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Immagine 101_Analisi dei casi studio ; Il grafico rappresenta le caratteristiche dei casi studio presentati e il posizionamento dello strumento per campUS

Come scritto in precedenza, nel progettare un sistema di raccolta feedback è fondamentale valutare l’area di sviluppo e utilizzo del servizio e gli utenti che dovranno utilizzarlo.

CampUS è un progetto specifico per la zona 9 di Milano, di conseguenza la ricerca è partita proprio da qui, focalizzandosi in particolare sulle zone di Bovisa e Bovisasca dove è avvenuta la co-progettazione dei due orti condivisi (Catone e Via Cascina de’ Prati) e dove ha la sua sede Coltivando, realtà ormai stabile e di riferimento per la zona.

Le zone di Bovisa e Bovisasca sono nate entrambe, anche se in periodi diversi, come zone industriali. Nei primi del ‘900 infatti grandi fabbriche chimiche e della lavorazione dei metalli, come la Ceretti e Tanfani o la Montecatini, trasformarono la zona di Bovisa in un grande distretto industriale, contribuendo a creare un quartiere con una forte presenza operaia e che vivrà il suo periodo di maggior fioritura dal secondo dopoguerra agli anni ’80. Negli anni successivi l’area ha vissuto un periodo di declino e di emarginazione (dovuto alla chiusura delle fabbriche), che si è concluso negli anni ’90 con l’apertura della sede del Politecnico di Milano. L’area ha cominciato a popolarsi di diversi gruppi etnici e sociali ed ovviamente di studenti che hanno iniziato ad abitare la zona. Ora Bovisa conta 12.000 abitanti composti da cittadini storici, persone di diverse etnie, studenti e giovani nuclei familiari.

LA ZONA 9

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Anche l’area di Bovisasca ha seguito più o meno lo stesso percorso della vicina Bovisa: fino agli anni ’60 era un’ area di campagna per trasformarsi poi, dal 1965, in zona residenziale per accogliere gli operai della Montecatini Edison S.p.a. Con il passare degli anni sono nati anche diversi edifici popolari e torri residenziali, come quelle sorte nel 1978 a ridosso dell’orto di via Cascina de’ Prati. A differenza di Bovisa però, questa zona non ha mai assistito ad una vera e propria rinascita, rimanendo popolata dagli stessi nuclei familiari che l’hanno vista nascere e di conseguenza al giorno d’oggi sono tanti gli anziani che popolano il quartiere.

Nell’area sono presenti molte associazioni con natura e finalità diverse ma tutte molto attive ed attente ai temi sociali. Nel percorso di co-progettazione degli orti condivisi ad esempio è stata parte attiva l’associazione 9per9 - idee in rete, che agisce in quasi tutta la zona 9 e che coopera con diverse realtà dell’associazionismo milanese che agiscono sull’intera area metropolitana. È significativa a questo proposito la presenza della casa delle associazioni di zona 9, un luogo attivo e di aggregazione che offre postazioni di lavoro, sale riunioni e spazi espositivi oltre alla possibilità di incontro con i volontari delle tante associazioni di zona.

Oltre a questi fattori, la zona è attiva anche grazie alla presenza di molti commercianti che hanno particolarmente a cuore la zona in cui vivono e che partecipano attivamente alle frequenti riunioni del consiglio di zona (una a settimana) e alle iniziative promosse dalle realtà di quartiere o dai ragazzi del Politecnico.

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Il Product Service System progettato risponde alla necessità di fornire un sistema di raccolta feedback per la valutazione degli orti condivisi e per il processo di co-progettazione degli stessi. Il sistema consente inoltre agli ortisti di fare delle proposte e di esprimere le loro necessità riguardo ai servizi, gli eventi e tutto ciò che ruota attorno agli spazi dell’orto condiviso.

Il progetto è volto a raccogliere principalmente due tipologie di feedback che si distinguono in base alla durata e al grado di coinvolgimento da parte dell’utente:

1 Feedback sull’attività: se ha partecipato a qualche evento o attività promossa dai cittadini coinvolti negli orti condivisi

2 Feedback sui toolkit: se ha partecipato attivamente alla co-

progettazione, seguendo quindi il percorso attraverso i sei workshop. Le proposte invece, sono di un’unica tipologia e servono ad ascoltare e raccogliere le voci di tutti gli abitanti di zona riguardo agli orti condivisi.

La differenza tra i feedback e le proposte sta nel fatto che, mentre i primi sono indirizzati più ad un’attività specifica e quindi sono dei commenti in seguito ad un azione compiuta, le seconde sono invece indirizzate ad un miglioramento del sistema e quindi non necessariamente legate ad un azione fatta in precedenza.

Il progetto però non si basa solamente su un sistema di raccolta, ma ha come scopo primario quello dell’azione, di trasformare cioè le proposte e i suggerimenti in qualcosa di concreto. Ecco che quindi tende a creare un network di zona, che permetta l’organizzazione di incontri stabili tra la comunità di persone coinvolte in CampUS (ortisti e non) alla presenza di un membro istituzionale del Comune di Milano, in modo tale da discutere, validare e rendere concreti i commenti e le proposte raccolte.

Di riflesso, il PSS ha uno scopo secondario che è quello della sostenibilità del progetto, grazie alla creazione del network di zona sopra citato. L’idea è quella di investire delle persone, associazioni o attività del ruolo di CampUS Ambassadors in modo che si prendano cura del progetto e diventino punto di riferimento per la comunità anche dopo la fine della ricerca da parte del Politecnico, assicurandone una continuità.

IL SISTEMA di

RACCOLTA FEEDBACK

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