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APPENDICE DOCUMENTARIA 1

1 Archivio di Stato di Ancona, Documenti Ass. Naz. Venezia Giulia Dalmazia

RJEŠENJE - Decreto di opzione - Documento rilasciato dal Ministro dell’Interno della Repubblica Federale Popolare Jugoslava con cui si decreta che la persona… XY… che al 10 giugno 1940 aveva il domicilio nel territorio annesso alla R.F.P.J. e che il 15 settembre 1947 era cittadino italiano, la cui lingua parlata era l’italiano, si considera che non ha conseguito la cittadinanza della RFPJ poiché il giorno ... ha reso la dichiarazione di opzione per la cittadinanza italiana …

Traduzione italiana del decreto di opzione - Il fatto di soddisfare la condizione “la cui lingua par-lata era l’italiano” era lasciato al libero arbitrio delle autorità jugoslave a seconda della volontà di concedere o di negare l’opzione.

Domanda per l’assistenza I.R.O. (International Refugee Organization) - Nella nota a calce si legge che “HA OPTATO PER LA CITTADINANANZA ITALIANA a La Spezia il 19.7.48 ma la sua domanda NON È STATA ANCORA REGOLARMENTE APPROVATA DALLE AUTORITÀ DELLA R.F.P.J.” Quindi un cittadino italiano, venuto via da Pola con la nave Toscana il 16 febbraio 1947, mesi prima dell’entrata in vigore del trattato di Parigi, avrebbe comunque dovuto chiedere l’approvazione della RFPJ

Certificato di Profugo - Certificato rilasciato dal CLN di Pola (in Italia dalle Prefetture) sul quale vengono annotati gli spostamenti da un Centro Raccolta Profughi ad altri Centri ed i sussidi ricevuti.

Certificato di Profugo - Retro con indicati gli spostamenti ed i sussidi ricevuti.

Associazione Partigiani Italiani sez. Pola - Tessera rilasciata al Partigiano Combattente Felice Ghiraldo

Associazione Partigiani Italiani - Lettera dell’Associazione Partigiani Italiani – Comitato Provin-ciale di Pola che chiede all’A.N.P.I di La Spezia di assistere i partigiani italiani di Pola costretti ad abbandonare la terra natia.

Documento di identità Questura di Zara 16 nov. 1943 - Il documento è biligue, tedesco e italiano, Questore e Deutsche Kommando.

Documento di identità a dell’autorità jugoslava 7 dic. 1944 - Il documento è solo in lingua croata e Carloni Nazarena diventa Karloni Lazarena Karlovo (figlia di Carlo).

Documento di identità dell’autorità jugoslava 6 dic. 1944 - Anche il padre di Nazarena diventa Karloni Karlo.

Un caso di opzione negata - Nota: Il suono della C dolce finale caratteristico dei tanti cogno-mi dalmati veniva reso con CH per le facogno-miglie italiane e con Ć per le facogno-miglie slave. A Ma-tulich Antonio, diventato d’ufficio Matulić Ante, viene negata l’opzione in quanto dichia-rato non di lingua italiana. “Govorni jezik nije talijanski” Il servizio militare con il Regio Esercito Italiano non conta. Otterrà il permesso di andare in Italia solo dopo anni di ricorsi.

Contributi

MIRCO CARLONI

Nato a Fano nel 1981. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. Attualmente è docente esterno presso la cattedra di Strategie Finanziarie per l’Impresa dell’Università di Pisa. Impegnato fin da giovane in politica, è stato Consigliere, Assessore e Vice Sindaco del Comune di Fano. Dal 2010 è Consigliere Regionale delle Marche dove rico-pre il ruolo di Segretario dell’Ufficio di Presidenza. Ultima sua pubblicazione: “Banca Marche:

Indagini sulla crisi e gli effetti sull’economia della Regione”.

CARLA MARCELLINI

È docente di lettere e vicepresidente dell’Istituto Storia Marche. È consigliere del Cda e Co-ordinatrice nazionale della didattica dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rete degli isti-tuti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. È membro del Comitato tecnico Parri-Miur e della redazione della rivista di didattica della storia Novecento.org. Si occupa di didattica della storia e di formazione, di temi legati alla memoria e alla storia contemporanea e di storia delle donne.

LUCIANO MONZALI

Insegna Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di scienze politiche dell’U-niversità degli Studi di Bari Aldo Moro. È autore di numerosi lavori sulla storia della politica estera dell’Italia unitaria nell’Ottocento e nel Novecento. Fra le ultime sue pubblicazioni: Il so-gno dell’egemonia: L’Italia, la questione jugoslava e l’Europa centrale (1918-1941), Firenze 2010;

Mario Toscano e la politica estera italiana nell’era atomica, Firenze 2011; Un re afghano in esilio a Roma: Amanullah e l’Afghanistan nella politica estera italiana (1919-1943), Firenze 2012; con Andrea Ungari I monarchici e la politica estera italiana nel secondo dopoguerra, Soveria Man-nelli, 2012; Gli italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave nel Novecento, Marsilio 2015.

MATTEO PICCINI

È nato a Lussinpiccolo il 23 settembre 1947. Profugo dalla Venezia Giulia e Dalmazia, arriva ad Ancona il 31 marzo 1955 assieme alla madre per raggiungere il padre fuggito dalla Jugosla-via tre anni prima. Ha sempre risieduto nella città dorica. Dopo la lurea in Lingue Straniere ha lavorato presso un istituto di credito.

VITTORIA MARIA QUAGLIANO

Nata a Fianona (Istria) il 17.2.1924, seconda di quattro figli, con la sorella maggiore Caterina del 1923, la sorella minore Maria Rosaria del 1925 ed il fratello Amedeo Romano del 29.

Rimaste orfane di madre nel 1936, il 19 gennaio del 1944 perdono il padre, portato via dai partigiani di Tito e non più ritrovato. Verso la fine della guerra, il 6 aprile del 1945, Vittoria Maria e Maria Rosaria vengono prelevate da casa ed arruolate in una brigata partigiana che devono seguire per circa 6 mesi, fino a settembre 1945. Nel 1947 si sposa con un vecchio compagno di scuola di famiglia originaria da Rimini e lascia l’Istria per Ancona dove rimarrà con la sorella fino alla morte il 21 dicembre 2014, seguita dopo pochi mesi da Maria Rosaria l’11 aprile del 2015.

FRANCO RISMONDO

Nato a Zara nel dicembre 1940, vive in famiglia le vicende dell’esodo da Zara durante i bom-bardamenti, e gli anni tra Lussino e Trieste prima dell’arrivo ad Ancona nel 1948.

Partecipa dalla nascita del giornale ZARA nel 1953 alla vita dell’ANDAZ e poi del Libero Comune di Zara in Esilio del cui atto di costituzione nel 1963 è uno dei firmatari.

Dopo anni trascorsi all’estero per lavoro riprende la partecipazione attiva alla Associazione Dalmati Italiani nel Mondo - Libero Comune di Zara in Esilio, di cui segue l’Anagrafe. Con la istituzione del Giorno del Ricordo è tra i “giovani” che nel 2005 ridanno vita al Comitato provinciale della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Stampato nel mese di Febbraio 2018 presso il Centro Stampa Digitale del Consiglio Regionale delle Marche

editing Mario Carassai

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