• Non ci sono risultati.

Gli altri provider e social network in merito alla successione digitale:

Facebook e Apple hanno tentato di risolvere la questione dell’eredità digitale in

modo da consentire agli eredi di entrare in possesso dei beni del de cuius: hanno permesso di trasferire i beni digitali attraverso un mezzo differente da quelli tradizionali. Queste imprese non sono le uniche che hanno fatto fronte al problema, vi sono altri provider e social network che hanno offerto una soluzione per consentire il trasferimento del patrimonio digitale memorizzato sui propri server; tra essi è possibile fare riferimento a LinkedIn.

Si tratta di un servizio creato nel 2003 da Reid Hoffman, Allen Blue, Konstantin Guericke, Eric Ly e Jean-Luc Vaillant con sede negli Stati Uniti; precisamente in California a Palo Alto, sotto la giurisdizione della contea di Santa Clara. L’obiettivo è di offrire un collegamento diretto tra professionisti ed aziende, questo risulta anche

192 Le vicende tra l’FBI e Apple dovute al caso in esame sono trattate ampliamente da F. Nejrotti, Come il caso Apple vs FBI ha distrutto il concetto di privacy, 19 aprile 2016, in https://motherboard.vice.com. È altresì

possibile consultare S. Biagio, Strage di San Bernardino, Apple si rifiuta di sbloccare l’iPhone del killer, 17 febbraio 2016, in https://www.ilsole24ore.com.

193 Per un quadro completo sulla società Cellebrite è possibile consultare P. Licata, Cellebrite, ecco chi sono e come operano i tecnici israeliani che hanno sbloccato l’iPhone per l’Fbi, 30 marzo 2016, in https://formiche.net.

73 dalla mission194: “La mission di LinkedIn è semplice: collegare i professionisti di tutto

il mondo per aiutarli a essere più produttivi e a raggiungere i propri obiettivi professionali”. Questo risultato viene raggiunto attraverso vari step: la registrazione gratuita, che avviene compilando il form presente sulla homepage; successivamente l’utente inserisce il suo curriculum vitae opportunamente aggiornato e una eventuale lettera di presentazione. Tutto ciò consente di avere accesso alle offerte di lavoro catalogate per settore di attività, di iscriversi a determinati gruppi e seguire le imprese di proprio interesse195.

Con il sito, ogni persona può creare una propria rete di collegamenti, che si compone di tre gradi196:

1. Primo grado: è formato da tutti i contatti che hanno accettato la richiesta di collegamento oppure che l’hanno inviata sono stati accettati;

2. Secondo grado: le persone collegate a quelle di primo grado;

3. Terzo grado: si tratta di coloro che sono collegati ai soggetti di secondo grado.

Tutto ciò permette di moltiplicare esponenzialmente le possibilità di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Il bacino d’utenza del sito si è ampliato nel corso degli anni fino a raggiungere, a metà del 2018, la quota di circa 562 milioni di utenti attivi in tutto il mondo; di cui 11 milioni solo in Italia197. Ogni informazione che l’utente inserisce su questo social

network forma ed incrementa il patrimonio digitale, per tale motivo il sito in questione

si è interessato alla questione dell’eredità digitale.

A differenza di ciò che è previsto da Apple e Facebook, in questo caso gli eredi possono comprovare la morte del de cuius attraverso un modello da compilare che prende il nome di “Segnalazione della morte di un membro LinkedIn198 ”. Le

194 La mission della società con sede in Palo Alto può essere reperita sul sito ufficiale in https://about.linkedin.com.

195 In tal senso F. Bottero, La storia di LinkedIn - il social network dei contatti professionali, il 02 marzo 2018,

in https://marketingtorino.it/la-storia-di-linkedin/.

196 Per approfondimenti sull’argomento è possibile consultare https://www.linkedin.com/help.

197 Per le stime riguardo gli utenti attivi su LinkedIn si veda S. Bontempi, LinkedIn compie 15 anni, l'Italia terza community più ampia in Europa, il 03 maggio 2018, in https://mobile.hdblog.it/2018/05/03/linkedin-15-anni- italia-11-milioni-utenti/.

198 Il modello per la comunicazione della morte di un membro LinkedIn può essere visualizzato in https://www.linkedin.com/help/linkedin/ask/ts-rdmlp.

74

informazioni che devono essere rilasciate sono ben precise, in quanto occorre indicare: la data dell’evento, il nome de defunto, l’indirizzo e-mail, l’URL della pagina

LinkedIn corrispondente; oltre a ciò, devono essere indicate tutte le generalità di colui

che effettua la segnalazione. Infine dovrà essere spedito con una e-mail oppure fax, il modulo allegando anche un documento comprovante la morte del soggetto. Dopo questa procedura l’account del defunto verrà definitivamente chiuso, senza alcuna possibilità per gli eredi di accedere a informazioni, messaggi e ogni altro contenuto memorizzato sul server. Lo stesso documento contempla questo199: “[…] il profilo del

membro deceduto verrà chiuso a ricevimento di questo modulo compilato”. Si può notare che le condizioni generali di contratto200, che prendono il nome di “Condizioni

di licenza”, non menzionano questa fattispecie. Per tale ragione gli aventi diritto all’eredità digitale non potranno entrare in possesso di alcun bene e non potranno appellarsi ad alcuna clausola contrattuale. Questa soluzione è sostanzialmente opposta riguardo a ciò che accade su altri social networks. Forse potrebbe essere legato alla natura di LinkedIn che, nato esclusivamente per incontro tra domanda e offerta di lavoro, necessita dell’eliminazione degli account inattivi al fine di minimizzare la confusione e fare maggiore chiarezza tra gli utenti.

4.1 (segue) Microsoft e Outlook

La questione della successione digitale non poteva essere tralasciata e accantonata da Microsoft, dato che milioni di utenti in tutto il mondo utilizzano il sistema operativo. L'azienda è stata fondata nel 1975 da William Henry Bill Gates e Paul Gardner Allen, già operanti sul campo dell'informatica da alcuni anni. La scelta del nome non è casuale perché racchiude la vision della stessa: sviluppo, produzione e vendita di micro computer e software. La sua sede è a Redmond negli Stati Uniti. Dopo un primo periodo di sviluppo nella tecnologia e collaborazioni con altre

199 Si può verificare questa citazione scaricando il modulo sul sito https://www.linkedin.com. 200 Le condizioni di licenza di LinkedIn sono reperibili in https://www.linkedin.com.

75 compagnie, la società giunge alla creazione di un sistema operativo user friendly, vale a dire Windows 95, destinato ad entrare nel quotidiano di tutti gli utenti di internet. Lo sviluppo e le vendite continuano con le versioni successive del software ideato, permettendo di adattarsi con altri dispositivi; ad oggi gli hardware che utilizzano il sistema operativo sono pari a settecento milioni201. La società ha acquistato nel 1997

Hotmail, un servizio che permette agli utenti di inviare e ricevere messaggi di posta

elettronica, successivamente sostituito da Outlook; quest'ultimo permette di eseguire tutte le funzioni del primo ma con una interconnessione maggiore tra social network e archivi online e alcune funzionalità aggiuntive202.

Ciascun utente possiede, attraverso il proprio account Microsoft e quello di

Outlook, una grande quantità di dati digitali che incrementano il patrimonio personale.

Analizzando i termini di servizio Microsoft203, denominati “Contratto di servizio

Microsoft” si evince che le credenziali di accesso non verranno in nessun caso

comunicate a terzi, nemmeno ai legittimi eredi; nonostante ciò, è possibile ritrovare una soluzione al nostro quesito direttamente nel servizio clienti. In caso di morte o incapacità di agire di un membro della famiglia sarà necessario contattare immediatamente l'assistenza Microsoft per salvaguardare gli account legati sia alla posta elettronica che al computer del soggetto. Viene espressamente ribadito che non sarà possibile entrare in possesso delle credenziali di accesso; tuttavia sarà possibile ottenere ciò che è memorizzato nella posta elettronica (messaggi, rubriche, allegati e così via) attraverso una semplice procedura di autenticazione. Gli eredi potranno anche chiedere la chiusura dell'account e la cancellazione di ogni dato memorizzato. Per poter richiedere il contenuto del profilo digitale di posta elettronica, l’interessato dovrà rivolgersi direttamente via e-mail al team preposto alla risoluzione di questi problemi204 . Una volta avviata la procedura, sarà necessario inviare la copia della

documentazione comprovante la relazione con il titolare dell'account del quale si intende ottenere i files digitali. Per fornire la prova che accerta la morte o l'incapacità

201 Questo dato è stato riportato dalla stessa Microsoft nel corso di Ignite 2018, in https://www.microsoft.com/en- us/ignite.

202 La completa storia della società è stata ampliamente trattata da F. Pescatore, La storia di Microsoft, dalle origini a Windows 10, in https://www.tomshw.it/hardware/la-storia-di-microsoft-dalle-origini-a-windows-10/. 203 Il contratto di servizio Microsoft è riportato in https://www.microsoft.com/it-it/servicesagreement/. 204 La completa procedura è descritta in https://answers.microsoft.com/it-it/outlook_com.

76

di agire del titolare è possibile trasmettere: un certificato di morte ufficiale rilasciato dall'anagrafe, un referto rilasciato dal un medico che attesti carenze fisiche tali da compromettere la capacità di agire, oppure sentenza del giudice. Non sono tassativamente ammessi: il necrologio, il certificato di morte del medico legale oppure una dichiarazione delle pompe funebri relativa ai servizi svolti. Il richiedente deve provare di essere l'esecutore testamentario, un erede legittimo oppure di svolgere le volontà del defunto in forza di una procura; questo può avvenire attraverso la presentazione di un certificato di matrimonio, una procura firmata, una copia del testamento oppure un certificato di nascita.

Un altro problema che può sorgere è la lingua in cui deve essere la redatta la documentazione: è preferibile che sia in inglese e che sia autenticata da un notaio. Dato che la traduzione può essere molto onerosa, la stessa Microsoft fornisce questo servizio per alcune lingue; in ogni caso non saranno tradotte quelle con un alfabeto differente dal latino. Per gli eredi la traduzione costituisce un grande, spesso insormontabile, problema che può portare all'impossibilità di ottenere i beni digitali del de cuius.

Una volta ultimata la procedura, si aprirà il processo di verifica, che potrà essere più o meno lungo in termini di tempo. In ogni caso per poter reperire i dati dell'account è necessario effettuare la richiesta entro un anno dal decesso; se viene effettuata dopo tale periodo di tempo i dati verranno definitivamente eliminati: dopo nove mesi di inattività il profilo viene sospeso e, una volta trascorsi tre ulteriori mesi, viene cancellato.

4.2 (segue) Dropbox

Continuando la disamina dei servizi che trattano la successione digitale, è necessario soffermarci sulle soluzioni adottate da Dropbox. L'azienda è stata fondata nel 2007 da Drew Houston come startup in San Francisco negli Stati Uniti. Il servizio offerto ha, fin da subito, suscitato l'interesse delle imprese che operavano nel settore

77 dei dispositivi elettronici; sicuramente tra esse spicca Apple, che aveva chiesto di instaurare una collaborazione al fine di creare un servizio analogo. Ben presto il

software si è affermato in tutto il mondo, in quanto rende possibile la comunicazione

tra tutti i dispositivi su cui è installato, facilitando la condivisione dei documenti digitali memorizzati205. Una volta creato il proprio account, l'utente ha a disposizione

gratuitamente due Gigabyte di spazio digitale per poter memorizzare ogni documento posseduto; potrà in seguito ampliarne la memoria attraverso il pagamento di una somma di denaro.

In caso di morte dell'utente Dropbox il contratto206 , riportante i “Termini di

servizio”, non stabilisce nulla in merito; l'unica clausola rilevante riguarda la risoluzione del rapporto nel caso in cui vi sia il mancato accesso per un periodo di tempo pari a dodici mesi consecutivi, nel caso in cui l’utente abbia optato per il servizio gratuito. In questa ultima circostanza il proprietario sarà avvisato con ampio preavviso, in caso non utilizzi la piattaforma nuovamente, ogni file presente verrà definitivamente eliminato. Mentre quello offerto a pagamento non si estingue mai per il mancato accesso.

Come per Microsoft, anche in questo caso si dovrà fare riferimento al servizio clienti: il consiglio iniziale è quello di ricercare i beni digitali direttamente nella cartella denominata “Dropbox” memorizzata sul computer del defunto. Se ciò non fosse possibile, allora dovrà essere richiesto l'accesso diretto al sito; questa opzione è permessa solo se l'erede fornisce: l'attestazione che prova il decesso della persona, le generalità del defunto e i propri dati personali. Oltre a questo, sarà necessario inviare un atto legale che indica la volontà del titolare dell'account di permettere l'accesso a tutti i beni ivi memorizzati a quella specifica persona dopo il suo decesso. La copia della documentazione dovrà essere inviata per posta e verrà attentamente visionata dal

team che si occupa della gestione dei profili207.

205 La storia di Dropbox è stata riportata da F. Bottero, La storia di Dropbox - La famosa area collaborativa online, 03 aprile 2018, in https://marketingtorino.it/la-storia-di-dropbox-la-famosa-area-collaborativa-online/. 206 Il contratto stipulato tra Dropbox e ciascun utente è consultabile in https://www.dropbox.com/it/privacy- terms.

207 Per risolvere la questione relativa ad una persona deceduta, la sezione del sito che si occupa di ciò è

78

Come nella situazione precedentemente esaminata, anche in questo caso una inerzia da parte degli eredi può comportare la definitiva perdita di ogni file memorizzato.

4.3 (segue) WordPress

Un altro servizio che contribuisce alla creazione di un patrimonio digitale consistente è relativo a WordPress. L'impresa nasce nel 2003 da una idea di Mike Little e Matt Mullenweg e ha ottenuto immediatamente un discreto successo con lo sviluppo della rete. Sulla homepage del sito è possibile conoscere quali sono i servizi offerti: “[...] è un potente software open source che puoi usare facilmente, e gratuitamente, per creare siti, blog, forum, app”. La gestione è affidata a Automattic, la quale possiede anche altre piattaforme sempre in open source208 . Ad oggi la

piattaforma conta ben sessanta milioni di utenti, con il risultato che il 32% delle pagine

web vengono sviluppate con questo software209. Con esso si viene a creare un grande

patrimonio digitale: basti pensare ad una persona che gestisce un sito internet oppure un blog.

In caso di decesso del titolare di un account WordPress, nel silenzio del contratto stipulato dall’utente210 sul punto, è necessario rivolgersi direttamente al servizio

clienti; è possibile constatare che è prevista una procedura specifica che permette agli eredi di subentrare in tutto il contenuto e nella gestione del sito. Non si assiste a nessuna perdita di patrimonio digitale, il soggetto legittimato dovrà inviare una copia del certificato di morte dell’utilizzatore del servizio, una procura oppure un documento atto a dimostrare la pretesa sul bene digitale. La richiesta di trasferimento dei contenuti da un account ad un altro deve essere presentata attraverso una

208 Per una analisi dell’azienda è possibile consultare https://automattic.com/about/.

209 Per le statistiche in merito all’utilizzo di WordPress si faccia riferimento a https://it.wordpress.org/. 210 I termini di servizio possono essere visualizzati in https://it.wordpress.com/tos/.

79 dichiarazione firmata e autenticata, nella quale si riportano le generalità dell’erede e il rapporto di parentela con il defunto211.

Una volta concluso l’iter previsto, il nuovo titolare potrà operare e gestire la pagina del defunto, ottenendone a tutti gli effetti la disponibilità.

4.4 (segue) Yahoo

L’azienda Yahoo ha caratterizzato la vita digitale delle persone in passato, forniva e fornisce tutt’ora servizi internet sia per cittadini che per imprese. Il progetto è nato nel 1994 da David Filo e Jerry Yang con l’obiettivo di creare un database per la conservazione di link facenti capo a vari siti web; questo anche con riferimento all’acronimo che ha portato al nome: Yet Another Hierarchically Organized Officious

Oracle. L’impresa è nata negli Stati Uniti nella città di Sunnyvale sotto la

giurisdizione della Contea di Santa Clara. Il successo iniziale fu enorme e prevedibile: non esisteva nel mercato di riferimento, alcun concorrente nella veste di motore di ricerca che offrisse servizi simili. Le prospettive di ricavo e gli introiti incassati, hanno permesso all’impresa di ideare ed approcciarsi rapidamente su nuovi orizzonti; uno dei più significativi è rappresentato dal servizio Yahoo Mail nato nel 1997; si tratta di uno spazio digitale e gratuito che ciascun utente può utilizzare per inviare e ricevere messaggi di posta elettronica.

Gli anni duemila hanno portato una serie di insuccessi dovuti ad investimenti non valutati correttamente e alla concorrenza pressante di altre compagnie di servizi analoghi, nonché all’affermarsi dei social network; questo ha causato uno sviluppo minore di quanto prospettato e mancanza di aggiornamenti necessari per mantenere il servizio alla pari dei competitors. Da giugno del 2017 la società fa parte del gruppo

Oath, controllata dalla Verizon Communications212.

211 In tal senso F. Milano, Eredità digitale: file, password e social da mettere nel testamento (e cosa rischia chi non lo fa), 23 dicembre 2014, in https://www.ilsole24ore.com.

212 Ulteriori possibili approfondimenti sulla storia di Yahoo possono essere ricercati esaminando G. Mosca, Yahoo, dalle stelle alle stalle in 20 anni, 08 agosto 2016, in https://www.wired.it, e C. Cochis, La storia di Yahoo - da deposito link a motore di ricerca, 21 marzo 2018, in https://marketingtorino.it/la-storia-di-yahoo-da-

80

Qualsiasi persona che vuole usufruire di Yahoo Mail dovrà necessariamente iscriversi, creando un profilo digitale, e potrà gestire la sua posta elettronica con un dominio rilasciato dalla stessa azienda americana. Per poter accedere l’utente dovrà accettare i termini di servizio predisposti direttamente da Oath, senza alcuna possibilità di far valere alcun potere contrattuale; di fatto si potrà accettare l’intero contratto, oppure rifiutare e rinunciare ad aderire ai servizi.

Tra le varie clausole213, è rilevante ai nostri fini la terza, denominata “L’account;

Avvisi” che, alla prima lettera, disciplina le informazioni dell’account: “[…] L'Utente deve assicurarsi che le informazioni relative all'account […] siano aggiornate, complete, accurate e veritiere. Ad eccezione degli account AOL, tutti gli account Oath non sono trasferibili e qualsiasi diritto ad essi connesso termina alla morte del titolare”. Quindi vige la completa intrasferibilità dell’account e di tutto il contenuto ivi memorizzato; questa stessa disciplina era prevista nel precedente contratto di servizio di Yahoo214. Da ciò consegue l’impossibilità degli eredi di vantare qualsiasi pretesa

sul patrimonio del de cuis memorizzato sui server dell’impresa americana.

Avvenuta la morte del titolare, l’erede dovrà inviare la prova del decesso, con la conseguente chiusura definitiva del profilo e perdendo ogni dato memorizzato215.

4.5 (segue) Il caso Justin Ellsworth

A causa delle condizioni contrattuali imposte da Yahoo nessun soggetto terzo, al di fuori del titolare, ha accesso al contenuto memorizzato sul server. In caso di morte non verranno comunicate le credenziali di accesso e non ne verranno fornite di nuove per visualizzare il contenuto dell’account. Queste stringenti condizioni hanno portato

deposito-link-a-motore-di-ricerca/.

213 L’intero contratto di adesione Oath può essere visualizzato in https://policies.oath.com.

214 Il contratto di Yahoo, consultabile in https://policies.yahoo.com/ie/it/yahoo/terms/utos/index.htm, prevedeva

alla clausola 25.10 denominata “Non trasferibilità dell’account” quanto segue: “L'account Yahoo dell'Utente non è trasferibile e qualsiasi diritto relativo all'ID Yahoo dell’Utente o ai contenuti dell'Utente all’interno dell’account verrà meno in seguito al decesso dell'Utente. Qualora Yahoo riceva una copia di un certificato di morte, l'account relativo potrà essere cancellato e tutto il suo contenuto potrà essere eliminato definitivamente”.

81 a un caso giurisprudenziale molto interessante avvenuto negli Stati Uniti. Si tratta delle vicende che si sono verificate dopo la morte del ventenne marine americano Justin Mark Ellsworth216 in missione in Iraq; il tragico evento si è verificato nei pressi

della provincia di Anbar, in un attentato avvenuto nel 2004.

I genitori del ragazzo scomparso si sono rivolti al provider per poter accedere ai suoi messaggi di posta elettronica, allo scopo di preservarne la memoria. Si tratta di un diritto degli eredi, alla stregua di ciò che avviene conservando la corrispondenza epistolare cartacea. Nonostante ciò, la società statunitense ha negato l’accesso ai files

Documenti correlati