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ANALISI GEOLOGICA

A NALISI DELLA COLATA DETRITICA DEL 6 DICEMBRE

Lungo i corsi d’acqua che attraversano l’abitato di Villagrande, a seguito delle intense precipitazioni del 6 dicembre 2004, si sono manifestati fenomeni di ruscellamento concentrato (gullying) e dilavamento dello strato di suolo superficiale, rilevati nel corso del sopralluogo avuto modo di effettuare nell’immediato post-evento, i quali originarono fenomeni come soil slips, subito incanalatisi negli impluvi e quindi nelle aste principali, evolvendosi in processi di colata tipo debris flow.

La riduzione della sezione dell’alveo di piena nel tempo, a causa dei continui apporti di detriti dai versanti e dai tributari minori, ha determinato aumenti istantanei della velocità di movimento della corrente liquida e quindi della capacità di trasporto con l’innesco di processi erosivi e la mobilitazione di materiali presenti in alveo. Ciò ha prodotto intensi processi erosivi sia sulle sponde, con l’innesco di crolli per lo scalzamento al piede, sia sul fondo, con un continuo approfondimento dell’alveo sino a 1-2 m su granito arenizzato e ripulitura del substrato roccioso, con conseguente trasporto di massi e blocchi di dimensioni metriche, fino all’interno del paese.

La piena si è propagata lungo le aste torrentizie sempre accompagnata da processi erosivi e con mobilizzazione dei materiali disponibili in alveo litoidi e vegetali, che creavano delle pulsazioni nella corrente di piena a causa dei temporanei sbarramenti in alveo, le cui conseguenze sono state violenti fenomeni di alluvionamento nelle zone di fondovalle.

Sui versanti, laddove non esiste un’omogenea copertura vegetale, lungo le coperture granitiche e sui terreni di riporto, si sono attivati isolati processi di soil slip evoluti in colate contenute lungo i pendii. L’alta intensità delle piogge ha saturato in breve tempo i terreni superficiali che ricoprono i versanti, determinandone lo scollamento talora fino al substrato roccioso per fluidificazione dei materiali e il loro incanalamento nell’asta più vicina. Questi processi sono stati rilevati anche lungo direzioni di deflusso inattive da lungo tempo.

Un ruolo determinante nell’innesco dei processi erosivi ha avuto la rete stradale, in particolare la rete di piste forestali lungo il versante a monte dell’abitato, che ha costituito delle vie di deflusso preferenziali convogliando e scaricando a valle, nei tratti privi di strutture di contenimento laterali, ingenti quantità di acque non regimate. Il deflusso non controllato ha dato origine a fenomeni di ruscellamento concentrato nei materiali di riporto che costituivano la sede stradale stessa. Anche in questo caso, l’intensa fratturazione e l’alterazione del basamento

La tracimazione registrata nella parte montana è stata provocata dal rigurgito delle acque, costrette all’interno dell’abitato a defluire all’interno dei canali coperti, rivelatisi insufficienti per lo smaltimento dell’onda di piena. All’esondazione ha contribuito negativamente anche il trasporto da parte della corrente di tronchi e arbusti, occludendo rapidamente le opere di attraversamento e producendo uno straordinario innalzamento della piena; con il conseguente allagamento dell’abitato e il deflusso lungo le vie del paese. Anche il tessuto urbano ha avuto un ruolo molto importante, canalizzando i deflussi idrici tracimati in aree fuori dalle zone di pertinenza fluviale.

Figura 27 – Vista da elicottero del tratto del rio s’Arrescottu interessato dal debris-flow presso l’abitato di Villagrande (campitura gialla)

La colata detritica innescatasi lungo il S’Arrescottu a seguito del nubifragio del 6 dicembre 2004, con valori di pioggia pari a 112 mm registrati tra le ore 12 e le ore 19, si è originata alla quota di 842 m, per un rapido e abbondante apporto d’acqua che ha mobilizzato i materiali sciolti accumulati sul fondo del canale con approfondimento dell’alveo nella copertura di alterazione del substrato granitico e la presa in carico dei materiali presenti in alveo in una zona in cui la pendenza dell’alveo è particolarmente ridotta: 10-11°. In seguito la pendenza più elevata e la presenza di diversi salti morfologici hanno consentito la propagazione della corrente detritica lungo l’alveo.

In corrispondenza di una stretta morfologica in roccia è avvenuta una prima deposizione di materiali in sponda dx, ad una quota di circa 3 m rispetto al fondo alveo. La sezione del deflusso si allarga poi fino a non più di 6 m di larghezza, su roccia prima compatta e poi molto alterata fino al sentiero che attraversa la valle ad est, a quota 776 m. A questo punto la valle diventa più ampia allargandosi fino ad un massimo di 20 m circa, l’azione della corrente detritica

S.P. 27

Strada circonvallazione (SP 27) Via Dante

Via Roma

si manifesta con erosioni sul fondo e sulle sponde che portano ad un approfondimento dell’alveo per circa 2 m. I materiali presenti sulle sponde, stabilizzati con muretti a secco, sono stati presi in carico e inglobati nella corrente fluida in movimento. I materiali della colata sono costituiti principalmente da grossi massi, in cui i vuoti sono parzialmente riempiti da sabbie derivate dalla disgregazione della copertura alterata del granito. Il deposito non presenta nessuna organizzazione granulometrica degli elementi rocciosi ed è caratterizzata dalla disposizione embricata dei blocchi di maggiori dimensioni verso il bordo della colata.

Figura 28 - Zona di innesco della colata alla quota di 842 m s.l.m.

Dal sentiero che attraversa la valle, a quota 766, e fino al ponte sulla strada di circonvallazione, il torrente scorre su fondo roccioso a maggiore pendenza, vi si distinguono infatti numerosi salti morfologici.

La colata ha proseguito il suo movimento verso valle inglobando durante il percorso sia i materiali presenti in alveo, litoidi e vegetali, sia i materiali presenti sulle sponde, che a causa dei processi di erosione laterale sono stati destabilizzati e inclusi nella massa in movimento. La valle sotto il ponte della strada di circonvallazione diviene nuovamente stretta, incisa parte su roccia più o meno integra e parte su roccia alterata.

Alla quota di 698 m, in destra idrografica, il rio S’Arrescottu ha ricevuto gli apporti solidi e liquidi di uno dei principali affluenti e si è incanalato verso la zona abitata. Subito a monte dell’attraversamento sulla S.P. 27 Villagrande-Tortolì il torrente si è allargato e ha depositato parte del materiale solido fin qui trasportato. La riduzione della pendenza e la canalizzazione

pertinenza del torrente. A valle del ponte sulla S.P. si è avuta un’ulteriore consistente deposizione dei materiali presi in carico in sponda dx, poco prima del tratto in cui scorre nuovamente incassato in roccia, fin quasi allo sbocco sul Rio Serra Scova. La massa fluida ha così percorso una distanza di circa 1,6 km dal punto di origine.

Figura 29 – Vista del bacino idrografico a monte

Figura 30 – Vista da valle del primo attraversamento della S.P. 27

Opere esistenti di rinforzo delle fondazioni e delle sponde

Figura 31 – Vista a valle del primo attraversamento della S.P. 27

Figura 32 – Vista del tratto tra i due attraversamenti della S.P. 27

Strada circonvallazione (SP 27)

Strada circonvallazione (SP 27) S.P. 27

Figura 33 – Vista del secondo attraversamento della S.P. 27 (circonvallazione)

Figura 34 – Vista a valle del 2° attraversamento della S.P. 27 (circon

Vista del secondo attraversamento della S.P. 27 (circonvallazione)

Vista a valle del 2° attraversamento della S.P. 27 (circonvallazione)

Rio S’Arrescottu Rio S’Arrescottu

Vista del secondo attraversamento della S.P. 27 (circonvallazione)

Figura 35 – Vista a valle del 2° attraversamento della S.P. 27 (circonvallazione)

Figura 36 – Vista dei fenomeni di instabilità del versante lungo il rio S’Arrescottu in sponda destra presso località Gurthoi

Rio S’Arrescottu

Figura 37 – Vista dei fenomeni di instabilità di sponda ed erosivi lungo il rio S’Arrescottu in sponda destra in località Gurthoi

Figura 38 – Vista dei fenomeni di dinamica torrentizia del rio S’Arrescottu con ostruzione della tombinatura di via Roma

Rio S’Arrescottu

rio S’Arrescottu

Parcheggio

Figura 39 – Vista dei fenomeni di dinamica torrentizia del rio S’Arrescottu con ostruzione della tombinatura a valle della via Roma

Figura 40 – Vista dei fenomeni erosivi del rio S’Arrescottu a valle di via Roma

Rio S’Arrescottu

Figura 41 – Rio S’Arrescottu a valle della via Roma

Figura 43 – Lobo di debris flow sul Rio S’arrescottu, in cui è visibile il materiale vegetale flottato dalla corrente

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