LE PROBLEMATICHE APERTE NEL DDL CONCORRENZA DAL DANNO BIOLOGICO AI DANNI NON TABELLATI
Dr.ssa Giovanna Gigliotti
Direttore Sinistri UNIPOLSAI, Bologna
Opportunità oppure occasione mancata?
Dopo varie iniziative legislative prive di sistematicità, il DDL Concorrenza si pone l’obiettivo di assumere una importanza determinante per:
aumentare la concorrenza nel settore assicurativo;
ridurre i costi della RCA
e quindi, in definitiva, per migliorare l’efficienza del sistema.
Purtroppo, a nostro avviso, anche in questa occasione, non si intravede l’auspicata revisione complessiva della disciplina normativa dei l’auspicata revisione complessiva della disciplina normativa dei danni alla persona (ad es. dei danni mortali, dei danni riflessi dei congiunti dei macrolesi). Inoltre, i numerosi emendamenti stanno intaccando negativamente le intenzioni espresse nell’assetto programmatico dell’art. 1:
• rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati
• promuovere lo sviluppo della concorrenza
• garantire la tutela dei consumatori
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Premio Medio (var. %YoY)
0,1%
1,1%
0,7%
Negli ultimi anni, pur in presenza di pochi e sporadici interventi normativi nel settore dell’RCA, il mercato si è autoregolamentato con positivi effetti sul premio medio.
L’autoregolamentazione del mercato
Fonte: previsioni di primari istituti di ricerca previsionali 3
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
-2,7%
-6,6%
-5,9%
-5,1%
L’autoregolamentazione del mercato
E’ notorio che gli assicuratori adattano le tariffe al fabbisogno dei costi dei risarcimenti. Il problema si accentua per gli assicurati, costretti ad esborsi più elevati rispetto a quelli che sarebbero possibili con una disciplina risarcitoria dei danni alla persona in linea con l’Europa.
Senza ulteriori modifiche normative sulla disciplina dei danni alla persona, gli andamenti del mercato sono destinati a peggiorare, considerato l’importante riduzione del premio medio che si è registrato nell’ultimo triennio.
La riduzione dei costi registrata nel 2012 è frutto:
• calo della frequenza con conseguente riduzione del numero e del costo complessivo dei danni a COSE;
• effetto dell’introduzione della normativa sulle microlesioni (L.27-2012) che ha prodotto il calo dell’incidenza del numero
Riduzione dei costi nel 2012
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(L.27-2012) che ha prodotto il calo dell’incidenza del numero delle lesioni sul numero totale dei sinistri e una riduzione del costo del liquidato per il mancato riconoscimento dei postumi invalidanti da 0 a 2 punti.
.
Scomposizione dei costi RCA per partite di danno
Anno 2011 Anno 2012
Costo Costo
# comp% # comp% medio # comp% # comp% medio
cos e 946.909 71% 1.521.433.552 33% 1.607 804.141 73% 1.335.162.916 31% 1.660 i p=0 138.225 10% 279.936.545 6% 2.025 134.083 12% 256.236.617 6% 1.911 0<i p<=2 164.002 12% 609.328.001 13% 3.715 103.977 9% 423.282.657 10% 4.071 2<i p<=9 67.518 5% 613.351.154 13% 9.084 52.367 5% 523.154.078 12% 9.990 i p>9 10.315 1% 964.684.024 21% 93.522 9.915 1% 1.094.959.825 25% 110.435 morta l i 1.219 0% 570.238.553 13% 467.792 1.435 0% 688.339.532 16% 479.679
1.328.188
4.558.971.829 3.432 1.105.918 4.321.135.625 3.907
MISTE
Partite di danno LT Importo pagato Partite di danno LT Importo pagato
1.328.188
4.558.971.829 3.432 1.105.918 4.321.135.625 3.907
Costo
# % # % medio
cos e -142.768 -15% -186.270.636 -12% 3%
i p=0 -4.142 -3% -23.699.928 -8% -6%
0<i p<=2 -60.025 -37% -186.045.344 -31% 10%
2<i p<=9 -15.151 -22% -90.197.076 -15% 10%
i p>9 -400 -4% 130.275.800 14% 18%
morta l i 216 18% 118.100.980 21% 3%
-222.270 -17% -237.836.204 -5% 14%
MISTE
Delta Anno 2012/Anno 2011
Partite di danno LT Importo pagato
Analisi della variazione dei costi
Non altrettanto si può dire invece per il risarcimento delle lesioni oltre i 9 punti e per i sinistri mortali che hanno assorbito oltre 50% del vantaggio economico ottenuto sul risparmio dei danni a cose e dei danni da microlesioni.
150,00 200,00
Variazione costo complessivo 2012 rispetto al 2011
+248,4 mln +248,4
mln Da qui la giusta
sollecitazione a
-250,00 -200,00 -150,00 -100,00 -50,00 0,00 50,00 100,00
cose ip=0 0<ip<=2 2<ip<=9 ip>9 mortali
-486,2 mln -486,2
mln
sollecitazione a una normativa che disciplini in maniera più stabile la valutazioni di tali tipologie di danno
Costo risarcimenti RCA – anno 2015
Numero sinistri
Costo Pagato
Cose P <=9 P>9 Mortali
Mortali 0,2%
Sinistri
76,5%
22,2%
1,1%
La regolamentazione dei danni da macrolesioni e dei danni da morte è indispensabile, considerata l’importante percentuale che questi rappresentano nel complessivo delle cifre liquidate.
Numero Costo Pagato
Cose 76,5% 29,9%
P <=9 22,2% 17,7%
P>9 1,1% 29,2%
Mortali 0,2% 23,2%
100% 100%
(% sul totale)
Costo Pagato
Cose P <=9 P>9
Mortali 70,1%
Danni alla Persona
Mortali
Sinistri gravi a mortali
53%
17,7%
29,2%
23,2%
29,9%
Combined Ratio – Lavoro Diretto RCA
101,9%
101,5%
99,4%
Nella fase attuale se non interviene nessuna modifica normative il trend dell’andamento economico del ramo RCA, considerato il calo del premio medio, è destinato ad aumentare.
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2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
95,0%
90,5%
88,2%
92,5%
Fonte: previsioni di primari istituti di ricerca previsionali
Le norme del DDL sono efficaci?
Introduzione di vincoli allo sviluppo dei contratti Obblighi di sconti prefissati
Limiti alla libertà di scelta nelle forme pensionistiche complementari
Risarcimenti dei danni gravi alla persona adottando i parametri economici più elevati
Norme antifrode sottoposte a condizioni applicative che ne depotenziano la funzione
Come recuperare il senso di questa importante legge?
E’ indispensabile:
Lasciare libertà nella determinazione degli sconti sulle polizze con scatola nera
Consentire all’assicurato di optare per network di riparatori indicati dalla Compagnia a fronte di sconti sul premio RCA
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dalla Compagnia a fronte di sconti sul premio RCA
Reintrodurre la libertà di scelta nelle forme pensionistiche complementari
Introdurre una tabella equa e sostenibile nel risarcimento dei danni gravi alla persona
Le due diverse lingue della Cassazione sul danno non patrimoniale e la confusione degli operatori
Nell’ambito della Suprema Corte si trovano schierati due contrapposti orientamenti risarcitori:
Uno conforme alla soluzione adottata nel 2008 dalle Sezioni Unite che ripudia l’autonomia di distinte voci di danno non patrimoniale;
L’altro che riafferma l’autonomia ontologica del danno morale ed esistenziale
Questa situazione non solo incide negativamente sulle possibilità di definizione stragiudiziale dei danni, ma stimola anche le parti ad affrontare più gradi di giudizio con conseguente incremento dei costi complessivi
Le due diverse lingue della Cassazione sul danno non patrimoniale e la confusione degli operatori
Infatti nel 2015 abbiamo registrato un rallentamento della liquidazione dei danni da morte, molti patrocinatori dei danneggiati, hanno preferito rimanere in attesa della statuizione delle SSUU sulla risarcibilità del danno da perdita della vita, non accettando nel frattempo, proposte
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perdita della vita, non accettando nel frattempo, proposte transattive che non tenessero conto di questa voce di danno considerato l’elevato importo riconosciuto dai giudici di merito.
La progressiva crescita del danno patrimoniale
Spesso per confutare il primato italiano nella valutazione monetaria delle gravi invalidità permanenti si aggiunge la componente patrimoniale del danno (danno da riduzione/perdita della capacità lavorativa, spese di assistenza futura, spese mediche), che però risente di variabili legate alla ricchezza delle nazioni e ai diversi sistemi pubblici sanitari.
Ma, negli ultimi tempi, anche i valori economici del danno patrimoniale sono notevolmente incrementati nella liquidazioni giudiziali.
giudiziali.
Es. sentenza trib. Lecce n. 1283 dell’11/3/2016 –
Minore di tre anni all’epoca del fatto e rimasta totalmente invalida.
Valuta il danno patrimoniale e non patrimoniale (al netto del danno riflesso dei congiunti) in € 12.706.713
Di fatto liquida € 7.302.000 per evitare vizi da ultrapetita, avendo la parte chiesto la condanna al pagamento di detta somma (oltre rivalutazione e interessi dalla data del sinistro alla data della pronuncia)
Danni mortali: i punti di criticità
I risarcimenti non sono, neppure lontanamente, paragonabili ad alcuna realtà europea.
Il sistema tabellare costruito in funzione della famiglia «tipo»
italiana viene in sede giudiziale applicato tout court anche a famiglie caratterizzate da un assai rilevante numero di componenti oppure che risiedono in Paesi con condizioni socioeconomiche molto diverse.
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diverse.
Malgrado la Corte di Cassazione abbia fin dal 2011, e a più riprese, ribadito che la tabella milanese ha vocazione nazionale, escono, a macchia di leopardo, sentenze che applicano le tabelle di Roma anche oltre i confini del Lazio (es. Toscana, Sicilia,) rendendo quindi imprevedibili le decisioni giudiziali e stimolando ulteriormente il ricorso all’autorità giudiziaria anche per congiunti non prossimi (zii, cugini)
Conclusioni
Quando il Legislatore interviene ponendo delle opportunità, ad esempio la normativa della Legge 27 sulle microlesioni, il mercato risponde positivamente e, come abbiamo visto, in modo sano e virtuoso attiva una concorrenza che ha prodotto la riduzione del premio medio.
Se il DDL Concorrenza non raggiungerà gli scopi prefissati, introducendo le modifiche normative con i contenuti auspicati, il premio medio dell’RCA è già di per sé destinato a salire per i premio medio dell’RCA è già di per sé destinato a salire per i prossimi 3 anni.
Inoltre, con l’ingresso dei comparatori nel mercato italiano, la concorrenza si è sviluppata solo sulla variabile prezzo senza che il consumatore avesse la possibilità di procedere ad una reale evidenza dei contenuti contrattuali creando oggi il rischio di possibili vuoti di garanzia che lasciano senza la giusta tutela il consumatore e mettendo altresì a rischio la tenuta dei margini di solvibilità di operatori con dimensioni non particolarmente significative.