Dal 2001 il CILEA gestisce, per conto del GARR, il servizio di MIRROR nazionale [1]. Po- tenziato nel corso degli anni, oggi il servizio è erogato principalmente tramite tre server Intel con doppio processore Xeon Quad Core, 32 GB di RAM, e utilizza uno storage esterno comples- sivo di circa 23 TB utili.
Un dato sicuramente positivo che ci sembra opportuno segnalare, è il fatto che alcuni centri di ricerca e università hanno finalmente considerato il serviziomirror del GARR come punto di riferimento soprattutto per lo scarico delle patch, di sicurezza e non, per vari sistemi operativi. Il traffico del primo periodo di attività dei mirror era infatti costituito per la maggior parte da singoli client, in numero estremamente elevato. Ora registriamo anche alcuni accessi costanti di server che effettuano una copia in locale di una cospicua fetta dei quattro mirrorGARR. Sicuramente questo è un comportamento da incoraggiare, anzi invitiamo i gestori di server FTP locali ad utilizzare rsync per effettuare il mirroring: questo metodo di accesso ai mirrorGARR è infatti quello meno utilizzato.
A distanza di otto anni dall’attivazione dei servizi Internet Lucia, vogliamo qui brevemente riassumere in che punti si articola la nostra offerta Internet, rivolta a tutti quegli enti che per le loro attività non possono essere connessi alla rete della ricerca (GARR), ma che trovano al CILEA competenza, assistenza tecnica specialistica per potersi connettere o offrire servizi essi stessi sulla rete delle reti.
La connettività con la reteGARR, la dorsale della rete di tutte le Università e dei Centri di Ricerca afferenti al MURST (Ministero della Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica) e di cui il CILEA è un polo organizzativo e gestionale, e gli ISP privati, è realizzata “in casa” sulla LAN del NAP verso la reteGARR. Gli ISP privati connessi al NAP del CILEA ad oggi, sono:
Dopo l’attivazione dell’infrastruttura della reteGARR-B, con il collegamento dei quattro poli del backbone e l’attivazione dei primi POP nazionali, prendiamo qui in esame la situazione attuale della rete della ricerca, che è quotidianamente in evoluzione secondo i piani previsti, anche se con alcune varianti temporanee sul progetto originale.
L’obiettivo consiste nel fornire a ciascuna sede Universitaria e ad ogni Istituto di Ricerca un accesso ad almeno 256 kb/s con una banda internazionale adeguata. Ovviamente le Università di maggiori dimensioni ed i più importanti istituti di ricerca avranno una banda maggiore Si tratta dell’aggiornamento dell’obbiettivo iniziale della reteGARR che intendeva fornire un accesso ad almeno 64 kb/s ad ogni sede Universitaria che è stato raggiunto nel 1993-94.
Il nome GARR significa “Gruppo Armonizzazione Reti della Ricerca” e fa riferimento ad una Commissione Ministeriale istituita l'11 marzo 1988 con Decreto del Ministro della Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) per armonizzare le reti dati allora esistenti in Università ed Enti di Ricerca. La Commissione GARR era composta da sei organizzazioni (CNR, INFN, ENEA, CILEA, CINECA, CSATA) che, mediante una convenzione (marzo 1989) di durata triennale, si impegnarono per la realizzazione e la gestione di una Rete Nazionale della Ricerca (ReteGARR).
La nuova scelta del GARR è quella di sfruttare la topologia, essenzialmente stellare, dell'attuale rete di ricerca italiana e di posizionare quattro server principali, destinati al solo trasporto, presso i principali siti Telecom (due a Milano, uno a Bologna ed uno a Roma) in maniera del tutto simile a quanto già fatto per l'infrastruttura Cache 3 .
mezzi tradizionali, vada opportunamente assistito da parte delle NREN. L’impegno primario del mondo della ricerca deve essere proprio quello di educare chi prende decisioni politiche, come parte attiva, diventando una sorta di “Canarino nelle miniere”, dando voce in anticipo alle nuove tendenze, tutelando sempre la privacy e la sicurezza, sperimentando le nuove tecnologie e, soprattutto, promuovendo standard e tecnologie aperte. Le reti della ricerca devono promuovere il messaggio che si sta entrando in una nuova fase della rete globale, quella delle comunicazioni ad alta velocità (gigabit invece di megabit), della collaborazione, del calcolo distribuito, della comunicazione, il tutto in un ampio scenario di scelte tecnologiche innovative, che non devono essere soffocate da un eccesso di regolamen- tazione.
Ad un anno dalla messa in produzione, è giunto il momento di fare un bilancio dei ser- vizi applicativi MIRROR e CACHE che il CILEA gestisce per conto del GARR. Ricordo brevemente che il servizio CACHE viene ero- gato da quattro proxy CACHE Network Appliance C720, dislocati nei punti nodali della reteGARR, sui pop di Milano, Bologna, Roma e Napoli. Un proxy CACHE non è altro che un dispositivo che scarica "oggetti web" per conto del browser dell’utente, memorizzando il con- tenuto che potrà essere ceduto ad altri utenti che ne facciano richiesta. L’obiettivo è evi- dente: risparmiare banda in seguito a molte richieste dei medesimi oggetti. Per maggiori informazioni potete consultare il sito web:
La modifica più consistente al servizio sarà l’eliminazione del livello “root” della gerarchia, perché ritenuta inefficace o peggio limitante allo stato attuale delle capacità della rete. Le capa- cità di caching delle appliance verranno tuttavia ancora sfruttate da una funzionalità di reverse proxy a favore del servizio di mirroring, per e- stendere la visibilità dei contenuti maggior- mente richiesti. Verranno comunque mantenuti un Server web, un servizio di mailing-list cache- service@garr.it ed info@cache.garr.it , la raccolta ed organizzazione di statistiche per le cache di ateneo via mail e database MySql di appoggio. Tutte queste funzionalità verranno ancora ospi- tate dal server cache.garr.it (IBM Netfinity 350). La stessa macchina fornisce, infatti, il servizio web per il servizioMirror, il motore di ricerca e le mailing list per lo stesso. Fa anche da backup server centralizzato per i mirror. Nessun poten- ziamento hardware è quindi previsto per le at- tuali macchine del livello centrale che verranno utilizzate solo come reverse proxy per realizzare una content delivery network che distribui- sca sulla reteGARR i contenuti mirror mag- giormente richiesti. Il servizio di reverse proxy sarà configurato in modo trasparente per l’utente finale, con opportune definizioni DNS e redirezioni http, e funzionerà esclusivamente per l’accesso http ai contenuti dei mirror. Il ser- vizio sarà da intendersi best-effort, essendo or- mai ampiamente fuori manutenzione hardware/software e fuori produzione. Ogni in- tervento hardware necessario sarà da valutare in base a criteri di costi/benefici. Inoltre non viene esclusa la possibilità di attivare dei re- verse proxy cache anche sulle macchine mirror stesse, se le risorse hardware lo consentiranno senza rischi di degrado delle performance, per distribuire ancora più capillarmente i contenuti utili e dare maggior affidabilità al sistema nel suo complesso.
Il progetto Web-CACHE [1] ed FTP-mirror [2] GARR nasceva negli anni 2001-2002 per diffondere il ricorso al caching web ai livelli periferici, ma anche per fornire contenuti, sui siti di Mirror nazionali, di interesse generale per la comunità di utenti, ed in qualche modo aperti alle richieste provenienti dagli stessi utilizzatori finali. Le ragioni di tale investimento stavano innanzitutto nell’obiettivo del risparmio di banda sulle tratte internazionali e nazionali per tutto il traffico potenzialmente ripetitivo indotto sulla rete dagli utenti stessi. Effetto secondario era poi l’avvicinamento dei contenuti a questi ultimi (tempi di accesso più bassi, nessuna congestione sui server). L’iniziativa nazionale svolgeva pertanto da guida, comportando una razionalizzazione del sistema di caching web GARR, ma dava soprattutto la possibilità di ampliare le capacità locali dei server dipartimentali o d’Ateneo met- tendo a disposizione un livello centrale di caching. Tale sistema era aperto al peering, e collocato sul backbone, in prossimità dei nodi utente afferenti ai POP, dei link internazionali e dei punti di contatto con gli ISP commerciali italiani.
Dal 1996 il CILEA partecipa, con finanziamenti propri, ad una iniziativa di caching in ambito nazionale GARR, nata spontaneamente a cura di alcuni enti che sentivano la necessità di for- nire tale servizio ai propri utenti, soprattutto in un periodo in cui la banda ancora costituiva un problema cruciale e rendeva impossibile o snervante qualunque tipo di accesso a siti esteri.
O n-line) è un servizio interattivo di ricerca e consultazione dei profili professionali basato su un sistema integrato di banche dati dei neo- laureati e neo-diplomati delle Università. L’obiettivo perseguito è di agevolare l’inseri- mento dei giovani neo-laureati e neo-diplomati nel mondo del lavoro mettendo a disposizione uno strumento che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di personale qualificato. Il progetto nato a fine 1996, su richiesta dei rettori delle Università lombarde, viene attuato dal CILEA, il quale provvede alla realizzazione del software e rilascia successive releases del prodotto arricchendolo via via di nuove fun-zionalità, tra le quali va citata l’aggiornamento on-line dei curricula da parte dei titolari, disponibile dal settembre 1999. Le Università che da subito aderiscono a VULCANO e attivano in via sperimentale i loro siti sono le Statali di Bergamo, Brescia e Pavia.
http://www.cilea.it/cdl/news/nuovoSSD.htm alcuni file e informazioni utili per una integrazione del sistema SDoS nell’ambito delle propria biblioteca quale l’elenco delle riviste con [r]
Secondo alcune linee di ricerca (Berry 1997), dal contatto tra culture differenti possono scaturire diversi esiti e, tra questi, quello più desidera- bile dovrebbe portare a una integrazione che prevede il mantenimento e la valorizzazione della cultura di origine e, contestualmente, il coinvolgi- mento attivo dei migranti nella società del paese ospitante. Sebbene que- sta descrizione degli esiti del contatto culturale sia condivisibile, tale vi- sione sembra sottostimare la dimensione intergruppale della costruzione dell’identità: oggi più che in passato, il contatto culturale non è un pro- cesso che riguarda solo il singolo, ma coinvolge anche i soggetti e i gruppi con cui esso interagisce. Tale aspetto è amplificato dall’uso delle nuove tecnologie che favoriscono la moltiplicazione delle interazioni, la ridu- zione della dimensione individualista nelle fasi di contatto con gli altri e generano, soprattutto con riferimento alle tecnologie mobili, momenti di socializzazione indipendenti da limiti spazio-temporali costrittivi.
Questo ha comportato anche la revisione della struttura portante della rete, con il raddoppio della banda Lumezzane-Brescia e Cremona- Segrate, per garantire l’affidabilità, la disponi- bilità di banda e quindi tempi di risposta nelle connessioni di ottimo livello. E’ inoltre di pros- sima apertura un POP in Desenzano sul quale saranno possibili connessioni via RTC.
In linea generale, nonostante l’impegno di tutti i soggetti coinvolti ed i lunghi tempi di preparazione, si può affermare che la complessità del progetto e le difficoltà della sua realizzazione sono state per certi aspetti sottovalutate. Conseguenza diretta di ciò è stato il notevolissimo ritardo della conclusione dell’indagine rispetto al calendario previsto, ritardo che per quanto riguarda la RICA ha contribuito ad appesantire ulte- riormente una rilevazione contabile che, per propria natura, risulta già impegnativa e richiede lunghi tempi di gestione. Il ritardo può – almeno in parte – essere imputato alla scansione prevista per il progetto che forse riportava tempi obiettivo riferibili alla fase a regime, più che ad una versione dell’indagine necessariamente di transizione, sottovalutando quindi i tempi necessari per la riorganizzazione della rete di rilevazio- ne. D’altra parte vanno tenuti presenti alcuni fattori non necessariamente interni al progetto, ma ugualmente determinanti, tra cui i lunghi tempi necessari alla prepara- zione della lista campionaria 2003 (a sua volta derivata dalla lista censuaria) che hanno reso possibile l’avvio concreto delle attività soltanto nell’autunno 2004. A que- sto riguardo va tenuto presente che la complessità del quadro istituzionale di riferi- mento per l’indagine integrata comporta, oltre ai tempi strettamente tecnici, anche quelli relativi alle attività burocratiche connesse (formalizzazione di Protocolli d’in- tesa, di convenzioni tra enti pubblici e privati, di contratti per la rilevazione dei dati). Nella pianificazione dell’indagine devono quindi essere considerati sia i tempi tecni- co-organizzativi che quelli amministrativi, migliorando per un verso le previsioni nel calendario dell’indagine e permettendo sul piano operativo di procedere lungo un per- corso amministrativo corretto, con la possibilità di avviare l’attività di rilevazione mediante atti ufficiali coerenti con gli accordi istituzionali assunti.
• Anche dopo la proclamazione della repiubblicsa popolare cinese il primo ottobre 1949 la cina continuava a rivendicare il territorio tibetano come parte integrante della «madre patria[r]
Il bacino idrografico più importante è quello del fiume Mamorè, copre con di Itènez che segna il confine con il brasile, al nord della Bolivia con il Beni, forma il princip[r]