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Se vuoi alterare un nome prendi la parte invariabile di esso, la radice, e aggiungi a essa i suffissi adatti: DIMINUTIVI ACCRESCITIVI VEZZEGGIATIVI DISPREGIATIVI -ino

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I NOMI ALTERATI

Ogni nome può essere alterato affinché prenda in sé una qualità che lo può far apparire piccolo (scarpina= diminutivo), grande (scarpona=

accrescitivo), grazioso (scarpetta= vezzeggiativo), o brutto e vecchio (scarpaccia= dispregiativo o peggiorativo).

Se vuoi alterare un nome prendi la parte invariabile di esso, la radice, e aggiungi a essa i suffissi adatti:

DIMINUTIVI ACCRESCITIVI VEZZEGGIATIVI DISPREGIATIVI

-ino; -etto, -ello; -icello;

-icciolo; -icino

-one, -otto;

-ozzo

-uccio; -ettino;

-uzzo

-accio; -astro;

-ucolo; -accione -onzolo; -ercolo 0 Attento! I suffissi vanno concordati con il nome prendendone lo stesso genere e lo stesso numero.

1. Per ogni nome dato scrivi le 4 alterazioni possibili.

alterazioni Nome

primitivo DIMINUTIVO ACCRESCITIVO VEZZEGGIATIVO DISPREGIATIVO Gambe

Frutto Vino Parole Scrittore Topo

Occhi Musica Lavori Leone

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2. Accanto a ogni definizione scrivi il nome alterato corrispondente:

- una pessima attrice ...

- un grande regalo ...

- una piccola maschera ...

- un grazioso cappello ...

3. Leggi il seguente testo descrittivo; sottolinea tutti i nomi alterati e riscrivi interamente il testo sul tuo quaderno, modificando le alterazioni in accrescitivi e dispregiativi.

0 Attento ai falsi alterati!

Era una giornatina grigia e il mondo era colmo di una vaga lucetta indistinta e dell’interminabile, melodiosa vocina del mare.

Sulla linea dell’orizzonte alcune barchette colorate con le velucce bianche, tese, passavano lente, silenziose.

Qualche timido raggio di sole filtrava tra le nuvolette addensate, cadendo a lambire la spiaggetta e accarezzando le alucce degli uccellini scesi a cercare cibo; qua e là, sulla sabbia, le orme delle loro zampette parevano

merletti e ricamini.

A sinistra, dove lo sguardo si fermava sugli scogli aguzzi, un

canaletto gorgogliante gettava le sue acque torbide in mare; un ometto dalla buffa giacca a bottoni rossi se ne stava lì, immerso con i suoi stivaletti di gomma nell’acqua stagnante, con la sua cannuccia di

bambù in mano, e pescava. Gli facevano compagnia un cagnolino assopito e il venticello d’autunno.

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