Un epitelio è un tessuto con le seguenti caratteristiche:
▪ costituito da cellule contigue (poste una accanto all'altra) o giustapposte tra cui sono presenti delle giunzioni; tra una cellula e l'altra è presente uno scarso
materiale extracellulare
▪ le giunzioni impediscono a volte il passaggio di sostanze tra le cellule; alcune sono occludenti e impediscono talvolta anche il passaggio di liquidi
▪ le cellule sono polarizzate, ovvero hanno un polo apicale col quale delimitano un lume (spazio aperto) e uno basale, rivolto verso una superficie interna
▪ non sono vascolarizzati sia perché tra le cellule non c'è spazio per i vasi sia perché essendo sottoposti ad urti e stress meccanici di continui si avrebbero delle continue perdite di sangue; i vasi si trovano nel connettivo sottostante e,
attraverso un processo di extravasazione, i nutrienti passano attraverso la membrana basale e forniscono nutrimento alle cellule epiteliali
▪ hanno una rapida rigenerazione e riparazione e proprio per questo sono tra i tessuti più soggetti ad avere alterazioni cancerose: più' divisioni mitotiche avvengono più' è semplice che in una di queste avvenga una mutazione, un errore in mitosi con conseguente alterazione del DNA che potrebbe provocare un tumore
In base alla morfologia cellulare si dividono in:
pavimentosi o squamosi, cubici o isoprismatici, cilindrici o batiprismatici;
In base alla stratificazione si dividono in:
semplici, pluristratificati, pseudostratificati;
FUNZIONI
DESCRIVIAMO LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E LE FUNZIONI DEGLI EPITELI PIU’ IMPORTANTI:
SEMPLICI PERMEABILITA’
SECREZIONE ASSORBIMENTO PLURISTRATIFICATI PROTEZIONE
INTEGRITA’
CONTENIMENTO
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Sono sottili, fragili e specializzati soprattutto nell’assorbimento ad esempio nel caso dell’intestino e nella secrezione nel caso dello stomaco. Si trovano in regioni protette e sono ottimi per lo scambio di sostanze (nel caso degli endoteli); a livello polmonare c’è uno scambio tra due epiteli pavimentosi semplici, quello endoteliale e quello dell’alveolo polmonare.
Forniscono una limitata protezione, hanno una funzione di secrezione e assorbimento. La cellula ha il citoplasma al di sopra del nucleo e assume una forma isoprismatica; le cellule non hanno specializzazioni di membrana e li troviamo nel caso in cui le tre dimensioni sono ugualmente proporzionate.
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Possiamo trovarli nei tratti delle vie urinarie.
Li ritroviamo nel caso in cui le cellule hanno altezza maggiore rispetto alle altre dimensioni (altezza=distanza tra la superficie apicale e quella basale); hanno
funzione di assorbimento e di secrezione di muco, enzimi ed altre sostanze. Possono avere specializzazioni di membrana come ciglia o orletto striato. L’orletto si
riconosce perché è uno strato unico. Possono contenere anche cellule caliciforme mucipare.
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Sono resistenti alle sollecitazioni meccaniche; le cellule sono sostituite con un ciclo, chiamato citomorfosi (ogni 30 giorni): le cellule degli strati superficiali vengono rimpiazzate dalle cellule degli strati piu’ profondi. Si ritrovano sottoforma di epidermide o mucose (bocca, faringe, esofago, vagina, retto).
Sono costituiti da un singolo strato di cellule di altezza diversa che poggiano tutte sulla membrana basale ma non tutte raggiungono la superficie libera. Quindi sono chiamati pseudostratificati perché sembrano essere costituiti da piu’ strati ma in realtà sono degli epiteli semplici particolari.
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L’unico epitelio di transizione nell’uomo è quello della vescica. E’ caratterizzato dal fatto che non varia il numero di strati, bensì varia lo spessore degli strati a seconda dello stato funzionale dell’organo. E’ costituito da tre strati di cellule:
cellule cupoliformi o ombrelliformi (a forma di ombrello), alcune delle quali
binuclete; cellule clavate o piriformi; cellule basali, che possono essere cilindriche o cubiche.
La vescica può essere piena o vuota:
-Se è piena (distesa), l’epitelio è sottile e gli strati cellulari si dispongono
orizzontalmente (per contenere l’urina). In questo caso si dice che si tratta di un epitelio di transizione in stato non rilasciato.
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-Se è vuota (contratta), l’epitelio è piu’ spesso e gli strati cellulari dispongono verticalmente. In questo caso si dice che l’epitelio di transizione è in stato rilasciato.
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EPITELIO PAVIMENTOSO SEMPLICE:
-Epitelio di rivestimento degli alveoli -Rete testis
-Epitelio rivestimento delle sierose (cavità pleurica, pericardica, peritoneale) -Lume dei vasi sanguigni e linfatici (endotelio)
CUBICO SEMPLICE -Superficie ovaio -Tiroide
-Condotti escretori di molte ghiandole CILINDRICO SEMPLICE
CILIATO ORLETTO STRIATO
Tube di Falloppio Mucosa intestinale Bronchioli
Trachea
PAVIMENTOSO PLURISTRATIFICATO -Epidermide (cheratinizzato)
-Mucosa esofago (non cheratinizzato) -Mucosa vaginale (non cheratinizzato) -Mucosa della bocca (non cheratinizzato) CUBICO PLURISTRATIFICATO
Molto raro, presente solo in qualche dotto escretore CILINDRICO PLURISTRATIFICATO
-Grossi dotti escretori -Breve tratto epiglottide -Uretra peniena
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PSEUDOSTRATIFICATO STEREOCIGLIA Epididimo CILIATO NON CILIATO
Vie respiratorie Tratto membranoso uretra mascjole Tuba di Eustachio
Parte della cavità timpanica Sacco lacrimale
Differenza tra ciglia e stereociglia:
Ciglia= si muovono, hanno un movimento a frusta
Stereociglia= estroflessioni di membrana plasmatica che convertono stimoli
meccanici in segnali elettrici; sono immobili, si muovono in base alla sostanza in cui sono immerse
EPIDERMIDE
L’epidermide è un epitelio pavimentoso pluristratificato che riveste la cute ed ha i seguenti strati dalla profondità alla superficie:
-STRATO BASALE= è costituito da un singolo strato di cellule progenitrici, i cheratinociti, responsabili del continuo rinnovamento del tessuto. Le cellule
aderiscono alla lamina basale sottostante tramite gli emidesmosomi e contengono le coppie di citocheratina K5/K14
-STRATO SPINOSO= le cellule secernono involucrina, contribuendo alla formazione dell’involucro cellulare corneificato e inoltre hanno dei granuli che contengono glicolipidi. Le cellule si arricchiscono di tonofilamenti e filamenti di cheratina che si aggregano formando le tonofibrille. Presentano numerose estroflessioni, dette ponti citoplasmatici (o spine), che fanno assumere alle cellule l'aspetto spinoso (da cui deriva il nome dello strato stesso).
-STRATO GRANULOSO= le cellule sintetizzano cheratoialina contenente filaggrina (aggrega i tonofilamenti) e loricrina (forma una corazza); l’involucro è fortificato e impermeabile all’acqua.
-STRATO LUCIDO=si trova solo nella cute molto spessa, cioè nel palmo della mano e dei piedi; le cellule secernono ellidina (gocciole lipidiche).
-STRATO CORNEO=costituito da cellule morte, corneificate, cioè corneociti;
impermeabilizza l’epidermide grazie all’idrossiceramide. Si distingue in una parte compatta ed una disgiunta che si stacca in superficie.
Le citocheratine sono proteine citoscheletriche e ne esistono di 30 diversi tipi; si
trasformano in cheratinociti e questi a loro volta si devono trasformare in
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cellulecornee per mantere vivo il rigeneramento del tessuto (quando questo non accade si va incontro a psoriasi).
Le cellule dell’epidermide sono:
-CHERATINOCITI: proliferano dagli strati più profondi e si spostano in quelli più superficiali portando alla loro corneificazione o cheratinizzazione (la
corneificazione consiste nella perdita del nucleo);
-MELANOCITI: derivano dale cellule della cresta neurale e dal foglietto ectodermico, non subiscono corneificazione;
-CELLULE DEL LANGHERANS: macrofagi (derivano dal midollo osseo);
-CELLULE DEL MERKEL: recettori sensoriali legati alle terminazioni nervose SINTESI DELLA MELANINA:
I cheratinociti stimolano i melanociti nella produzione di POMC; da POMC derivano α MSH, β endorfine e ACTH. ACTH e β endorfine vengono rilasciati nel sangue (rispettivamente hanno un’azione anti-infiammatoria e di rilascio di una sensazione di benessere) mentre α MSH, mediato da MC1R, è importante nella produzione della melanina. Fondamentale nella melanogenesi è l’enzima tirosinasi che catalizza l’ossidazione della tirosina in DOPA (diidrossifenilalanina). La melanina viene sintetizzata all’interno dei melanosomi che vengono poi trasferiti ai cheratinociti tramite citocrinia, una vera e propria strozzatura grazie alla quale passano dai melanociti ai cheratinociti.
Abbiamo tre tipi di melanina: eumelanina (prodotta solo dai soggetti di pelle scura e costituita da pigmenti scuri di polimeri di idrossindolo: solo questa protegge dai raggi UV), feomelanina (polimero di cistenildopa contenente molti radicali solforici giallo-rossi) e il tricromo. Nella pelle scura la melanina si addensa in granuli attorno al nucleo dei cheratinociti con una reale funzione protettiva. Nella pelle chiara i melanosomi sono sparsi nel citoplasma dei cheratinociti e possono trasformarsi in radicali liberi, portando alla formazione di carcinomi. L’albinismo e la vitiligo sono ad esempio alterazioni del colore della cute a causa della mancata funzione dei melanociti o della loro scomparsa.
Il gene che codifica per la melanina è sempre attivo, poi la selezione naturale ha premiato la carnagione chiara nei luoghi freddi; le persone di pelle scura producono sempre melanina anche quando non sono esposte alla luce del sole.
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Si dividono in due grossi gruppi: ghiandole esocrine e ghiandole endocrine. Di seguito ci sono degli schemi semplici per ricordare come possiamo classificare le ghiandole esocrine, i principali tipi di ghiandole esocrine e struttura e funzione dei principali tipi di ghiandole endocrine.
CLASSIFICAZIONE GHIANDOLE ESOCRINE – FORMA DEGLI ADENOMERI
• TUBULARI: non esiste una separazione tra porzione secernente e porzione escretrice; formano una struttura a tubo nel cui lume è riversato il secreto
• TUBULARI A GOMITOLO (o GLOMERULARI): il dotto ha forma di tubulo rettilineo mentre l’adenomero è avvolto a gomitolo; sono facilmente riconoscibili nei vetrini per la presenza di strutture a forma di 8 o anche dette ‘a mascherina’
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