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4. La crisi d’impresa nelle aziende del mobile

4.4. Analisi di liquidità

Con l’analisi di liquidità si intende valutare l’equilibrio finanziario di un’azienda nel breve tempo.46

Per svolgere questo studio sono stati considerati i seguenti indici:  Indice di disponibilità;

 Indice di liquidità;

 Indice di copertura degli oneri finanziari.

Con riferimento all’indice di disponibilità, che si ricordi essere il rapporto tra l’attivo e il passivo entrambi a breve termine, l’analisi svolta ha preso in esame dei parametri valutativi, che a seconda della media dell’indice nei cinque anni di riferimento, indicava se l’azienda versava o meno in buone condizioni.

Nel momento in cui la media dei cinque anni fosse stata inferiore ad 1, tale valore veniva considerato negativo, provocando una situazione di squilibrio. Se invece fosse risultata compresa tra 1 e 2, si assicurava un equilibrio, infine, per quei casi che davano come risultato una media superiore a 2, la situazione veniva definita addirittura di ottimo equilibrio.

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Con equilibrio finanziario si intende la capacità di un’azienda di far fronte agli impegni assunti, ovvero fare in modo che vi sia un bilanciamento tra impieghi e fonti.

126 Indice di disponibilità 25% 65% 10% Squilibrio Equilibrio Ottimo equilibrio

Figura 25: Indice di disponibilità.

Al di là di tutte le previsioni che si potessero fare, questo indice ha in qualche modo sorpreso.

Si nota infatti che addirittura il 65% delle imprese ha dimostrato di essere perfettamente in equilibrio nel breve tempo, e questo sicuramente permette una risposta in tempi brevi ai problemi. Non si esclude infatti che tale politica sia stata applicata dopo lo scatenarsi della crisi mondiale che aveva trovato impreparate tutte le imprese del settore; ora gli orizzonti temporali si sono modificati andando a concentrarsi non più sulla produttività e organizzazione del lavoro in anni, ma in tempi sempre più brevi per poter permettere una successiva modifica in caso di emersione di qualche situazione straordinaria.

Se si somma poi a questo 65% il 10%, che rappresenta le situazioni ancora più ottime il gioco è fatto. Il 75% delle imprese del mobile, quindi molto più della metà, dimostra di essere in grado di affrontare le proprie passività a breve con il proprio attivo sempre a breve: il dato è ottimo.

E’ chiaro che una percentuale deve comunque appartenere a quelle imprese che registrano ancora degli squilibri, poiché il momento storico considerato non è dei migliori, ma si limitano ad essere solo un 25%.

Per avere maggiormente un’idea di quale sia la situazione finanziaria interna alle aziende, si è considerato poi l’indice di liquidità.

127 Dato dal rapporto tra le liquidità, immediate e differite, e il passivo a breve termine, è stato considerato, anche alla luce dell’attuale situazione di difficoltà, non buono il valore che fosse inferiore allo 0,7 e buono invece quello superiore all’1,5. I valori compresi nell’intervallo tra 0,7 e 1,5 danno infine idea di aziende che abbiano delle tensioni a livello di liquidità.

Tale valore solitamente viene considerato non buono a partire da una soglia che fosse inferiore allo 0,8-1. E’ chiaro però che alcune considerazioni debbano essere fatte alla luce del momento storico in cui sono considerate. E’ per questo motivo, che si è preferito tenere una soglia più bassa nel valutare completamente negativa un’azienda.

Indice di liquidità

46%

47%

7%

Squilibrio Tensioni Equilibrio

Figura 26: Indice di liquidità.

In questo caso, a differenza di quanto accaduto per l’indice di disponibilità, la situazione pare essere in linea con le attuali difficoltà a livello mondiale.

Quello che si registra è infatti un livello di squilibrio pari al 46% e un livello di tensione pari al 47%. La situazione non è delle migliori, a dimostrazione del fatto che le aziende non sono in grado di far fronte ai propri impegni monetari nel breve periodo, se prese in considerazione le liquidità immediate e quelle differite.47

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Si ricorda che con il termine di liquidità immediate si vuole far riferimento ai depositi bancari o postali, mentre con liquidità differite si intendono i crediti esigibili entro i 12 mesi, i ratei e i risconti attivi, titolo a reddito fisso e infine gli altri tipi di credito.

128 Nonostante vengano considerate come tensioni, c’è da sottolineare che in generale un valore della media dell’indice superiore allo 0,7, è comunque da ritenersi buono. Alla situazione delle difficoltà attuali, questo 47% è da considerarsi positivo.

Accompagnato solo da un 7%, che sostiene di non avere problemi in termini di liquidità a breve, si può concludere sostenendo che più del 50% delle aziende vantano una posizione liquida equilibrata nel breve.

Infine per completare l’analisi in termini di liquidità si è considerato il grado di

copertura degli oneri finanziari.

Indicato dal rapporto tra reddito operativo e oneri finanziari, anche in questo caso si è calcolata la media dei cinque anni per ogni impresa e a seconda di un parametro di riferimento si sono operate delle conclusioni:

- <1 lo stato dell’azienda è da considerarsi grave; - 1< “x”< 2 la situazione presenta qualche tensione; - >2 vi è lo stato di salute.

Grado di copertura degli oneri finanziari

Grave 1% Tensioni 27% In salute 72%

Figura 27: Grado di copertura degli oneri finanziari.

Tale indice è molto importante, in quanto sottolinea la capacità di un’impresa di pagare i propri oneri finanziari e quindi far fronte ai propri debiti ed impregni. E’ uno degli indici considerati maggiormente quando si va a valutare la situazione finanziaria di un’impresa.

129 Il grafico dimostra ciò che dovrebbe essere registrarsi nella realtà: il 72% delle imprese, accompagnato da un 27% registra un grado di copertura degli oneri finanziari ottimo o con qualche tensione, ma non si sottolineano dei problemi in questo campo. Solo l’1% infatti denota un valore inferiore ad 1.

La situazione finanziaria nel breve periodo, considerata avendo a riguardo questi tre indici, appare tutt’oggi quasi estranea ai problemi.

L’indice di disponibilità nel suo complesso dimostra che un 75% di imprese registra un valore di equilibrio e addirittura alcune con un grado ottimo. Prendendo poi in considerazione l’indice di liquidità, alla luce delle considerazioni precedentemente fatte, si può concludere sostenendo che il 54% delle imprese, quindi più della metà, denotano una capacità di far fronte ai propri impegni monetari nel breve periodo. Infine l’ultimo indice considerato, ovvero il grado di copertura degli oneri finanziari, anch’esso, forse più di tutti gli altri, sottolinea una grande stabilità nelle aziende in termini di capacità di pagare i propri debiti, siamo a quota 99% tenendo in considerazione sia le aziende in stato di salute che quelle con delle tensioni.

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