• Non ci sono risultati.

ASPETTI IDROLOGICI

Nel documento RAPPORTO AMBIENTALE 2 (pagine 41-46)

5. CARATTERISTICHE DELLE AREE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATE

5.2. ASPETTI IDROLOGICI

Il bacino idrografico del fiume Ticino ha una superficie complessiva di circa 6.033 km², di cui la parte prevalente si trova in territorio svizzero e la restante in territorio italiano.

Il fiume Ticino nasce in Svizzera, in prossimità del passo del San Gottardo, si immette nel Lago Maggiore in località Locarno, riprende il suo corso dallo sbarramento della Miorina fino alla confluenza con il Fiume Po, al Ponte della Becca (Pavia).

Nel primo tratto, tra Sesto Calende e Oleggio, l’alveo è molto inciso all’interno di cordoni morenici e di terrazzi fluviali, incanalato in un unico filone di corrente con velocità discreta e sezione media di larghezza pari a 50-80 m, con sponde ripide e vegetate; nel secondo tratto, fino alla confluenza nel Fiume Po, l’alveo è molto ampio (larghezza massima sui 400 m), a filone divagante in diversi rami, sponde basse, vegetazione molto consistente sia di sponda che in alveo, con notevole presenza di isole, sabbioni, terre nude, nei periodi di magra.

Il fiume Ticino soprattutto nelle aree a minor pendenza, cambia corso a causa di piene ed erosioni, presentando una morfologia varia, articolata in meandri e con canali intrecciati (“braided”), isole e barre di deposito.

Il regime idrologico del Ticino sublacuale è condizionato in prevalenza dai seguenti fattori:

▪ la regolazione del deflusso dal lago Maggiore allo sbarramento della Miorina;

▪ lo scambio di portate con la fitta e complessa rete dei canali artificiali derivatori e tributari;

▪ l’alimentazione da parte del bacino imbrifero superficiale sotteso.

Il rapporto tra la componente antropica e le acque è cambiato negli ultimi decenni, in relazione alle numerose criticità emerse (rischio idrogeologico, sfruttamento della risorsa idrica, inquinamento, fruizione), per cui il concetto di sfruttamento sostenibile della risorsa acqua è ormai alla base delle attività degli enti preposti alla gestione delle acque.

Gli Enti competenti in materia di acque nel Parco del Ticino sono:

- l'Autorità di Bacino del Fiume Po, istituita con L. 183/1989, è l'ente statale competente per l'intero bacino idrografico; ha adottato nel 2001 il Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico (P.A.I.);

- l'Agenzia Interregionale per il Po (AIPO), istituita in base ad un accordo del 2001 tra i Presidenti delle Regioni interessate, ente interregionale che coordina e gestisce le seguenti funzioni:

▪ programmazione operativa degli interventi

▪ progettazione e attuazione degli interventi

▪ polizia idraulica

▪ gestione del servizio di piena

▪ istruttoria per il rilascio dei provvedimenti di concessione delle pertinenze idrauliche demaniali

▪ monitoraggio idrografico al fine di garantire l’unitarietà a scala di bacino idrografico.

- il Consorzio del Ticino, che si occupa della regolazione della diga della Miorina;

- l'Associazione di irrigazione Est Sesia, che è un consorzio interregionale di irrigazione e bonifica;

- l'ARPA, Agenzia Regionale per la protezione dell'Ambiente, con compiti in generale di studi, ricerche, analisi, pareri e proposte per la tutela e protezione delle acque.

Riguardo alle acque superficiali, la gestione della regolazione delle acque del Lago Maggiore, è l'elemento in grado di determinare effetti notevoli e contrastanti sui vari fruitori delle acque; livelli lacuali troppo bassi o alti e viceversa deflussi troppo elevati o insufficienti, influiscono sulle attività lacustri e su esondazioni, agricoltura, produzione di energia idroelettrica, caratteristiche dell'ecosistema e fruibilità turistica del fiume Ticino.

Il fiume costituisce il drenaggio naturale delle acque della pianura circostante. Fenomeni di risorgenza ci sono lungo il corso del fiume (quando la quota del fiume è inferiore a quella della falda) e nei Comuni di Cameri, Galliate e Trecate, in corrispondenza della fascia dei fontanili, opere che fanno affiorare, raccolgono e convogliano le acque sotterranee (a temperatura costante di circa 12°C) per l'utilizzazione irrigua e che hanno una grande importanza, per il loro contributo, nell'ambito del comprensorio Est Sesia.

Oltre al reticolo idrografico naturale sono importanti tutte le opere artificiali di derivazione e canalizzazione delle acque, tra cui le principali sono il Canale Cavour e il Canale Regina Elena.

Complessivamente la rete consorziale dell'Associazione Irrigazione Est Sesia, formata dalla rete di distribuzione e da quella di raccolta e recapito di acque di colo e di sgrondo delle acque meteoriche, ha uno sviluppo di circa novemila chilometri.

Lo stato di qualità dei corpi idrici fluviali viene valutato, nella Regione Piemonte, da ARPA, attraverso il monitoraggio di diversi parametri, per la verifica degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa vigente. Lo Stato complessivo di un corpo idrico si ottiene tenendo conto del risultato peggiore tra lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico. Lo Stato ecologico è definito dall'insieme di numerosi indici:

STAR_ICMi (Macrobenthos), ICMi (Diatomee), IBMR (Macrofite), NISECI (Fauna ittica), LIMeco (parametri di base a supporto delle componenti biologiche), ecc.. Lo Stato chimico è definito, a livello comunitario, in base a una lista di 33+8 sostanze pericolose o pericolose prioritarie, per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientali (SQA) europei (la verifica degli SQA è effettuata sul superamento del valore medio annuo delle concentrazioni di tali sostanze).

Di seguito si riporta un estratto della tabella 1.1 dell’elaborato 5 del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (2015), riportante l’”Elenco dei corpi idrici fluviali del distretto idrografico del fiume Po e indicazione degli obiettivi definiti ai sensi della DQA”

Lo stato chimico per il fiume Ticino è definito buono per tutti e quattro i tratti in cui è diviso il fiume, mentre lo stato ecologico è definito buono, a parte per un tratto (N0080984ir) in cui è definito sufficiente.

Sul sito di ARPA PIEMONTE i dati aggiornati al 2017 confermano uno stato chimico buono per tutti e quattro i tratti.

Codifiche relative agli impatti significativi

I quattro tratti del fiume Ticino con i relativi codici dei corpi idrici

Rete idrografica, zone umide e principali opere di derivazione

Nel documento RAPPORTO AMBIENTALE 2 (pagine 41-46)