti dati interessanti. Come quelli inerenti al calo dei maratoneti italiani (36mila runner nel 2919, ossia -3% rispetto al 2018). Un trend riscontrabile peraltro anche in un mercato ben più ricco e parte- cipato come quello statunitense (499mila finisher nel 2019 contro i 519mila del 2017, sempre nelle 42K). Non mancano, di contro, anche dati positivi. Come quello delle donne: +0,6% di maratonete italiane (a quota 6.871). Del resto la scena femminile nostrana si conferma in grande crescita: basti guardare il trend delle partecipanti ai principali eventi femminili della Penisola che vi presentiamo alle pagine 40-41. Ma è anche il dato generale a essere eclatante: secondo le ultime statistiche a livello mondiale relative al 2018 pare che le runner abbiano compiuto… uno storico sorpasso (50,24% rispetto agli uomini).

Come dicevamo, cerchiamo sempre di trovare e raccontarvi anche il lato più emozionale della corsa. Talvolta partendo proprio dai numeri. In questo caso inerenti alla distribuzione. L’occasio- ne ideale per tornare sull’argomento è la seconda puntata della nostra esclusiva e attesissima inchiesta “La Carica dei 101”. Composta da altrettante interviste e una selezione di alcuni dei più importanti punti vendita specializzati (siano essi indipendenti o catene). Un prezioso termometro del mercato, con un bilancio sull’anno appena trascorso, il borsino dei marchi più venduti e impor- tanti feedback su temi assai caldi come sostenibilità, rapporto con il cliente e iniziative dedicate, formazione e rischi/opportunità dell’e-commerce.

Da questa seconda tranche di interviste abbiamo avuto la conferma che – fatte debite eccezioni - per molti punti vendita italiani l’online non rappresenti ancora un canale totalmente alternativo rispetto a quello tradizionale. Tra problemi di gestione, bassa marginalità e concorrenza impari da parte dei big: siano essi i (pochi) negozi fisici più strutturati o le potenze dalla rete (Amazon in primis). Del resto, rimane ancora in molti casi la voglia di non abdicare al proprio ruolo più nobile.

Quello che vede un negozio costituire non un semplice “porgitore” di merce, bensì un punto di riferimento strategico, un concentrato di esperienze e saperi, un luogo privilegiato dove trovare consulenza e valore aggiunto. Grazie al quale vivere anche delle esperienze. Sono ancora molti (per fortuna) i dealer che impegnano tempo e risorse per coinvolgere i propri clienti in attività di vario genere, test di materiali, uscite di gruppo, stage con le aziende, incontri a tema.

Il negozio del resto è (o almeno dovrebbe essere) anche una preziosa fonte di arricchimento, oltre che in grado di intercettare, anticipare o talvolta perfino dettare alcuni trend. A questo proposito, uno dei temi al centro della nostra inchiesta è stato quello della sostenibilità. Elemento che inizia a influenzare le scelte d’acquisto di una fascia di pubblico, anche se per il momento assai minori- taria. C’è infine un’ultima, importante, nota emersa. Molti negozi italiani sono ancora di piccole o medie dimensioni, con una conduzione prettamente famigliare, quasi “artigianale”. Caratteristica che può rappresentare un limite. Ma ci piace pensare che possa, in realtà, rivelarsi ancora un va- lore aggiunto. Un modello di passione e perseveranza, con l’obiettivo di far crescere (o difendere) l’attività che anni fa i propri genitori (a magari addirittura i nonni) avevano avviato. All’interno di un corpo come quello del mercato moderno che rischia di diventare un po’ troppo “freddo” e auto- matizzato, il segno vivo e pulsante di un’anima.

benedetto sironi

Editore Sport Press Srl

Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazioni: via Roncaglia 14, 20146 Milano - Tel: 02.87245180 Fax: 02.87245182

Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: [email protected] - Website: runningmag.it

Stampa: Ingraph - Seregno (MB)

Anno 9 - N. 2 - 2020 - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012.

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI.

Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso.

Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali.

In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati

o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi

Questo numero è stato chiuso in redazione il 20 febbraio 2020

INFO E ISCRIZIONI: outdoorbusinessdays.com

-primo piano-

L’evento trade di riferimento del mer- cato italiano - divenuto in soli cinque anni un appuntamento imprescindibi- le per gli operatori - torna a Riva del Garda il 19 e 20 luglio. Organizzato da Sport Press, Outdoor & Running Business Days anche quest’anno con- ferma la formula vincente che unisce test, buyers day, workshop e show, con l’allargamento al settore running. Tra i protagonisti coinvolti nelle due gior- nate di attività, ci saranno come sem- pre i negozi specializzati provenienti da tutta Italia, invitati dall’organizza- zione, con vitto e alloggio garantiti per coloro che si fermeranno entram-

bi i giorni. Il tutto nell’esclusiva location del PalaVela presso il Centro Congressi di Riva del Garda. Uno spazio polifunzionale - collocato a bordo lago e al centro della nota cittadina dell’Al- to Garda Trentino – che garantisce la perfetta gestione dei vari momenti di business, attività & relax. La conformazione variega- ta del territorio permette di sperimentare poi tutte le principali attività outdoor, comprese running, mountain bike e water sport.

Riconfermati anche per il 2020 i Buyers Day e le presentazioni all’interno del programma dell’evento tramite l’allestimento di showroom e salette per accogliere clienti ed effettuare ordini, meeting o eventi dedicati. E per il 2021, annunciata anche l’edi- zione invernale. Prossimamente saranno svelati location, date e ulteriori dettagli.

Outdoor e Running Business Days rilancia e raddoppia

5° EDIZIONE

70

brand espositori

oltre 250

dealer in rappresentanza di 150 negozi

500

operatori presenti

3.000

test effettuati

ANNO 9 - NUMERO 2 - 2020

MAGAZINE

P E N S O C H E S T I A M O A N D A N D O S U L L A L U N A P E R C H É È N E L L A N A T U R A D E L L’ E S S E R E U M A N O A F F R O N T A R E L E S F I D E - N E I L A R M S T R O N G -

runner Giorgio Pulcini FOTOgrafo Dino Bonelli spot

Prato Nevoso (CN)

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- n e w s G R E E N -

ISPO MUNICH PUNTA SULLA SOSTENIBILITÀ CON L’ISPO SDG SUMMIT

BUFF IN DIFESA DELL’AMBIENTE con il programma “Do More now”

L A SPINTA “ECO” DI ICEBUG CON L A CAMPAGNA KICKSTARTER

Odlo prende una posizione decisa sul tema della sostenibilità, passando all’uti- lizzo di 100% poliestere riciclato per le sue collezioni Performance Warm Eco e Active Warm Eco. L’obiettivo di Odlo entro il 2030 è diventare totalmente sostenibile. Utiliz- zando 100% poliestere riciclato nelle linee bestselling Active Warm Eco e Performan- ce Warm Eco, Odlo si assicura che il 68%

dei baselayer FW 2020/21 venga realizzato da materiali riciclati o fibre naturali pro- venienti da materie prime rinnovabili.

Le attività di cleaning (rimozione di tag, adesi- vi e imbrattamenti) e di plogging (corsa leggera con raccolta di micro-rifiuti) - organizzate da Re- take Milano - saranno affiancate da due grandi novità racchiuse in nuovo format dal nome “Ghe pensi MI”. Espressione in dialetto milanese usata per enfatizzare la proverbiale laboriosità mene- ghina. I volontari che aderiranno ai sabati e alle domeniche di attività saranno accompagnati da Retake Milano e da Fondazione Fragiacomo a riscoprire pezzi di storia e luoghi poco cono- sciuti di Milano e a godere, nel caso del plogging, delle aree verdi di Milano, una per Muni- cipio della città.

“Questa è la sfida di Retake Milano per il 2020. Vogliamo far innamorare i milanesi della loro città per creare delle basi più solide al nostro messaggio di rispetto del bene comune”, com- menta Andrea Amato, presidente di Retake Milano. “La volontà del rispetto nasce anche così, dalla conoscenza di un luogo e dall’arricchimento del senso di appartenenza al territorio”.

Gli appuntamenti saranno ogni terza domenica del mese fino a luglio.

Il primo passo verso l’edizione numero trentacinque della Maratona di Venezia (25 ottobre 2020) si muove in direzione dell’ambiente.

Nei giorni scorsi è stato infatti siglato, nella sede della Re- gione Veneto, il Protocollo d’Intesa per la promozione delle manifestazioni sportive sostenibili, che si inserisce nel progetto di tutela ambientale e del territorio promosso dalla Regione del Veneto denominato “Zero Waste Blue sport events for territorial development” nell’ambito del Programma Interreg V A - Italia Croazia, che nel 2018 selezionò la Venicemarathon come evento pilota. Dopo una prima fase sperimentale avvenuta con successo con le edizioni 2018 e 2019, il Protocollo adesso sarà finalizzato ad applicare un modello replicabile e trasferibile alle prossime edizioni della maratona e anche alle altre manifestazioni organizzate da Venicemarathon, quali il CMP Venice Night Trail, la Jesolo Moonlight Half Marathon e le Alì Family Run di Chioggia, San Donà, Dolo e Mestre.

ODLO ENTRO IL 2030

SARÀ TOTALMENTE SOSTENIBILE

“GHE PENSI MI”: ECCO COME RETAKE MIL ANO RIPULISCE L A CIT TÀ

Venicemarathon e tut ti i suoi eventi sempre più green

ISPO SDG Summit si svolgerà per la prima volta il 29 giugno 2020 a Monaco di Baviera, in concomitanza con OutDoor by ISPO. L’obiettivo è sviluppare soluzioni e progetti congiunti che promuovano gli Obiet- tivi di Sviluppo Sostenibili (Sustainable Development Goal - SDG) delle Nazioni Unite. Fra i primi sostenitori del summit c’è Tegla Loroupe che ha ricevuto la ISPO Cup per il suo impegno sociale. La sua fondazio- ne gestisce un programma di sponsorizzazione sportiva per rifugiati.

Sarà lei a guidare la squadra di atleti “senza bandiera” nella cerimo- nia inaugurale dei Giochi Olimpici 2020 a Tokio.

L’amore per l’ambiente è nel cuore della produzione di Buff che diventa sempre più sostenibile, come conte- nuto nel suo programma “Do More Now”. Ridurre, riutilizzare e riciclare sono azioni presenti in ogni pas- saggio dei processi manifatturieri e di produzione tessile che il marchio intraprende stagione dopo stagio- ne con l’obiettivo di ridurre al mini- mo il proprio impatto sulla natura.

Per dimostrare il suo impegno, Buff aderisce alla certificazione ISO 14001, standard che fornisce un quadro sistematico per l’integrazione delle pratiche a protezione dell’ambiente, prevenendo l’inquinamento, ridu- cendo l’entità dei rifiuti, del consumo di energia e dei materiali.

Icebug ha lanciato la campagna Kickstarter con un obiettivo: far final- mente riconoscere che la running community è disposta a spendere per scarpe sostenibili. Lo scopo della campagna è “scuotere il settore calza- turiero”, evidenziando la domanda di prodotti eco-friendly tra gli appas- sionati di trail running e incoraggiando i rivenditori ad avere più fiducia nei prodotti “green”.

Secondo il brand svedese, Outrun, modello che sarà disponibile a par- tire da marzo 2020, è “la scarpa da trail running più sostenibile presente attualmente sul mercato. È prodotta in una fabbrica con pannelli solari fotovoltaici per ridurre le emissioni di CO2, ha una tomaia in poliestere riciclato, monta una suola completamente priva di PFC e con gomma ri- ciclata al 15%, e il 20% dell’intersuola è in Bloomfoam, un biomateriale a base di alghe.

ASICS Corporation ha ricevuto un importante ricono- scimento per il suo impegno nella tutela ambientale a livello di supply chain. Il brand giapponese ha conqui- stato infatti un posto nella “Supplier Engagement Lea- derboard”, lista stilata dall’organizzazione no profit CDP che misura l’impatto ambientale causato dalle società a livello globale. L’azienda è stata inserita in classifica gra- zie alle azioni e alle strategie implementate per ridurre

le emissioni e per gestire i rischi climatici all’interno della propria catena di approvvigionamento nell’ultimo anno. CDP ha preso in esame oltre 4.800 aziende sulla base di criteri specifici: ciascu- na ha ricevuto una valutazione di coinvolgimento dei fornitori (Supplier Engagement Rating), basata sulle risposte a una serie di domande riguardanti la governance, gli obiettivi, gli “scope 3 emissions” e l’impegno ambientale lungo l’intera catena di approvvigionamento globale. La piattaforma no-profit ha poi assegnato un punteggio sulla base di un questionario sui cambia- menti climatici e sul relativo climate score elaborato nel 2019. ASICS è parte del 3% delle società mondiali presenti nella lista di quest’anno, una tra le 160 aziende inserite nel Leaderboard.

L’IMPEGNO AMBIENTALE DI ASICS RICONOSCIUTO

A LIVELLO GLOBALE

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7

- n e w s G R E E N -

LA NAPOLI CITY HALF MARATHON SI FA ANCORA PIÙ “eco”

La Napoli City Half Marathon, quest’anno più che mai, ha messo la parola ecosostenibilità al di sopra di ogni altro aspetto. La due giorni 22 e 23 febbraio è stata caratterizzata dalla presenza di auto e moto elettriche – messe a disposizione di Renault filiale di Napoli e Na- polielettrica - che hanno accompagnato i partecipanti e gli élite runner lungo il percorso per promuovere la mobilità elettrica a 360°. Un’altra importante partnership è quella che ha legato Asìa e Napoli Running. Durante la Family Run&Friends, per la prima volta in Italia si è potuto pagare anche in plastica e lattine. Il costo di 5 euro del pettorale è stato diviso in questo modo: 1 euro in moneta a sostegno del Santobono, l’ospedale pediatrico napo- letano, gli altri 4 euro pagati in plastica e/o lattine (valore di ogni bottiglia vuota accolta in appositi autocompattatori pari a 20 centesimi – 4 euro pari a 20 bottigliette). Durante il weekend è stato anche distribuito a tutti i podisti “Run Green, il vademecum delle buone regole ambientali” all’insegna delle 4 R: riduci, riusa, ridisegna, ricicla. Infine è stata ban- dita la plastica ai ristori. Presenti solo bicchieri di carta.

ANCHE L A BAM pensa al pianeta

Domenica 8 marzo in tutti i ristori del- la Gruppo Bossoni Brescia Art Mara- thon ci saranno e s c l u s i v a m e n t e bicchieri di carta. Il supporto di Aprica, l’azienda che a Brescia si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, riciclerà gran parte dei materiali utiliz- zati. Quel giorno sarà anche giornata ecologica: si potrà lasciare l’auto in uno dei parcheggi gratuiti e muoversi con la metro che porterà a pochi metri dalla partenza. Per i runner il biglietto sarà gratuito. Per gli altri sarà valido per tutta la giornata.

Nasce #RunToGreen, il progetto lega- to alla Bologna Marathon, nato per rendere l’evento ecosostenibile e per sensibilizzare i cittadini verso tale te- matica. Lo scopo è quello di ridurre l’impatto ambientale della maratona, diminuire l’emissione di anidride car- bonica e incrementare i benefici so- cio-culturali ed economici dell’even- to, attraverso una serie di azioni che vanno dai trasporti alla raccolta dif- ferenziata, dall’eliminazione di mate- riali inquinanti all’utilizzo di materiali sostenibili e all’economia circolare. In particolare, Acqua Fiuggi, fornitore uf- ficiale della maratona, in sinergia con Tetra Pak ha realizzato le nuove confe- zioni interamente riciclabili con carta certificata FSC da gestione responsa- bile delle foreste e plastica di origine vegetale da canna da zucchero.

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- n e w s G A R E -

Il 12 febbraio scorso, a Boston, Spartan ha annunciato Spar- tan Trail World Championship, un nuovo circuito di gare che catapulta il brand di corse nel mondo del trail. La serie sarà composta da sei eventi, tra cui la LUT. Una cosa che salta subito all’occhio è il montepremi complessivo messo in pa- lio da Spartan che si attesta sulla cifra di 270 mila dollari, che verranno suddivisi nella gara di trail run, da 49 km, e in quella di trail ultra, lunga oltre 50 km. Ne deduciamo, per-

tanto, che la LUT 2020 sarà caratterizzata per la prima volta da un premio in denaro, offerto da Spartan. A rendere attrattiva la nuova serie sarà anche la presenza di alcuni dei migliori atleti di questo sport. Lo spagnolo Pau Capell e gli statunitensi Camille Herron e Joseph Grey, infatti, hanno già confermato la propria presenza.

Con la prossima edizione del 16 maggio 2020, la Jesolo Moonlight Half Maraton spegnerà dieci candeline. Come ogni anno, la mezza maratona sarà abbinata anche alla 10 km. Ma la novità di questo decimo anno è la “Jesolo Family Run”, evento promozionale di cir- ca 4 km con un messaggio solidale. Partenza e arrivo saranno in Piazza Milano dove sorgerà anche il Moonlight Village e il percor- so lambirà il lungomare e la spiaggia. La Jesolo Family Run avrà

come testimonial il grandissimo campione Alex Zanardi e sosterrà la volata finale del pro- getto “Obiettivo 3”, nato per favorire e sostenere l’avviamento allo sport di atleti disabili, con l’obiettivo di provare a qualificarne almeno tre per le Paralimpiadi di Tokyo che inizieranno alla fine di agosto. Speciale sarà anche il Moonlight Beach Party, la festa finale del dopo gara che offre a tutti gli atleti e agli accompagnatori la possibilità di divertirsi sulla spiaggia.

ANNUNCIATa l a SPARTAN TRAIL WORLD CHAMPIONSHIP

LA JESOLO MOONLIGHT HALF MARATHON SPEGNE 10 CANDELINE

La staffetta solidale legata alla Milano Marathon torna con un nuovo nome grazie all’ingresso del nuovo title sponsor Rigamonti, storica azienda val- tellinese produttrice di bresaola della Valtellina IGP. La Rigamonti Relay Marathon è l’evento al qua- le si collega il Milano Charity Program, il più grande progetto di solidarietà in ambito sportivo in Italia.

Grazie al programma benefico, le 90 Organizza- zioni No Profit (ONP) iscritte quest’anno potranno trovare un importante strumento di raccolta fondi a sostegno dei propri progetti sociali.

Nato nel 2010 su ispirazione del modello anglosassone e cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli anni, nelle ultime due edizioni della maratona il Milano Charity Program ha raggiunto risultati eccezionali in termini di raccolta fondi e di partecipanti, riuscendo a po- sizionare Milano al secondo posto in Europa tra gli eventi di raccolta charity, subito dopo l’inarrivabile London Marathon. Oltre 1 milione e 300 mila euro il ricavato ottenuto attraver- so la piattaforma di Rete del Dono – partner del progetto – e 3.691 staffette partecipanti nel 2019 (+570 staffette rispetto al 2018).

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SPONSOR DELLA RELAY MILANO MARATHON

Dynafit arriva in Valle d’Aosta con un circuito di gare innovativo già sperimentato in Pie- monte. Si chiama Soirée Vertical e il nome an- ticipa il format della gara. Nei mesi di aprile e maggio verranno organizzati quattro vertical serali, gare brevi con al massimo 500 metri di dislivello positivo. Una sorta di allenamento per le prove più lunghe del calendario re- gionale, nazionale e internazionale. Il primo start è previsto per il 15 aprile con la salita a Sainte Colombe (Charvensod), gara che per- corre il primo tratto dell’Aosta-Becca di Nona. Il secondo appuntamento sarà una set- timana dopo, il 22 aprile, con il Saint-Émeric di Quart. Il 13 maggio si andrà a Nus con la Poyà au Petit Fenis, per chiudere il 30 maggio a Saint-Christophe, con la prova Les Croux – Tsanti de Parléaz.

DYNAFIT: NASCE IN VALLE D’AOSTA IL CIRCUITO SOIRÉE VERTICAL

La corsa in natura può essere anche l’oc- casione di esplorare e conoscere posti nuovi e vivere meravigliose avventure.

Dal 1998 Zitoway segue questa filosofia, proponendo, ogni anno, straordinari viaggi-avventura più o meno impegnativi.

Nata da un’idea di Adriano Zito, Zitoway Sport & Adventure - società specializza- ta in competizioni podistiche - sviluppa eventi di “trail running adventures”, viaggi e “avventura running”, ul- tra e walking nei deserti, con la voglia di valorizzare le location in cui si svolge la gara. Ecco gli appuntamenti del 2020: Formentera To Run, 100 km del Sahara, Fuerteventura To Run, 100 km of Namib Desert. Per il 2021 è in programma anche la 100 km du Senegal.

ZITOWAY: SVELATO IL CALENDARIO 2020

L’UTMB conferma per il 2020 la collabora- zione con Matthieu Forichon per la rea- lizzazione del poster ufficiale dell’evento.

Dopo un primo coloratissimo poster nel 2019, l’illustratore francese firma una secon- da opera, “una creazione che” – si legge nel comunicato ufficiale diramato dall’organiz- zazione dell’evento – “mette al primo posto l’emozione e l’esperienza di tutti in gara”. La creazione del 2019, ricca di dettagli e indizi, aveva reso omaggio a tutti coloro che pren- dono parte all’evento. Quella di quest’anno, invece, affronta un altro aspetto della ma-

nifestazione, quello delle emozioni e del posto che occupano per tutti durante la gara. Un’ispirazione che Matthieu racconta di aver trovato proprio durante una gara. La collaborazione tra Matthieu Forichon e UTMB è iniziata mentre il corridore/illustratore era in vacanza nella regione del Monte Bianco.

L’UTMB RIVELA IL POSTER 2020

Settanta persone alla camminata di 4 km, 162 persone alla competitiva di 12 km (diventati poi 10 per salvaguardare la sicurezza dei partecipanti vista la presenza di ghiaccio nell’appendice orientale del percorso), più di 100 passanti e simpatizzanti, 60 volontari. Questi i numeri principali dell’edizione inaugurale della Val di Mello Winter Trail, andata in scena domenica 9 febbraio e conclusasi con le vittorie di Luca del Pero dei Falchi Lecco (con il tempo di 41’01”) nella categoria maschile e di Samantha Ga- lassi (49’55”), atleta della Recastello, nella categoria femminile. La giorna- ta, nonostante la mancanza di neve, è stata all’insegna del divertimento.

In un’ottica green, da segnalare la decisione da parte degli organizzatori di realizzare i ristori utilizzando interamente materiale biodegradabile.

Una prima edizione più che soddisfacente quindi, con un’organizzazione curata nei minimi dettagli e un coinvolgimento a livello territoriale dav- vero ampio. Con i numerosi sponsor (Nortec il più importante) che hanno contribuito alla riuscita di questa bellissima gara a cui abbiamo parteci- pato anche noi di Running Magazine.

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UNA PRIMA EDIZIONE DA INCORNICIARE

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“Il 2019 è stato un anno straordinario per Skechers”, ha dichiarato Robert Greenberg, ceo del brand. “I 27 riconoscimenti di prodotti e mar- chi ricevuti nel 2019, sono la prova del raggiun- gimento del nostro obiettivo. Gli sforzi effettuati hanno portato Skechers a superare i 5.2 milioni di dollari di ricavi”, ha concluso Greenberg.

“Il quarto trimestre manifesta un nuovo record di vendite annuali e il secondo trimestre quello di vendite più alto della nostra storia, entrambi risultati significativi per il marchio”, ha dichiara-

to David Weinberg, direttore operativo di Ske- chers. “La crescita del 23.1% nel quarto trimestre è dovuta agli aumenti del 31.2% nell’internazio- nale e del 13 % nel mercato domestico. Abbiamo poi aperto un totale di 21 negozi Skechers inte- ramente di proprietà, incrementando il nume- ro degli store a 3.547 nel mondo”, ha concluso Weinberg.

Una crescita dunque che riguarda anche l’uti- le netto salito a 346.6 milioni di dollari (+12.5%) e non solamente vendite e negozi.

SKECHERS registra RICAVI PER 5.2 MILIARDI DI DOLLARI

Brooks ha registrato nel 2019 una cre- scita di oltre il 18% nell’area EMEA (Eu- ropa, Medio Oriente e Africa), che ha portato a un incremento totale del 43%

in due anni. Tale crescita si è registrata attraverso tutti i canali di distribuzione, dal retail al proprio canale e-commer- ce brooksrunning.com. I modelli che più hanno contribuito al successo di Bro- oks nel corso del 2019 sono stati i suoi grandi classici, veri e propri best seller come Ghost, Glycerin e Adrenaline GTS, che insieme hanno registrato una cre- scita del 27%. “Il 2019 è stato un altro anno da manuale per Brooks nell’area EMEA, ha dichiarato Matt Dodge, ma- naging director di Brooks running del- la regione. Abbiamo fatto grandi passi avanti instaurando nuove relazioni con i runner, lavorando con le community e i migliori rivenditori della nostra cate- goria. Il nostro brand e i nostri prodotti sono tra i più apprezzati dagli appas- sionati di corsa: un risultato che ci con- sente di raggiungere sempre più nuovi runner”.

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M

onitorando gli acquirenti nel negozio e comprendendo in anticipo come i consumatori vivono l’esperienza di acquisto al suo interno, si può pianificare il successo di un punto vendita.

La ricerca*, commissionata da Axis Communications a Ipsos su- pera l’idea per cui la possibilità di monitorare l’acquirente sia solo dell’e-commerce. La società** ha infatti sviluppato tecno- logie intelligenti dedicate al comparto retail. “Il Nnegozio del futuro in Italia” delinea le differenti tipologie di clienti/visitatori dello store, aiuta a comprendere le percezioni del consumatore riguardo l’attuale esperienza personale vissuta all’interno del punto vendita e, infine, fa emergere i desideri e le esigenze an- cora in parte insoddisfatte delle persone.

Negozio fisico o shop online?

Seppur i clienti dimostrino di essere molto aperti alla multica- nalità, hanno una preferenza marcata per il punto vendita fisico dove il 90% dichiara ancora di acquistare.

I punti di forza dei due negozi

Il negozio fisico viene apprezzato per l’immediatezza della fru- izione del bene, per la possibilità di vedere, toccare e provare il prodotto, per la consulenza fornita dal personale di vendita, con il quale si possono stabilire relazioni e per l’assenza di co- sti di spedizione. Il canale online viene più spesso utilizzato da chi non ha bisogno/voglia di stabilire contatti umani. All’online

viene poi attribuita una più ampia offerta, la disponibilità di in- formazioni e la possibilità di risparmiare tempo.

Negozio fisico come momento di svago

Chi si reca nel negozio fisico lo fa per acquistare ma non solo. At- tualmente il retail è considerato una fonte di informazioni e può rappresentare un momento di svago. Il cosiddetto showrooming, ovvero prova in negozio e acquisto online, viene vissuto anche come attività d’intrattenimento, soprattutto tra le generazioni più giovani. Questo non rappresenta solo una minaccia quanto un’opportunità per i distributori di convertire l’acquisto presso il negozio attraverso le competenze del personale di vendita che aiuta nella scelta e propone articoli alternativi, ma anche con l’individualizzazione di nuove modalità per la “prova prodotto”.

Il negozio fisico oggi

Nei negozi attuali (retail fashion, sport, beauty) i clienti sono moderatamente soddisfatti dalla forza vendita, dalla circola- zione agevole e dalla presentazione dei prodotti. Al contrario di alcuni aspetti che invece hanno ottenuto un basso rating di valutazione: essere guidati, consegna a domicilio, ritiro degli or- dini effettuati online, consegna in auto di prodotti acquistati in negozio, presenza di tablet per fornire la propria opinione sull’e- sperienza, presenza di casse automatiche, di uno spazio relax e di un bar. È proprio su tali aspetti che i negozianti dovrebbero lavorare per trovare margini di miglioramento potenzialmente più alti.

Il negozio fisico in futuro: da customer a human experience

L’aspettativa principale del cliente è quella di vivere il momento della visita e dell’acquisto sul punto vendita in maniera rilas- sata, sentendosi completamente a proprio agio. Divertimento, contatto umano e al contempo rispetto dell’ambiente, della na- tura, unicità e nuove tecnologie sono aspetti ricercati.

Quindi, gli acquirenti si aspettano negozi eco-compatibili, che consentano di esprimere la propria individualità attraverso prodotti personalizzati, consigli e strumenti digitali.

I negozianti dovranno anche offrire vantaggi dell’acquisto online: risparmio di tempo attraverso modalità di pagamento self-scanning e aree di ritiro degli ordini online, mantenendo la dimensione umana e un’atmosfera piacevole, in particolare gra- zie alla musica.

La raccolta e l’analisi dei dati sono necessari per strutturare un retail di successo.

Un’esclusiva ricerca rivela le opinioni dei consumatori italiani in tema di shopping experience:

da customer a human

_ di KAREN POZZI

Come sarà il negozio del futuro?

Principiante Amatore Esperto Professionista

FONTE: Axis Communications

"Preferisco il sito internet per effettuare i miei acquisti"

"Preferisco il negozio fisico

per effettuare i miei acquisti"

" Il negozio fisico e il sito internet sono complementari, cerco di trarre il meglio da entrambi

per effettuare i miei acquisti"

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- d a t i & s t a t i s t i c h e -

Richieste del cliente per il futuro

Sostenibilità: la preoccupazione ambientale si riflette nella pre- ferenza per negozi eco-friendly.

Personalizzazione ed esclusività: questa richiesta viene soddi- sfatta da prodotti personalizzati, su misura e originali. In parti- colare, la Generazione Z apprezza la possibilità di essere coin- volta in prima persona nella creazione di un articolo, attraverso concorsi indetti da designer e stilisti o l’ausilio di stampanti 3D.

Innovazione e digitalizzazione per parlare ai più giovani: i punti di ritiro degli acquisti effettuati su internet e le aree di “Click &

Collect” sono reali aspettative per il futuro. Il contatto con il per- sonale è però ancora richiesto.

Accoglienza e consulenza personalizzate: necessità di uno stru- mento digitale che dovrebbe servire a questo obiettivo, ma sen- za sostituire il contatto umano.

Sistema di pagamento rapido e conveniente: è allettante ma si teme il riconoscimento facciale. Sì a casse mobili in caso di forte affluenza e pagamento contactless con impronta digitale.

Attrezzature che permettono di provare prodotti in condizioni simili a quelle reali attraverso un’esperienza immersiva.

*Metodologia: questionario online interattivo della durata di 15 minuti accessibile da qualsiasi tipo di dispositivo. Target: un campione nazionale rappresentativo di 505 clienti retail nei set- tori fashion, sport e beauty.

**Fondata nel 1984, Axis è una società con sede a Lund, in Svezia.

Offre prodotti e servizi per la videosorveglianza e l’analisi dei video, il controllo degli accessi e gli impianti audio.

www.axis.com

IL NEGOZIO DEL FUTURO SARÀ un luogo ecologico, umano e piacevole, con strumenti digitali che soddisfino le esigenze di personalizzazione e aiutino a risparmiare tempo

pannelli solari, pareti vegetali, raccolta di vecchi articoli per il riciclaggio

robot, consulenti dotati di tablet che si spostano all'interno del negozio

Caschi, occhiali di realtà virtuale

Pagamento differito Negozi

totalmente digitalizzati Negozi in luoghi

insoliti

Pagamento conctactless tramite riconoscimento

facciale

Attrezzature che permettono di provare dei prodotti

in condizioni simili a quelle reali e di proporre

un'esoperienza immersiva

Coach virtuale per offrire consigli ai clienti in base

alle foto Profilazione

del cliente tramite il riconoscimento

facciale Un personal

shoppper scelto in base ai propri gusti, stile di vita,

età, etc.

Profilazione del cliente

tramite applicazione su smartphone

per offrire consigli personalizzati

Dei robot messi a disposizione per guidare i clienti, fornire informazioni sugli articoli

Degli ologrammi sostituiscono che

i consulenti alla vendita click

&

collect Punto di ritiro dedicato

agli acquirenti

effettuati su internet Farsi fare degli articoli su misura

Negozi totalmente

ecologici

Apprezzamento generale: 6,3 / 10

Apprezzamento generale: 5,0 / 10

Apprezzamento generale: 5,0 / 10

Apprezzamento generale: 5,3 / 10 Apprezzamento generale: 5,6 / 10 Apprezzamento generale: 5,7 / 10

Casse mobili in caso di forte affluenza

prodotti Dei insoliti o originali pavimento Un interattivo orientarsi per e spostarsi

Pagamento conctactless

tramite impronta

digitale Permettere

ai clienti di realizzare le proprie creazioni

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D

ieci anni fa raggiungere il traguardo della maratona era un obiettivo di molti. Oggi non è più così. I runner che ne hanno portato a termine una in Italia nel 2019 sono stati 36.725. Un dato in calo (-3,03%) rispetto al 2018, quando coloro che hanno tagliato il finish line della distanza regina sono stati 37.874.

Un numero comunque inferiore rispetto al record assoluto che era stato raggiunto nel 2017 con 39.460 (vedi grafico 1).

La ricerca ha pure evidenziato che, anche per il 2019, il calo ha ri- guardato soltanto gli uomini: 29.810 contro i 31.002 del 2018 (- 3,8%).

Continua, invece, l’incremento della partecipazione femminile: nella stagione da poco conclusa sono state contate 6.915 maratonete con- tro le 6.871 del 2018 (+ 0,6%). Questa crescita della maratona italiana in rosa sta proseguendo ininterrottamente dal 2013 (vedi grafico 2).

Tra le maratone più frequentate in Italia il podio spetta a Roma, an- che se i numeri sono in calo con 8.820 concorrenti arrivati (ne aveva contati 11.675 nel 2018). Al secondo posto c’è Firenze, con 7.455 arri- vati (7.606 nel 2018), poi Milano, ancora in crescita con 6.303 marato- neti (5.556 nel 2018) e Venezia, che ha accolto 5.369 finisher rispetto ai 4.915 della precedente edizione (vedi grafico 3).

La tendenza degli italiani è quella di abbinare il viaggio alla cor- sa, possibilmente accompagnati da amici e famigliari. New York resta la gara estera più amata dagli italiani, con 2.850 finisher;

il calo rispetto al 2018 (2.983) è dovuto soprattutto all’anticipata apertura delle iscrizioni per il 2020, quando la gara vivrà la pro- pria cinquantesima edizione. Valencia continua ad affascinare i runner italiani: 2.013 lo scorso anno (1.870 nel 2018). Berlino (1.062 italiani), Atene (892) e Parigi (644) sono le altre destinazioni este- re maggiormente gettonate dai nostri connazionali; presenze di italiani sono state rintracciate in 116 maratone nel mondo, che si aggiungono alle 90 disputate sul nostro territorio (vedi grafico 4).

All’estero / La corsa è cresciuta del 57% negli ultimi 10 anni, ma poiché è una disciplina che attira le masse, subirà inevita- bilmente un periodo di declino. Non possiamo dire se si tratta di una tendenza a breve termine o a lungo termine. I dati dicono che nel mondo ci sono più runner donne rispetto agli uomini (un dato del 2018 parla del 50,24%).

Analizzando la situazione “maratona” degli ultimi tre anni nel Nord America (Canada e USA), grafico 5, possiamo vedere che in tre anni i finisher sono passati da 519.793 del 2017 a 499.303 del 2019, a fronte però di ben 64 gare in meno. Negli ultimi anni infat-

Il (lento) declino della maratona

Sono sempre di più gli atleti che abbandonano la distanza regina per dedicarsi ad altre imprese.

Un calo che in Italia riguarda solo gli uomini. Mentre la tendenza per le donne si inverte:

le quote rosa crescono ininterrottamente dal 2013

_ di cristina turini - fonte: maximaratona

- d a t i & s t a t i s t i c h e -

– GRAFICO 1 –

– GRAFICO 4 – – GRAFICO 2 –

– GRAFICO 3 –

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13

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- d a t i & s t a t i s t i c h e -

– GRAFICO 6 –

– GRAFICO 5 –

TOTALE 731 499.303 TOTALE 782 510.327 TOTALE 795 519.793

Finishers 2019

Finishers 2018

Finishers 2017

2019 2018 2017

fonte: findmymarathon.com

ti la maratona rappresenta solo il 12%

delle gare podistiche. Questo ha por- tato alla crescita della partecipazione alla mezza maratona, con un aumento dal 17% al 30% del totale dei parteci- panti. Le proporzioni di partecipanti in 5K e 10K sono abbastanza stabili, ma continuano a registrare una crescita: i partecipanti 5K sono aumentati del 3%

in media e quelli delle 10K del 5% (vedi grafico 7).

Il grafico 6, invece, dimostra che la regi- na delle maratone è sempre New York.

Nell’arco di tre anni il podio non è mai cambiato. Dietro la Grande Mela c’è sempre Chicago al secondo posto e a seguire Boston.

– GRAFICO 7 –

Fonte runpepeat.com

Pantone black 6 C Pantone Yellow C Pantone 485 C

100 nero 100 Giallo 95% Magenta 100% Giallo

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- f o c u s o n -

I PA R T N E R

Sponsor tecnico del settore nuoto di Canottieri Olona 1894 è Speedo che fa parte del gruppo Oberalp. Diadora veste invece lo staff del club dal 2017. “Partner di bellezza” è Bioclin Laboratorio Dermonaturale, il brand di dermocosmetica sostenibile parte di Istituto Ganassini. A ottobre, in un’area nuova del club, con Giant e Garmin prenderà il via ufficialmente un progetto di indoor cycling, attività già partita in una forma più contenuta con la squadra di triathlon nata nel 2016.

Le altre realtà che hanno scelto di abbinare il proprio nome a Canottieri Olona 1894 sono: BMW Milano, Generali – Agenzia di Milano

Sant’Ambrogio, Edison, Green Media Lab, Circus Studios e Lombardini 22.

La partnership che il centro sportivo instaura con i suoi partner va al di là della semplice sponsorizzazione economica o fornitura tecnica. Il club diventa per loro un punto di riferimento su Milano per i propri meeting ed eventi. Hanno inoltre molta visibilità anche nel corso della campagna di promozione che Olona fa in occasione dei propri open day, ai quali i brand partner possono decidere di partecipare. Il prossimo sarà il 5 aprile.

Un “hub” sulle sponde

del Naviglio Grande

Eccellenza sportiva del territorio meneghino da oltre 120 anni, oggi Canottieri Olona 1894

si presenta in una nuova veste.

Aprendo le porte anche alle aziende

_ di manuela barbieri

N

el corso dei suoi oltre 120 anni di attività, Canottieri Olona 1894 è diventata una delle eccellenze sportive del territorio meneghino. Merito anche di un importante pia- no di ristrutturazione e riqualificazione della struttura che ha im- pegnato il club dal 2014 fino al 2016, trasformandolo in un vero e proprio “hub” sulle sponde del Naviglio Grande. Oggi, infatti, si presenta in una nuova veste: come punto di riferimento per la vita sociale, oltre che sportiva, dei milanesi. Luogo di relazione e aggregazione, non solo per i soci del club, ma anche per le azien- de a cui l’Olona apre le sue porte per meeting, eventi aziendali, team building e programmi di welfare aziendali personalizzati.

Le aziende sono sempre più attente al benessere dei dipendenti.

Mettono infatti a disposizione un budget dedicato e cercano dei contesti adeguati per proporre ai propri dipendenti diverse atti- vità. A breve, per esempio, presso Canottieri Olona 1894 partirà un corso di running, studiato ad hoc per una società, in prepara- zione alla staffetta della Milano Marathon che si terrà il prossimo 5 aprile. Ma il concetto di “hub” è molto più ampio. Il club sta in- fatti lavorando per portare al suo interno anche eventi culturali.

MEETING ED EVENTI AZIENDALI - Da quando Canottieri Olo- na 1894 si è completamente rinnovata negli spazi e nei servi- zi, ha allargato la sua offerta anche alle aziende. Oltre alle quattro sale meeting che possono ospitare fino a 110 posti a platea, le aziende possono trovare in Olona diversi spazi da destinare anche ad attività ricreative collaterali: piscina, cam- pi da tennis, SPA e ampie superfici verdi. In collaborazione con The Rowing Club, offre inoltre un servizio di ristorazione e ca- tering interno, per coffee break, colazioni di lavoro, business

lunch/dinner o business cocktail. Pratica sempre più comune all’interno delle aziende per rafforzare relazioni, festeggiare un nuovo contratto, concludere un affare o suggellare una partnership. Sono già molte le realtà che hanno scelto Canot- tieri Olona 1894 per i loro eventi di business, tra cui Diadora, Oberalp, Garmin, Fitbit, Havaianas e BMW.

TEAM BUILDING - Grazie al supporto di collaboratori esperti sia in ambito tecnico che relazionale-motivazionale, Canottieri Olo- na 1894 organizza team building in grado di abbinare momenti di sport a sessioni formative. Il canottaggio è un ottimo strumento per generare empatia, fiducia, collaborazione e comunicazione all’interno di un team di lavoro. In questo sport infatti la coordi- nazione con i compagni, la fiducia e la corretta comunicazione sono elementi fondamentali per arrivare al traguardo e raggiun- gere i risultati.

numeri

1.350

soci

3.500

corsisti

70 circa

eventi nel 2019

Sopra, Stefano Accorsi con Marco Montemagno

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15

- f o c u s o n -

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15 INCONTRI FORMATIVI - Canottieri Olo-

na 1894 ha da poco festeggiato un anno di partnership con lo studio di medicina integrata Mico che offre servizi medicali e paramedicali presso gli studi del club, grazie a un team di validi professionisti che coprono diverse aree: dalla nutrizione alla fisioterapia, passando per la psicolo- gia e la dermatologia. Al fine di contribui- re a divulgare la cultura del benessere tra i frequentatori del centro sportivo, Mico, all’interno della struttura, propone degli incontri informativi che riguardano tema- tiche legate alla salute e alla prevenzione.

CHARITY - Una realtà alla quale Canot- tieri Olona 1894 si è legata particolarmen- te è quella di Dynamo Camp Onlus che sostiene da circa quattro anni. Si tratta di un’associazione che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa rivolti a bambini e ragazzi, dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche. Canottieri Olona 1894 condivide con loro la settima- na del sms solidale e mette a disposizio- ne i propri spazi per i loro eventi anche di raccolta fondi. All’interno del club, è sta- ta inoltre ospitata la Lega del Filo d’Oro con un punto informazione. E ha appena aderito a un progetto voluto dal CONI per aiutare le famiglie che non possono iscrivere i propri figli in un centro sporti- vo. È Olona che porta lo sport all’interno della scuola, mettendo a disposizione un proprio istruttore di canottaggio. Il club, infine, ha collaborato con la LILT in occa- sione dell’edizione “zero” della Milano Wo- men Rowing Cup, la “sfida” internazionale tra team femminili di canottaggio che lo scorso 14 settembre ha animato la Darse- na di Milano.

MILANO WOMEN ROWING CUP - Il prossimo 19 settembre il club par- teciperà alla Milano Women Rowing Cup in qualità di organizzatore, scel- ta voluta dall’ideatore Antonio Bas- si. Quest’anno parteciperanno alla competizione circa sette equipaggi provenienti da università straniere (tra cui Oxford, Cambridge e San Pie- troburgo, ecc.) e altrettanti italiani, tra cui uno interamente formato da ragazze della Canottieri Olona 1894.

Sopra, i diversi spazi disponibili per praticare attività sportive indoor e outdoor

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U

na forte vocazione green che l’ha contraddistinta fin dalla sua nascita (nel 2012). Non è un caso che sia stata la prima media agency italiana del nostro settore a diventare una B Corp. Un processo virtuoso non certo facile e scontato. Seguito in questi ultimi anni da altri brand del mondo outdoor e sport (oltre che di differenti settori) e avviato all’inizio di quest’anno anche dal nostro gruppo edi- toriale Sport Press. La case history che oggi vi raccontiamo è quella di Green Media Lab, media relation e digital company milanese specia- lizzata in attività di comunicazione e consulenza strategica negli am- biti sport, lifestyle, tech e outdoor. Nel 2018 la sua volontà di costruire un business sempre più responsabile l’ha portata a intraprendere un percorso finalizzato a diventare appunto una tra le prime agenzie in Europa ufficialmente certificata B Corp. Un modello di business che si sposa perfettamente con la filosofia di Green Media Lab, che, met- tendo la sostenibilità e il benessere delle persone al centro dei pro- pri processi lavorativi, è diventata un partner strategico di comunica- zione per importanti aziende del settore sport, tra cui ASICS, SCARPA, Vibram, GoPro, Patagonia. Con una campagna realizzata nel 2018 pro- prio per il brand statunitense fondato da Yvon Chouinard - conosciuto in tutto il mondo per la sua missione aziendale volta alla salvaguar- dia del pianeta e non a caso esso stesso fondatore del movimento B Corp - Green Media Lab si è aggiudicata il premio Assorel “Eccellen- za in P.R.” per la categoria “Comunicazione Economia Circolare”. Come?

Supportando Patagonia nella promozione di una serie di iniziative ed eventi che si sono svolti a Milano tra il 4 e il 14 ottobre 2018, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi legati alla sostenibilità.

Grazie alle sue strette relazioni con diverse community e stakeholder

in ambito sostenibilità (media, comunità scientifica, ONG, istituzioni), Green Media Lab è in grado di coinvolgere i propri partner in diversi tipi di attività, eventi, workshop, progetti, per creare un autorevole po- sizionamento responsabile.

A inizio 2020, con una sostanziale modifica del proprio statuto, Green Media Lab è diventata anche Società Benefit, compiendo un ulteriore passo in avanti nella determinazione di un business ancora più respon- sabile. Le società benefit integrano infatti nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. In quest’ottica all’interno dello statuto vengo- no delineate chiare finalità per promuovere il beneficio comune, identi- ficando obiettivi e strumenti concreti per il conseguimento delle stesse.

Come, per esempio, la promozione di modelli di economia circolare e sostenibile tra le imprese, il sostegno di enti non profit e la realizzazio- ne di iniziative a favore della società civile, del territorio e dell’ambiente.

Altro importante obiettivo di Green Media Lab è quello di diventare carbon neutral entro il 2030, venti anni prima rispetto a quanto stabi- lito dagli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi per il 2050. Questo im- pegno - sottoscritto da 500 aziende certificate B Corp - ha lo scopo di accelerare la riduzione delle emissioni di gas serra e contenere l’au- mento medio delle temperature globali al di sotto della soglia degli 1,5 gradi. La dichiarazione ufficiale da parte delle B Corporation è stata presentata durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP25 che si è tenuta a Madrid lo scorso dicembre. Si tratta della “climate action” più rapida mai intrapresa da un numero così am- pio di aziende a livello mondiale. Esempi virtuosi che, mai come oggi, è doveroso raccontare, analizzare e possibilmente seguire.

La case history di Green Media Lab, la media relation e digital company milanese, certificata B Corp dal 2018. Partner strategico di importanti aziende

tra cui ASICS, SCARPA, Vibram e Patagonia, ora è diventata anche Società Benefit

_ di MANUELA BARBIERI

Come si diventa una Benefit Corporation?

- G R E E N -

COME SI DIVENTA B CORP

La community B Corp è un movimento globale che si pone l’obiettivo di diffondere un paradigma più evoluto di business, innovandosi continuamente per massimizzare il proprio impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui opera, l’ambiente e tutti gli stakeholder.

L’iter di certificazione richiede un lavoro e un impegno costante di oltre un anno. Un’azienda che

vuole diventare B Corp deve infatti ottenere il benestare di B Lab, l’ente internazionale non profit che ha dato origine all’intero movimento.

Ogni società che intende certificarsi deve dimostrare di operare entro standard specifici, con un forte focus su governance, comunità, persone e ambiente. Superato questo rigoroso screening, si diventa ufficialmente

“B Corp Certified”.

COS’È UNA SOCIETÀ BENEFIT?

La Società Benefit è uno strumento legale che consente a un’impresa di tutelare la missione aziendale nel lungo periodo e di costruire una solida base per la creazione di valore condiviso.

Le società benefit si distinguono da quelle tradizionali per il perseguimento volontario, non solo dello scopo di lucro, ma anche di una o più finalità di beneficio comune, attraverso la generazione di uno o più effetti positivi su persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interessi.

Inoltre, le società benefit perseguono tali scopi secondo i principi di responsabilità, sostenibilità e trasparenza.

greenmedialab.com

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- i n P R I M O P I A N O -

Il primo impatto del Coronavirus

A poche settimane dall’inizio dell’emergenza sanitaria, quali disagi, complessità e danni (diretti e indiretti) hanno interessato

aziende e operatori del mercato outdoor e running?

_ di ANDREA LAMPERTI

V

ittime, contagi, limitazioni alla mobilità, cancellazione di eventi internazionali. Notizie e indiscrezioni (vere e meno vere) in arrivo dalla provincia di Hebei, Cina, che si rincor- rono. Una situazione di allerta globale e in un certo senso di “psi- cosi”, come molti media hanno descritto l’effetto-panico generato dal numero di gravi casi clinici, ma anche, purtroppo, da una mi- sinformation che - come spesso accade nell’era dei social network e delle “fake news” - ha portato alla distorsione di notizie e misu- re preventive. Il virus SARS-CoV-2, da cui la sindrome Covid-19 nota come “Coronavirus”, ha causato nelle ultime settimane un terremoto mediatico, con epicentro in Cina ma avvertito ad ogni latitudine e in tutti i continenti. Non per niente, alcuni media hanno parlato di un “secondo 11 settembre”. Non solo per il crollo nella domanda di petrolio da parte dello Stato cinese, che ha proporzioni (-20% nelle prime due settimane di febbraio, ovvero circa 3 milioni di barili al giorno) riscontrabili solo dopo l’attacco alle Twin Tower del 2001, ma anche per la situazione di improvvisa allerta internazionale e per la pericolosità della disinformazione.

POINT OF VIEW: I MERCATI

Dal punto di vista dei mercati, in ogni caso, le conseguenze del Co- ronavirus avranno sicuramente un impatto significativo su diverse aree di business. In Cina e non. Alcuni media di Pechino hanno stima- to una mancata crescita che si aggirerà intorno ai 60 miliardi di dol- lari per la Repubblica Popolare. Un dato che non deve sorprendere, considerando lo stato di “stand by” e di sfiducia in cui versa una mol- titudine di player in settori chiave come manifattura (soprattutto per quanto riguarda tessuti e abbigliamento, in cui tantissimi forni- tori cinesi sono stati “scaricati” dai propri partner occidentali nelle ultime settimane) e turismo (attualmente completamente bloccato).

La Oxford Economics ha previsto un rallentamento della crescita globale del 2.5%, mentre la Commissione Europea ha diffuso delle previsioni che parlano di “nuovi rischi legati a questa emergenza che ricadranno sulle condizioni globali di finanziamento”. Insomma, l’impatto (diretto e indiretto) sui mercati della diffusione del Corona- virus sarà definitivamente quantificabile solo a emergenza cessata - sperando naturalmente che questo momento arrivi prima possibile;

ma le misure preventive, predisposte a vari livelli (dalle restrizioni sugli spostamenti alla cancellazione di eventi, dalla chiusura di sedi produttive ai ritardi nelle consegne), hanno già iniziato a generare problematiche e difficoltà per una vasta gamma di realtà, di diversa tipologia e differenti dimensioni. Il mondo sportivo e in particolare l’outdoor & running market, ovviamente, non fa eccezione.

POINT OF VIEW: GLI EVENTI

ISPO Beijing 2020 (in programma dal 12 al 15 febbraio), ad esempio, è stato annullato, arrecando un danno diretto a tutte le realtà coin- volte nell’organizzazione dell’evento e indiretto a quelle aziende che fanno forte affidamento, da un punto di vista strategico, sulle opportunità commerciali garantite da questo importante appun- tamento. Come ha confermato il ceo e presidente de La Sportiva, Lorenzo Delladio: “Sulla Cina abbiamo investito molto in questi anni, creando una forte piattaforma di distribuzione. Ora lasceremo sco- perto il mercato per il prossimo inverno e sicuramente questo per noi rappresenta un grave danno”. Quella di ISPO, oltretutto, non è l’unica fiera “sacrificata” in nome della pubblica sicurezza relativa alla diffusione del virus. Anche Intertextile Shanghai Apparel Fabri- cs, Yarn Expo e Intertextile Shanghai Home Textiles, infatti, hanno posticipato lo svolgimento delle edizioni “Spring” delle rispettive fie- re, senza indicare nuove date o sedi. E se allarghiamo il discorso a

_ Sulla Cina abbiamo investito molto in questi anni, creando una forte piattaforma di distribuzione. Ora lasceremo scoperto il mercato per il prossimo inverno e sicuramente questo per noi rappresenta un grave danno

Lorenzo Delladio, ceo e presidente La Sportiva

ph: Pixabay (Pexels)ph: ISPO.com

Riferimenti

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