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5 Analisi del Metodo OCRA e del Metodo MOST

5.1 Metodo Ocra

5.1.2 Analisi organizzativa

La prima fase di analisi del lavoro organizzativo, finalizzato allo studio dei rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori a cui è esposto un lavoratore, comporta l’individuazione, nel turno di lavoro, di:

1. orario di lavoro;

2. compiti lavorativi svolti nel turno;

3. presenze di pause programmate o di altre interruzioni di attività; 4. presenza di significativi tempi passivi o tempi passivi interni al ciclo.

Per quanto riguarda l’analisi organizzativa, il software mette a disposizione un’apposita sezione per riportare l’orario di lavoro e la distribuzione delle pause; la sezione relativa è riportata di seguito:

5.2 Finestra per l’analisi organizzativa

L’analisi organizzativa è finalizzata al calcolo della durata netta nel turno (di lavoro ripetitivo). In particolare il calcolo da effettuare è il seguente:

Durata del turno –

Durata di compiti non ripetitivi – (pulizia, approvvigionamenti, ecc..) Durata delle pause e di altre – interruzioni di attività,

della durata di almeno 8/10 minuti e ricorrenti nel turno

Minuti accumulati a inizio o fine turno, – allungamento della pausa mensa

Durata complessiva dei tempi passivi, – quando considerabili tempi di recupero

Compiti a prevalente contenuto di controllo visivo = Durata netta nel turno

Nel caso delle postazioni osservate presso la Motrol la durata netta del turno è la seguente:

480 min (durata del turno) –

30 min (2 pause da 15 min ciascuna) –

10 min (prima e dopo la mensa per lavare le mani) – 30 min (mensa) =

È da notare l’assenza di compiti non ripetitivi, infatti gli operatori addetti all’assemblaggio manuale sono affiancati da macchinisti che si occupano dell’approvvigionamento del materiale alle linee, del settaggio delle macchine a inizio turno e di tutti gli altri compiti non ripetitivi.

La schermata seguente mostra il campo in cui inserire i valori di durata netta nel turno e di durata ciclo del compito.

5.3 Finestra per l’analisi della frequenza d’azione

La durata ciclo del compito è calcolata conoscendo il numero di pezzi lavorati nel turno; è da notare che alcune linee di montaggio sono Cx2, ossia si ha il montaggio di due serrature alla volta

(posizionate sullo stesso pallet), in questo caso è necessario dividere per due il numero di pezzi ottenuti nel turno.

Per le linee Cx2: 5 , 0 * NumPezzi aNelTurno DurataNett oCompito DurataCicl = Per le linee Cx1: NumPezzi aNelTurno DurataNett oCompito DurataCicl =

Gli altri due parametri da inserire, mostrati in figura, sono il numero di azioni del ciclo e la durata

della azioni nel ciclo.

Per la valutazione delle prime si è utilizzato il metodo dell’osservazione, mentre per la durata si è scelto di utilizzare il calcolo dei tempi standard piuttosto che il cronometraggio; questa scelta sarà ampliamente descritta nel capitolo 6.

È bene chiarire cosa si intende per numero di azioni del ciclo.

Il metodo OCRA implica l’analisi delle azioni tecniche; essa è definita come azione comportante attività artro-muscolo-tendinea degli arti superiori: non va identificata con il singolo movimento articolare ma con il complesso di movimenti, di uno o più segmenti articolari, che consentono il compimento di un’azione lavorativa semplice.

Si definiscono di seguito i criteri per l’individuazione e conteggio delle azioni tecniche:

RAGGIUNGERE MUOVERE

L’atto RAGGIUNGERE va conteggiato come azione tecnica solo se l’oggetto è collocato oltre il braccio teso dell’operatore e non è raggiungibile camminando.

L’atto di MUOVERE va conteggiato se il percorso dell’oggetto è superiore al metro e me il suo peso è ≥ 3 kg (presa di grip) o ≥ 1 kg (presa di pinch) oppure se l’oggetto è molto ingombrante con necessità di ampi movimenti degli arti superiori.

AFFERRARE, PRENDERE L’atto di afferrare un oggetto con la mano o le dita, finalizzato a compiere un’attività è un’azione tecnica.

AFFERRARE CON MANO RIAFFERRARE CON ALTRA MANO

Le azioni di afferrare con destra e riafferrare con la sinistra vanno conteggiate come singole azioni e attribuite all’arto che le ha effettivamente eseguite.

PIAZZARE, POSIZIONARE L’atto di posizionare un oggetto il un punto prestabilito è un’azione tecnica.

INFILARE/SFILARE L’atto di infilare o sfilare va conteggiato come azione tecnica, in aggiunta all’azione “posizionare” quando è richiesto l’uso di forza o quando la forma degli oggetti in lavorazione lo richiedono.

SPIGERE/TIRARE Vanno conteggiate come azioni quando nascono dalla necessità di applicare una forza, anche se di lieve entità, finalizzata ad ottenere uno specifico risultato.

RILASCIARE Non va conteggiato come azione quando un oggetto o attrezzo non viene posizionato in un punto preciso ma “rilasciato” per semplice apertura della mano o delle dita (ritorno passivo o per caduta).

CAMMINARE/CONTROLLARE VISIVAMENTE

Non va conteggiata come azione tecnica perché non comportano attività degli arti superiori.

AZIONARE Va conteggiata quando l’azionamento di un attrezzo richiede l’uso di un pulsante o leva con parti della mano o una o più dita.

TRASPORTARE/MUOVERE Se viene trasportato un oggetto di peso uguale o superiore ai 3 kg per almeno 1 metro, all’arto superiore che tiene il peso va attribuita l’azione “trasportare”.

Tabella 11 Calcolo delle azioni tecniche

Dopo il conteggio delle azioni tecniche si esegue il calcolo della frequenza d’azione ed il numero totale di azioni nel compito. Il software Ergo Easy esegue automaticamente il calcolo della frequenza e del numero totale di azioni.

(sec) 60 * . TempoCiclo o AzioniCicl N Frequenza=

Un accorgimento particolare va preso per le azioni statiche, esse infatti vanno trasformate in azioni tecniche “fittizie”. Un caso classico è quello dell’avvitatore manuale, mantenuto in posizione per gran parte della durata del ciclo da un arto mentre l’altro esegue altre azioni come posizionare, schiacciare pulsante o altro. Per trasformare la durata dell’azione statica in azioni tecniche è necessario moltiplicare la durata dell’azione statica per un fattore 0,75. La semplice conta della frequenza d’azione non esaurisce di per sé l’analisi degli aspetti organizzativi e del contenuto “meccanico” del compito lavorativo.

A parità infatti di valore di frequenza di azione (n.azioni al minuto) ci si può trovare, a parte il caso di frequenze elevate, in condizioni in cui le attività meccaniche di un arto superiore durano più o meno rispetto al tempo totale disponibile e pertanto “saturano” lo stesso secondo percentuali diverse.

Ai fini dell’analisi del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori appare di rilievo lo studio di un particolare tipo di “saturazione” che è data dal rapporto percentuale fra il tempo di reale attività di un arto e il tempo di ciclo totale. In pratica:

o oDelCompit DurataCicl eArto oniTecnich leDelleAzi DurataTota Arto eDell Saturazion ' =

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