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LAG. N VE FEMMINE (KM2) MASCHI (KM2) AREA COMUNE (KM2)

% SOVRAPPOSIZIONE

95% 61.75 59.65 53.11 89.0

50% 10.60 6.97 6.19 88.8

30% 4.45 3.60 3.31 91.9

Tab. 5.6 - Dimensioni degli home-range in Laguna Nord, per sesso. Sono riportate le distribuzioni di utilizzazione dell’area con il metodo Kernel al 95%, 50% e 30%, per rappresentare rispettivamente

l’home-range e le core area dei Piovanelli pancianera.

LAG. S VE FEMMINE (KM2) MASCHI (KM2) AREA COMUNE (KM2)

% SOVRAPPOSIZIONE

95% 10.71 11.35 9.66 85.1

50% 1.26 1.57 1.26 80.3

30% 0.63 0.82 0.63 76.8

Tab. 5.7 - Dimensioni degli home-range in Laguna Sud, per sesso. Sono riportate le distribuzioni di utilizzazione dell’area con il metodo Kernel al 95%, 50% e 30%, per rappresentare rispettivamente

l’home-LAG. GRADO FEMMINE (KM2) MASCHI (KM2) AREA COMUNE (KM2) % SOVRAPPOSIZIONE

95% 66.74 60.74 53.85 88.66

50% 6.46 7.31 6.46 100.00

30% 3.55 3.96 3.55 100.00

Tab. 5.8 - Dimensioni degli home-range in Laguna di Grado e Marano, per sesso. Sono riportate le distribuzioni di utilizzazione dell’area con il metodo Kernel al 95%, 50% e 30%, per rappresentare rispettivamente l’home-range e le core area dei Piovanelli pancianera.

Gli home-range di maschi e femmine sono simili in dimensioni in tutte le Unità Funzionali. Inoltre, si è verificata una percentuale di sovrapposizione degli areali decisamente alta tra i due sessi (sempre maggiore del 77%, fino ad un massimo del 100%), confermata sia al per l’home-range che per la core area ristretta (Tab 5.6 e 5.7 e 5.8).

Conclusioni

La fedeltà al sito e l’uso dello spazio possono variare tra individui in base al loro sesso, all’età o alla sotto-popolazione a cui appartengono, variazioni che possono essere attribuite a vari fattori fra cui la taglia corporea, le richieste energetiche, lo status di dominanza, l’esperienza e le strategie di foraggiamento (Schoener, 1968; Smith & Evans, 1973; Harestad & Bunnell, 1979; Townshend, 1981; van der Have et al., 1984; Ruiz et al., 1989; Warnock et al.; 1995, Dierschke, 1998; Caldow,

et al., 1999; Marra, 2000).

In tutte le Unità Funzionali, ed all'interno di esse sia in alta che in bassa marea, gli home-range dei giovani sono di dimensioni maggiori rispetto agli adulti, in accordo con buona parte della letteratura sul Piovanello pancianera, così come a riguardo di altre specie di limicoli (Myers, 1984; Townshend, 1985; Goss-Custard e Durrel, 1987). Nello specifico, in alta marea sembrano essere prevalentemente i giovani ad utilizzare le zone di roost più marginali rispetto alle zone di alimentazione e lo stesso comportamento è riflesso nell’uso delle aree di alimentazione, dove i giovani tendono ad occupare le zone periferiche e gli adulti quelle centrali (Warnock & Takekawa, 1996).

Questo risultato potrebbe essere spiegato da un punto di vista di gerarchia sociale. I giovani, infatti, essendo di status sociale inferiore, possono venire esclusi dai migliori siti di roost, ovvero i più sicuri e i più vicini ad aree di alimentazione, dagli adulti. Allo stesso modo gli adulti possono conquistare spazio nelle aree di alimentazione migliori, spingendo gli immaturi ad esplorare il sito di svernamento alla ricerca di altre fonti di cibo (Van der Have et al., 1984; Rehfisch et al., 1996 e

questo, i rapaci tendono a predare di più i limicoli giovani degli adulti (Cresswell & Whitfield, 1994), e questo potrebbe portare i giovani, soprattutto in specie di piccole dimensioni come il Piovanello pancianera a disperdersi di più per effetto dei frequenti attacchi.

Osservando invece la distanza percorsa tra i roost degli individui radiomarcati e l'area di alimentazione all’interno dello stesso ciclo di marea, non risultano cambiamenti sostanziali né legati all’età degli individui né al periodo dello svernamento. Ovvero, i giovani non coprono maggiori distanze tra roost ed aree di alimentazione in una stessa giornata rispetto agli adulti, per tutta la stagione invernale. Ciò potrebbe, quindi, evidenziare una tendenza degli individui più giovani, quando utilizzano roost più marginali, a sfruttare anche le vicine aree di alimentazione. Inoltre, è stato osservato che l’home-range totale dei giovani diminuisce col progredire della stagione, avvicinandosi molto a quello degli adulti nella seconda metà della stagione invernale. L’home-range degli adulti rimane, invece, quasi costante nel tempo. La dispersione dei giovani tende, perciò, a diminuire dopo il primo mese di arrivo nel sito di svernamento, in accordo con studi pregressi sulla migrazione del Piovanello pancianera svolti nella Laguna di Venezia (Baccetti et al., 1995). Gli adulti, infatti, raggiungono prima dei giovani i siti di svernamento, e, forti della loro esperienza e status sociale, sono dunque potenzialmente in grado di selezionare i migliori roost, che permettono loro di essere al sicuro dall'attacco dei predatori e al contempo di non avere la necessità di compiere lunghi voli per giungere alle aree di alimentazione. I giovani, non sono in grado di scegliere i roost migliori a causa della loro inesperienza. Con il passare del tempo, però, i giovani potrebbero anche acquisire abbastanza esperienza da comportarsi come gli adulti. La maggiore dimensione dell’home-range dei giovani all’inizio del periodo di svernamento può essere, perciò, spiegata da una maggiore mobilità tra i roost che termina in 4-8 settimane dall’attaccamento al sito, intorno a metà inverno. I risultati quindi non sembrerebbero supportare una segregazione basata sull’età dovuta a diversi livelli di competizione o predazione nei Piovanello pancianera svernanti, bensì basata al diverso grado di esperienza nello sfruttamento delle risorse nei giovani rispetto agli adulti. Infatti, familiarità con la distribuzione di predatori e prede può apportare benefici a scala locale, in termini di uso dello spazio, poichè gli individui possono usare la conoscenza acquisita dalla familiarità per focalizzare il loro uso dello spazio in aree con maggiore disponibilità di cibo e prendere decisioni su se e quando cambiare habitat (Whitfield, 1985; Rosa et al., 2006). Gli individui possono anche diminuire il loro rischio di predazione rispetto a quello della popolazione nel suo insieme, minimizzando l’uso di parti dello spazio più pericolose o adattando il loro comportamento quando usano aree a maggior rischio (Leger & Nelson, 1982).

Per quanto riguarda la differenza di home-range tra i sessi, questa non è risultata significativa per gli individui di nessuna Unità Funzionale. Nonostante le diverse dimensioni tra maschi e femmine

della specie, che potrebbero far pensare ad una segregazione spaziale legata al sesso, questo risultato sembra confermare quanto osservato anche in altri studi su specie simili (Warnock & Takekawa, 1996; Shepherd, 2001).

CAPITOLO VI

Uso dell’habitat e dello spazio del Piovanello pancianera nella