Continua la collaborazione tra Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano (Prof. Cesare Cislaghi), Lombardia Informatica e CILEA per la realizzazione dell’Atlante Lombardo Epidemiologico ed Economico dell’Attività Ospedaliera (ALEE-AO) dinamico fruibile via Internet. In questo articolo si illustrano a grandi linee l’analisi e la progettazione dei componenti software che saranno la base per lo sviluppo del progetto.
Nella prima parte del lavoro di tesi sarà riportato lo stato dell’arte per quanto riguarda l’applicazione della tecnica dell’isolamento sismico alle strutture in calcestruzzo armato e la modellazione dell’azione del fuoco. In particolare, saranno illustrati i principi basilari della strategia di protezione sismica che consiste nel disaccoppiamento del moto delle strutture da quello del terreno. Nel dettaglio, saranno sviluppati gli aspetti teorici in termini di effetti e vantaggi (efficacia) comportati dall’isolamento sismico, configurazioni strutturali ottimali per l’applicazione dell’isolamento sismico e funzioni che devono essere assolte dai dispositivi d’isolamento. Saranno descritte le strategie specifiche utili per l’applicazione dell’isolamento sismico alle strutture; nel dettaglio, i metodi possibili consistono nell’incremento del periodo fondamentale di vibrazione della struttura, con lo scopo di portarla nel campo delle accelerazioni più basse, e nella limitazione della massima forza orizzontale trasmessa, rendendo l’efficacia dell’isolamento sostanzialmente indipendente dalle caratteristiche del sisma (intensità e contenuto in frequenza). Inoltre, saranno descritti i principi di funzionamento dei sistemi di isolamento sismico costituiti da isolatori elastomerici, trattando i seguenti aspetti: basi teoriche, aspetti di modellazione (in relazione alla risposta ed alle caratteristiche meccaniche) e fase di progettazione. Oltre a ciò, saranno descritti i criteri progettuali specifici per garantire una corretta progettazione delle strutture, i metodi di analisi consentiti dalle normative vigenti e le verifiche di sicurezza da condurre per il sistema di isolamento e per la sovrastruttura. Infine, saranno trattati anche gli aspetti costruttivi delle strutture con isolamento sismico, considerando l’applicazione della suddetta tecnica sia alle strutture di nuova realizzazione che alle strutture esistenti da adeguare sismicamente.
Le caratteristiche dei dissipatori viscosi sono state esposte nel Capitolo 1, qui si fa una considerazione generale sul loro utilizzo. Poiché le tradizionali tipologie strutturali non hanno componenti di forza dipendenti dalla velocità e sviluppano invece forze interne quando viene imposto un aumento degli spostamenti (o viceversa se sono applicate delle forze) in funzione della rigidezza della struttura, per la maggior parte dei professionisti, la progettazione sismica di strutture dotate di smorzatori viscosi è concettualmente impegnativo in quanto il progettista deve riconoscere come trattare con forze di smorzamento di picco che tendono a verificarsi quando le forze strutturali dipendenti dallo spostamento sono pari a zero. Il progettista potrebbe essere incerto su quale distribuzione di forze interne dovrebbe essere utilizzata per le verifiche di progetto, quale domanda di spostamento massimo dovrebbe essere prevista e, nel caso, il progettista abbia utilizzato una progettazione basata sull’applicazione di forze, quale fattore di comportamento dovrebbe essere usato per il sistema costruttivo.
In conclusione, il presente lavoro ha mostrato che l’introduzione di aste di controventamento provviste di dispositivi per la dissipazione di energia comporta, con una scelta opportuna[r]
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L'articolo presenta una panoramica sull’attività di progettazione di un nuovo prodotto di interfaccia per l’editoria elettronica che permetta di integrare servizi distribuiti e di guidare l’utenza dalla fase di consultazione delle banche dati a quella di reperimento degli articoli originali. Segue un breve cenno alle nuove tecnologie e paradigmi di progettazione adottati presso il CILEA per far fronte all’elevato livello di complessità dei progetti moderni.
Progettare un percorso annuale di Italiano, come per tutte le discipline, significa mettere in atto un lavoro di analisi e confronto, riflessione, critica e mediazione. L’analisi è innanzitutto quella della situazione di partenza della propria classe, nel suo insieme e nelle qualità affettive e cognitive dei singoli alunni. Qui ci occupiamo in particolare degli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado, che sono tornati nelle aule a settembre con una storia scolastica in gran parte ben nota all’équipe pedagogica. Tuttavia, anche in questo caso è molto importante la fase esplorativa dei primi giorni: non si tratta solo di verificare le competenze iniziali attraverso la correzione dei compiti estivi e la somministrazione dei primi test, ma anche di entrare con empatia nell’ambiente della classe, nel clima del gruppo e nelle sue attese, riconsiderando i punti di forza degli alunni e le loro fragilità.
to il diagramma delle classi di analisi. Esso deve indicare chiaramen- te tutte le classi entit` a, ossia le classi definibili come “proiezioni” nel dominio dell’applicazione software delle entit` a del problema in cui l’applicazione software andr` a ad operare, pi` u eventuali altre classi individuate nel corso dell’analisi e che siano di una certa rilevanza per i concetti funzionali che definiscono i requisiti del progetto. In pratica nel diagramma, che ` e l’equivalente da un punto di vista del ruolo (e l’evoluzione da un punto di vista storico e metodologico) del diagramma Entit` a-Relazione (ER) usato nelle metodologie di sviluppo pi` u tradizionali, devono essere chiaramente indicate:
Per le miscele che hanno fatto registrare un andamento ottimale del processo è stato effettuato un campionamento raccogliendo lo stesso quantitativo di materiale da tre posizioni diverse a profondità prestabilite, in maniera da ottenere altrettanti sottocampioni che, dopo miscelazione, hanno costituito il campione di riferimento. Una volta in laboratorio i campioni sono stati divisi in due parti; una porzione è stata congelata, mentre l’altra è stata seccata all’aria, macinata, setacciata a 2 mm e quindi conservata in contenitori a tenuta ermetica ed a temperatura ambiente. I campioni sono stati sottoposti ad una serie di analisi chimiche (effettuate in base ai Metodi Ufficiali di Analisi per gli Ammendanti – ANPA 2004) per verificare la rispondenza del relativo compost ottenuto ai requisiti di Legge (D. Lgs. 217/96). Le determinazioni sono state effettuate in parte sul materiale surgelato, in parte su materiale essiccato e macinato.
Questa relazione vuole ora procedere descrivendo le varie operazioni svolte durante lo stage. Lo stage è stato svolto al S.E.R.I., Servizio Relazioni Internazionali dell’Università di Padova; esso consisteva nel progettare una Base di Dati per gestire le mobilità degli Studenti Italiani che vanno all’estero e degli studenti Esteri che vengono in Italia attraverso il programma di mobilità Socrates - Erasmus. La progettazione è cominciata con l’analisi dei requisiti, la quale è stata fatta quasi completamente sulla base dei dati relativi al vecchio Data Base con il quale venivano precedentemente gestiti i dati relativi ala mobilità. La fase successiva è stata la progettazione concettuale, che ha dato come risultato lo schema Entità – Relazione. Dallo schema E-R si è poi passati, mediante la progettazione logica allo schema relazionale, per arrivare alla realizzazione fisica del Data Base. La Base di Dati è stata realizzata utilizzando Microsoft Access 97, DBMS già utilizzato dalla precedente. L’ultima fase è stato un periodo di collaudo per verificare eventuali errori .
La certificazione energetica è di fatto la fotografia del comportamento energetico dell’edificio in condizioni normalizzate, cioè basato su calcoli in condizioni standard: impianti che funzionano 24 ore su 24, temperatura dell’aria costante per tutte le ore della stagione, condizioni climatiche desunte dalle medie di un anno di riferimento e così via. Questo approccio è giustificabile se si pensa che la certificazione ha lo scopo di definire un valore medio che permetta un confronto tra diversi immobili, tuttavia produce risultati che non sempre sono in linea con la qualità reale verificabile in opera in condizioni d’esercizio. Il problema è maggiore negli edifici esistenti, dove l’analisi standardizzata è ostacolata dalla mancanza di informazioni sulla stratigrafia e sulla composizione dei materiali. In queste situazioni è di aiuto la diagnosi energetica, intesa come un insieme sistematico di rilievo, raccolta e analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e alle condizioni di esercizio dell’edificio. La diagnosi energetica integra dati raccolti sul campo a seguito di sopralluoghi con strumenti di calcolo, allo scopo di individuare e analizzare interventi di riqualificazione energetica dell’edificio. Ben sapendo che analizzare non significa di per sé riqualificare, cosa che semmai verrà dopo, ma acquisire tutti gli elementi conoscitivi sullo stato di fatto dell’edificio e sui possibili rimedi per programmare interventi mirati anche in tempi successivi.
strumenti manuali o altrimenti attuati in maniera pneumatica o idraulica. Tipicamente sono effettuate anche saldature, tagli, riparazioni o sostituzione di tratti di condotte. Il grado di preparazione necessario a compiere tali lavori e l’utilizzo di macchinari molto costosi, fanno aumentare inevitabilmente e in maniera vertiginosa i costi relativi a questo tipo di intervento e in aggiunta a ciò è necessario considerare il rischio a cui gli operatori sono esposti durante le diverse fasi di lavoro. Ecco perché la ricerca scientifica sta focalizzando la sua attenzione sulla progettazione di bracci e mani robotiche adatti a svolgere in maniera sostenibile specifiche operazioni e da installare su veicoli subacquei, filoguidati o autonomi. Nel quadro generale appena esposto, riguardante la salvaguardia dei fondali marini e l’analisi delle tecniche relative al loro sviluppo, il presente lavoro di tesi si è concentrato sullo sviluppo prototipale di alcuni dispositivi che rientrano nell’ambito di un progetto PON riguardante proprio l’archeologia marina. In particolare, sono stati progettati e realizzati una microfresa ed un percussore che costituiscono un valido supporto per l’automazione delle operazioni di restauro e conservazione dei beni archeologici sommersi, ma che potrebbero essere facilmente impiegati anche per le immersioni professionali svolte da Operatori Tecnico Subacquei (OTS) nel settore dell’industria off-shore. L’utilizzo di tali strumenti ad impatto ambientale quasi nullo, eviterebbe l’impiego di altri più “dannosi” per l’ambiente, in quanto richiederebbe l’uso di imbarcazioni di supporto con conseguente dispendio di energia, carburante e risorse logistiche.
L’andamento della type/token ratio all’aumentare del numero di lemmi presenti nei cluster, riportato nella figura 28, mostra chiaramente come il numero dei type sia più elevato nelle wordlist di bigrammi, trigrammi e quadrigrammi, con un valore particolarmente rilevante per i bigrammi. Con riguardo, invece, a monogrammi e pentagrammi i valori sono simili e non particolarmente elevati, mentre il valore della wordlist a sei lemmi è inferiore pur non discostandosi molto da quello dei monogrammi. Tale analisi conferma la tipologia terminologica del dominio dando valore alla metodologia applicata di estrazione terminologica a cluster composti da più lemmi. In particolare nella lista dei candidati a termini, che totalizza 2127 elementi, si riscontrano 656 termini semplici, 1425 termini complessi con numero di lemmi variabile e 46 esempi di fraseologia.
Entità evento. Le entità eventi sono le tabelle che rappresentano eventi di interesse dei processi aziendali di analisi e sono le più importanti da individuare perché sono le naturali candidate da considerare per la definizione delle tabelle dei fatti. Esse presentano due caratteristiche:
Ad un primo impatto la struttura può sembrare un po’ appesantita da tutti questi elementi, ma è stato deciso, dopo una lunga analisi, di generalizzarla il più possibile per renderla maggiormente flessibile ed adattabile ad un numero maggiore di questionari. Inoltre si è deciso di dividere le risposte singole da quelle in forma tabellare (e quindi appartenenti a dei blocchi risposte) nonostante avessero attributi del tutto analoghi (fatta eccezione per il codice dell’help, il testo dell’etichetta e gli attributi per il campo “specificare”), per rendere meno onerosa, all’utente, la creazione della struttura del questionario in formato XML.
Inoltre si potranno raccogliere le osservazioni di un campione significativo di utenti finali, e si potrà fare una verifica completa del sistema sulla macchina di servizio. Nel frattempo si procederà al caricamento delle annualità delle schede SDO relative agli anni 2000-2003, af- frontando tutti i problemi relativi alla norma- lizzazione delle tabelle di codifica. E’ in fase di analisi anche la possibilità di applicare tale me- todologia di analisi ad altri tipi di dati sanitari eventualmente linkati con i dati delle schede SDO.
Il capitolo 4, si focalizza invece, sul discorso della personalizzazione in ambienti e- learning, al fine di individuare delle metodologie di riferimento che tengono conto degli stili cognitivi e di apprendimento dei soggetti in formazione in percorsi on line, orientati alla personalizzazione del management didattico. In effetti, tale capitolo parte da una più ampia ricerca portata avanti dalla Cattedra di Pedagogia Sperimentale dell’Università della Calabria, che ha come obiettivo lo studio ed analisi dei moderni ambienti di apprendimento in rete legati essenzialmente alla didattica universitaria, per verificare se le modalità di blended-learning sono in linea con validi modelli pedagogici che vedono al centro dei processi il discente e siano in grado di creare ambienti di apprendimento in chiave personalizzata. Pertanto, dopo avere descritto la ricerca in cui si contestualizzano le tematiche oggetto del capitolo in questione, viene proposto un modello di progettazione di un ambiente di apprendimento in rete in ottica personalizzata. Tale modello tiene conto degli stili cognitivi dei discenti ed intreccia non soltanto gli aspetti legati all’on line, quindi alle sole attività compiute dai learners durante l’interazione con il sistema di e-learning, ma abbraccia differenti fasi concettuali ed operative che mirano a consolidare una metodologia ben articolata di riferimento.
Analizzando i dati della procedura di amministrazione, possiamo affermare che le analisi sono state compiute sia per singole patologie che per grosse categorie di diagnosi, su areee geografiche di dimensioni e confini variabili. Ha suscitato grande interesse soprattutto la parte di analisi epidemiologica, con particolare attenzione all’analisi del ricoverato.
Iscrivi La chiave della tabella è formata dalle coppie di chiavi esterne delle tabelle “edizione” e “utente”; “iscrivi” è collegata anche ad “azienda” e quindi ne contiene la chiave este[r]
Capitolo 5: Realizzazione di JSetL(F D). In questo capitolo vengono presentate le principali scelte di progettazione per la realizzazione del risolu- tore a vincoli su domini finiti descritto nel capitolo precedente e per la sua integrazione con il risolutore su vincoli insiemistici, presente in JSetL. Capiolo 6: Un’estensione a JSetL(F D): il vincolo allDifferent. Nella prima parte di questo capitolo viene fatta un’introduzione al vincolo allDifferent e al suo utilizzo nella programmazione a vincoli. Nel resto del capitolo viene descritta l’implementazione di allDifferent in JSetL(F D). Capitolo 7: Esempi, Test e Confronti. Questo capitolo è suddiviso in due parti. Nelle prima sono mostrati due esempi di programmi completi che utilizzano la libreria JSetL(F D) per risolvere due classici problemi della programmazione a vincoli. Nella seconda vengono posti a confronto i tempi di risposta per il problema delle n regine scritto con JSetL(F D) e con SWI Prolog [19]