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Durante l’analisi dei testi, ci si è resi conto della presenta di cinque diversi temi che gli allievi hanno esposto e approfondito. Si è deciso quindi di dividere l’analisi dei risultati in sotto-paragrafi: il divertimento e il gioco, l’apprendimento, la fantasia, il ricopiare, altri sfondi metaforici possibili, attività di contorno.

A supporto del discorso, nel testo, sono stati trascritti fedelmente alcuni estratti ricavati dalle produzioni dei bambini. Nell’allegato 7.9 è possibile visionare un grafico composto dai sei temi sopracitati, così da poter avere un quadro generale della frequenza di questi ultimi all’interno delle 24 lettere; inoltre, nell’allegato 7.10 sono stati inseriti i 24 testi redatti dai bambini.

4.11.1 Il divertimento e il gioco

Il tema più ricorrente, presente nelle lettere prodotte dagli allievi, è il divertimento. Infatti, 21 allievi su 24 hanno inserito diverse frasi che permettono di capire quanto l’aspetto ludico presente all’interno dello sfondo metaforico fosse significativo pero loro. Molti bambini, infatti, hanno iniziato la propria lettera introducendo fin da subito questo aspetto. Un esempio è quello di A5: “Caro Federico, per i tuoi alunni ti consiglio vivamente di provare ad andare nell’universo ortografico, perché è un posto dove impari giocando e in alcuni casi cantando”. Inoltre si può in aggiunta notare che A21 ha deciso di dare il seguente titolo alla sua lettera: “Il divertimento ortografico”.

Correlato alla dimensione del divertimento, si ritrova, come nella citazione precedente, il gioco. L’universo ortografico racchiude infatti molti giochi che venivano presentati e sottoposti agli allievi dagli alieni. A questo proposito, A11 afferma: “Mi sono divertito perché quando arrivavamo su un pianeta ci accoglievano con dei giochi”.

Tali aspetti sono ritenuti fondamentali dagli allievi, tanto che come loro hanno avuto la possibilità di esplorare l’universo ortografico, anche altri bambini dovranno avere questa opportunità: “Hanno il diritto anche loro [gli allievi del maestro Federico] di imparare fantasticando e giocando” (A15).

Oltre a ciò i bambini hanno espresso per iscritto come il fatto di aver giocato ed essersi divertiti abbia permesso loro di apprendere: “fare questo viaggio ti conviene farlo perché mentre studi giochi e se lo fai, questo viaggio, i tuoi bambini faranno sempre meno errori” (A3).

Il tema del divertimento ha automaticamente annullato quello della noia, poiché, come esplicitato in modo esaustivo da A16: “si impara divertendosi e secondo [me] è una cosa carina condividere le idee con gli altri. E poi non ci si annoia mai e impariamo sempre cose nuove”.

Il divertimento, oltre a essere stato presagito grazie alle attività ludiche, è stato sottolineato anche rispetto a come sono state affrontate le attività, A13 specifica infatti: “Io mi sono divertito perché è stato avventuroso”. Effettivamente, lo sfondo metaforico ha messo i bambini nella condizione di potersi immedesimare in impavidi astronauti, i quali hanno il compito di scoprire nuovi mondi.

4.11.2 L’apprendimento

Il secondo tema maggiormente riscontrato all’interno degli elaborati degli allievi corrisponde all’apprendimento. 16 allievi su 24 hanno spiegato almeno una regola scoperta all’interno di un pianeta, ad esempio, A5 ha affermato: “ho imparato tante cose in questo viaggio come la regola della «cqu», quella delle doppie e anche alcune eccezioni per esempio quella dalla «cu» e poi una vocale”.

A7 non si è limitato a spiegare alcune regole che ha appreso, ma facendo riferimento all’universo ortografico ha specificato: “abbiamo imparato a non farci colpire da: asteroidi e buchi neri”. Da queste affermazioni si può dedurre che gli allievi ritengono che il percorso sia riproponibile poiché consente di apprendere delle norme e delle regole ortografiche al fine di non commettere più i medesimi errori.

4.11.3 La fantasia

Un altro tema riscontrato è quello della fantasia. Inizialmente per alcuni allievi non è stato semplice entrare in questo universo fantastico e comprendere che la fantasia non esclude la possibilità di appropriarsi di apprendimenti “reali”. Uno di questi allievi è A7, il quale scrive: “L’universo ortografico è molto fantasioso, però si imparano molte cose”. La frase di questa allieva testimonia il fatto che prima di quest’anno la classe non aveva mai sperimentato uno sfondo metaforico che seguisse come fil rouge le attività: di conseguenza, alcuni bambini hanno impiegato qualche lezione prima di lasciarsi coinvolgere dallo sfondo.

All’interno della sua lettera, A5 ha deciso di spiegare al maestro Federico il modo con il quale è possibile avventurarsi nell’universo ortografico: “ci si può arrivare molto semplicemente: volando

con la fantasia”; e nello specifico: “Se anche voi volete visitare i pianeti, allora dovete costruire l’unico mezzo che si usa lì: l’astrofoglio”.

Da queste dichiarazioni si può comprendere come gli allievi siano entrati, per così dire, “a contatto” con lo sfondo metaforico, tanto da spiegarne il funzionamento. Allo stesso tempo però, i bambini sono capaci di scindere la realtà dalla fantasia, tanto che sempre nella lettera di A5 troviamo scritto: “Non mi piaceva l’idea di non sapere com’erano fatti veramente [gli alieni], però si può immaginare”.

Anche nel testo di A12, si può rimarcare un certo dispiacere nel sapere che in realtà un luogo del genere esiste solo nella nostra immaginazione: “La cosa che non mi è piaciuta era perché non esiste una galassia così”.

4.11.4 Ricopiare

Come già rimarcato all’interno dell’analisi della discussione, il tema legato al “ricopiare” è riapparso nuovamente in ben 12 testi su 24 (50%).

In generale le richieste degli allievi sono molto simili, ossia che non venga proposto lo stesso percorso da noi svolto. Le motivazioni legate a tale richiesta sono essenzialmente tre: il desiderio che il percorso sia stato svolto solamente dalla propria classe, la perdita di unicità del lavoro svolto ed infine il sentimento legato al sentirsi “rubare un’idea”. Per ognuna di queste motivazioni sono di seguito riportati tre estratti esemplificativi: “Potete non proprio copiarci? Perché altrimenti tutti lo sanno e io vorrei tenerlo solo per noi. P.S: Se lo fate ci date voi il vostro parere?” (A5); “Ti consiglio di farlo [il percorso] ma non copiarci perché non sarebbe più unico” (A2); “Non vorrei che ci ricopiaste! Perché è come [se] ci rubaste l’idea” (A21).

4.11.5 Altri sfondi metaforici possibili

In collegamento con il tema del ricopiare, precedentemente analizzato, si è riscontrato che i 4 allievi rispetto ai 12 che avevano esposto il desiderio che non venisse riproposto tale e quale il nostro percorso ortografico, hanno poi deciso di proporre al maestro Federico eventuali possibili sfondi metaforici, da utilizzare al posto dell’universo ortografico. Alcune di queste proposte erano già apparse all’interno della discussione iniziale.

A7 conclude la sua lettera con una frase che rappresenta quanto appena descritto: “Comunque ricorda [di] non copiarci, magari al posto di un viaggio nello spazio [potresti pensare a]un viaggio

in mare”. Anche A24 scrive delle possibili varianti: “Io ti consiglierei di non fare uguale a noi, ma potresti fare un viaggio in: spiaggia, nel bosco, nella foresta…”.

La frase di A13 racchiude molto bene e in modo sintetico il pensiero di molti allievi: “Vi consiglio vivamente di usare la nostra idea però con un altro tema!”, infatti, in ogni testo viene consigliato di svolgere un percorso del genere, perché come detto da A15, tutti i bambini “Hanno il diritto anche loro di imparare fantasticando e giocando”, ma l’universo ortografico e tutto ciò che lo rappresenta (l’astrofoglio, i bambini astronauti, gli alieni, i pianeti, le costellazioni, il viaggio…) si dimostra essere: “È un’idea troppo bella e solo nostra, quindi non possiamo lasciare che facciano tutto uguale. Almeno cambiare il posto e non andare nell’universo!” (A18).

4.11.6 Attività di contorno

Singolare è il tema legato alle attività di contorno, ovvero quelle attività legate allo sfondo metaforico che andavano ad arricchire in maggior misura il percorso. L’allievo A11 ha colto tale aspetto e lo ha voluto inserire nella propria produzione: “ho imparato che viaggiare non è solo visitare pianeti ma anche fare disegni tipo il disegno dell’astronauta”.

Queste attività, come la creazione dell’astrofoglio (un origami di una navicella spaziale), avevano anche lo scopo di instaurare dei rituali, come avere il proprio astrofoglio sul banco quando si svolgevano le attività legate all’ortografia.

Osservando gli scritti degli allievi si può rimarcare che 6 allievi hanno voluto specificare che tali attività di contorno sono state apprezzate; tra questi, l’allievo A2 ha voluto comunicare solamente tale informazione al maestro Federico: “Caro maestro Federico mi è piaciuto tanto tipo costruire l’astrofoglio o disegnare l’asteroide”.

5 Bilancio conclusivo

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