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AREE DI RISCHIO

Nel documento CAMERA DI COMMERCIO DI BARI (pagine 33-39)

3.1 La metodologia utilizzata per l'individuazione delle aree di rischio

La Camera di Commercio di Bari dispone già della mappatura completa dei propri processi, istituzionali e di supporto, sviluppata in occasione della predisposizione del Piano della performance in attuazione del D.Lgs. 150/2009, e riportata in allegato.

Nella mappatura sono evidenziate le attività attraverso le quali si espletano le funzioni di ogni singola Camera. Tale mappatura costituisce la base per l’analisi del rischio di corruzione.

A partire da essa è, infatti, possibile identificare le attività da monitorare attraverso azioni di risk management ed individuare le attribuzioni specifiche di ciascun ufficio in materia.

Ferma restando la possibilità per ciascuna Camera di apportare autonomamente i necessari adeguamenti alla mappatura proposta per adattarla maggiormente alle proprie caratteristiche e al proprio livello di complessità, l’attività di analisi e gestione del rischio -qui proposta - viene effettuata a livello di sotto-processo.

Dal punto di vista del modello organizzativo, va detto che l’attuazione di un’attività di controllo interno orientata al risk management implica una serie di condizioni piuttosto complesse che, con ogni probabilità, una singola Camera di commercio fatica non poco ad affrontare da sola.

3.2 Le aree di rischio obbligatorie per tutte le Amministrazioni

Si è già detto come nella fase preliminare dell’attività sull’anticorruzione, avviata a livello coordinato tra Unioncamere e Camere di Commercio, si sia provveduto ad esaminare con riferimento al rischio di corruzione tutti i processi individuati nella mappatura generale, traendone come risultato l’evidenza di quali fossero i processi a più elevato rischio e quelli da escludere in prima battuta in quanto non ritenuti significativamente passibili di fatti corruttivi (attività di ponderazione).

A seguito dell’emanazione del P.N.A. si è reso essenziale incrociare gli esiti di tale analisi con le aree individuate e classificate dal P.N.A. come obbligatorie – o meglio “generali”

secondo la ridenominazione proposta dall’ANAC nell’aggiornamento allo stesso Piano, sia per ricondurre i fenomeni agli stessi macro-aggregati, sia per cogliere le necessarie convergenze in termini di priorità delle azioni da porre in essere.

In parallelo vale la pena rilevare quanto delineato in termini di priorità dalla Legge 190 circa i livelli essenziali di prestazioni da assicurare, mediante la trasparenza amministrativa di determinati procedimenti, e le aree obbligatorie di rischio individuate dal P.N.A.

Art. 1 comma 16 legge 190/2012 Aree di rischio comuni e obbligatorie (Allegato n. 2 del P.N.A.) d) concorsi e prove selettive per l'assunzione

del personale e progressioni di carriera

A) Area: acquisizione e progressione del personale b) scelta del contraente per l'affidamento di

lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture

B) Area: contratti pubblici( procedure di approvvigionamento)

a) autorizzazione o concessione C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera

contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;

giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

Pur non essendovi piena corrispondenza tra le fattispecie, dall’insieme dei due elenchi è stato possibile trarre le indicazioni utili per l’individuazione delle aree di rischio per le Camere di commercio.

In osservanza all’invito del legislatore nel 2014 era stata altresì individuata un’ulteriore area di rischio non presente nel P.N.A., quella dei controlli (contrassegnata con la lettera E), fortemente caratterizzante dell’attività delle Camere, cui si è aggiunta per il 2015 l’area F dedicata ai sistemi alternativi di risoluzione delle controversie.

Vale comunque la precisazione, già anticipata, per cui si tratta di elencazioni in progress, aggiornabili secondo criteri e modalità più oltre specificati.

3.3 le aree di rischio specifiche per la Camera di Commercio

Le aree di rischio prioritarie nelle Camere di commercio

Processi Sotto-processi B) Area: affidamento di lavori, servizi e forniture

[B.2.1 Fornitura di beni e servizi]

B.07 Conferimento di incarichi a persone fisiche esterne

B.08 Gestione Albo fornitori C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera

giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;

C.1. Processi anagrafico-certificativi

C.1.1 – Tenuta Registro Imprese (RI), Repertorio Economico Amministrativo (REA), Albo Artigiani (AA)

C.1.1.8 Esame di idoneità abilitanti per l’iscrizione in alcuni ruoli

Processi Sotto-processi

C.2. Regolazione e tutela del mercato

C.2.1 Protesti C.2.1.1 Gestione istanze di cancellazione

C.2.1.2 Pubblicazioni elenchi protesti

C.2.2 Brevetti e marchi C.2.2.1 Gestione domande brevetti e marchi C.2.2.2 Rilascio attestati

C.2.5 Attività in materia di metrologia legale C.2.5.1 Attività in materia di metrologia legale D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera

giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

D.1.3 Promozione territorio e imprese D.01 Erogazione di incentivi, sovvenzioni e contributi finanziari a privati

D.02 Concessione di contributi per effetto di specifici protocolli d'intesa o convenzioni sottoscritti con enti pubblici o con organismi, enti e società a prevalente capitale pubblico

E) Area: Sorveglianza e controlli

C.2.5 Attività in materia di metrologia legale C.2.5.2 Attività di sorveglianza e vigilanza in materia di metrologia legale

C.2.7 Regolamentazione del mercato C.2.7.1 Sicurezza e conformità prodotti

C.2.7.2 Gestione controlli prodotti delle filiere del made in Italy e organismi di controllo

C.2.7.3 Regolamentazione del mercato C.2.7.4 Verifica clausole inique e vessatorie C.2.7.5 Manifestazioni a premio

C.2.8 Sanzioni amministrative ex L. 689/81 C.2.8.1 Sanzioni amministrative ex L. 689/81

C.2.8.2 Gestione ruoli sanzioni amministrative F) Area: Risoluzione delle controversie

C.2.6 Forme alternative di giustizia C.2.6.1 Gestione mediazione e conciliazioni C.2.6.2 Gestione arbitrati

L’analisi e la ponderazione del rischio, compiuta in fase di prima applicazione con riguardo alle sole dimensioni di impatto e probabilità definite nel P.N.A., ha evidenziato alcune difficoltà applicative per i processi più caratteristici delle Camere di commercio, ponendo come necessario punto di miglioramento l’elaborazione di indici maggiormente aderenti ai processi che esse svolgono.

In particolare, pur mantenendo fede all’approccio del P.N.A. - che ha codificato e standardizzato con un range di punteggi gli indici di valutazione della probabilità e dell’impatto riportati nella tabella seguente – si rende necessario adottare alcuni accorgimenti nei descrittori (distinguendo ad esempio se il processo abbia impatto non solo all’interno o all’esterno della P.A. che lo svolge, ma ad esempio inserendo la dimensione del sistema camerale quale passaggio ulteriore).

La compilazione contenuta nel presente documento, frutto dell’aggiornamento compiuto all’esito dell’approfondimento metodologico di cui si è detto, mantiene la duplice descrizione dei rischi mediante il richiamo alle categorie di rischio, valide per tutti i processi, e poi mediante un catalogo che contiene l’elencazione di rischi specifici per ciascuna area analizzata; per la ponderazione occorre necessariamente procedere con valutazioni da compiere a livello locale, stante anche la componente storico-statistica di alcune grandezze.

Indici di valutazione della probabilità del PNA Indici di valutazione dell’impatto del PNA

Discrezionalità Impatto organizzativo

Rilevanza esterna Impatto economico

Complessità del processo Impatto reputazionale

Valore economico Impatto organizzativo, economico e sull’immagine

Frazionabilità del processo Controlli

Indici di valutazione della probabilità ulteriori Pubblicità

Controllo civico

Deterrenza sanzionatoria Collegialità delle azioni

Livello di informatizzazione del procedimento

3.4 Le misure di prevenzione del rischio obbligatorie e ulteriori

Allegato n. 3

Sul trattamento del rischio, ossia il processo per modificare il rischio stesso individuando e attuando le misure per neutralizzarlo o ridurne il verificarsi, il P.N.A. è intervenuto a sancire una serie di misure obbligatorie (riassunte nelle tavole allegate al P.N.A., rispetto alle quali le amministrazioni possono solo aggiungerne delle ulteriori che, una volta inserite nel P.T.P.C., diventano a loro volta cogenti.

Le principali misure di contrasto alla corruzione risultano comunque essere:

 la trasparenza e l’accesso civico;

 i codici di comportamento;

 la rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione;

 l’astensione in caso di conflitto di interesse;

 la disciplina circa lo svolgimento di incarichi di ufficio e lo svolgimento di attività e incarichi extra-istituzionali;

 la disciplina per i casi di conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti (c.d. pantouflage);

 le incompatibilità specifiche per le posizioni dirigenziali;

 la disciplina per lo svolgimento di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (c.d. pantouflage);

 la disciplina per la formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la P.A.;

 la tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito (c.d. whistleblower);

 la formazione;

 i patti di integrità;

 le azioni di sensibilizzazione e il rapporto con la società civile.

3.5 Le schede di rischio: analisi dei processi e sottoprocessi con indicazione dei rischi, obiettivi, misure, responsabilità, tempi

Allegato n. 4

Nel documento CAMERA DI COMMERCIO DI BARI (pagine 33-39)

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