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DISSERTAZIONE SOPRA LE PROPRIETÀ DELLA CHINA OPERA DEL SIG. PROFESSORE... Stefano Gozzini. Digitized by Google

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DISSERTAZIONE

SOPRA LE PROPRIETÀ DELLA CHINA OPERA

DEL SIG.

PROFESSORE...

Stefano Gozzini

10

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(2)

•I.

4. 1.1. k..

r

I"s ... •» ••..

(3)

ARTICOLO iNTÈREllSANTE

D £ L L A G H I N A

I

noQ avrei veramenlcassumol'impegnodicoatraddirc ,

aciòdielegge«i ioaicunilibri receatemente stampatiah le

dU

Tene qualiià dello Ghioe PtoroTune,.Chincoiie,' Chincone Cla- v»y

e

aimfli,ee

non «n

pteticalmuntebeneutniitodeUeqoalità ctnttetistiche delle medesimescorze,o corteocie,e^cialmente di quelle Peruviane,eci6 mediantel'essere passato sino dai sette anni gioviapttoFarmacopolosotto il fu Sig. Pietro Lelli Spezzialc ìqFirenze da Piazza Madonna,ciievestiva Vabitoda Città

come

vestonotuli'oraicosì dettiBacchettoni,e ciò fù nel 1753., e nel lySó. venni acquistatodalfù Sig. Gio. Bazzanii Spaziale aqeio il Ponte alla Cairaja, e quindi l'anno 1756*

aUcra di^uuu,^|o,.

pa^.

itisi,,.^egjo.SpediJft.di .San Matteo, oraAleggia deulB belle Arti,-dove ebbiluogo di attendere alle cognizzioneddle Droghe Medicinali, mediante quelleprov^ine, che si facevano da quel Sig. Drei Spezziale, il quale a

me

lasciavalibero il campodi provvedereil bisognevole diquella Spezzicria, spedire lo numerose Ricette,delloSpedale medesi-

mo,

rifareogni genere semplice, ecompostodi deltaSpezzieria, nel 1758.fui ricercalodai Regio Bigallo dilirenze perportar-

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4

mi

ad* assbiflra

k

SpezzleriadeUoSpedale di

Golk

diTdUflin dellaquale

en

compadrone per austere provrimiinieato alla medeninainloogqrdelfbSig..ViacenzioFbalSpèndale mancato per qualche tempo da dello Spedale. Parti)di Firenzenel Set- tembredi dettoadnbin'Oòlftpl^tgttiavdélSig. Canonico Luci di Colleentro di una Carrozza, e si camminò tutta notte essen- do la Stagionecaldissima; venniraccomandato, éì\h felice me- moria del mio Protettore S. £. il Sig. Marchese Beunardino Riccardi , a qael degnissimo Monsignore Guelii Vescovo di qneUa Otta,il qoala

« donava

veoirp

apnodeèmd

ogniaera<tA segnilo disuaaenritù,econiliirnii «eoo aapassofino alla

ma-

donnadelle Grazie un migliodistantedaColle;costì vi dimo- raipiù di un' anno,finchétornato all'impiegoilgiàdetto Pissi, che ricevè dal mio Protettore lettera pressante, colla quale

mi

richiamava ìqFirenze e che Egli stesso dovèaccompagnarmi,e consegnarmi all'isiessoSig. Marchese, il qualemi avevagià de- stinato il poAto di giovind della Spezzieria BrazziniinviaS«

*Gallo dopo di-che nel 1763.passai primogiovine jdeUa Spez- sieriadelfftSig.Marco

Kni

da Gtiadell; avendo quindi fiata

atmu

amiciàa'con' Monalk Marten Mewico

Ghlnugo

Franceae addetto

d

serrisio di S. E. 11 Sig.'MaresbiatloBotta adorno Governatoreper 'M;I. Fran6e«w|,Imperatore d'Austria, o Grau-Ducadi Toscana, cheabitavanelPalazzo dellaCrocetta, questo Sio. Marion m'insegnò fabbricare le Candelette mcrca- riale per l'uretraall'us?) di Parigi da dove venivano, che io

dietro le premure,e ddigcoze del medesimo leavevatalraeu-

•tO'ÌBiiiaié-'Dèl-kvórarìe segretamente' dtnoiie in"mia caia ab.

bandonandoneilsonno peFdbè.il:' Ijléto Vistoso

mi

aidmava a industriarmi,esiccomelefiKioItàPaterne non potevano appa- gareildesiderioche aveva di cdmiteiire-décentemente nel ve- stire, iovi suppliva senzaindicarea verunoÌlmezzo,che aveva di riuscirvi, poiché sivendevano le detteCandelette Lire due runa le nuove, e un paolo 1'una le giàlogorate per rivestirle dei

Gommoso

Cerotto, lone faceva 4o*» e So. per notte, ed

(5)

im

òatoSig;^I>òglioéL-diflIercalD

Nbofo

teneva per

oommù-

noneFàniiné,di preaderbé quanteione &eèva,e

mi

oontiva

4a

ttiumi ogoi 'biÙMloito di

ktu hngo

quanto

k

dette Can- delette ovevenecapivano 4o* P^^ bnasoloClOieeoAdnftifiii- diè stiediin Firenze

.

'

Ma

essendo iocresciuto più di statara, che pef età per tina favorevolecostiiuzioue di Macchina,fui dal medesimo Sig.

Marteo consigliato a chiederea quelSig. Maresciallo un* impie^

goin

Gone

perla prosnmavenntt del

Sonano Piè^-

lieoiKii- .doj'dl

&td

combinato il giorno perportanni aU'ndienni del Sig..MRre>cÌBlloVrivestitoniiconproprietà-,

mi

preaenltti al me- desimo.Si mostri coQtenio, cheio'occupasseunodeipoitidei Regi portieri,venni perciò ascrìttoa detto impiego

ma

osser- vato da S. E. Riccardi il mio

nome

alRuolo degl'impiega-

ti, checome GuardarobaMaggiore, dovevanecessariamente di- stribuire gì'impiegati,adassistere, ed osservare le maestranze 'occupateai riattamentodelPalazzo dei Pitti, credè perciò ri- cbiaÉnarAiij-ed'alla preienia delSig. BaronBettino RjGa8oliy.nH

&

rilevare1*assordoda

ne

preso di abbandonarelaProfessione perappagare quel desiderio ambizioso, che aveva diservirein Corte, e

mi

distrasse da tale ambizione facendomi renunziare rottenutone impiego,eciòfù nell'anno 1765.

Ma

che? Ilno-

me

acquistato per la mia insita passione poeticaestemporaneanii fece farenumerose relazioni dalle quali erarichiamato,elafre- quenza degl'improvvisi micagionava delleemoragie di sangue dalleNari} ed un consulto fatto (aredal mio Protettore dai

Medid

addeta aUa MobilecasaRieoardI, decise deir-aUontana-

:mentodimiapersonadalla Città per esimermi di andare in- controad nnamalattiadi

Nel 21. Aprile del 1766. venendo a Firenze ilSig. Cano- nico Gio.Battista Toritellini per fareacquistodi

un

Giovinotlo Speziale perassistere

come

Ministro principaleallaSpezzieriapo- sta nella TerradiFigline di proprietà di detti Sigg.TorseUlni,fù indirizzalo, verso di

me

da

un

certo Sig. IrancescoTicciati,

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6

alla Spezzierìa da Gandell del Bini taddetto, il qual rj^ftuìj^Q veaac,emiritrovò nell'elaboratoriooccupato, ed'avendomimani- festato ilmotivodi mia ricerca, le dissi cheio depeadeva dal OlioProtettore Riccardiseazadicuinonpotevarisolvere niente*

dì&ttiEgli

M

portò dalmedesimoSig.Marcheseilquale peasaa-

dp

al'CkMuigUodato daiMedicidi,aUootàiMnmdaFireoia pro- fittòdell'oocaiiooe

ed

ilS%. Ganonioo nu-ottenne fittamìoq»

tm

Gbirpgndb,- che tnttfom eooserro deipatti oonveniiii, enal ag. didettomese;

mi

e^oai alTeiame perottenereil diploma diMatricola ilquale oUeantodaquel Collegio Medico a pieni voticontando allora 18. anni compiti,e il5. Maggiodidet- toannomi portai a Figlineper occupare ilposto di Principale Ministrodi quellaSpezzieria, dietro laformale consegna fattami dalsuddettoSig. Ticciati Procuratoredi dettiSigg. Torsellioi^

enuoramentequi ebbi luogod*Impratichimiiaatuttele

dra^

Itfedidoaliconloaindiodei meglio Autori, e ipedabnente del trattatonoivenale delSig.XYicoolòLemeriallora

ùù

tantialni ilpiùdaadco,e apedaloMnteper

me,

che aveva avnto dalSig.

Dott. Manetti di Firenze, le istituzioni necessarie per ben di- alÌDgaereisemplicie tatti gli altri prodotti naturali dove io inclinava a imparare, e

^$80

riscontrava leottime loroqualità deltrattalo medesimo

.

Ma

che?

Uopo

diecimesi Si scoperse iu Figline medesi-

ma

la terribile malattiacontaggiosa del 1767. perlaquale

mo-

riraooindetuterratutdiJHedid,Qiirurgi,eSpezzìaU,ed' io« Solo lertaiiìmgUaltri illesoditale malattiamorbosa,

ma

contimo- re grandissimoperaliè 11 Collegio Medico

mi

aveva deqtinpto ad' esercitateprovvisoriamentele tre facoltàsuddette,sapendo, che io aveva anticipatamente fatte nello Spedale le opportune pratiche di bassa Chii urgiaec.edintaleoccasionenelfirc11girodei inalatiprimadi partireperilSeminariodi Fiesole spedito a vede- reuncerto Sig. Abate Rossi malato perosservarese lamalattia aveva icaratterimorbosi epidemici,vidi ad'imodi essi maiali ,inmezzoalla lingua

no

abrace,

o

sia carbonchio, del quale

(7)

fltfiHi ptóibito[Mrhre perdònavviliredi piùqdella popolazio- nerìdoiu a^eatremi finché venne spedito al Collegio Medico

il Sig. Dott. VincenzioBicchieraicui leoe liiù%ire il corsoalla velocità delmorbo, con metododiverso tenuto degl'altri Me- dici nella universalemedicatura, edopo diecimeaicessò laDio mercè il terribilflagello.

Non

essendo stato iodopo tantereiterate faliche dai miei principali ricompensalo, gli licenziai,e

mi

feci strada per fare aò^uiatoin compradialtronagaiuo di Speiaeria in detto loo- gO'eunteiiieiUoBoe-di fitta>^w,'

k

oonaegna del qnale

mi

fa fatta dalsuddettoSig. MarcoBini accompagnata dalla siliua c periziarin vendita delmedecimo^ edopodiecimesiditaleacqui- sto miportai a Livornoperprovvedermi della China migliore diquella che vedeva dai San Ck)lonibanesi portata ingiro per venderla neinostri paesi dietro le pratiche Drogheriformi da

me

fattesopratutti glioggettimedicinali,chedoveaprovvedermi ina specialmente sopra lemigliori qualità delleChine,

Arrivalo'chefuiin Livorno dopo osservale le cose pre- labili

m

essaQttà ePortoesistanti,

mi

diedi*arintracciarecon

iiSig.Gio. Papaatimescanolatte lemiglioriDrogherie di qael- ìk piazza,'ed'osservarne le qualitàdelle Chine

me

niuna,par- ràstrano a crederlo, ne ritrovai che mi piacesse, lìnalmenie dello Sig. Mezzano mi condusse nel Negozio di ceni Sigg.

Mazzei primi INIercanii allora di tal genere,i quali avendomi

fattevedere le diversequalità della China, che adornavano il

lóro beneanorliionegozio, iomostrai,che ninna'

mi

piacesse, emal sodiafiitto

mene

partiva, allorché chiamato da etti da parteilMeSEano lemaidfistarono un*altra qualitàdiChinadi già indorlata in cassequadriformi bengrandi,e condizzionatecon diagonalidi lattale quali lattedovevanoessere imbarcati pertras- pdrtàrsiinRussia.Io chiesi in graziaalmenodivederequella specie di dettaChina perassicurarmi dellasuaqualità, ondenelcasochemi piacessefarvederealsensale,chelemiecognizionisiestendevano al disopra della miagiovineetà, echenon eranoimieiaccat-

(8)

8

tatipfetesii;giacché egli mi disseia Mguito che tutt'altro

^•

me^a

diefossailmotivodi mia

reoiiMm

alla.provvida.

China, ed'ioappunto mi riserbava T occasione

COm6

V9flM|p0f convincerlo collaprova di mia cognizione.

Coridescesero i Sìg^. Mazzei alio mie,e del Mezzano rei- terate ii>iauze e lattocalare uno dei primi ciurli dell'ammansa*

to copioso carico, scoperto che fu'reilil

iorpmo

nel tedere unaqualitàdiChinasoperiormenl^ .bdla all'altre,

nmiU

nB(fi, acorsi anni provviiu,ini enbi|di volerneacqniatan

uno

intiero durlo òcassa quadra JEglino

mi

risposero

Don

potermiaervw* * perchèiciurlieranotutti tisiatidalcommiueate, che au^va. in Livorno pronto perpartire, allora che ilventofosse statofavo- revoleper lapartenza. Essi però mi suggerirono un compenso perfavorirmi,e fìi di esirarre dal ciurlo già calato metà della Chiua esistente in esso e sostituirvi altraChina la migliore

le.tante altreinibndodeldaiio aoTnpponendovi

a

quella 1^

qualitàdiviisatai eooAfàfitto.

Posta iocassaappoaUpreparata,

k

Libb t5o»Chinadalk sublime qualitàcondizionau che fula feci portareal

nuo

na- yicellp dove dovevanocaricarsigl'altri generida

me

provvisti.

Ije caratteristiche di questa China erano scorze, o corteccie, che nel grosso mediocremente pendevano colore all'esternobru-

no

cupo rubescenie accortociate non liscie

ma

epidermateruvidi- tacto,alcuueinporzione copertedi licheaisottili bianchiperl^

tisaridfiwini. acrissatidi Terdi, cerulee macclùe piacevoli fJla vista.Sapore in prindpio semidolce amarognolo,in seguitoamf- roguatandola, di odore in.complesso della

dra|^

incasaavt gratissimo diinitanfito imparagonabile eoa quello dellp altra Chine

.

Portata che ebbi aFigline lacassa. China suddettasicom- binòlanzidelloSig. MarcoBini venuto periare il bilancio del

mio

negoziodi ogn'aano, checolla suaassistenza io faceva, e visu laqualitàdidettaQiina restòmaravigliato, e

mene

chie- seingiiaiiaunacassettaalmenodi

Uh,

io. Io apii d)bt oo-

(9)

9

raggio oegargllclapcfumdqseh.

MOO

al.eoo jrltonkO fa F&ense, ivi

£smado

usdto pfr

tqmo

TiaiatoredoUdStieczierìe di quella

CbA

io tale occiaiopekebbe

nn

iocontrafieroeoonooSpevEiale

•olle qualitàdella China eandò lant'olireil.diverbio, chesigil- lata laChina delloSpezzialeostinato,fu portata avanti al Col- legioMedico, ilquale esamiaate che ebbe lo due qualità di Chinadecise; chequella da

me

portalada Livorno era la mi- gliore China Peruviana della (jualu restò maraviglialo peraverla conosciuta superiore atutte laaltre.iiuo allora vedute, ed il Sìg.MarcoBioi

mi

acritse,dietrottattoilaeguitounalettera ringrazsiaodomi

éàU

Chinaconcessagli.la.qoale lo aveva.fatto trioofiireoelTimpegnata diqmia raccoutaudomi per esienaamtat- to

r

aneddotosiùUetio.

Erano inerroregliantichi Medici e Speuiall

come

sareb- bero i moderni se preferisserole Chine Peruviane, e simili di sonili corieccie, e non mediocromeuieadultesulla loro pianta

,

senzariflettere che un ragazzodi due anni non può avere la forza diquellodi.anniotto,ecosi, discorrendola saviamente,

e

. filoaoficamente'analizasando imotivinaturalididove hannoorigi- neleproprietàlèlibrifu^di qnestadroghe bisogna convenire con

me

sullagroaezsa ditale scorza, la qoale non

può

per- iesuooarsi, senzacheacquisti gradatamento ogn'anno nella crea, zione o nascimeniodi essa,dalla pianta creatrice strato sopra strato per il corso di più anni, lo virtri febbrifughe mediarne *

l'umore Nuirliiziocircolatorio, chesviluppando i pregi tijUiiali addossatidalsuolo, edell'ambiente alia pianta prcgiabilc clii- niiénivaa somministrarlialla cortecciaperparecddannicrescìor»

u

Io chenon

poò

avere aoqoiMatolaScorza

o

corteccia tenera

Eccovi

nn

esempioInminosisttmo neiranedottodie anda.

forsccontantandovi.Queste Reverende Monache dello Spedale di Figline,lequalitengononna buona,e bella Farmacia.alia quale vipresiedo come Farnìaco Matricolalo, ini richieseroanni sono allorche fòssecapitala una casscita di buona China gl'o l'avesse comprata, difalliessendocomparsouno diquestiSan

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(10)

IO

GolombanesI cou ana cassettadi China di Libbre 36. da

me

credutabuona lafissai peressea Lire i3.la Libbra feci ana

|)olizza alvenditore perchè laportasse alle Monache conlaChi.

uàsuddetta. Qaestericevutachel'ebbero, e pagata lavuotaro.

no

sopra unagran tafola. lo 'non sapeva però dbe

^peiuGhiin

prima chefiMsevedalada

me

fesse alala vistadalMedicocob- 'dotio,eda un vecchio Farmaco ncffla di cui Faronaciaai era' combinatoilAfedicoallorachecomparveilMercanteDrogbfsta conla detta cassetta di China, ed'

ambedue

convennero, che questa qualità diChina di Scorzepiuttosto grossa,non erabuo- na caratterizzandola perChinafalsa.Dili apochimomenticoni*

parveil MedicosuddettoalloSpedale per fare le solile visite aiMalati ed'osservata la Chinache erastatadalleMonadie vno*

tuasoprail Tavcrfooe,le dissecheioleavevamesse in

mer;

aoperahèla

Chma

esnfilsa,

e non

bnona stata indicata an- cora dalS%.ff.

N.

Farmaco.Pensi chi

l^e

in quali i^ta- tioni si

mess^

quelleM<Miache; Qaestesnfaìto

mi

mandarono

a

chiamare,e mi fecero

un

ingiusto rimprovero po'averliprov- vistaquella qualità diChinafalsa nou buona, e perfetta

come

desideravano, la qualità essendostata giudicatadalMedicoCOQ"

dotto,edal Sig.iN. N. vecchio Speziale

.

Nascosi nel

mio

senoititolidovutiad'ambi, Giudici,re-;

stitnijildenaroalle

RR.

Madri delh China da Esse pgata e la ftcirimettere ndl'isleasa cassettaov'era,efiitta portare alla miaSpczzieriariponendola in

un

armadionell'interno

àd mio

Magazzino.

Venuto il Settembredi dettoannocominciarono leTerza- ne, e 8i)ccialrnentelungo il fiume Rcsco di la d'arno jiosiin pratica laChiuastatamibiasimala, esenzaesagerazzioneun oncia diquella Chiua debellava ogni febbre Terzana. Insegnilosianv nalòdell' istesaa febbreio Speziale biasimatore,e dopo avere adopraieleChinedelsuo Negoziodi Spezzieria('seozTalcuafini- Io. )

Fu

oonagUato dall*£ccmoSig.Dott. FrascaniMedicoven-' turierea.prendere

im onda

diChina^di

qudU

da lai biasi*

mataaltrimentinonsarebbe guarito.

(11)

IT Malameuie pìegavasì aquesta umiliazione,

ma

velo initusse la necessitàdel male,iaiauipresa appenacheebbe

uo

oociadi questaCbJoa,spali la

&bbm

ne più tornb*

Oivolgtiaai' la fiuni diqnesu mia

duna

lsMonachela ia^

teano,

e &Uomi

andare daEsie

mi

pregaraooói cenoederliené una porzionedi dettaChina,che

mi

avevano restiioita al ché ie liiposi,chedovevano ritenerlaquando io glicl'aveva prowi*^

staoggi ne sono il possessore, enoa voglioprivarmeneseguitan- doa smerciarlacon oiiimo saccesso eciò basiicontroropiuiu' nedi quegli,che la bramanodi scorza sonile.

Passando poi allealtre Chine chesono posteio

Commerciò

<Qpra..le quali lenio ginitamenie approppriatelèquaUlicarattori- ilichedaidotti fisÌGÌ.aataralisli,

«

dia

me

riooooaeiiite,cóaestrtf*

mo

piacererilevate, maravigliandomi aoltamodella Chinafifa*-

ulonapro9crì|ta4ai

modend

Fisici, Farmaci,enaturalisti,qoaiu

do

io all'esperienza appoggiato devo neoesaarìameitte o^pomfl all'opinione universale sopra;di fiise- iliaaorìe apparenae-, e<f ecoono ilperchè.

Fino dai primi dell'Apriledel 1799. essendo ioin Firenze

mi

furono offertedue grossi cassonidiChina, che eranolaqueK laDogana, da

Un

Senseb

H

Piani di proprietà di

un cena Si^

CSOfQtttiaitPnawli^iMercante, lui dal miedeainio Blecsa-

no

condottotyedetla,

mi

piacquerolequalità.di questaChina fld)beo9 4*

»w

non nuùpiùveduu,

ma

per una certa, pratica acquistalaiopfaquesUDraglia

k

credeibaona dopoaverfama-

turamente, e minutamenteosservata siuell'esteriore,ichenellaò saporefù da

me

comprata,e lissata

.

Portata cheioebbi questa China a Figline si scatenarono controdellamedesima tnui i Medici del Valdarno per essere ttau questaqualitàdi China Matalooa coé chiamata proscritta neipubblicifogli,ecosi proibita» ioimperturbabileadogni

m^

neccia spalleggjaiip dal.fii Sag.Dott.

Elemaro

Lnssaallora

Me^

dko

condotto,cheper.una troppoMima, che aveva di -mia 00- glitexione^nonsi.nii) conglialtriMedioi,eFesperienaamadre

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(12)

12

(litulle le cose,gli fececomprendere,che Egli nonsi era in- ganoato perchè ogni

maremmano,

che loroava da Grosseto alla finediAprileoaiprinu diMaggio

£ dado

iddoper

rnènn

nil

^futm^

duiPfetm coaftbbra Tersara tramaoM inTeienta,che

•otto

b CD»

di

Emo

Medicoaiponevano,lefàoeva aomminiatcarè un'onda ò dueal

Sommo

didattaChina Maialonadi cofieccia

Innp

quasiun palmo, lai^atredellemie dita lateralmente un pocoaccartocciatadi scorza grossetladi coloreall'esterno,rosic- elo semibruDo chiaro con qualche lichene; macchiatainterpolata- mentedellascorza di bianche impressioni stilla sua quasi lievo- gata corteccia, dentro rossa bruna amarl&sima al gusto, che

lungameme

mantanevalo in bocca, quatta vinoefi

k

Ibbbn pi&

ostinateunto

maremmane

chequelle del nostro

dima

del cani*

ttfe delleterzane equartane.

Aencuratomidella buonaqualitàdi questa

^hina

Matalnna volliprovarla perfareil sale essenziale dellamedesima scorza, e postoin G^mmercio ilmedesimo per mezzodi un certoAn- tonio

Cambi

San Colombanase, ue fece provato che fù, uno itmercio notabiletanto nello Stalo

Romano,

che a Livorno, e Firenze con

un

gridouniversalePassando nel medesimo anno .1799daFiglineTeserdtoTedeacoai

ammalò

di feUbre Terza- na

na

Gapiuno, che Tavevaaoqniatau all'aaiedio di Bfantora*

e

non potendoproseguire ilviaggio fii lasciatodal Sig. Genera- lepercurarsiquiioFigUne, nelU Fattoria del Regio Spedale degVluiiocenti di Firenze, sotto lacura dell'anzidetto Sig. Dott- Luzzl, il quale le sommmislrò mia China Maialona dietro V esperienze fatte disopra, con laquale ne sonifelicementemer- cè la sollecita guarigione di detto Sig.Capitanojcrede peraltro

il Medicodi prevenirlo della contrarietà, che aveva incontrau qucsia qualitàdìChinadagl*altriMedictdel

Puae

e

dm

Paesi Limitrofieleprodigiose care dal tiNdeainiolatte con la detta qualità di Chinanelle divertaoondngenze delcaso.

Guarito, chef\nelbreve apazio di giornidied, perfetti»- nmainaatedettoSig. Capitano,aiportò

m pcnona

nelmio Ne-

(13)

goziodi Spezzieria,ove a casoirovavaasi idueMediciooalrari enemicicU deiu China, e rìchieAoiói il conto dell*importaré ddla poca Ghioaadopratarestò iiuraTÌg)iaU»oelsentire

Voii^

dd

presso perchèa Mantova Faceva

pog^

assai più, e seióa fratto,equesta che aveva agito eoa tanta celerità felicemente

•accompagnata veniya daun prezzo tantodiscreto.

Pagato, chemi ebbe gettò sojì'rail mio bancoquattro cro- cioni e mi disse datemitantadella vostra Cliinabiasimata e di- te a (juei

C

che prima di criticarlacsamiuÌQO lesue qua- lità, e studinoquanto avete studiatovoi perbea conoscerla,.e partì, lasciando quei due Medicinelmassimorossore, ed ecco cheprima di pionanziare

un

ialsogiudizio conveniva esaminarè didovevenivanolevocidellafiilsitàdidettaChiaaserealmen«

te dalla cattivitàdiessa,o da altrifinipoliticiiateressaii mer- .ontili perchè questaqualità di Cliiaa avrebbe fatto argine ai prezzialti cheesistevano in Livornodidetta drogha nonostan- te,che i Magazzini rigurgitassero dellediverse specie diquesto geaere, e seu/a elicvisifacesselamiaimareflessiooesibandìdal suolo ToscanolaMaialona,l'ecorisuonando nelcuoredegVAgri- colidel Paese di doveveniva raccoltane abbandonaronoIaculi tura inpregiudiziodellanostramercatura,edella misera

uma-

nitàjpacdièdaquoU* epoca

non

se uè visu più comparire ed oraforsepotrd>beessereutile sperimentandola nellanuovaChi- mica preparazionedel8ol£itodi China^ chi sa che non aves- seprodotto doppia mentel'utile da

me

proposto dichiarandomi solennemente diprenderla tutte levolte cheio la potessi avere della qualità sopra espressa,e\ìcr compimento del mioassunto, dietro tuttociòesiste una prova più convinceuleinunindividuo ancor viventeguaritocon

U

suddettaChina.

Ammalatosi da molto tempo avanti di quartana il Mollò BflvdoSig.NiccolòTani

mio

strettissimoamico Priore tutt'oca inFaella,edopoaver presaunaquantità di China dalle altre ipezzieriesenzafrutto,

a

portada

me

inungiorno di merca- to eeoU» massimasegretezza,

mi

confidò, che avrebbe preso

(14)

<4

due once della mia China Matalona quella dai Medici biaù.

mata perchè anzi Iioiuleso dire, che la medesima siadi ottimi qualità; cbbeoe io vela darò eoala condizioueche Voglio veni- reda per

me

a farvelaprendere per assicurarmi, che l'aviate presa, e chealei soladobbiatela vostra guarigione,ed'io ùliì

U

giornodopo,ch«

noo

fi hmeff»

U Ibblm mi ahu

'di'lùnnu niasima ora, e

mi

portttallasua Pnorìa di FacìUa

dae

ml^^b

disUiintAdaCi^iiM, ed'Ia otto ore le lèci preodere once due

ddù

mìa ChinaMatalònasottilissimamentepoWerìssatadopo diche nongli comparvefnjk lafebbre eda quell'^KM* grazie a Dio

simantienr tiitt'ora sanissimo. Divulgatosi sempre più la fama di questa China fù talelo smercio,che in pocotempospasimai, due cassoni di delta Ciana da

me

provvista, ecosì mi risi del- le proibizioniiatie a mal tempo sopra la China Matalona im' meriurrole dital disprezzo«

BicbitinndomiriqiettoMsaimoalCelebri odierniPn&uotS,, cheannoamccfailolaStoria universale dei vegeubili dei Inml pià«centificiondepossala studiosagioventù incamminar»

^o-

rìosanieoteperilsentiero delle flsiehefiraollli,eseio

nu

sono troppo difTusp nelle miequalità personali queste erano coerenti allamia tardaetà senza laquale io non avrei potuto appoggiare gradatamentelepratiche fondamentali perautenticamente prova- rele quahiàmiglioridellaCiiina Peruviana, eMatalona, e si- mili aninpiatoancora dal iu Celebre Paolo Mascagnielettoallora avisitare leFarmacia diCampagna gli fece specie nei vedere lamia ChinapiùgjKMsadi sooraa dalle altrevedutenelledaLui

yisitateFannacie, e dimandandomi del perchè,leportairistesse 'ragionisopraespresse, ed'Eglimi rispose voi siete deli'istesao

mio

sentimento, ed abbracciandomi partì.

Non

per questo ho credulo inalzarmi aldi sopra del mio debole seniimeuio, e conuna ambiziosa, elevata sceniifica pre- sunzione,contrastare ai Lettori naturalisti il pregio loro acqui- statouegli Studi profondi, rimettendomial loro savio discerni- mento, edi quello di ogni altro benigno Leggitore di ^oesu

(15)

i5 narrativa iatuno

do

che essicredesseroche io abbia mancato essendomi servito inquesta dei soli materiali dalla pratica, e dall'esperienzaacquistali supponendoli utiliho creduto benepub- blicarsi nel mentre che ho l'onore rassegnarmi al Rispettabile Pubblico

come

umilissimoservitore.

Il Professore StsfanoGozzuti

Quest' ediiionerivista dall'tutoreècon/orme in tutto all'Ori^- tialeancoranelV ortografia

C/uòa^ t^^^^^O^^^'*^

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