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La cartografazione su base topografica 1:25000 delle aste fluviali e la successiva assegnazione dell’ordine gerarchico secondo la regola di Strahler (1957) hanno permesso la definizione e la gerarchizzazione del reticolo idrografico che caratterizza l’area di studio (Fig. 3.1.1). In particolare, è stato possibile evidenziare le caratteristiche geometriche del reticolo e le orientazioni principali delle aste fluviali al fine di individuare controlli di natura tettonica, di tipo attivo e/o passivo, sul reticolo idrografico. I risultati relativi alle orientazioni delle aste fluviali sono espressi per mezzo di rose diagram.

Vista la estensione del settore analizzato, si è proceduti nella suddivisione dell’intera area di studio in sottosettori, individuati sulla base delle caratteristiche geografiche-geomorfologiche e di natura geologica.

Il settore compreso tra il fiume Trigno e la superficie sulla quale si erge l’abitato di Petacciato (CB) è caratterizzato da un substrato argilloso, infatti, affiorano solo i termini inferiori della successione sedimentaria (vedi Cap. 4).

Il corso d’acqua principale è rappresentato dal fiume Trigno, il quale nel suo tratto terminale è caratterizzato da un andamento piuttosto rettilineo, con una orientazione circa N 30°. Altri corsi d’acqua, contraddistinti per lo più da un regime torrentizio, sono il torrente Mergolo ed il torrente Tecchio, ad ovest di Petacciato. In particolare il torrente Tecchio presenta un andamento rettilineo con orientazione N 30° come il fiume Trigno più a nord. In questo settore il reticolo idrografico è contraddistinto da un pattern sub-dentritico.

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Le classi azimutali di frequenza prevalenti, relative alle aste di I e II ordine, sono comprese tra N 120° e N 130°; valori minori riguardano le classi azimutali comprese tra N 160° e N 170° e quelle comprese tra N 20° e N 50° (Fig. 3.1.2a).

(Fig. 3.1.1) Il reticolo idrografico che caratterizza il settore tra i fiumi Trigno e Fortore; in rosso il fronte esterno della catena che delimita ad Ovest l’area di studio.

Il settore compreso tra Petacciato ed il torrente Sinarca è caratterizzato da corsi d’acqua minori, ad eccezione del torrente Sinarca. Quest’ultimo, nel tratto più a monte prossimo alla catena, presenta un andamento E-W mentre nel settore centrale l’andamento è circa N-S.

Nel tratto terminale, il torrente Sinarca è caratterizzato, dapprima per un breve tratto, da un andamento circa E-W e successivamente da un andamento con orientazione N 10° in prossimità della foce. Le classi azimutali di frequenza (Fig. 3.1.2b), relative alle aste fluviali di I e II ordine Le aste di ordine maggiore, escluso il torrente Sinarca, sono caratterizzate da andamenti con mostrano valori, per oltre il 75 % dei dati, compresi tra N 130° e N 140° e per oltre i 50 % N 20° e N 40°. Percentuali inferiori caratterizzano, invece, le altre classi.

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orientazione N 120° e E - W. Il reticolo idrografico, in questo settore, è piuttosto organizzato e con un pattern parallelo.

Il settore compreso tra il torrente Sinarca ed il fiume Biferno è contraddistinto dalla presenza del fiume Biferno che è caratterizzato da un andamento meandriforme, con una orientazione circa N 30°, tranne nel tratto terminale in prossimità della foce, dove l’asta fluviale si dispone circa N-S. Il reticolo idrografico è ben organizzato e presenta un pattern parallelo.

Le classi azimutali di frequenza, relative alle orientazioni principali (Fig. 3.1.2c) sono definite da orientazioni comprese tra N 130° e N 140°.

(Fig. 3.1.2) Le classi azimutali di frequenza relative alle aste di I e II ordine. a) settore compreso tra il fiume Trigno e Petacciato (CB); b) settore compreso tra Petacciato (CB) ed il torrente Sinarca; c) settore compreso tra il torrente Sinarca ed il fiume Biferno.

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In percentuali inferiori si rinvengono, orientazioni caratterizzate da valori pari a N 90°- N 100°,

N 120°-N 130° e quelle circa N-S. Quest’ultima classe azimutale contraddistingue le aste di III

ordine, che caratterizzano le incisioni vallive comprese tra Guglionesi (CB) ed il mare.

L’area costiera compresa tra Campomarino (CB) e la foce del torrente Saccione è contraddistinta dalla presenza di corsi d’acqua di modeste dimensioni per lunghezza e portata. A differenza dei settori precedentemente analizzati e descritti non è presente una classe azimutale prevalente per le aste fluviali di I e II ordine (Fig. 3.1.3a), le classi più rappresentative sono comprese tra N 90°-N 100°, N 60°-N 70° e tra N 130° e N 140°. Il reticolo è caratterizzato da un pattern parallelo.

(Fig. 3.1.3) Le classi azimutali di frequenza relative alle aste di I e II ordine. a) settore compreso tra Campomarino (CB) e la foce del torrente Saccione; b) settore compreso tra il fiume Biferno ed i torrente Saccione; c) settore compreso tra il torrente Saccione ed il fiume Fortore.

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Un altro settore, più a sud, è delimitato dal torrente Cigno ed dal torrente Saccione. Il primo mostra, nel tratto analizzato, un andamento circa N-S; il secondo, invece, ha un’orientazione E-W nel tratto iniziale e N-S in quello centrale e finale. Tuttavia, c’è da rimarcare come anche nel settore centrale, il torrente Saccione presenti variazioni nell’orientazione della sua asta fluviale, disponendosi dapprima con un’orientazione N 350° e poi N 40°.

Il reticolo idrografico è caratterizzato da un pattern parallelo. Le classi azimutali (Fig. 3.1.3b) di frequenza principali sono due: una individua un andamento N-S, l’altra E-W.

Il settore meridionale dell’area di studio è delimitato dal torrente Saccione ed il fiume Fortore. Quest’ultimo è contraddistinto da un andamento circa N-S. Il reticolo ha un pattern parallelo e le classi azimutali di frequenza principali, relative all’orientazione delle aste di I e II ordine, sono contraddistinte prevalentemente da orientazioni E-W.

Un'altra classe importante è caratterizzata da orientazioni comprese tra N 120°- N 130° (Fig. 3.1.3c).

In generale, sintetizzando tutti i dati presentati, si possono individuare due aree a comportamento differente: una a nord compresa tra il fiume Trigno ed il fiume Biferno; l’altra a sud compresa tra il fiume Biferno ed il fiume Fortore (Fig. 3.1.4).

(Fig. 3.1.4) Sintesi dei risultati relativi alle classi azimutali di frequenza delle aste di I e II ordine per il settore nord e per il settore sud.

Nell’area a nord, le classi azimutali di frequenza delle aste fluviali di I e II ordine presentano valori compresi tra N 120° e N 140°.

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L’area a sud è contraddistinta da una marcata prevalenza di orientazioni E-W; questa tendenza è dimostrata anche dalle aste di ordine superiore.

L’analisi del reticolo idrografico ha permesso l’individuazione di diversi gomiti fluviali che caratterizzano aste fluviali di ordine differente (Fig. 3.1.5).

(Fig. 3.1.5) L’idrografia dell’area di studio con i gomiti fluviali in colore nero.

Nel settore settentrionale due gomiti fluviali caratterizzano il fiume Trigno ed il fosso Chiatalonga. Il primo da un andamento N-S passa ad un andamento E-W mentre il secondo da un’orientazione dell’asta N 130° passa a N 250°.

Il settore centrale è contraddistinto da due gomiti fluviali che caratterizzano il torrente Sinarca e che ne comportano le differenti orientazioni della asta fluviale principale.

Altri gomiti importanti riguardano le aste fluviali presenti nei dintorni di Guglionesi e di Termoli. Più a sud, nei dintorni di Portocannone si osservano tre gomiti fluviali associati ad altrettanti aste fluviali che comportano una variazione dell’orientazione da valori di circa N 90° a N 30° e N 60°. Il torrente Cigno, nel settore analizzato presenta un gomito; in corrispondenza del

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quale l’orientazione passa da N 10° a N 350°. Il torrente Saccione presenta quattro gomiti nel settore centrale del corso d’acqua nel tratto analizzato. Il primo gomito comporta una orientazione dell’asta fluviale da N 30° a N 350°, il secondo da N 350° a N80, il terzo da N 80° a circa N-S, il secondo da N 40° a N 350°.

Nel settore meridionale il torrente Tona, che presenta un andamento nel settore studiato circa E- W, in prossimità della confluenza con il fiume Fortore assume un’orientazione N 40°.

Nell’area costiera un altro gomito caratterizza un’asta fluviale di I ordine, determinandone una variazione nella sua orientazione, la quale passa da N 40° a circa E-W.

Alcuni dei gomiti fluviali che sono stati evidenziati sembrano allinearsi con altri gomiti fluviali secondo direzioni preferenziali.

I corsi d’acqua maggiori, ovvero il fiume Biferno, a nord, ed il fiume Fortore, a sud, non mostrano gomiti fluviali o comportamenti “anomali”; il loro andamento, infatti, è piuttosto rettilineo e non influenzato da altri fattori, quali fattori strutturali.

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