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Approccio semplificato per i crediti commercial

Capitolo 3 – Impairment delle attività finanziarie.

3.4. ED/2013/3 Financial Instruments: Expected Credit Losses

3.4.3. Approccio semplificato per i crediti commercial

Lo IASB ha preso in considerazione le critiche concernenti i crediti commerciali che sono state sollevate nell’ambito delle lettere di commento relative all’Exposure Draft del 2009. In questa Exposure Draft lo Standard Setter internazionale ha previsto un approccio semplificato per i crediti commerciali e per i crediti di leasing.

Il Board ha affermato che riconoscere le perdite attese nei 12 mesi successivi alla data di riferimento non è un metodo giustificabile per i crediti commerciali. Questi, infatti, nella maggior parte dei casi, presentano un periodo di vita inferiore o poco superiore all’anno. Per questo tipo di attività anche il processo di verifica di un eventuale aumento significativo del rischio di credito sarebbe troppo dispendioso. Per questa categoria di attività l’utilizzo del modello di valutazione fin qui illustrato porterebbe al sostenimento di costi che potrebbero superare i benefici.

Occorre anche sottolineare che per le istituzioni non finanziarie i crediti commerciali sono la principale attività. Tuttavia spesso tali entità non dispongono di sistemi interni di gestione del rischio di credito sufficientemente dettagliati per consentire l’applicazione corretta di queste disposizioni.

Quindi lo IASB ha deciso di semplificare l’approccio per tali attività, eliminando la possibilità di rilevare solo le perdite attese nei 12 mesi successivi alla data di riferimento. Vengono riconosciute direttamente le perdite attese lungo la vita residua dello strumento finanziario, senza effettuare il processo di verifica della sussistenza di un significativo deterioramento della qualità di credito rispetto al momento della rilevazione iniziale.175

Di seguito viene riportato uno schema che riassume quanto fin qui detto.

3.4.4. Cenni critici

Questo metodo di valutazione delle attività soggette ad impairment permette di rilevare le perdite di credito attese in maniera più tempestiva rispetto al metodo incurred loss. Inoltre la scelta del rischio di credito come indicatore per modificare l’ammontare di perdite rilevato, da un importo pari a quelle attese nei 12 mesi successivi alla data di riferimento a uno pari a quelle attese lungo la vita residua dell’attività finanziaria, può essere considerato un buon indice.

Il rischio di credito aumenta prima che uno o più eventi di default si verifichino. Questo permette l’iscrizione di un accantonamento per perdite in maniera più tempestiva, consentendo così maggiori possibilità di copertura rispetto a quanto attualmente previsto dallo IAS 39. Questo è possibile anche grazie all’utilizzo d’informazioni più

forward-looking, non consentito dal metodo incurred loss.176

Lo IASB inoltre ritiene che l’eventuale applicazione di questa Exposure Draft non dovrebbe comportare il sostenimento di costi eccessivi per le entità, che sarebbero stati necessari in caso di adozione della Draft del 2009 e del relativo documento supplementare. Secondo il Board, infatti, la disciplina contenuta nel documento esaminato in questo paragrafo consente alle entità di utilizzare gli attuali sistemi di risk

management interni per effettuare la valutazione delle attività finanziarie e verificare la

qualità del credito.

Inoltre, numerose lettere di commento sono a favore della distinzione proposta tra attività che hanno subito un significativo deterioramento della qualità del credito da quelle che non l’hanno subita. Questa distinzione permette agli utenti dei bilanci di avere a disposizione delle informazioni più utili al fine di effettuare le loro valutazioni ed intraprendere le decisioni.177

176 IASB, Exposure Draft on “Financial Instruments: Expected Credit Losses”, Basis for Conclusions,

par. BC212

Attraverso l’analisi dei progetti precedenti lo IASB ha avuto modo di notare che, come affermato nelle varie lettere di commento, le perdite di credito attese al momento della rilevazione iniziale sono già incorporate nel valore dell’attività finanziaria poiché le entità dovrebbero averne tenuto conto al momento dell’acquisizione o dell’origine. Lo

Standard Setter internazionale è quindi concorde con coloro che sostengono che non

viene fornita una rappresentazione veritiera e trasparente delle attività finanziarie se, al momento della rilevazione iniziale, vengono riconosciute tutte le perdite attese durante la vita dello strumento.178 Questo tipo di valutazione comporterebbe un riconoscimento troppo anticipato delle perdite, perché queste solitamente non si manifestano nei primi anni di vita dello strumento finanziario e nemmeno al momento della rilevazione iniziale. Questa rilevazione comprometterebbe la valutazione al fair value necessaria quando l’attività viene iscritta in bilancio.179

Sorgono dei dubbi in merito ad alcuni punti principali di questa proposta, anche se il metodo contenuto in questa Draft permette il riconoscimento tempestivo delle perdite e il loro aggiornamento continuo in relazione alle aspettative dell’entità.

Innanzitutto ci sono degli importanti dubbi in merito alla contabilizzazione delle perdite attese nei 12 mesi successivi alla data di riferimento, qualora non ci sia stato un significativo incremento del rischio di credito rispetto a quello riscontrato al momento della rilevazione iniziale. In particolar modo il Signor Cooper, membro dello IASB, ritiene che questo accantonamento risulti in una doppia contabilizzazione delle perdite attese perché gli effetti del rischio di credito al momento della rilevazione iniziale sono già riflessi all’interno del valore contabile dell’attività finanziaria. Quindi dovrebbero essere contabilizzate solo le variazioni delle perdite attese dovute ad una modifica del rischio di credito.180

Molti intervistati sono d’accordo con il Signor Cooper e sostengono che nessuna perdita di credito attesa dovrebbe essere rilevata in bilancio per le attività che non hanno subito

178 IASB, Comment letter Summary on Financial Instruments: Impairment, 2013

179 KPMG, Comment letter on ED/2013/3 Financial Instruments: Expected Credit Losses, 2013

180 IASB, Exposure Draft on “Financial Instruments: Expected Credit Losses”, Alternative Views on

un deterioramento significativo della qualità del credito rispetto alla rilevazione iniziale. Coerentemente questi soggetti sono anche contrari alla rilevazione di un accantonamento per perdite al momento della rilevazione iniziale perché tali importi sono già parte del valore dell’attività finanziaria iscritto in bilancio.181

La società KPMG afferma che il modello proposto non riflette il legame tra il prezzo e la qualità del credito al momento della rilevazione iniziale a differenza del modello del 2009 che rifletteva meglio tale collegamento e forniva informazioni sul rendimento effettivo. Tuttavia ritiene che le proposte contenute in questa Exposure Draft possano rappresentare una corretta approssimazione di tale approccio criticato a causa dell’eccessiva complessità.182

La maggioranza delle lettere di commento sono concordi nell’affermare che, l’aumento significativo del rischio di credito è il momento in cui rilevare le perdite attese lungo la vita residua dell’attività finanziaria. Sorgono tuttavia delle problematiche in quanto, la mancanza di una soglia prestabilita, che indichi se è avvenuto o meno l’aumento significativo del rischio di credito, rende questa valutazione caratterizzata da un’eccessiva soggettività da parte dei redattori dei bilanci, tale da comportare un ritardo nel riconoscimento delle perdite attese lungo la vita residua dell’attività finanziaria. Inoltre alcune lettere di commento tra cui quella di Deloitte affermano che molte entità, al fine di verificare il rischio di credito effettuano delle valutazioni solo in determinati periodi temporali e non tengono quasi mai traccia del rischio di credito riscontrato nel momento della rilevazione iniziale. Le entità che operano in questo modo dovranno modificare i loro sistemi interni di gestione del rischio e renderli compatibili con la valutazione della sussistenza, o meno, di un incremento significativo del rischio di credito.183

Nonostante queste problematiche, siano già state notate dallo IASB nel corso della stesura di questa proposta, si riscontra che l’incremento significativo non può essere

181 IASB, Comment letter Summary on Financial Instruments: Impairment, 2013

182 KPMG, Comment letter on ED/2013/3 Financial Instruments: Expected Credit Losses, 2013 183 Deloitte, Exposure Draft ED/2013/3 Financial Instruments: Expected Credit Losses, 2013

prestabilito ma deve essere valutato in relazione ad ogni contesto in cui si trova l’attività finanziaria, cioè in relazione al momento storico, alle condizione economiche, all’entità che lo possiede, alla capacità di previsione degli eventi e delle condizioni economiche future, ecc.

Nonostante la necessità di rilevare l’aumento significativo del rischio di credito comporti un incremento della complessità e della soggettività della disciplina, la maggior parte delle lettere di commento sono concordi con lo IASB in merito all’inammissibilità di un metodo che riconosca le perdite attese durante vita dello strumento, sin dal momento della rilevazione iniziale.184 Quest’ultima, infatti, porterebbe alla rilevazione d’informazioni poco veritiere in bilancio, a causa anche dell’eccessiva volatilità dei risultati rilevati a conto economico in seguito alle frequenti variazioni del valore delle perdite attese nel corso del tempo.

Ulteriori critiche sono state sollevate in merito al tasso di sconto da utilizzare per il calcolo delle perdite di credito attese. Nelle lettere di commento del documento supplementare le opinioni al riguardo erano divergenti in quanto, alcune erano favorevoli alla flessibilità di scelta del tasso da utilizzare, altre prediligevano il tasso d’interesse effettivo perché prende in considerazione il rischio di credito associato allo strumento. Con questa Exposure Draft le opinioni non sono più discordanti e si riscontra una predilezione per l’utilizzo del tasso d‘interesse effettivo e del tasso privo di rischio solo quando quest’ultimo non sia correttamente determinabile.185 Tale scelta porterebbe anche ad un aumento di comparabilità dei bilanci.

Sono sorte inoltre delle critiche in merito alla valutazione differente stabilita per le attività che, alla data di rilevazione iniziale, presentano già obiettive evidenze d’impairment. Sarebbe auspicabile che il Board fornisse una valutazione allineata a quella prevista per le altre attività finanziarie, stabilendo per lo meno la necessità di iscrivere un fondo svalutazione per l’accantonamento delle perdite di credito attese. Così facendo aumenterebbe la trasparenza dei bilanci e sarebbe ridotta la complessità d’interpretazione.

184 IASB, Comment letter Summary on Financial Instruments: Impairment, 2013