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Analisi per cluster

Capitolo 3 Analisi e comparazioni

3.1 Analisi per cluster

Abbiamo parlato diffusamente in diverse parti di settori nell’ambiente “dot-com”. È giunto il momento di analizzarli con maggior dettaglio, cercando di capire quali possano essere questi settori e perché differiscono gli uni dagli altri e son difficilmente accumunabili.

Social network Facebook, LinkedIn, Foursquare, Twitter

Search engine Google, Yandex, RentJungle

Ecommerce Vente-Privee, Big Skinny, Revenuewire (platform)

Marketplace Ebay, Craiglist, Innocentive

Infrastructural AWS, Salesforce, Ispiratica (hosting), Dropbox

Physical asset based

Netflix (DVD), Zipcar (Cars), Gazelle (Digital Eletronic)

Service for Internet YouSendIt, HubSpot, Punch Tab

Games Bigpoint, Zynga, Betfair

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Deal of the day Groupon, LivingSocial*, Google Offers*, Amazon Local*

* Non trattati in questo lavoro

Uno dei primi segmenti dell’economia web che è facilmente isolabile dal resto è sicuramente il settore dell’e-commerce. Se vogliamo l’e-commerce non è altro, almeno nella sua fase iniziale, della traspozione del settore del commercio tradizionale, nel canale internet. I modelli associati a questo settore sono simili ai corrispettivi dell’economia tradizionale “brick and mortar”. Risultano basati su un modello di ricavo tipicamente a percentuale sul venduto. Come i corrispettivi tradizionali lavorano con beni fisici per la maggior parte e quindi affrontano una serie di problemi tradizionali come la gestione della logistica e le spese di trasporto.

Discorsi paragonabili si possono effettuare per il settore dei marketplace, sebbeno esso sia più variegato. I marketplace sono servizi

di intermediazione per la compravendita di un bene o un servizio.

L’esempio di maggior successo nel settore è certamente quello di Ebay, il primo e probabilmente capostipite del settore. Questo settore presenta anch’esso modelli molto simili tra di loro, quasi tutti basati sul transaction-fee come modello di ricavo. I marketplace sono caratterizzati da una divisione tra due segmenti di utenti: i venditori che possono essere professionisti o no, e coloro che rispondono agli annunci ed effettuano gli acquisti. Questa dualità negli utenti è quella che si sposa maggiormente con la scelta di effettuare un modello di ricavi basato sulle transazioni. Categorie a parte sono quelle dei social network, che sono caratterizzati da un modello con ricavi basati sulla pubblicità, un altissimo numero di utenti e una value proposition centrata sulla comunicazione e connessione. Ben diversa value proposition è quella dei motori di ricerca, una categoria nata

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già negli anni Novanta. Come per i social network, i motori di ricerca traggono i propri profitti dalla pubblicità e necessitano di reti di utilizzatori molto grandi per essere remunerative. Completamente differente però è la value proposition che è incentrata sull’organizzazione dei dati e sul dare facilità d’indirizzamento e reperimento dell’informazione in Internet. Diversa è pure la modellizzazione dei costi, nel settore dei search engine, che vede aziende fondate da più tempo, ci sono forti investimenti nella costruzione e mantenimento dell’infrastruttura hardware per ospitare i dati e offrire la potenza di calcolo. Diverso è per i social network che, eccezion fatta per Facebook, preferiscono utilizzare servizi di terzi per l’infrastruttura. Questi servizi di terzi costituiscono una categoria a parte di “dot-com” company: quelle maggiormente legate all’infrastruttura. Sono quindi aziende che lavorano per altre aziende, fornendo loro infrastrutture per sviluppare al meglio il business. Essendo per la maggior parte, B2B-oriented, presentano tutti modelli simili, basati sul pagamento a consumo oppure a sottoscrizione.

Da distinguere dalle aziende infrastrutturali sono quelle che offrono servizi completi, pronti all’uso per altre aziende o privati. In questa categoria possiamo far ricadere aziende differenti, ma tutte accumunate da modelli di ricavi tipicamente a sottoscrizione e modelli di costi caratterizzati da forti investimenti per quanto riguarda l’assistenza agli utenti.

Simili alle aziende che lavorano nel settore dei motori di ricerca, ma con diversità per quanto riguarda tutto il modello sono le aziende che noi abbiamo caratterizzato come information-based. Questo tipo di azienda offre servizi tipicamente di manipolazione, estrazione o generazione di informazione da più fonti. Il numero di utenti è tipicamente limitato, sono generalmente servizi molto specifici ma che producono un alto ricavo per utente.

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Un altro settore che è stato coperto da questo studio è quello dei giochi. Questo settore è dominato, con un trend sempre crescente, da un modello di business che prende il nome di “free-to-play”. Il free-to-play è

caratterizzato dall’offrire il gioco in maniera gratuita e monetizzare tramite la vendita di contenuti digitali che permettano di facilitare o personalizzare l’esperienza di gioco.

Si possono accumunare invece, in una unica categoria, tutte le aziende “dot-com” che lavorano con asset fisici. Tutte queste aziende affrontano, chi più chi meno, problemi relativi alla logistica e alle spedizioni. Trattando con asset fisici, molto spesso il modello di ricavi prevede ricavi in base all’utilizzo di queste risorse.

Ultimo settore che abbiamo delineato nel nostro studio è quello dei così detti “deal of the day”. Questo settore ha come primo esponente e

riferimento Groupon. Questa categoria ha caratteristiche parzialmente simili ai marketplace perché come esse hanno una dualità tra gli utenti: coloro che comprano le offerte e coloro che offrono l’opportunità. Come per i marketplace, tipicamente ricavano soldi dalle transazioni d’acquisto, ma a differenza di questi, sono caratterizzati da un maggior valore estratto per singolo utente. Differente è anche l’investimento necessario per erogare il proprio servizio; in questa categoria è necessario investire fortemente e localmente nelle zone dove sono presenti i commercianti che vogliono offrire degli accordi attraverso un “dealer-of-the-day”. Oltre a questo la value proposition tipica di un’azienda di questo settore è legata al fornire la migliore offerta possibile per l’acquirente e il miglior supporto possibile e il maggior numero di nuovi clienti per i commercianti.

Con queste dieci categorie possiamo categorizzare praticamente ogni azienda “dot-com” al momento presente, o sicuramente almeno quelle prese da noi in esame. È chiaro che ci sono molte altre possibili

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suddivisioni, più specifiche, o meno che possono essere adottate. Per quanto riguarda questo studio riteniamo che questa sia una divisione sufficiente e coerente con il resto dell’analisi.

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