• Non ci sono risultati.

Gid 2076 progressivo nazionale del è stato autorizzato l’affidamento in somma urgenza, ai sensi dell’art

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Gid 2076 progressivo nazionale del è stato autorizzato l’affidamento in somma urgenza, ai sensi dell’art"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

FIRENZE, 01/02/2019 RELAZIONE

Oggetto: Conferimento incarico geologo all'esito delle attività di bonifica ambientale per il ripristino dei valori legali concentrazione soglia di contaminazione sede Inail di Arezzo

CIG: ZC426F8046

FORNITORE: Dott. Geologo Daria Duranti PREMESSE

Con determinazione del 16.8.2018, n. 1383, (n. Gid 2076 progressivo nazionale del 4.12.2018) è stato autorizzato l’affidamento in somma urgenza, ai sensi dell’art. 163 del codice degli appalti, d.lgs 50/2016, alla ditta Tank Service, dei lavori di bonifica ambientale con procedura semplificata ex art. 242 bis D.lgs 152/06, per un importo di € 90.000,00 oltre iva al 22% pari ad € 20.900,00, per un totale di € 115.930,00.

Come è noto, l’intervento in questione si è reso necessario al termine di una serie di indagini ambientali eseguite presso la sede Inail di Arezzo, per verificare il superamento o meno del livello delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC), a seguito dello sversamento di gasolio fuoriuscito dalla cisterna interrata a servizio dell’impianto di riscaldamento della Sede.

La campagna di indagini eseguite dal geologo incaricato dalla ditta, dott. Sergio Crocetti, con prelievo di campioni di terreno e campioni di acqua per analisi chimiche, ha infatti evidenziato fenomeni di contaminazione da idrocarburi dei terreni posti in prossimità della cisterna interrata; così come le analisi sulle acque hanno accertato il superamento delle CSC del parametro idrocarburi totale, di cui al D.lgs. 152/06 Parte IV, Titolo V, Allegato 5 Tab. 2 con diffusione intorno alla cisterna del plume di contaminazione.

L’estensione della contaminazione attorno alla cisterna, coinvolgente anche la falda acquifera, ha imposto ulteriori azioni di Messa in sicurezza d’Emergenza (MISE), consistenti in pompaggi forzati di acqua dai piezometri tramite mezzo attrezzato per lo spurgo almeno due volte la settimana, per almeno 2 mesi o fino all’eliminazione degli olii in galleggiamento.

La contaminazione del terreno e della falda acquifera hanno dunque reso necessario adottare interventi urgenti di bonifica, da realizzare previo controllo dell’Arpat.

Le attività di cui alla richiamata determina n. 1383 del 16.8 u.s., sono state autorizzate ricorrendo alla procedura semplificata ex art. 242 bis d.lgs. 152/06, la quale richiede la presentazione di un progetto di bonifica alle Autorità competenti comprendente: 1) la descrizione della situazione di contaminazione riscontrata a seguito delle attività di caratterizzazione eseguite; 2) gli eventuali interventi di messa in sicurezza d’emergenza adottati o in fase di esecuzione per assicurare la tutela della salute e dell’ambiente; 3) la descrizione degli interventi di bonifica da eseguire sulla base dei risultati della caratterizzazione per riportare la contaminazione ai valori di CSC oppure dell’analisi di rischio sito-specifica di cui all’allegato 1 del d.lgs. 152/06 per portare la contaminazione ai valori di CSC.

Si è pertanto proceduto a rimuovere la sorgente primaria di contaminazione, estraendo la cisterna interrata, con contestuale campionamento delle pareti e del fondo scavo. Successivamente, si sarebbe dovuto rimuovere e trasportare a discarica autorizzata una quantità di terreno, fino a riportare i livelli di contaminazione ai valori di legge.

Per quanto riguarda la scelta della procedura semplificata ex art 242 bis del decreto ambiente, in luogo di quella ordinaria, di seguito si riportano le considerazioni contenute nella relazione a corredo della determina 1383:

ll Testo Unico Ambientale prevede, per la bonifica dei siti contaminati, la possibilità di scegliere tra due diverse procedure, disciplinate rispettivamente dall’art. 242 e dall’art. 242 bis. Quest’ultimo, inserito con la Legge 116/14 “Decreto Competitività e Ambiente”, prevede in particolare la possibilità di impiegare una procedura più snella e rapida al fine di consentire l’utilizzo delle aree contaminate in tempi certi e veloci. Il procedimento di bonifica disciplinato dall’art. 242 del D.lgs 152/06 è infatti particolarmente articolato e prevede l’approvazione da parte della Conferenza dei Servizi di ogni singola fase di lavoro (Piano di caratterizzazione, Analisi di Rischio, Progetto Operativo di Bonifica, etc.). Questo spesso comporta che l’iter di un procedimento di bonifica veda la sua conclusione solo dopo un tempo che può andare da circa un anno ad oltre dieci anni, a seconda della complessità delle problematiche di bonifica, dell’estensione dell’area, dei tempi della Pubblica Amministrazione, etc.

Dunque con l’intento di minimizzare tali tempi, è stato aggiunto l’art. 242 bis al D.lgs. 152/06 che disciplina

(2)

una procedura semplificata, alternativa al procedimento ordinario per la bonifica dei terreni contaminati.

Pertanto, l’operatore che vuole procedere celermente con il recupero ambientale della propria area da bonificare, ricorrendo alla procedura semplificata, può presentare uno specifico progetto all’amministrazione volto al raggiungimento dei valori delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) indicati nella Tab. 1, All. 5, Titolo V, Parte IV del D.lgs. 152/06 riferiti alla specifica destinazione d’uso del sito. Ovviamente ricorrendo a tale procedura la caratterizzazione del sito, in contraddittorio con ARPA, sarà eseguita solo dopo il completamento dell’intervento di bonifica per verificare il raggiungimento degli obiettivi. Ragion per cui la scelta di redigere un Progetto Operativo di Bonifica senza aver effettuato preventivamente un accurato Piano di Caratterizzazione (procedimento ordinario) impone dunque di raccogliere ogni informazione utile al fine di progettare e realizzare interventi efficaci e completi, così da evitare contaminazioni residuali ed un allungamento dei tempi di bonifica dell’area.

In definitiva il ricorso alla procedura semplificata risulta vantaggioso nei soli casi in cui la contaminazione del sito sia nota e circoscritta (es. sversamento accidentale, perdita serbatoio interrato, etc.) tale da non richiedere una caratterizzazione sistematica dell’area. Ecco dunque che ragioni di economicità e speditezza hanno indotto questo Istituto ad affidare alla medesima ditta le ulteriori indagini ambientali allargando il raggio di investigazione per delimitare con esattezza l’area contaminata; operazione propedeutica all’intervento di bonifica del suolo, con presentazione all’amministrazione dello specifico progetto operativo, ricorrendo come detto alla procedura semplificata di cui all’art. 242 bis D.lgs 152/06, perseguibile nel caso di specie, secondo i rilievi tecnici condotti dalla ditta suindicata.

Il Rup dei lavori, che sono stati realizzati in somma urgenza ex art. 163 del codice degli appalti, è l’Ing.

Gumina, incaricato con atto di nomina del 8.5.2018. Per tutto quanto attiene alle indagini ambientali, ai livelli di inquinamento ecc. l’Istituto si è avvalso della collaborazione di un geologo, dott. Riccardo Fanti, professore presso l’Università degli Studi di Firenze.

Successivamente alla rimozione della cisterna, completata nei primi giorni del mese di settembre, e al campionamento del terreno alle pareti e al fondo scavo, è stata purtroppo rilevata la presenza di livelli di idrocarburi pesanti molto al di sopra del previsto. In particolare, è stata riscontrata la presenza di olio combustibile che ha inquinato anche la falda acquifera.

La Tank Service s.r.l., pertanto, in considerazione della diffusione del contaminante (prevalentemente olio combustibile da riscaldamento), ha necessariamente dovuto porre in essere, con la supervisione del prof.

Riccardo Fanti, le attività descritte negli elaborati tecnici del 19.09.u.s. e 30.10.u.s., ovvero:

• eliminazione in falda tramite spurgo forzato degli idrocarburi surnatanti;

• rimozione cavo dati per le attività in sicurezza all’interno dello scavo;

• protezione pareti dello scavo;

• intervento in sicurezza alla base dell’attuale scavo con rimozione delle porzioni di terreno contaminate ed intrise di idrocarburi seguendo il filone in direzione nord-ovest;

• prelievo campione di fondo scavo al termine delle operazioni di pulizia.

All’esito delle predette operazioni, la Tank Service ha proposto a questo Istituto di procedere ricolmando lo scavo con materiale inerte certificato e con la realizzazione di n. 2-3 nuovi piezometri per poter verificare il grado di contaminazione residuo in falda. Nell’ipotesi di permanenza di valori contaminati nelle falde d’acqua, la medesima ditta, tenuto conto della impossibilità tecnico-logistica per poter effettuare ulteriori interventi di rimozione delle porzioni di terreno contaminate (pena la compromissione della staticità dell’edificio ospitante la Sede Inail di Arezzo), ha proposto di procedere a redigere un progetto di bonifica finalizzato al contenimento del contaminante in situ oppure all’installazione di un impianto di “pump & treat” per catturare e rimuovere i contaminanti ancora presenti.

Nel corso delle ultime settimane, hanno avuto luogo due riunioni, alla presenza del rup Ing. Gumina, della Dottoressa Ruggieri e del dott. Maccioni, nonché del geologo dottor Fanti e del legale rappresentante della ditta Tank Service, sig. Scorretti per valutare le iniziative future da intraprendere, alla luce della riscontrata contaminazione della falda acquifera.

ATTIVITA’ DA INTRAPRENDERE

Poiché il grado di contaminazione emerso è tale per cui non si potrà procedere alla bonifica del sito nei

(3)

termini originariamente pattuiti e considerato altresì che anche ponendo in essere la soluzione tecnica prospettata dalla ditta Tank Service s.r.l. non sarebbe certo il ripristino dei valori legali di concentrazione della soglia di contaminazione, peraltro con ingenti oneri economici per l’Istituto, si propone di intraprendere le seguenti iniziative:

1. cessare il rapporto con la Tank Service, previa liquidazione delle attività autorizzate, da questi poste in essere; ritenere conclusa la procedura in somma urgenza ex art. 163 D.lgs 50/2016, anche in considerazione della circostanza per cui è alquanto improbabile che la procedura semplificata di cui all’art. 242 bis D.lgs 152/2006 sia ancora percorribile vista la situazione emersa successivamente alla rimozione della cisterna.

2. procedere alla individuazione di un geologo, libero professionista, che sia iscritto all’Ordine di appartenenza, che svolga l’attività senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, e che abbia una partita IVA; condizioni queste che non possono essere garantite dal Prof. Fanti, il quale ha già dichiarato a questo Istituto di non poter svolgere le attività di natura geologica di studio, consulenza, progettazione, caratterizzazione e campionamento, da porre in essere nel prosieguo e da sottoporre all’Arpat per la successiva bonifica del sito di proprietà dell’Istituto.

All’interno dell’Istituto, infatti, non sono presenti figure professionali in grado di svolgere le prestazioni specialistiche che dovranno porsi in essere, ossia indagini e accertamenti di qualità ambientali, analisi geognostiche, campionamenti, redazione dei piani di caratterizzazione e analisi di rischio per procedimenti di bonifica dei siti contaminati. Si propone quindi di incaricare un altro professionista, nel rispetto della normativa in materia di affidamento di incarichi a professionisti esterni all’Istituto. L’incarico da conferire si configura come un servizio di ingegneria, ai sensi dell’art. 31 del codice degli appalti.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO:

L’art. 31 comma 8 del codice degli appalti e le linee guida n. 1 Anac “Indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria” prevedono la possibilità di affidamento diretto per i servizi di ingegneria di importo inferiore a euro 40.000,00.

L’art. 28 del “regolamento per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie previste dall’art. 36 d.lgs. 50/2016 e s.m.i. mediante procedure semplificate”, adottato con Determina del Presidente n. 65/2018, prevede che: l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a euro 40.000,00, può avvenire tramite affidamento diretto anche senza consultazione di due o più operatori economici, previa verifica di congruità del prezzo, nel rispetto del principio di economicità.

Proprio in considerazione della complessità della prestazione e dei tempi contenuti entro il quale svolgere le riferite attività, si è provveduto a individuare un geologo che avesse maturato esperienza e che fosse disponibile nell’immediato ad un previo sopralluogo sui luoghi in questione e alle conseguenti attività da porre in essere per la bonifica ambientale del sito, previa trasmissione di preventivo di spesa.

In assenza di una sezione di riferimento di un elenco di operatori economici dell’INAIL, il responsabile del procedimento, previo accertamento del possesso dei requisiti di capacità economico finanziaria e tecnico professionale, ha interpellato la dottoressa Daria Duranti (iscritta all’Ordine dei Geologi della Toscana con il n.

1187 e Consigliera Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale), la quale contattata, si è resa immediatamente disponibile ad un accesso presso la Sede Inail di Arezzo per valutare la situazione e le criticità in essere; accesso effettuato in data 12.12.c.m. alla presenza del rup, ing. Nicolò Gumina, del responsabile della Sede, dott. David Maccioni e del funzionario di questo Ufficio, dott. Di Rito.

All’esito la stessa ha trasmesso in data 13.12.2018 un primo preventivo di spesa (€ 6.000,00 + Cassa di previdenza 2% e Iva 22%) per lo svolgimento delle seguenti attività preliminari:

• studio approfondito di tutta la documentazione disponibile relativa all’accertamento della qualità ambientale dell’area interessata dalla perdita di gasolio da riscaldamento dalla cisterna interrata;

• rilievo surnatante e freatimetrico;

• prelievo di n. 1 campione di acqua da ogni piezometro presente nella proprietà (tot. 4 campioni);

• analisi di n.4 campioni di acqua, secondo il set analitico già individuato negli studi eseguiti

(4)

prima della rimozione;

• rilievo plano altimetrico teste piezometri;

• riunioni presso la committenza;

• incontro con Arpat per delineare tutte le operazioni avvenute a partire dalla rimozione della cisterna interrata e spiegazioni dei risultati.

L’offerta è stata formulata in forza del tariffario per le prestazioni professionali dei geologi di cui al D.M.

18.11.1971 e succ. mod. ed è stata esaminata dall’Istituto, il quale ha ritenuto di convocare in sede la dott.ssa Duranti per avere chiarimenti in merito, nonché per avere delucidazioni sulle ulteriori attività da porre in essere nell’immediato visto il venir meno dei presupposti della procedura ex art. 242 bis d.lgs 152/06.

All’esito dell’incontro tenutosi in data 9.01.u.s. alla presenza altresì della dott.ssa Rossana Ruggieri, Dirigente dell’Ufficio Attività Strumentali, nonché della dott.ssa Silvia Agabiti, Responsabile del Processo Lavori e Manutenzioni di questa Direzione regionale, la dott.ssa Duranti ha illustrato le attività sia consulenziali che tecniche-operative da porre in essere, riservandosi di trasmettere una stima precisa e omnicomprensiva dei costi, riferita sia alla fase preliminare (peraltro già indicati nel preventivo del 13.12.2018), sia alla progettazione e reporting della messa in sicurezza di emergenza, sia ancora al monitoraggio del funzionamento della MISE e alla redazione e presentazione del piano di caratterizzazione e analisi di rischio per i terreni contaminati.

Pertanto in data 17.01.u.s. la dott.ssa Duranti ha trasmesso nota tecnica preliminare con la preannunciata stima dei costi sia per l’attività di sua competenza, sia per le attività operative (realizzazione MISE, esecuzione piano di caratterizzazione) che l’Istituto dovrà affidare ad una ditta specializzata previamente individuata.

In particolare il professionista ha confermato come allo stato attuale non è possibile continuare a perseverare con la procedura ex art 242 bis D.lgs 152/06 in quanto risulta tecnicamente impossibile (visti i risultati ottenuti ad oggi) conseguire valori di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) per i terreni. Inoltre la procedura semplificata (art. 242 bis) non è applicabile alla matrice acqua di falda, per la quale c’è l’obbligo di adottare la misura di prevenzione, messa in sicurezza e bonifica secondo le procedure di cui all’art. 242.

Purtroppo non è nemmeno possibile utilizzare nella fattispecie le procedure semplificate previste dall’art. 249 D.lgs 152/06 in quanto il lotto in questione ha una superficie superiore a 1.000 mq (nello specifico la particella 130 del foglio 174 è di 1639 mq.).

Pertanto le procedure indicate dalla professionista, da adottare nel più breve tempo possibile sono:

1. Progettazione e reporting della messa in sicurezza d’emergenza (MISE), che verrà eseguita mediante Pump&stock per i due piezometri che risultano contaminati da saturnante (Pz1 e Pz6), ovvero pompaggi a basso flusso sfruttando il fatto che la falda ha una bassa produttività.

Tale prima attività è stata quantificata in € 3.000,00;

1. Attività di monitoraggio settimanale del funzionamento della MISE, ipotizzando una durata massima di 1 anno (5 ore settimanali per 50 settimane, per un totale di 250 ore). Tale attività è stata quantificata in € 14.000,00;

2. Inizio iter procedura ai sensi dell’art. 242 del D. Lgs 152/06, redazione e presentazione del Piano di Caratterizzazione. Tale attività è stata quantificata in € 5.000,00;

3. Analisi di Rischio per i terreni contaminati. Tale attività è stata quantificata € 10.000,00.

All’esito delle suddette attività il professionista ha delineato due possibilità:

1. IPOTESI A: la procedura dell’analisi di rischio dimostra che la concentrazione dei contaminanti presenti nel sito è inferiore alle concentrazioni soglia di rischio. In tale ipotesi, in conformità al comma 5 dell’art. 242 D.lgs 152/06, la conferenza dei servizi, con l’approvazione del documento dell’analisi di rischio, dichiara concluso positivamente il procedimento;

2. IPOTESI B: la procedura dell’analisi di rischio dimostra che la concentrazione dei contaminanti presenti nel sito è superiore ai valori di concentrazione soglia di rischio (CSR). Il soggetto responsabile sottopone alla regione, nei successivi sei mesi dall’approvazione del documento di analisi di rischio, il progetto operativo degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, operativa

(5)

o permanente, e, ove necessario, le ulteriori misure di riparazione e di ripristino ambientale, al fine di minimizzare e ricondurre ad accettabilità il rischio derivante dallo stato di contaminazione presente nel sito.

La dottoressa Duranti ha suggerito di affidare la realizzazione della MISE, il monitoraggio analitico dell’andamento della MISE (6 campagne di misura) e la Esecuzione del Piano di Caratterizzazione, una volta approvato dalle competenti autorità amministrative, ad uno studio professionale, in possesso della strumentazione necessaria al compimento delle operazioni predette.

Il costo complessivo delle attività di natura professionale di competenza della dottoressa Duranti, ossia dei servizi di geologia da prestare, ammonta ad € 38.000,00 oltre contributo E.P.A.P. 2% e Iva 22%. Tale quantificazione è stata redatta sulla base del tariffario per le prestazioni professionali dei geologi di cui al D.M.

18.11.1971 e succ. mod..

Premesso quanto sopra, visto altresì l’art. 29 comma 5 del “regolamento per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie previste dall’art. 36 d.lgs. 50/2016 e s.m.i. mediante procedure semplificate”, adottato con Determina del Presidente n. 65/2018 il quale statuisce che: “è facoltà delle stazioni appaltanti espletare le procedure di affidamento diretto dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria sul mercato elettronico della pubblica amministrazione realizzato da Consip spa….”

Ritenuto che la scelta della procedura sotto soglia è “maggiormente rispondente alla tipologia di approvvigionamento da espletare, in considerazione dell’esiguo valore economico dell’appalto, per il quale appare sproporzionata l’attivazione di una procedura ordinaria di cui agli artt. 60 e seguenti del Codice degli appalti, tenuti in considerazione i costi ed i tempi necessari di espletamento.

Per le motivazioni esposte, considerata l’urgenza di procedere all’affidamento al professionista su individuato, dott.ssa Daria Duranti, delle descritte attività di Sua competenza.

Vista infine la nomina a Rup della dott.ssa Rossana Ruggieri, qualora la S.V. concordi si propone di autorizzare:

-il conferimento di un incarico ex art. 31 comma 8 del d.lgs. 50/2016, per lo studio preliminare, i rilievi, le analisi, i prelievi, progettazione e reporting MISE, monitoraggio settimanale del funzionamento della Mise, redazione del piano di caratterizzazione e analisi di rischio per i terreni contaminati, presso la Sede Inail di Arezzo Piazza Guido Monaco, alla dott.ssa geologo Daria Duranti con studio in Firenze alla via Toselli n. 22.

-l’assunzione dell’impegno di spesa di € 38.760,00 comprensivo del contributo E.P.A.P. 2% e oltre Iva 22%

pari a € 8.527,20 per i servizi di geologia aventi ad oggetto lo studio preliminare, i rilievi, le analisi, i prelievi, progettazione e reporting MISE, monitoraggio settimanale del funzionamento della Mise, redazione del piano di caratterizzazione e analisi di rischio per i terreni contaminati, presso la Sede Inail di Arezzo, di pertinenza del conto di finanziaria U1030020900801 (Manutenzione ordinaria e riparazione di beni immobili) nel limite complessivo di un dodicesimo degli stanziamenti iniziali iscritti nel bilancio di previsione 2019 approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibera del 9 gennaio 2019 n.1 e già visualizzati per l’esercizio 2019 in procedura di Contabilità R12 – ancorché gli stessi non siano assegnazioni definitive – nelle more del completamento dell’iter approvativo del Bilancio e delle assegnazioni di budget da parte del Direttore generale.

L’addetto amministrativo dott. Alfredo Di Rito

Il Responsabile del processo dott.ssa Silvia Agabiti

Responsabile Struttura Dirigenziale D.R. TOSCANA - UFFICIO ATTIVITA STRUMENTALI ROSSANA RUGGIERI

Riferimenti

Documenti correlati

Successivamente, è stato chiesto alla ditta di rimodulare l’offerta alla luce dell’imminente razionalizzazione degli spazi della Sede: l’area da proteggere quindi si

Quindi è stato consultato il Mercato Elettronico per individuare un prodotto di caratteristiche simili e di dimensioni adatte per poter essere incassato nel mobilio dell’Ufficio

Affidamento diretto a ditta Spurgo 2001 sas per noleggio cestelli aerei in assistenza a ditta La Saetta srl (CIG ZDF20E0AB3). Nel mese di ottobre u.s. l’Associazione Industriali

Tenuto conto dell’urgenza ad intervenire, per ovvi motivi igienico-sanitari, al fine di scongiurare per il futuro altri riversamenti che impedirebbe il normale

Tenuto conto degli ovvi motivi di sicurezza sia del personale che dell’utenza, al fine della risoluzione del problema la sede, presa visione di quanto emerso, ha

ha effettuato un sopralluogo presso lo stabile in oggetto e, vista l’urgenza ad intervenire, ha contattato personalmente una ditta edile con sede in Arezzo Carlini Restauri e

In data 18/10/2017 si è reso necessario, presso questa Direzione regionale, provvedere alla vuotatura annuale delle fosse biologiche bianche/nere e dei pozzetti,

Al tal fine è stato richiesto un preventivo per la relazione dell’attestato di prestazione energetica all’arch.Simone Ferrini, che già in precedenza ha eseguito tale incarico per