• Non ci sono risultati.

Storie di cultura e integrazione – La storia di Happy

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2024

Condividi "Storie di cultura e integrazione – La storia di Happy"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

1

Storie di cultura e integrazione – La storia di Happy

di Laura Zambianchi

Come usare questa scheda

La scheda contiene un’intervista sul tema dell’integrazione. L ’intervista di questo mese racconta la storia di Happy Eborka, ventiquattrenne nigeriano oggi mediatore interculturale in Molise e membro dell’Isernia Gospel Choir. Il testo è presente in due versioni: una per i livelli A1/A2 e una per i livelli più avanzati.

Per i livelli A1/A2

Puoi usare la versione semplificata dell’intervista in una classe di livello A1/A2, come esercizio di lettura e come base per attività in classe. Ad esempio, partendo dagli input offerti dall’articolo, puoi preparare attività di comprensione del testo, esercizi lessicali, attività di produzione della lingua (orale e scritta). La natura autobiografica dell’articolo si presta, in particolar modo, a stimolare e rafforzare la produzione della lingua. L ’articolo è corredato da un piccolo glossario che illustra le parole più difficili.

Proposta di attività: ci vuole” / “ci vogliono” (materiale 1)

Un’attività da svolgere a coppie per ripassare le espressioni “ci vuole” / “ci vogliono” e il lessico dei mezzi di trasporto: dividi gli/le apprendenti in coppie e consegna la Carta A a un/un’apprendente e la Carta B all’apprendente che lavorerà con lui/lei. Spiega che l’obiettivo dell’attività è quello di trovare le informazioni mancanti chiedendo al/alla compagno/a, per esempio:

A: Quanto ci vuole per andare da Roma a Venezia in aereo?

B: Ci vuole un’ora.

Nelle risposte gli/le studenti/esse devono sempre usare “ci vuole” o “ci vogliono”.

Naturalmente, è possibile modificare l’attività, inserendo, per esempio, nomi di altri mezzi di trasporto, o cambiando le località di partenza e di arrivo.

Per i livelli avanzati

Da pagina 4 trovi la versione completa dell’intervista, pensata per gli/le studenti/esse di livello più avanzato. In questo caso, oltre ai suggerimenti già presentati, si possono proporre agli/alle studenti/esse domande-stimolo attinenti all’articolo.

13/04/2023 A1-A2

(2)

2

Per i livelli A1/A2

La storia di Happy

Il protagonista della storia di questo mese si chiama Happy Eborka, un ragazzo di 24 anni originario della Nigeria. Happy è arrivato in Italia via mare, dalla Libia, nel 2014. Oggi vive in Molise, dove lavora come mediatore interculturale, e fa parte dell’Isernia Gospel Choir.

Happy racconta: «Quando

sono arrivato in Italia ci hanno detto “Vi portiamo a Milano”.

Invece, siamo andati a Monteroduni, in Molise, dove abbiamo passato una notte. Il giorno dopo siamo ripartiti e quando le porte del pullman si sono aperte abbiamo chiesto “Siamo a Milano?”. Ci hanno risposto “No: siamo a Macchiagòdena”, un paese in provincia di Isernia, in Molise». Invece di andare in Lombardia, quindi, Happy resta a Macchiagòdena e fa amicizia con gli abitanti e le abitanti del borgo, soprattutto con il sindaco, Felice Ciccone, e con la sua famiglia: «Felice ci ha trattati come figli e ci ha aiutati moltissimo. Anche sua figlia, Debora, è stata molto gentile con noi e ci ha insegnato l’italiano».

A Macchiagòdena, Happy è felice. Ogni giorno va a scuola a Isernia in autobus. Poi, la Prefettura decide di trasferirlo in un centro di accoglienza a Isernia, vicino alla sua scuola. Anche a Isernia Happy si trova bene. Il ragazzo ha una passione per la musica da quando è piccolo, anche grazie alla sua famiglia, e nel centro di accoglienza canta sempre. «Nel dicembre di quell’anno, il 2016, ho visto il concerto dell’Isernia Gospel Choir alla stazione di Isernia e mi è piaciuto molto. Gli operatori del centro mi hanno accompagnato dalla direttrice del coro e lei ha accettato di farmi fare una “prova”, perché volevo entrare nel coro. Dopo la “prova”, nel febbraio 2017, mi hanno detto “Da oggi siamo una famiglia”. Da quel giorno siamo sempre insieme: abbiamo fatto moltissimi concerti in Italia e all’estero, per esempio in Albania e Montenegro. Dopo nove anni di assenza dal mio Paese, la Nigeria, ho fatto anche una visita a sorpresa a mia mamma, ed è stato bellissimo».

La lingua madre di Happy è l’agbor (parlata in certe zone della Nigeria), ma oggi Happy parla bene anche italiano, inglese, francese e un po’ di arabo. La conoscenza delle lingue lo aiuta nel suo lavoro di mediatore culturale. La sua vita ha preso una direzione inaspettata dal momento dell’arrivo a Macchiagòdena, ma in Molise Happy è felice, di nome e di fatto: «Qui le persone mi vogliono bene e mi sento completamente integrato. Quando posso, torno a Macchiagòdena dagli amici e soprattutto da Felice: lui è come un padre per me».

Glossario

sindaco: prende le decisioni più importanti in una città

Prefettura: ufficio territoriale dello Stato si trova bene: sta bene inaspettata: non attesa, a sorpresa

di nome e di fatto:

realmente

(3)

3

Materiale 1

CARTA A Esempi:

Quanto ci vuole per andare da Trento a Bolzano in macchina? Ci vogliono 45 minuti.

Quanto ci vuole per andare da Piacenza a Parma in treno? Ci vuole 1 ora circa.

1. Da Napoli a Milano in treno = circa 4 ore 2. Da Livorno a Olbia in traghetto =

3. Da Messina a Catania in autobus = 1 ora e mezza 4. Da Brescia a Verona in macchina =

5. Da Bari a Bologna in aereo = 1 ora e 20 minuti 6. Da Pisa a Firenze a piedi =

7. Da Isernia a Macchiagòdena in autobus = mezz’ora 8. Da Aosta a Reggio Calabria in macchina =

9. Da Genova a Palermo in traghetto = 1 giorno 10. Da Milano a Pavia in bicicletta =

CARTA B Esempi:

Quanto ci vuole per andare da Trento a Bolzano in macchina? Ci vogliono 45 minuti.

Quanto ci vuole per andare da Piacenza a Parma in treno? Ci vuole 1 ora circa.

1. Da Napoli a Milano in treno =

2. Da Livorno a Olbia in traghetto = circa 7 ore 3. Da Messina a Catania in autobus =

4. Da Brescia a Verona in macchina = 1 ora 5. Da Bari a Bologna in aereo =

6. Da Pisa a Firenze a piedi = 1 settimana 7. Da Isernia a Macchiagòdena in autobus =

8. Da Aosta a Reggio Calabria in macchina = 15 ore circa 9. Da Genova a Palermo in traghetto =

10. Da Milano a Pavia in bicicletta = 2 ore

(4)

4

Per i livelli avanzati Pensava fosse Milano…

Il suo nome significa “felice” ed è il protagonista della storia di questo mese: Happy Eborka, ventiquattrenne originario della Nigeria, è arrivato in Italia attraverso la Libia nel 2014, capitando, quasi per caso, nel piccolo paese molisano dove è iniziata la sua nuova vita. Oggi Happy è un componente dell’Isernia Gospel Choir (oltre ad avere altri progetti musicali) e lavora come mediatore interculturale per la cooperativa sociale Il Geco di Isernia, città del Molise.

Ho avuto il piacere di intervistarlo su vari temi, dalle sue esperienze in Italia all’amore per la musica gospel: «All’arrivo in Italia – racconta Happy, che compirà 25 anni il 30 dicembre – dopo essere scesi dalla barca hanno detto a me e alle persone con le quali stavo viaggiando che ci avrebbero portati a Milano. Durante il lungo viaggio in pullman ci siamo fermati per andare in bagno, mangiare e bere qualcosa. A un certo punto, sono arrivati dei poliziotti e quando siamo ripartiti, invece di andare verso il Nord Italia, il pullman si è diretto a Monteroduni, in provincia di Isernia, dove abbiamo passato la notte. Il giorno dopo abbiamo ripreso il viaggio e quando si sono aperte le porte del pullman abbiamo domandato “Siamo a Milano?” e ci è stato risposto di no. Eravamo a Macchiagòdena, un piccolo borgo in provincia di Isernia».

Mentre parlo con Happy, mi viene in mente che il nome di quel paese non mi è nuovo: nell’estate del 2021, infatti, intervistai il sindaco di Macchiagòdena, Felice Ciccone, a proposito di una bellissima iniziativa promossa dal Comune molisano, che prevedeva soggiorni gratuiti in cambio dell’offerta di un libro alla comunità molisana. Di Felice Ciccone, che con me fu di una gentilezza squisita, parla con riconoscenza anche Happy, che continua: «Ci hanno detto che saremmo dovuti restare a Macchiagòdena per un paio di giorni e poi saremmo finalmente andati a Milano, ma non era vero: ci hanno lasciati a Macchiagòdena. Non conosco il motivo del cambiamento di programma, ma a Macchiagòdena mi sono trovato molto bene, anche perché c’era Felice, che ci ha trattati come dei figli e ci ha aiutati moltissimo. Ricordo con un sorriso anche sua figlia Debora, che faceva la volontaria presso il Centro di Accoglienza del Paese e mi ha insegnato l’italiano».

Chiedo ad Happy come passasse le sue giornate tra Macchiagòdena e Isernia, e come si sia avvicinato alla musica gospel: «Ogni giorno andavo a scuola a Isernia in autobus, finché la Prefettura ha deciso di trasferirmi in un centro di accoglienza a Isernia, vicino alla mia scuola.

In quell’anno, nel dicembre 2016, ho assistito all’esibizione dell’Isernia Gospel Choir alla stazione di Isernia. Ho provato subito il desiderio di unirmi a loro e ho detto agli operatori del centro di accoglienza che mi sarebbe piaciuto fare parte di quel coro. Amo la musica da quando ero bambino, grazie alla mia famiglia in Nigeria: anche al Centro di Accoglienza ricordano che mi sentivano sempre cantare. Quindi, gli operatori mi hanno accompagnato a parlare con la direttrice del coro e, nel febbraio 2017, mi hanno fatto fare una “prova”. Ho cantato e, alla fine, mi hanno detto “Da oggi siamo una famiglia”. Da allora siamo sempre insieme: abbiamo fatto moltissimi concerti in Italia e all’estero (per esempio, in Albania e Montenegro) e ho tanti progetti in cantiere, con il coro e come cantante solista. Dopo nove anni di assenza dal mio Paese sono anche riuscito a fare una visita a sorpresa a mia mamma in Nigeria, ed è stato bellissimo».

(5)

5

Oltre alla sua madrelingua (l’agbor, parlata in certe zone della Nigeria), Happy parla italiano, inglese, francese e un po’ di arabo, e il fatto di conoscere diverse lingue lo aiuta nel suo lavoro di mediatore culturale. Verso la fine della nostra chiacchierata, Happy mi chiede di poter ringraziare anche una famiglia di Scapoli (Isernia), ma originaria del Michigan, che lo ha accolto come un figlio prima del trasferimento definitivo a Isernia.

Chissà che cosa sarebbe successo se quel pullman avesse preso la direzione per Milano anziché per Macchiagòdena. È impossibile saperlo, ma in Molise Happy si è costruito una vita: «Qui ho trovato me stesso e la felicità – conclude Happy, che sta per ottenere la cittadinanza italiana –, mi sento amato dalle persone e integrato. Quando posso torno a Macchiagòdena per rivedere gli amici e soprattutto Felice, che è come un padre per me».

Glossario

capitando: arrivando

molisano: della regione Molise

soggiorni gratuiti: ospitalità/permanenza senza pagare Prefettura: ufficio territoriale dello Stato

in cantiere: in preparazione

Riferimenti

Documenti correlati

IL COMUNE DI MILANO APRE IL  “ CENTRO PER LA CULTURA DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI VITA” IN. LA  REALIZZAZIONE  DEL

L’anno duemilaventuno, il giorno 03 del mese di agosto, negli uffici della Casa Circondariale di Milano, con sede in Piazza Filangieri, n..

Meneghino è la maschera 'simbolo' della città di Milano, la sua fama è dovuta in gran parte alle commedie di Carlo Maria Maggi.. Nel 1805 anche il monastero del Lentasio è

Inoltre, in quello che forse è il capitolo più bello e più ricco del libro, Emanuele Felice sposta il suo sguardo al futuro della penisola e, sulla base dell’analisi e

bollettino della galleria Il Milione Milano, mostra personale Savinio 15 aprile - 1 maggio 1940 Emilio Cecchi, La quadriennale d'arte a Roma, Corriere della sera, 16 maggio 1943.

Fig.. La modalità di gioco si con- centra sull'abilità di Sonic di correre ad alta velocità attraverso i livelli che presentano molle, pendenze, burroni senza fondo e

teatro, sia attraverso i pochi trattati sopravvissuti sull’argomento (il De Architectura di Vitruvio, l’Onomasticon di Polluce e La poetica di Aristotele), sia con rilievi e

Municipale di Milano, l'autorizzazione a eseguire i lavori richiesti. La pratiche sono divise in prima e seconda serie. La pratiche della prima serie sono presentate su carta