CAPITOLO 3: IL CASO ARTIGIANFER S.r.l
3.4. LA RICLASSIFICAZIONE DEGLI SCHEMI DI BILANCIO
3.4.4. APPROFONDIMENTO DELL‟ANALISI DELLA LIQUIDITA‟ ATTRAVERSO
Un‟esauriente analisi della liquidità non può certo concludersi con il semplice calcolo e interpretazione dei quozienti di disponibilità e di liquidità. Quanto appena detto deriva dalla considerazione dei limiti intrinseci a tali quozienti, i quali non danno la certezza, anche in presenza di valori positivi, del fatto che l'azienda oggetto di analisi riuscirà ad essere solvibile durante il corso del periodo amministrativo successivo. Rivediamo velocemente i tipici limiti di questi indici e cerchiamone il superamento attraverso ulteriori strumenti, in modo tale da avere un quadro il più esauriente possibile, circa la capacità di Artigianfer di adempiere agli impegni finanziari di breve periodo:
1) non tengono conto della distribuzione temporale delle entrate e delle uscite previste: in mancanza di un piano di tesoreria, questa distribuzione può essere indagata
attraverso il calcolo e lo studio degli indici di durata del capitale circolante i quali esprimono la velocità di trasformazione in forma liquida e la velocità di estinzione delle principali categorie di valori legate ai cicli gestionali correnti. Una volta calcolati questi indici è possibile poi evidenziare la Durata media del ciclo del circolante. Di seguito riportiamo la tabella contenente i suddetti indici, con riferimento al triennio 2010-2012.
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Tabella 11 Indici di durata del capitale circolante
Dall‟osservazione della tabella si può evidenziare che:
- la durata media del magazzino nel corso dei tre anni diminuisce progressivamente e ciò a causa soprattutto della diminuzione delle rimanenze di cui abbiamo ampiamente parlato
- la durata media dei debiti vs fornitori cresce nel triennio di circa 15 giorni. Ciò avviene grazie alla progressiva riduzione dell‟incidenza dei costi per materie prime e servizi (del quale parleremo nel momento in cui procederemo nell‟indagine del conto economico)
- la durata media dei crediti vs clienti (che per noi rappresenta l'indice di maggior interesse), mostra un andamento a “V”. In un primo momento infatti abbiamo una rilevante contrazione dell'indice in questione che è però dovuta esclusivamente al record di fatturato realizzato dall'azienda nel 2011. A dimostrazione di quanto appena detto si rileva come nel 2012, a seguito di un ritorno del fatturato ad un livello di poco superiore a quello del 2010, si assiste ad un nuovo incremento dell'indice di durata che si attesta ad un livello pari a 238. Tale valore non fa altro che confermare le conclusioni a cui siamo già pervenuti, ossia che l'azienda dimostra una preoccupante incapacità di incassare i propri crediti che porta ad un sostanziale immobilizzo di una parte di essi.
- L'effetto complessivo dei tre indici è rappresentato dalla Durata media del ciclo del circolante che nell'arco complessivo del triennio si contrae sensibilmente per merito esclusivo della riduzione dei giorni di giacenza media del magazzino. Nonostante questa decremento esso continua ad assumere un valore di 202, a dimostrazione di una
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situazione che presenta risvolti negativi sia per l'equilibrio finanziario di breve periodo, sia per la redditività complessiva dell'azienda. Tale valore infatti mostra la presenza di una gestione caratteristica corrente generatrice di un considerevole fabbisogno finanziario il quale può essere fronteggiato nell'immediato, solo ricorrendo a tutti quelli strumenti di copertura che possono essere riassunti nell‟indebitamento bancario di breve periodo. Sta di fatto che in Artigianfer si assiste nel corso complessivo dei tre anni ad un incremento dei debiti verso banche a breve termine, il quale presenta un duplice effetto: -rende sempre più precaria la solvibilità aziendale, nonché l'autonomia nelle scelte di investimento di breve periodo -impatta negativamente sulla redditività e ciò a causa del considerevole costo degli strumenti finanziari in questione. Tutto ciò viene poi aggravato dall'attuale contesto finanziario, caratterizzato da un credit crunch, che soffoca sempre di più le piccole e medie imprese italiane e ne mina fortemente la sopravvivenza.
2) non considerano le entrate e le uscite relative alla gestione ulteriore: come già
accennato, il sistema di pianificazione e controllo di Artigianfer non prevede la redazione né di un piano di vendita né di un piano di tesoreria (o almeno quest'ultimo viene redatto esclusivamente per le passività correnti di tipo finanziario). Quanto appena detto non permette di indagare le entrate e le uscite relative alla gestione ulteriore, e con riferimento a quest'ultima possiamo solo evidenziare un progressivo calo del fatturato.
3) non tengono conto dell’effettiva possibilità da parte dell’azienda di fare fronte a eventuali situazioni di illiquidità attraverso il ricorso a riserve di liquidità potenziale rappresentate dai fidi bancari: consultando il report concernente le
percentuali di utilizzo degli affidamenti bancari, si evidenzia una progressiva saturazione, nel corso dei tre anni, degli spazi disponibili sui vari fidi, e questo a causa non solo del maggior utilizzo da parte dell'azienda di questi strumenti , ma anche a causa della progressiva tendenza da parte degli istituti di credito a ridurre l'importo complessivo dei fidi stessi. Vediamo nel dettaglio le percentuali di utilizzo in questione:
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Tabella 12 Le % di utilizzo degli affidamenti di Artigianfer
Dai grafici si evidenzia che:
- il forte incremento della percentuale di utilizzo si ha tra il 2010 e il 2011, e ciò per effetto della necessità di reperire le risorse finanziarie per far fronte al pagamento dei debiti verso fornitori
- tra il 2011 e il 2012, assistiamo ad una considerevole riduzione dell'importo complessivo degli affidamenti da parte del sistema bancario, a cui l'azienda risponde attraverso una grossa operazione di rientro che le permette addirittura di ridurre lievemente la percentuale di utilizzo. Tale operazione comporta gioco forza, un nuovo incremento dei debiti verso fornitori.
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- nonostante tutto questo l'azienda gode ancora di una liquidità potenziale, la cui sufficienza per far fronte ad eventuali situazioni di illiquidità è però strettamente legata alla consistenza della parte dei crediti verso clienti che risulta essere immobilizzata.