• Non ci sono risultati.

2. MATERIALI E METODI

2.3 Analisi dei dati

Di seguito vengono riportate le risposte alle domande dell’intervista effettuata ai coordinatori infermieristici delle due unità operative di pronto soccorso scelte.

1) Quanti casi di violenza sessuale a donne (età >18 anni) avete riscontrato nel vostro pronto soccorso nell’anno 2013-2014?

Pronto soccorso

MESTRE: Non è stato possibile quantificare i casi di violenza sessuale giunti in pronto soccorso in tale periodo. L’applicativo informatico adibito alla registrazione dei casi di accesso al pronto soccorso tiene conto delle aggressioni fisiche, ma non della violenza sessuale in particolare. Sono comunque episodi di rara evenienza.

PADOVA: Non è stato possibile rilevare gli accessi per violenza sessuale riguardanti l’anno 2013-2014. Si sono presentati, e tutt’ora si presentano, con maggior frequenza rispetto all’abuso sessuale, casi di violenza di genere specialmente in ambito domestico.

2) Sapreste indicare l’età media delle vittime che hanno avuto accesso al vostro pronto soccorso?

Pronto soccorso

MESTRE: Non è stato possibile rilevare l’età media delle vittime. PADOVA: Non è stato possibile rilevare l’età media delle vittime.

3) Avete a disposizione un protocollo di triage a cui assegnare un determinato codice colore a casi di violenza sessuale su donne? Quale codice colore viene assegnato?

Pronto soccorso

MESTRE: Non è presente un codice colore apposito per la violenza sessuale. Il protocollo di triage assegna codici colore relativi al rischio di pericolo di vita della persona. Non esiste quindi una relazione di attribuzione del codice in base al caso di violenza in sè. Qualora la vittima, nonostante non presenti una condizione di salute che richieda delle cure sbrigative (attribuzione di un codice colore bianco/verde), a prescindere dal colore

PADOVA: Viene assegnato il "codice rosa", un codice riservato alla violenza di genere, quindi anche sessuale, attribuito da personale addestrato a riconoscere tali abusi, anche quando non dichiarati apertamente. Al codice rosa è dedicata una stanza apposita nel pronto soccorso. Appena il codice scatta entra in funzione un’équipe composta da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e forze dell'ordine.

Tale intervento permette di prestare sostegno psicologico e cure tempestive alla vittima nel rispetto della riservatezza. Il compito principale del gruppo è l'assistenza socio-sanitaria e giudiziaria alle vittime di violenza, con un'attenzione particolare nel far emergere tutti quegli episodi di violenza in cui le vittime difficilmente raccontano di essere state oggetto spesso per paura di ritorsioni.

4) Nel vostro pronto soccorso avete a disposizione un protocollo apposito che guidi l’iter terapeutico e l’assistenza alla vittima? Se sì, viene utilizzato?

Pronto soccorso

MESTRE: Si, esiste e viene utilizzato un protocollo aziendale apposito che guidi l’iter terapeutico della vittima di violenza sessuale.

PADOVA: Si, il codice rosa non è solo un codice di priorità colore, è un percorso che stabilisce delle apposite procedure su come intervenire in caso di violenza sessuale e/o domestica.

5) Avete a disposizione dei kit appositi per la raccolta degli indumenti della vittima e delle prove biologiche (kit stupro)?

Pronto soccorso

MESTRE: In pronto soccorso non sono presenti tali kit. La vittima per eseguire la visita specialistica ginecologica, chirurgica, urologica e l’eventuale raccolta dei campioni biologici e forensi che non presentino stato di necessità, viene trasferita nei reparti di relativa competenza in base alle lesioni presentate. Tali unità operative potenzialmente coinvolte nella gestione del caso avranno a disposizione dei kit predefiniti o del materiale apposito forniti dal laboratorio dell’ospedale. In pronto soccorso vengono eseguiti solo esami tossicologici ematochimici e delle urine previo consenso.

PADOVA: Non vi sono presenti kit per la raccolta degli indumenti e delle prove biologiche. In pronto soccorso vengono eseguite solo le cure primarie e gli esami tossicologici nella stanzetta messa a disposizione per il codice rosa.

Le visite specialistiche e l'eventuale raccolta dei campioni medico-forensi verranno effettuate successivamente nei reparti di relativa competenza.

6) Ritiene che la formazione del personale infermieristico nel suo pronto soccorso sia

adeguata ed efficace alla gestione del caso di donna vittima di violenza sessuale?

Pronto soccorso

MESTRE: Si, la formazione del personale infermieristico è adeguata. Il personale è a conoscenza della presenza di tale protocollo ed è in grado di metterlo in pratica assicurando alla vittima una gestione efficace del caso per quanto riguarda l’iter terapeutico.

PADOVA: Si, il personale infermieristico è adeguatamente formato per la gestione della violenza sessuale nella nostra unità operativa. E’ a conoscenza dell’iter terapeutico stabilito dal codice rosa creato appositamente per la violenza di genere, incluso quindi il reato preso in esame.

7) Ritiene utile una formazione aggiuntiva tramite l’attivazione di un corso di

aggiornamento per il personale infermieristico su come assistere donne vittime di violenza sessuale che accedono al vostro pronto soccorso?

Pronto soccorso

MESTRE: Le conoscenze e competenze tecniche del personale infermieristico sono

acquisite, sarebbe comunque utile una formazione aggiuntiva per approfondire, oltre al lato tecnico, le conoscenze personali, relazionali ed etiche sulla violenza sessuale data appunto la notevole presenza di pregiudizi del personale, non solo infermieristico, e di conseguenza un’accoglienza della vittima più o meno professionale rispetto alle credenze del

professionista che prende in carico la paziente.

PADOVA: L’ultimo corso di formazione chiamato “codice rosa e violenza di genere” per i professionisti nel campo è stato effettuato nell’anno 2014. Non viene esclusa però l’utilità

di ulteriori corsi di formazione a riguardo; alla vittima si assicurata una giusta messa in pratica del codice rosa, ma non tutti i professionisti assistono la paziente con

un’accoglienza professionale che si avvale di sincerità, ascolto empatico e della capacità di accogliere i vissuti emotivi della vittima, senza appunto essere screditata.

Tale mancanza di professionalità può essere il risultato della presenza infondata di pregiudizi sul tema o della scarsa conoscenza e comprensione di quanto possa essere logorante il dolore di una donna soggetta a tale abuso.

8) Nella maggioranza dei casi la violenza è stata dichiarata dalla vittima o è stata riconosciuta dal personale medico/infermieristico?

Pronto soccorso

MESTRE: Nella maggioranza dei pochi casi giunti in pronto soccorso la vittima ha dichiarato di aver subito violenza sessuale. E’ possibile che ci siano stati episodi di mancata verbalizzazione della violenza subita e quindi di non riconoscimento di essa sia dal personale infermieristico che medico.

PADOVA: Nei casi presentati nella nostra unità la vittima stessa ha dichiarato di aver subito violenza. Ci sono stati però episodi in cui il personale sanitario ha sospettato la possibilità che la vittima avesse subito abusi sessuali, nonostante la sua continua negazione.

9) Che materiale viene usato per la raccolta dati durante l’esame fisico della vittima? da

chi viene compilato?

Pronto soccorso

MESTRE: In pronto soccorso non viene utilizzato un materiale cartaceo o informatico specifico di raccolta dati per casi di violenza sessuale. Il materiale specifico, come la scheda clinica, verrà utilizzato e compilato nel reparto di competenza (ginecologia, chirurgia, urologia) dal medico specialista che visiterà la vittima dopo la precedente accettazione e valutazione in pronto soccorso. Tutta la documentazione, una volta completata e resa disponibile per il soggetto passivo di reato, verrà conservata in pronto soccorso e verrà resa disponibile per l’Autorità Giudiziaria, ove previsto.

PADOVA: In pronto soccorso non viene fatto uso di materiale informatico o cartaceo inerente alla violenza sessuale. Eseguita l’accettazione dall’infermiere triagista, la vittima viene accompagnata nell'ambulatorio messo a disposizione dal codice rosa e visitata dal medico per poi essere trasferita nelle diverse specialità precedentemente elencate. La documentazione raccolta verrà messa a disposizione all'Autorità Giudiziaria.

Documenti correlati