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abita il Brunelleschi, (2 atti)

N oi. C. S . , p p . 50, 52 .

C X L V I . 12 m a g g io — L ap o Perroni da Firenze com­

pra d a G u g lie lm o da G avi tanta merce per L. 52, e in com­

penso g li c e d e un credito, dovuto da Reco da Recco. — Mi- rualdo d el fu C astellin o da Firenze riceve da Dura Giachini da F ire n z e , a b ita n te a Portovenere, s. 19 e den. 6, che restitu irà p r im a di Natale.

In G e n o v a , a Banchi, (2 atti).

N oi. c. s., p p . 5 4 l 5 5 ,

C X L V I I . — 1 3 m aggio — Frate Giacomo, abate di Tiro, con cede in p e rp e tu o ai coniugi Bombellino e Berarda un pezzo di te r r a , p o sta nell’ isola· Palmaria, mediante la dona­

zione d u n a c a v a , il laudemio di L. 3 e l’ annua prestazione della m e tà d e i frutti.

In P o r t o v e n e r e , nella casa del qm. Nicolò Cavalerio, a ro­

gito d el not. N ic o lò del fu Pellegrino da Portovenere.

Abazia di S. Venerio di Tiro, l. c..

C X L V I I I . — 13 m a g g io Il pontefice Innocenzo V scrive a lle m o n ach e di S. A ndrea delle Fratte in Roma, con ferm an d o Γ a tto del 9 giugno 1272, rogato dinanzi a C im ab u e d a F ire n ze , pittore, a prete Armanno di S. Pietro di C h ia v a ri e al card. Ottobono Fieschi.

D a R o m a . ,

S b a r a g l i a, S tilla riu m Franciscanum, III, p. 244.

C X L I X . — 13 e 19 m a g g io — Dura Giachini da Firenze,

6S A n n o 1276

cauzione per Ottonello Piperati da Bergam o (*), abitante a Pignone, il quale comprò da Simone Finam ore quattro miriagrammi di ferro. — M ichele dei Salvatici, giudice e assessore di Simone Bonoaldi, podestà di G enova, scrive a Filippo della V olta, podestà di C orvara, di porre in p os­

sesso d’una terra M archesello Sepelli da L ago.

In Genova, a Banchi, e dalla curia, (2 atti).

N o i. G io v a n n i d e F in a m o r e , R e g . I , p . 5 5 v ., e N o t. C orra d o C a p ria ta , R e g . I, p . 177.

C L . — 19 e 20 m a g g io — Ugolino da Levanto, caliga­

rius, e Stram bo da Passano prendono a mutuo alcune som­

me da O berto de Vincoris d’ A lba. Presta garanzia Giovanni Longo, balestriere. — O berto Gaiono compra da R ico de Varlungo da Firenze, procuratore di T eri de’ Brunelleschi da Firenze tanti boldroni per L. 45.

In G enova, a Banchi, (2 atti).

N o i. G io v a n n i de F in a m o r e R e g . I , p . 60, e N o ta r i Ig n o ti, R e g . X X V I I .

CLI. — 22 e 24 m a g g io — Ansaldo Balbo de C astro dichiara che Giovanni de R ovegno, a sue preghiere, diede a Guglielm o de Turri, banchiere, L. 30, dovutegli dagli uo­

mini di Lerici per 300 mine di sale, vendute dal Com une di Genova agli uomini di detto luogo. Sono testimoni O berto, speziale alla porta di S. A gnese, e Guglielmo purpurerius a S. A gnese. — Bertolo di Rainaldo Giudice, notaio, dinanzi a Marinetto ed Enrichetto, figli del fu Giunta A vegn an ti da Vernazza e dei notari Guglielm o da Bracelli e Giovanni da Pignone, dichiara a Giordano Avegnanti, tutore testam enta­

rio di detti pupilli, che ricevette integralmente i conti della tutela.

In Genova, a Banchi, e nella curia di Corvara, (2 atti).

N o i. G io v a n ili de F in a m o r e, R e g . I , p . 65, e N o i. C o rra d o Capriata, R e g . I . A 175

-A n n o 1276 69

C L II. 25 m a g g i o — Dom enico Tagliaferro, corso, clona a B en ven u to , a b a t e del monastero di S. Bartolomeo del F o ssato , fu o ri le m ura di Genova, dipendente dai Vallom- brosani di I- ie s o le , il giuspatronato delle chiese di S. Pietro de L u m io e di S . Quilico de A lc a di Corsica.

I n . . . . , a r o g it o del Not. Valentino da Varazze.

P o c h , M i s c e l l a n e a d i S to r. L ig. , Voi. I l i, p . 7 3 t M . S. alla B ib l. C iv ic o - S e ­ r io iti G e n o v a .

C L III. 25 e 26 m a g g io — Bonizzo Bombelli da Pisa cede a G io v a n n i, fratello di A lb erto Peccatore da Chiavari, ogni d iritto, c h e g li compete verso Guigino de Ottone e verso G u is e tto d e Caperana, chiavaresi. — Simone de Gre- gorii e G io v a n n in o da S. Antonio, soci, filatori, e Domeni- chino de M a z z o , drappière, comprano da Tingo Delomede da P isto ia e d a C on te Guinigi da Lucca una quantità di can ape e di a ltr a merce.

In G e n o v a , a Banchi, presso la casa dei canonici di S . L o re n zo , (3 atti).

N o t . G i o v a n n i d e F in a m o r e, R e g . I , p p . 67 v., 68, 68 v..

C L IV . — 2 7 m a g g i o — Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, vica­

rio d ella c h ie sa in Toscana, concede salvacondotto agli am­

basciatori g e n o v e s i, che ad istanza del pontefice Innocenzo V ha ricev u to a lla su a presenza, e coi quali ha trattata la mis­

sione lo ro a ffid a ta , nonché a Guido Pellario, a Marzucco Scornisciani, a O tto n e Pace e a Leopoldo Noto, ambascia- tori pisani, ch e, adem piuta la loro missione presso di lui, ri­

tornano in p a tria . D a R o m a.

C. M i n i e r i - R i c c i o , I l R e g n o d i C arlo I d ’ A n g iò, /. c . , p. 37.

C L V . — 2 7 e 28 m a ggio — Talamaccio dei Gaidoldi da C rem o n a, \dcario di Filippo della Volta, podestà di Cor­

70 A n n o 1276

vara, ordina al not. Giachino da Langasco di r e g is tr a r e un estimo del 27 aprile 1276, fatto da Rolando S a lin g u e r r a da Ponzolo e Bergolo da Vernazza, pubblici stim a to ri della po­

desteria di Corvara, ad istanza di Burone B ra sile da Pon­

zolo, interessato. — Pino de Guidone da F ir e n z e , p e r sè e suoi soci, riceve da Rosso, figlio di Donato R a v io lo da Cor­

niglia L. 15, dovute per atto del 6 marzo p. P··

In Corvara, nella curia, e in Genova, a B a n ch i, (2 atti).

N ot. Corrado Capriata, Reg. I, p. 175, e Not. Giovanni d e F i n a m o r e , Reg. I, P · 73

-C LV I. — 28 e 29 maggio — Federico da Vezzano, di­

nanzi a Galico da Portovenere, giudice, e ad U go de R ival­

g a n o da Piacenza, costituisce procuratore Simone Camilla del fu Enrico col mandato di chiedere agli eredi di Antonio D oria del fu Guglielm o e a Simone Doria alcune somme dovute. — Rolando da Struppa, macellaio, dichiara di dover dare L. 19 a Donadeo Massucone da Firenze.

In Genova, nel consolato dei forestieri, e nella casa dei Fornari, (2 atti).

N o i. Guglielmo de S. Georgio, Reg. I V , pp. 223, 223 v . .

C LV II. — 30 maggio — Giacomo da Langasco, notaio, compra da Leone Serra da Lucca, sensale, tanti panni per L. 15. — Faziolo de Mari riceve da Guglielmo de Purri, banchiere, procuratore dei soci Belino Calcinelli da Lucca e Graziano Bonaventura da Genova L. 136 in acconto di una quantità di genovini, dovuta a Guglielmo Cibo per cam­

bio di mergorensi, che ebbero in Montpellier.

In Genova, a Banchi, e presso la casa di Marino de Ma rino, giudice, dove abita il de Mari, (2 atti).

N ot. Giovanni de Finamore, Reg. I. pp. 74, 74ν· ■

CLVIII. — 2 e 3 giugno — Giovanni Codurio da S. Giulia di L avagna compra da L ap o dei Brunelleschi, procuratore di T eri dei Brunelleschi da Firenze e soci, tanta merce per s. 30.

A n n o 1276 71

M a su ccio L eo n i cTArezzo e Landò de Giovanni da Fi­

ren ze n e com prano da Pino de Guidone da Firenze tanta p e r L . 206.

In G e n o v a , a Banchi, (2 atti).

N o t. c. s . , p p . 75, 75 V ..

C L I X . — 3 e 4 giugno — Filippo del qm. Rosso della V o lta 'd à fa c o ltà a Bonifacio della Volta, giudice, di riscuotere alcuni suoi crediti. — Puccio del qm. Bonagiunta Baldi della c a p p e lla di S . M aria M addalena da Pisa riceve da Vanne, d etto C a p o n e , figlio di Bandino Ammanati da Pistoia L. 30, che, dinanzi a d Andriolo, figlio di Marchesino de Cassino, g iu d ice, p ro m ette di restituire a sua richiesta.

In C o rv a ra , nel capitolo, e in Genova, presso la catte­

drale, (2 atti).

N o t. C orrado Capriata, Reg. I, p. 17S, e Not. Bartolomeo Pareto, Reg. I, p . 87 v ..

C L X . — 4 e 5 giugno — L ap o dei Brunelleschi da Fi­

renze, p ro cu rato re di T eri dei Brunelleschi, vende a Musso S ca lia d a P a re to tanta m erce per L. 5 e s. 10. — L o stesso v en d e ad A n d re a de G alona e a Passanino da Passano tanta m erce, p e r cui prima del 15 agosto riscuoterà dal primo L. 5, e p rim a d el natale riscuoterà dal secondo L. 3.

In G e n o v a , a Banchi, e nel fondaco dei Malocello, (3 atti).

N o t. G io v a n ili de Finam ore, Reg. I, pp. 76, 77.

C L X I . — 6 e 8 giugno — L o stesso vende a Levantino da L e v a n to , figlio del qm. Paganetto de Corvara da Cassana, ta n ta m erce p e r L. 9. — L o stesso vende a Giovanni L11- g arin o d a B argon e e a Rolando de Coioriis da Varese, m aestro d ’a scia in G enova alla Ripa, tanta merce per s. 30, che riscu o terà da entrambi prima di natale.

In G e n o v a , nel fondaco dei Malocello, condotto dal Bru­

nelleschi, e nella contrada di Banchi, (3 atti).

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CLXII. — 8 e 10 giugno — Leone da Lucca, sensale cede a Vassallino de Campo alcuni crediti, che gli com petono verso Guglielmo Gam baro di A g io e verso il not. V ivald o de A n eto da Rapallo. — Ventuccio Franceschi da Firenze, abitante in G enova presso la porta di Mtdiedo, nella casa di Branca Doria, dinanzi al not. Bonvassallo di Cassino da R apallo, compra da Andriolo da Staglieno tanta m erce per L . 8 e s. 16.

In Genova, a Banchi, e nella casa del fu Giacom o F o r­

nari, (2 atti).

Not. c. s ., p. 78 v., e N ot. Guglielm o de S. Georgio, R eg. I V , Ρ · 225·

CLXIII. — 10 giugno — Guglielm o de T urri, banchiere riceve da Pino de Guidone da Firenze, procuratore di Cor­

setto A rrighi e soci (procura in not. Goffredo G razia da Pistoia) L. 300, che detto Arrighi promise dare a Sornaco Calcinelli da Lucca per atto del 27 aprile 1276, rogato alla fiera di Bar-sur-Aube. — Ubertone del fu Giovanni Curti d’A lb en ga compra da Tingo Delomedi da P i s t o i a , procuratore di Bonifacio Bombelli da Pisa tanto form aggio per L . 5.

Vanne de Ligallis da Firenze, alla presenza di Guglielm o da Chiavari qui fa c it vela, riceve da Giovannino de Bariono L. 75, provenienti da un credito cedutogli dal fu C ecco dei Rabuffati da Firenze.

In Genova, nel banco del de Turri, e nella contrada di Banchi, (3 atti).

N ot. Giovanni de Finam ore, Reg. I, pp. 79V., 80, 8 ov..

C L X I V .— 12 giugno — Prete Gandolfo, ministro della chiesa di S. Nicolò di Paggi, dinanzi aMarchesino del Groppo, donzello del Comune, prende a mutuo s. 20 da Giovanni da Quarto, bambaxaro. — Ughetto Falconeti da M anarola e Bello de Pastino da Levanto comprano merce da O berto de Vineolis d’A lba. — Giacomo del fu Enrico Olmo da Portofino prende a mutuo L. 30 da Lapo dei Brunelleschi da Firenze.

In Genova, a Banchi, e nel fondaco dei Malocello, (3 atti).

N oi. c. s . , pp. 81 v . , 82.

A n n o 12 7 6 73

C L X V . — 13 giugno — Brexano PegOlotti d’ Ovada, di­

nanzi a G u g lie lm o da Pontremoli, donzello del capitaneato del popolo, co m p ra da Nicolò de Fuce del Bisagno asinum u- num colombinum per L. 2 I1). — Martino da Fontanegli, formag­

giaio, in ca rica Giacom o Finarino da S. Antonio di. prendere 148 can tari di form aggio di Torres, Cagliari, Gallura e Pa­

lerm o e 26 lam e di piombo, che gli giunsero sulla sua barca, che tro v a v a si ancorata nel porto di Modrone. — Giovanni M a g g io cc o d a Murta, dinanzi allo scrivano Angelino da L e­

vanto, fa testam ento. Vuol essere sepolto presso la chiesa di S. M artino di Murta. Benefica il porto ed il molo di G e­

nova.

In G e n o v a , c. s-, (3 atti).

N o t. c. s., pp. 8 2, 83, 84 v..

C L X V I . — 13 giugno — Galgano Calcagno, sindaco di F ire n ze, O pizzone dei marchesi Malaspina, Lambertesco A m aleo n i e L a b ro Vulpelli, sindaci di Lucca, Bartolomeo R eco rd ati, sindaco di Pistoia, Giovanni Gadobbi e Bavera, giudici, sindaci dei guelfi fuorusciti di Pisa, del conte Ugolino di D o n o ratico , d el conte Anseim o di Capraia, di Gherardo Vice- cofnite, e di U golino e Guelfo, figli di Giovanni, giudice di G allu ra, A rc h e v o lo Pilastri, sindaco di S. Miniato, Mino di S e r R inucci di M ontegrossoli, sindaco di S. Giminiano, e Mar­

zocco Scornisciarii, Nicolò Benigni e Guido de Vada, sindaci di Pisa, alla presenza di Rainaldo de Ponsellis, vicario regio in T o s c a n a , di Corrado de Palazzo, vicario regio in Firenze, di G iovan n i de Braida d 'A lb a , podestà di Lucca, di Gio­

vanni de P rendiparte da Bologna, podestà di Pistoia,

diU-( ’ ) Il 13 g e n n a io del 1276 O b ertin o d e Petra da Voltri com pra un mulo p e r L . 8 ; il 7 fe b b r a io L o n g o d a S taglien o vende una mula nera p er L . 9 (N ot. G io v a n ili de Corsio, Reg. V, pp. 27, 44 *>·)■ Il 20 m aggio G uirardo Dul- za n o d a R i v e n d e un m ulo rosso p er L . 4 e s. 6 (Noi. Ignoti, Reg. X X V I I ) e il 3 lu g lio B o n ifa cio , arcip rete di S. Siro di Struppa, com pra un m ulo per L . 9 e s. 5 (N o t. Guglielm o di S. Georgio, Reg. IV , p. 230 v.).

74 A n n o 1 2 7 6

guccione dei Buondelmonti, podestà di Prato e di altri, e- leggono arbitro per far pace frate V elasco dei Minori, ve­

scovo di Guarda, nunzio del pontefice Innocenzo V . Nella diocesi di Pisa, presso la villa Renorucci (J).

I Capìtoli del Comune di Firenze, -Reg. X X V I , p. 233, A rch . d i St. in F i­

renze.

C L X \ II. 15 giugno — Giovanni C ordaverd e de Co­

livero, procuratore di Guglielmo, suo fratello, riceve da G ia­

como Bonzerino, procuratore di T eri e di Bindo dei Bru­

nelleschi da Firenze, L. 39 e s. 16 per trasporto di 350 se­

stieri di grano, secondo la misura di Narbona, caricato per essi presso il capo di Licata, essendo stato fatto in Mont­

pellier 1 istrumento del noleggio. — A icardo da Pontremoli, tintore, abitante in G enova a S. Stefano, com pra da Lapo Perroni da Firenze tanto legno di brazile per L. 4 e s. 4.

Am elio, pellicciaio, e Contessa, sua moglie, dichiarano di aver ricevuto dai coniugi Giacomina e Ventuccio Franceschi da Firenze L. 15, dovute per atto del 10 aprile 1276, stipulato dal not. Guglielm o Musso.

In Genova, a Banchi, e nella casa del fu Giacom o For­

nari, (3 atti). *

N o t. Giovanni de Finaviore, Reg. I, pp. S6 e 86 v., e N o i. Guglielmo de S. Georgio, Reg. IV , p. 227 v..

(') Q u est’ atto ha d egn o riscontro in ciò che lasciò scritto G iovann i V il­

lani (L ib . V, Capitolo 41), cio è che « negli anni di Cristo 1276, del m ese di giu gn o, i Fiorentini, i L ucch esi, a som m ossa del conte U golin o e degli altri usciti guelfi di Pisa, col m aliscalco del re Carlo, in quantità di m illecinque­

cen to cavalie ri-e p opolo assai, andarono ad oste sopra Pisa verso il Ponte- dera, e i Pisani, p er tem a d e ’ Fiorentini, aveano fatto di nuovo uno gran d e fosso poco di là dal P ontedera, presso di Pisa o otto m iglia, il quale era lungo più di dieci m iglia, e m etteva in A rno, e chiamavasi il fosso A rn o n ico ; e a quello aveano fatti ponti e fortezze di steccati e bertesche, e di là da q uello i Pisani stavano con loro oste alla difensione. E giuntavi l’ oste d e ’ Fiorentini, com battendo il detto fosso, alcuna parte di loro gente a piè e poi a cavallo di lungi all’ oste valicarono per pugna il detto fosso lungo l’ A rn o ».

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C L X V I II . — 18 giugno — Guidone Spinola, Babilano D oria, L a n fra n co Pignattaro e Giovanni Ugolini, ambascia- tori del C o m u n e di G enova (*), promettono che il Comune, gli uomini di G e n o v a e del distretto, osserveranno la pace con re C a rlo , vicario della chiesa in Toscana, in tutto il re­

gn o di S icilia, Provenza, Forqualquier, Angiò, etc., nè si of­

fenderanno. Saranno rilasciati i prigionieri. Il Comune farà in m odo ch e i nobili conti Guglielm o Peire e Pietro Balbo verran n o in g ra zia del re, restituendo i castelli di Briga, Ca­

stiglion e e altri, e, fatta detta restituzione, il re consegnerà pure al C o m u n e di G enova il castello di Roccabruna. I capitani di G en o v a , quando assumeranno il governo, presteranno il giu ram en to di fedeltà al predetto re. Gli articoli furono letti al co sp etto di Bertrando da S. Martino, vescovo di Sabina, a sseg n ato d a Innocenzo V (2) quale assistente, il quale li

(’ ) I n o stri A n n a li raccon tan o: « ipsis nam que am baxatoribus ac rege K a ro lo , O tto b o n o cardinale, et aliis qui civitatem exiverant, in ipsa papali e x is te n tib u s c u ria , idem sum m us pontifex, habitis cum utraque parte colloquiis p lu rib u s, ad co m p o n e n d u m inter partes ipsas multipliciter laboravit. Finaliter ta m e n d iv in a e id e m favente gratia, p red ictos om nes reduxit ad pacem . Idem v e ro p a p a In n o c e n tiu s cum infirmus iaceret in lecto et gravi m orbo langue­

sc e re t, a u d ie n s firm atum fore pacem quam inter iam dictas partes diu tra­

c ta v e r a t, se in d e repletu m gau d io et vehem enter letari, inditiis dem onstravit e t sig n is. In a u d itu m enim pacis iam dicte, qui ipsius fuit auribus nuntiata, in le c to se e r ig e n s , quo cubabat, resedit, et sursum manibus elevatis agens g ra tia s D o m in u m ben ed ixit. P ostea ve ro d e ore eius verbum non prodiit, et tra n sie n s o c c u b u it a c obdorm ivit in D om ino » ( Pe r t z, /. c., p. 283).

(2) In n o c e n z o V mori il 2 2 giugno, non senza aver tentato di far pure la p a c e tra G e n o v e s i e V en eziani. Infatti il Platina scrive: « Slatini'animum ad pacandas res Italas adiecit. Quare legatos... misit, qui et Etruscos in perni­

ciem P isa n o ru m conspirantes ct Iamienses ac Venetos de vita ac sanguine inter se certantes, ab a n n is discedcre sub anathematis poena cogerent... Fecere man­

data E l r u s c i i .. . . quos ob hanc rem p o n tifex ab interdicto Gregorii absolvit.

G enuenses et V en eti in an n is continuo era n t... quos tamen Innocentius in senten­

tiam suam tr a x is s e t s i diutius vivere licuisset, adeo ad eam rem animatus e r a t.. » ( L . C a r b o n i, l. c .,p . S). Infatti da una pergam ena corrosa d ell’ A rch ivio di Stato in G e n o v a (.M aterie Polìtiche, M azzo VI) em erge che il 13 aprile, trovandosi

76 Anno 1276

approva, alla presenza di Filippo, imperatore di Costanti­

nopoli, Ugone, conte di Brienne, Giovanni de Mafleto e altri (').

In Roma, in Campidoglio, nella stanza del re.

Liber Iurium, Voi. I, col. 1430 e segg.,

CLXIX. — 18 giugno — Carlo I, re di Sicilia, vicario della chiesa in Toscana, scrive a Carlo, principe di Salerno, suo figliuolo, e vicario del regno, ai giustizieri, secreti, mae- tri portolani e agli ufficiali del regno che egli in questo giorno di giovedì, dopo l'ora di vespero, ad istanza di papa Inno­

cenzo V, ha firmata la pace solennemente coi Genovesi. Or­

dina di pubblicarla per tutto il reame, onde i Genovesi, ai quali ha restituiti tutti i beni, che aveva tolto, siano ricevuti e trattati come tutti gli altri suoi amici. Nello stesso tempo

cu ra d e l 12 marzo in not. Giacom o de Benisia) e Marino C o rn aro , am bascia­

to re d e l C o m u n e'd i V en ezia (eletto con procura del 5 aprile), alla presenza di Innocenzo V , che trovavasi a Viterbo, di parecchi card in ali e d el gen o­

v e s e O ttobono Spinola, si prom etteva l’ osservanza d ella tre g u a , conchiusa tra G en o va e V enezia, com e in atti dei not. A lberto d el fu S e r G erardino d e Barizollis e Sim one de Casali da Cremona. — In G en o va , d o p o la morte di In n ocen zo V , se ne vendevano le opere. Il 24 luglio 1276 C o rra d o V errina v e n d e a frate A lbertino da Chiavari dei PP. Predicatori libros quatuor in tribus voluminibus de opere domini InnocetUii qm. pape quinti p er L . 13 e s.

10 (Noi. Guglielmo.de S. Georgio, Reg. IV, p. 235).

(') Il F e d e r i c i aggiu n g e: « 1276 Ottobono cardinale, A lb e rto , N icolò, F e d e ric o , fratelli Fieschi, Grim aldo Malocello, G uglielm o V en to , N ico lò e Si- m on e G uercio, U gone G rim aldo, Nicolò, Franceschino G rim ald i qm . Bonifacii, P ietro d e Castello e G iacom o Manente, Albertino M alocello del qm . L a n ­ franco fecero patti a Roma con Gibellini per mezzo d ’ In n o cen zo V alla p re - sentia di Filippo, im peratore greco, di Carlo, re di S icilia e U g o , co n te di B renna, in atti di Bartolom eo Regio, notaio (Collectanea, Voi. I, p. 169, M. S. all' Arch. di St. in Genova) ». Gli Annali dicono sem p licem en te : « Cum interveniente pace superius memorata, et illis de Flisco et .Grimaldis ac ceteris eisdem adherenlibus civitatis pateret ingressus reconciliati ac civitati proprie re­

A n n o 1 2 7 6 77

ordina di lib erare tutti i G en o vesi, che stanno prigionieri, eccetto i rei di d elitti e malefizì.

D a R om a.

C . M i n i e r i- Ri c c i o , / . c., p. 184.

C L X X . 2 i giugno — L o stesso avendo, ad istanza di Innocenzo V, nel trattato di p a ce promesso di restituire ai G en ovesi il c a ste llo di R occabruna, tostochè sarebbe stata consegnata la terra di V en tim iglia (') con tutti i castelli ed i luoghi circostanti al suo p rocuratore Bertrando, vescovo di Sabina, con ced e al g en o v e se Com une di poter tenere nei suoi stati e nelle stesse città le lo g g e ed i consoli, come nel tem po p reced en te alla guerra.

D a Rom a.

C . M i n i e r i - R i c c i o , l, c., p. 184; G e r o l a m o R o s s i , Storia della Ciltà d i Ventim iglia, p . 107, Oneglia, Tip. Ghilini, 1836.

C L X X I. — 24 giugno — Bertabona, Beatrice e Gual- drata, figlie del qm. Vivario de Alegrino e Flosaprile e Rosa, nipoti del qm. Vivasio, dinanzi a Filippo de Volta, podestà di C orvara, e dei notai Federico e Corrado, ambi di Ver­

nazza, tessono Γ inventario dei beni, tra cui... arcilem u-num archetam unam sospitalia duo pairolios duos parvos sci­

tu la s duas p r o aqua cacias duas pro scitula catenas duas fe r r i via s tra m tinam vetulam cevalium unum pro bugata patelam unam fa u c in a s tres sappas duas bacile unum mensuram medii q u a rtin i bancham unam disellim i unum lebetem unum branda- rtu m un um g r a h ex ella m unam f e r r i grataroliam unam sa- chonos duos scu tella riu m unum pro erbis vegetes quatuor de

(*) II 28 l u g l i o d e i 1276 A r t a ld o , p rio re d e l m onastero di V a l di Pesio, c o n c e d e a l a v o r a r e p e r tre a n n i a F u lc o n e C u rio le terre, p o sse d u te nel ter­

r it o r io d i V e n t i m i g l i a , n e l lu o g o d i A ir o le ( B i a g i o C a r a n t i , L a Certosa d i Pesio, V o i. I , p . i o j , T o r i n o 1900, T ip. B a rto lo tti). Il 2 d icem b re d ello stesso anno a b b i a m o u n a g g i u s t a m e n t o p e r la C h ie s a di S . N icolò di S o sp ello , fatto tra

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metretis deccm et octo pro qualibet vegetem unam de metretis duodecim vegetes tres dc metretis octo pro qualibet vegeticulam unam de metretis tribus vegetem unam de metretis novem tinas ires dc metretis X I I pro qualibet bar Hem unum profecia. P 1- concs tres secures tres embutum unum pro imbutando vinum medietatem unius ccvali pro faciendo oleum brocholas duas pro oleo moiolas duas fe r r i lectum unum cum linteaminibus duobus sachono uno cidcitra una cossino uno et coliopcrtorio uno

In Vernazza, di rimpetto la casa di Simone de Manuele.

Not. Corrado Capriata, Reg. I, p. 181.

C LX X II. — 25 giugno — Imerio, vescovo di A ccia 111 Corsica, dinanzi a Galvano, prevosto di S. G iorgio in G e­

nova, e di Raffaele, frate di S. Tecla, della congregazione degli eremitani di Toscana, conferisce la tonsura a Fazio da S. Donato, dandogli a titolo la chiesa di S. Reparata de Plano nella diocesi di Accia.

In Genova, nella contrada di S. Tecla.

Not. Guglielm o de S. Georgio, Reg. IV , p. 229.

Not. Guglielm o de S. Georgio, Reg. IV , p. 229.

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