Attualità – Pag. 9 25 gennaio 2010
Giro della Sardegna con le auto “verdi”
LE BMW EFFICIENTDYNAMICS A PULA,PORTOVESME E SEDINI
Da Cagliari al Parco Scientifico e Tecnologico di Piscina Manna (Pula), poi tappa nella Centrale “Grazia Deledda del Sulcis” a Portovesme, trasferimento ad Alghero, visita al Parco Eolico dell'Enel a Sedini e gran finale a Olbia. Un autentico giro della Sardegna all'insegna della ecologia con una flotta di auto “verdi” Bmw per scoprire i centri di eccellenza dell'energia “pulita”, o meglio della gestione delle risorse. Così è andato in scena in Sardegna il quinto atto di un lungo tour Bmw nel Belpaese dei motori partito da Milano e concluso a Catania per dimostrare tutta la valenza del progetto EfficientDynamics e quindi l'impegno della Casa tedesca per l'ambiente: ossia, riduzione dei consumi e quindi delle emissioni di Co2.
Sardegna, dunque, alla ribalta nazionale. Il Parco di Pula, gestito da Sardegna Ricerche (l'ente pubblico che promuove l'innovazione tecnologica nell'Isola) è uno dei più importanti parchi scientifici in Italia ed è specializzato in tre aree (tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni; biotecnologie, dalla biomedicina alle agroindustriali; energie rinnovabili). La Centrale di Portovesme (due sezioni termoelettriche a carbone di diversa tecnologia) in pratica controlla in modo continuo le emissioni inquinanti e la loro ricaduta sul territorio. Il Parco di Sedini (inaugurato il 3 giugno 2006) è il più grande impianto eolico Enel, in grado di produrre circa 90 milioni di kW l'anno sufficienti per il fabbisogno di 33.000 famiglie evitando l'emissione in atmosfera di 64.000 tonnellate di anidride carbonica (Co2) e il consumo di circa 19.000 tonnellate equivalenti di petrolio all'anno.
Lotta serrata all'inquinamento: dall'inizio dell'era industriale sono stati emessi 500 miliardi di tonnellate di carbonio equivalenti a 1,8 milioni di megatonnellate di Co2. E sempre più l'auto viene indicata quale maggiore imputata di questa situazione, anche se in pratica incide soltanto per il 7-10% a livello mondiale. Ecco, quindi, la grande sfida dei Costruttori, in uno scenario nel quale Bmw Group è un punto di riferimento (32 modelli sotto i 140 g/km di Co2 e 90 modelli Euro 5, tre dei quali possono essere addirittura immatricolati Euro 6 in base alla normativa che entrerà in vigore nel 2014).
Una “politica verde” dimostrata a tutto campo durante il tour in Sardegna con una flotta Bmw (affidata ai giornalisti) composta dalla Serie 1 18d, X1 x-drive 20d, Serie 3 Touring
Attualità – Pag. 9 25 gennaio 2010
18d e dalla sportiva Serie 5 GT 39d. Un poker eccellente del progetto EfficientDynamics che comprende motori turbo modernissimi e brillanti, sistema Start&Stop, generatori di energia in frenata, cambi sofisticati, aerodinamica ridottissima. Abbandonata (per ora) la strada dell'idrogeno, la Bmw ha abbracciato una “filosofia verde” che sta dando parecchi frutti. «Tra il 1995 e la fine del 2008», hanno detto i big della Casa tedesca, «abbiamo ridotto i consumi di carburante delle nostre auto vendute in Europa, Bmw e Mini comprese, di quasi il 27 per cento; con una media di emissioni di Co2 pari a 154 g/km».
“Filosofia verde” associata alla “cultura della sostenibilità” (Bmw Sustainability Press Experience, questo il leit motiv anche in Sardegna): dallo sviluppo dei concetti per veicoli alternativi a basso impatto ambientale ai processi produttivi puliti fino alla pratiche di riciclaggio compatibili con l'ambiente. Per la cronaca va detto che sono state già vendute 1 milione e mezzo di auto equipaggiate con EfficientDynamics: ridotti consumi ed emissioni, ma senza penalizzare il dinamismo tipico BMw e il piacere di guida.
La mobilità individuale è ormai parte integrante della nostra società. Le generazioni future guideranno sicuramente auto estremamente “pulite”, ad emissioni zero. Forse l'auto del futuro avrà l'aspetto della Bmw Vision EfficientDynamics presentata al Salone di Franforte nel 2009 o forse quella della Mini E in fase di sperimentazione negli Usa e in Europa. Non ci resta che aspettare.
Gianni Piras