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Altre misure a sostegno delle start-up innovative

Ulteriori misure a favore delle start-up innovative e degli incubatori certificati sono state introdotte successivamente all’entrata in vigore del D.L. 179/2012. Oltre alle misure che verranno ora esposte si segnalano altri 3 interventi a favore dell’ecosistema delle start-up innovative:

il programma Italia Startup Hub, che permette ai cittadini extra Ue che si trovano in Italia con regolare permesso di soggiorno e che intendono avviare una start-up innovativa in Italia, di convertire il permesso di soggiorno in un “permesso per lavoro autonomo start-up”187;

• i Contamination Lab, luoghi di contaminazione interdisciplinare che promuovono la cultura dell'imprenditorialità, dell'innovazione e nuovi modelli di apprendimento188;

• il programma Smart&Start, gestito da Invitalia che tramite un bando di concorso concede finanziamenti agevolati e fornisce servizi di tutoring tecnico.

3.4.1Italia Startup Visa

In attuazione della misura 44 del pacchetto “Destinazione Italia” riguardante l’attrazione di lavoratori altamente qualificati attraverso il rilascio di visti d’ingresso, è

185 Così Circolare Agenzia delle Entrate n. 16/E, pag 26. 186 Così Circolare Agenzia delle Entrate n. 16/E, pag 26.

187 Così Scheda di sintesi della policy a sostegno delle startup innovative, cit. 188 Così Scheda di sintesi della policy a sostegno delle startup innovative, cit.

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stato creato uno speciale Visto start-up “per chi sceglie di costituire una start-up innovativa in Italia e assicura un piano di impresa e una disponibilità minima di fondi”189. Attraverso il lavoro congiunto di 4 ministeri (Sviluppo Economico, Affari

Esteri, Interno, Lavoro e Politiche Sociali) sono state elaborate delle “linee guida” con le quali sono state definite le regole e le modalità per la richiesta e la successiva attribuzione del Visto.

In particolare il Visto start-up può essere richiesto da “cittadini stranieri extra-UE che intendono costituire ed avviare sul territorio italiano un’impresa start-up innovativa (come definita all’art. 25, comma 2, del D.L. 179/2012), anche avvalendosi dei servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati (di cui all’art. 25, comma 5, dello stesso)”190. Per ottenere il Visto è necessario presentare alla Rappresentanza

diplomatico-consolare competente una precisa documentazione:

• “il Nulla Osta concesso dal Comitato tecnico “Italia Startup Visa”,

• dimostrazione di disporre di idonea sistemazione alloggiativa,

• dimostrazione di un reddito, acquisito nel precedente esercizio finanziario nel Paese di residenza, di importo superiore al livello minimo previsto dalla legge per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (euro 8.400)”191.

Per la valutazione dei progetti di start-up innovative richiedenti il visto viene costituito un comitato tecnico “Italia Startup Visa” il quale è chiamato altresì a verificare la documentazione fornita dal richiedente. Il richiedente per ottenere il Nulla Osta deve presentare una serie di documenti tra cui: il proprio curriculum, informazioni sull’idea di business e l’attestazione di disponibilità di risorse finanziarie destinate alla start-up (non inferiori a 50.000€).

Una volta ottenuto il Nulla Osta viene rilasciato un visto di lavoro autonomo startup, della durata di un anno192; per ogni start-up innovativa possono beneficiare del

189 Così Rapporto Restart un anno dopo, cit, pag 13.

190 Così Italia Startup Visa. La politica del Governo italiano per attrarre imprenditori innovativi stranieri. Linee guida elaborate da: Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero degli Affari Esteri, Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

191 Così Italia Startup Visa, cit. pag 7-10. 192 Così Italia Startup Visa, cit. pag 10.

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Nulla Osta un massimo di cinque persone, salvo casi eccezionali per i quali possono essere emessi ulteriori Nulla Osta fino ad un massimo di dieci.

3.4.2 Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per

compensazione dei crediti IVA

Il recente decreto Investment Compact n. 3/2015 ha innalzato per le start-up innovative la soglia oltre la quale deve essere richiesto il visto di conformità per la compensazione dei crediti IVA. Tale obbligo impone, al soggetto che intenda avvalersi della compensazione dei crediti IVA di cui al decreto legge n. 78/2009, l’apposizione del “visto di conformità” per gli importi superiori ai 15.000€. Il visto di conformità è una certificazione rilasciata da un professionista abilitato il quale attesta la correttezza e veridicità del credito vantato. Il D.L. 3/2015 ha innalzato a 50.000€ il limite oltre il quale vige l’onere di presentazione del visto di conformità per le start-up innovative in quanto si ritiene che il precedente limite (15.000€) possa costituire una disincentivo all’utilizzo della compensazione193. Tale misura è chiaramente finalizzata a ridurre gli esborsi di

liquidità e ad eliminare (per gli importi di ridotta entità) ulteriori aggravi burocratici.

3.4.3 Modello standard atto costitutivo

Il decreto Investment Compact ha introdotto un modello standard tipizzato di atto costitutivo utilizzabile da parte delle start-up innovative sia in fase di costituzione che per successive modifiche (riconoscendo in questo modo una disposizione prevista già da tempo per le società a responsabilità limitata semplificate e per i contratti di rete). La previsione contenuta nell’art. 4 comma 10 bis del decreto è stata introdotta “al solo fine di favorire l'avvio di attività imprenditoriale e con l'obiettivo di garantire una più uniforme applicazione delle disposizioni in materia di start-up innovative e di incubatori certificati” (e contribuire a ridurre gli oneri notarili194). L’atto costitutivo e le

193 Così Scheda di sintesi della policy a sostegno delle startup innovative, cit.

194 Si veda CAPPIELLO A. cit. per una panoramica dei costi notarili e di costituzione tra l’Italia e vari Paesi Europei, e tra le diverse tipologie societarie.

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modificazioni devono essere redatti per atto pubblico. Il modello standard verrà elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

3.4.4 Portale per la pubblicazione dei bandi

Sempre il Decreto 3/2015 ha previsto con il comma 10 ter dell’articolo 4, l’istituzione di un portale in cui saranno raggruppati e resi pubblici tutti i bandi di finanziamento pubblici e privati rivolti alle PMI innovative e alle start-up innovative. Il compito di attuare tale previsione è stato delegato al Ministero dello Sviluppo Economico il quale deve inserire il portale all’interno del proprio sito internet istituzionale. Oltre all’avviso di bando devono essere indicati “tutti i documenti e le informazioni necessarie195” per accedervi.

Il comma 11 bis prevede inoltre l’istituzione entro il 30 luglio 2015, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di un “portale informatico che raccoglie tutti gli interventi normativi relativi al settore delle start-up innovative”. Nel portale verranno esplicitate le modalità di accesso ai bandi, ai finanziamenti e ad ogni altra forma di sostegno governativo, oltre ad indicare chiaramente gli enti di riferimento. Notevole importanza è data ai territori: dovranno essere indicati i riferimenti locali e regionali e verrà predisposta una mappa di tutti gli incubatori certificati.

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