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Aspetti qualitativi e quantitativi delle risorse idriche sotterranee

C ONTESTO AGROAMBIENTALE

3.4 Aspetti qualitativi e quantitativi delle risorse idriche sotterranee

In Valle d’Aosta, lo sfruttamento della risorsa sotterranea attraverso i pozzi è da ricondurre, fonda- mentalmente, alle piane più ampie e più antropizzate situate sul fondovalle principale (quello della Dora Baltea), nella piana di Aosta, di Pont St. Martin - Donnas e di Issogne - Verrès -Arnad, dove è concentra- ta la quasi totalità dei pozzi esistenti in regione.

Facendo una distinzione tra i tre usi principali, civile (compreso l’uso per antincendio), industriale e irriguo, in termini di numero di pozzi emerge che il 47% di questi è ad uso industriale, il 44% ad uso civile e soltanto il 9% è destinato all’agricoltura.

L’uso delle acque sotterranee per l’agricoltura è molto basso in quanto il settore irriguo si approv- vigiona dai numerosi canali irrigui provenienti dai versanti. Infatti, dal punto di vista delle quantità emunte da falda, quelle più consistenti riguardano gli usi idropotabili ed industriali, per un totale di circa il 60%.

L’ubicazione dei pozzi, che prevalgono nel territorio di fondovalle, densamente antropizzato, rica- de, quindi, in aree urbane o molto prossime alle attività industriali e artigianali. A differenza delle capta- zioni da sorgenti, ubicate soprattutto in aree montane e poco antropizzate, i punti di prelievo delle acque sotterranee sono maggiormente vulnerabili nei confronti di impatti di origine antropica, mentre le nume- rose sorgenti potrebbero subire soltanto pressioni dovute al settore agricolo-zootecnico. Le attività agri- cole e zootecniche ubicate sul territorio di fondovalle non rappresentano comunque un pericolo per lo stato di qualità della falda, mentre ciò che potrebbe causare impatti rilevanti è l’attività industriale, svi- luppata a ridosso della zona urbana di Aosta, sul complesso di Cogne Acciai Speciali e dalle aree di discarica di Brissogne.

Ai sensi del d.lgs 152/99, sono stati individuati quali corpi idrici significativi sotterranei quelli appartenenti alle falde acquifere situate nelle piane più ampie dei fondovalle, considerando sia l’uso che la produttività di queste, a prescindere se la destinazione è potabile o meno.

Queste caratteristiche sono state riscontrate solo nelle piane più ampie situate lungo il fondovalle principale della regione, lungo il corso della Dora Baltea, dove si ha uno sfruttamento importante mediante emungimento da pozzi della risorsa sotterranea. Le piane considerate sono la piana di Aosta, che interessa circa 14 km2di superficie; la piana di Pont Saint Martin Donnas, con 4 km2di superficie; la

piana di Issogne Verrès, con circa 8,5 km2di superficie (fig.3.5). Sul resto del territorio, l’approvvigiona-

Figura 3.5 - Falde sotterranee regionali significative

Fonte: PTAValle d’Aosta, 2006

Lo stato quantitativo di una falda è connesso alla sostenibilità sul lungo periodo dello sfruttamento della risorsa idrica sotterranea, inteso come rapporto tra prelievi e capacità naturali di ricarica. Per la maggior parte dei punti sul territorio regionale si dispone di misure solo a partire dal 2001 mentre, in generale, per poter caratterizzare quantitativamente una falda, è necessario disporre di serie storiche almeno decennali. A tal proposito, nel PTA, è stata presa in considerazione la soggiacenza40, per ricavare

le oscillazioni stagionali ed extrastagionali delle acque sotterranee.

La Piana di Aosta, è caratterizzata da un tipo di alimentazione, proveniente dal settore a nord della stessa (stretta di Aymavilles), di origine nivoglaciale41. La rete di monitoraggio quantitativa è costituita

da una dozzina di punti misurati con cadenza mensile, al fine di valutare l’escursione stagionale di falda, e da ulteriori circa 60 punti monitorati con cadenza semestrale, per l’elaborazione di carte della soggia- cenza e delle isofreatiche. I diagrammi freatimetrici hanno evidenziato un andamento, generalmente, regolare, con un massimo estivo, coincidente con i mesi di luglio e agosto ed un minimo primaverile (marzo-aprile), strettamente dipendente dal regime nivoglaciale delle zone di alta montagna e, quindi, poco influenzato dagli eventi meteorici.

La soggiacenza della tavola d’acqua dal piano campagna è minima nella zona orientale della piana (ad es. discarica di Brissogne, inferiore a 5 metri in tutte le stagioni) e massima nella zona di Aosta nord e di Sarre, superiore a 20-25 metri. L’escursione stagionale della soggiacenza si presenta massima nella zona di Aosta ovest, anche maggiore di 5 metri, per decrescere progressivamente nella zona orientale della piana, intorno a 1÷2 metri nella zona della discarica di Brissogne. Tuttavia, l’escursione extrasta- gionale risulta essere poco valutabile a causa degli scarsi valori disponibili relativi alle serie storiche. Negli ultimi anni, tuttavia, si è aggirata, solitamente, attorno a 3÷4 m, senza la possibilità di individuare 40 Distanza della falda rispetto al piano di campagna.

un trend di aumento o diminuzione nel livello della tavola d’acqua.

La rete di monitoraggio quantitativa della falda di Pont Saint Martin Donnas è costituita da una dozzina di punti, misurati con cadenza mensile, al fine di valutare l’escursione stagionale di falda. Anche per questa falda non è possibile fare riferimento a serie storiche di soggiacenza, né all’andamento stagio- nale, in quanto gli unici dati esistenti fanno riferimento a dati mensili misurati a partire dal mese di giu- gno 2004. Da questi pochi dati a disposizione si evince, comunque, che la soggiacenza si presenta entro i 5-8 metri dal piano di campagna, con un massimo di 12 metri misurati in un solo punto.

Per quanto riguarda la falda della piana di Verrès - Issogne – Arnad, al fine di valutare l’escursione stagionale di falda, la rete di monitoraggio quantitativa è costituita da 10 punti, misurati con cadenza mensile. Da misure effettuate di recente, a partire da gennaio 2005, sui punti di Verrès e Issogne, si pre- senta una soggiacenza compresa tra 5 e 12 metri dal piano di campagna, ad eccezione di un punto in cui la misurazione ha evidenziato una soggiacenza di circa 25 metri.

L’unica serie storica pregressa di misure di soggiacenza è relativa allo stabilimento Olivetti di Arnad, in cui per gli anni 2002-2004 la soggiacenza si è mantenuta tra i 3 e i 6,5 m dal piano di campa- gna, mentre l’escursione piezometrica stagionale è stata registrata in circa 1,2÷1,5 metri, con un massimo nel mese di giugno dovuto alla fusione glaciale, mentre gli andamenti degli altri mesi dipendono, proba- bilmente, dalle precipitazioni.

Dal punto di vista qualitativo, la falda della piana di Aosta sembra presentarsi in una situazione definibile soddisfacente su gran parte del territorio. Come evidenziato anche nel PTA, considerando i soli

parametri di base del d.lgs 152/99, i punti di monitoraggio considerati rientrano in classe 2 (impatto antropico ridotto, situazione soddisfacente), ad eccezione di un pozzo (Charvensod) che, a causa dell’alta presenza di solfati imputabili a fattori naturali di origine geologica, è da attribuire alla classe 0.

Abbastanza critico si presenta lo stato di contaminazione nei punti di campionamento all’interno dell’area dell’acciaieria Cogne (Aosta), dovuti essenzialmente alla presenza dello stabilimento industria- le. È stata, infatti, rilevata la presenza di cromo e in altri casi concentrazioni anomale di nichel, fluoruri e solfati. Tuttavia, tali criticità non dovrebbero influire sulla salute umana in quanto i pozzi ad uso idropo- tabile del comune di Aosta sono ubicati a monte dell’area industriale rispetto al flusso della falda e, inol- tre, tale sito è stato già interessato da interventi di messa in sicurezza, mirati alla graduale diminuzione di queste concentrazioni. Per quanto riguarda, invece, la discarica di Brissogne, sono stati evidenziati la presenza di ferro e manganese, ma tale situazione sembra non creare problemi in quanto in alcuni acqui- feri tale situazione è presente naturalmente.

Per quanto riguarda la piana di Donnas, non sono ancora disponibili dati sufficienti per poterne definire con certezza un eventuale stato qualitativo attendibile nel tempo; comunque, fino ad ora si sono avute soltanto due campagne di rilevamento, ottobre del 2004 e marzo del 2005, nelle quali non si sono registrate particolari stati di compromissione. Le analisi fatte ai sensi del d.lgs 152/99 fanno collocare i punti di prelievo nella classe corrispondente ad un impatto antropico nullo (classe 2). Analogo discorso vale per la falda situata nella piana di Verrès - Issogne – Arnad in cui, però, al momento è stata effettuata una sola campagna di monitoraggio a febbraio del 2005.

IRRIGAZIONE

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