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L’obiettivo dell’elaborato è visualizzare la rete di relazioni tra ogni istituzione, rappresentando in uno spazio a due dimensioni i soggetti appartenenti al merca- to europeo prima e americano poi. Per ottenere le coordinate dei diversi interme- diari, si utilizzerà come input la matrice delle distanze, precedentemente calco- lata con l’equazione 4.3. Il multidimensional scaling verrà applicato per diversi intervalli di tempo, quali: 2002-2005, 2006-2008, 2009-2011, 2012-2015; i periodi considerati sono gli stessi del capitolo precedente, così da rendere comparabili i risultati delle due ricerche.

Dapprima potrebbe essere utile osservare l’andamento delle correlazioni me- die di ogni settore, presentate in Figura 4.2, distinguendo tra il mercato europeo rappresentato in alto e quello americano in basso. Per ottenere questi valori, si è utilizzata una finestra temporale di 36 mensilità, applicata ad ogni anno a partire dal 2002. Notare se le correlazioni sono in aumento può essere d’aiuto, in quanto si ritiene che diventino molto più alte in seguito allo scoppio di una crisi, poiché sono misure che dipendono dalla volatilità, che risulta essere bassa nei momen- ti di crescita e prosperità e alta in quelli di difficoltà. Per questo, nello studio condotto in precedenza sulle interconnessioni tra gli intermediari finanziari si è utilizzato il test di causalità alla Granger; si ritiene infatti che possano trasmettere informazioni anche prima del verificarsi di un evento di crisi. Le serie storiche delle correlazioni medie di ogni intermediario finanziario sono evidenziate con un colore differente. Il nero indica una banca, il rosso un’assicurazione, il verde un broker e il blu un hedge fund.

Nel mercato europeo gli hedge funds sono le istituzioni con i valori più bassi di correlazione, invece le banche sono quelle con i valori più alti. Si può notare come, per tutti gli operatori, il coefficiente medio sia aumentato notevolmente nel periodo centrale di osservazioni rispetto al 2002 e ancora, che solo nell’ultimo

Figura 4.2: Serie storica della correlazione media nei mercati. In alto viene raffi- gurata l’aerea europea e in basso quella americana. Il nero indica una banca, il rosso un’assicurazione, il verde un broker e il blu un hedge fund.

anno il livello è uguale a quello iniziale. Le banche hanno mostrato un apice nel 2007; erano correlate con una percentuale superiore al 70%. Tutti i quattro settori mantengono un andamento simile delle correlazioni: crescente nella fase inizia- le, costante successivamente ed infine decrescente. Le assicurazioni ed i brokers, oltre a seguire lo stesso trend, hanno un coefficiente di correlazione pressoché identico per tutto il periodo analizzato; solo dopo il 2008 il settore assicurativo prevale, poiché risulta più correlato.

Nel mercato americano le banche hanno nettamente un indice maggiore, men- tre le istituzioni che presentano dei coefficienti ridotti sono le assicurazioni e gli hedge funds. A differenza dell’area europea, i valori finali sono ben più ele- vati di quelli iniziali per tutte le tipologie di intermediario. L’evoluzione delle correlazioni segue una tendenza omogenea per le quattro categorie: in aumento fino al 2008 e da lì in seguito, in leggera diminuzione; con l’eccezione del set- tore bancario che ha un trend costantemente in rialzo e nell’ultimo anno segna il massimo assoluto. Dall’analisi dei due mercati, si può concludere che: le cor- relazioni tra le istituzioni sono nettamente più elevate durante il periodo della crisi finanziaria; gli hedge funds risultano i meno correlati e le banche hanno i valori più alti.

Si procede ora nel trasformare la matrice di correlazione tra gli intermediari europei e quella delle istituzioni americane in matrici di distanza, così da poter implementare il MDS ed osservare le relazioni tra gli operatori delle due aree geografiche nel corso del tempo. Questo strumento fornisce come output le coor- dinate delle posizioni di ogni singolo intermediario, cosiì da rendere possibile la loro rappresentazione nel piano cartesiano (x, y). L’obiettivo è individuare il posizionamento di ogni settore nel mercato europeo, per poter individuare qua- li relazioni esistano e quale categoria risulti essere più o meno importante per la rete, osservando la distanza dall’origine degli assi. La Figura 4.3 si riferisce al MDS del mercato europeo; ogni istituzione viene raffigurata con un nume-

ro che si riferisce all’ordine di inserimento di ogni ticker nella matrice di dati e le quattro categorie sono disegnate ognuna con un colore diverso. Le banche sono indicate da 1 a 30 in nero; le assicurazioni da 31 a 60 in rosso; i brokers da 61 a 90 in verde e gli hedge funds da 91 a 120 in blu. Nei diversi perio- di analizzati si può notare come quasi tutti gli hedge funds rivestano sempre un ruolo periferico, infatti non si trovano mai più di due operatori nella parte centrale; invece si vede come le altre istituzioni si distribuiscano molto intorno all’epicentro del mercato europeo. In sostanza, si osserva in tutti gli intervalli analizzati una buona integrazione tra questi tre settori, tuttavia nella fase suc- cessiva alla crisi sembrerebbe esserci un lieve calo, con alcuni soggetti che ten- dono verso la parte esterna; tra il 2009 e il 2011 molti brokers si sono allonta- nati e hanno formato un gruppo decisamente connesso, mentre tra il 2012-2015 tornano a distribuirsi in modo omogeneo attorno all’origine degli assi. In Fi- gura 4.4 si rappresenta le coordinate degli intermediari finanziari appartenenti al mercato americano, ottenute con il multidimensional scaling. Di nuovo, ogni soggetto viene indicato con un numero e le quattro categorie sono distinte dal colore: il nero per le banche; il rosso per un’assicurazione; il verde per un bro- ker e il blu per un hedge fund. Le distanze tra gli operatori nei quattro intervalli di tempo sono molto diverse. In primo luogo, va sottolineato che le banche so- no perfettamente vicine fra loro, formando un gruppo molto connesso in ogni periodo di tempo e non risultano molto integrate con gli altri settori, fuorché ne- gli anni 2009-2011. In secondo luogo, si nota come le assicurazioni e i brokers, prima dello scoppio della crisi, fossero molto vicini e formassero una nube di punti compatta; in seguito alla crisi però il risultato cambia e gli operatori sem- brano essere ben più distanti tra loro. Infine riguardo la categoria degli hedge funds, si ricorda che i soggetti a disposizione sono solo tredici e fra loro solo alcuni risultano posizionati fuori dal centro. Ciò a sostegno del fatto che per l’a- nalisi del mercato americano anche questa istituzione risulta essere importante,

Figura 4.3: Rappresentazione nel piano cartesiano del mercato europeo. Le ban- che sono indicate da 1 a 30 in nero; le assicurazioni da 31 a 60 in rosso; i brokers da 61 a 90 in verde e gli hedge funds da 91 a 120 in blu.

ben lo si comprende graficamente osservando gli ultimi due periodi, nei qua- li la sua importanza è aumentata notevolmente. In sintesi: dall’analisi dei due mercati si può concludere che gli intermediari europei risultano molto vicini tra loro, esclusi gli hedge funds; invece per le istituzioni americane, le assicurazio- ni, i brokers e qualche hedge funds risultano molto integrati, mentre le banche formano un groppo compatto; va sottolineato poi come, in seguito allo scoppio della crisi, in ambedue i mercati le distanze tra gli operatori siano in generale aumentate.

Figura 4.4: Rappresentazione nel piano cartesiano del mercato americano. Le banche sono indicate da 1 a 30 in nero; le assicurazioni da 31 a 60 in rosso; i brokers da 61 a 90 in verde e gli hedge funds da 91 a 120 in blu.

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