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ASSISTENZA PROTESICA

3.7 ASSISTENZA PROTESICA 3.7 ASSISTENZA PROTESICA 3.7 ASSISTENZA PROTESICA

Nell’ambito dell’assistenza fornita alle persone con patologia cronica e rara rivestono una notevole importanza i dispositivi previsti all’interno del Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili di cui al D.M. 27 agosto 1999 n. 332 “Regolamento D.M. 27 agosto 1999 n. 332 “Regolamento D.M. 27 agosto 1999 n. 332 “Regolamento D.M. 27 agosto 1999 n. 332 “Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”.

Sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”. Sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”. Sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”.

Attraverso l’utilizzo di tali dispositivi, le persone portatrici di patologia cronica o rara compensano alcune proprie disabilità.

Proprio in funzione dell’importanza di tali dispositivi, non possiamo sottacere il fatto che il Decreto MinisterialeDecreto MinisterialeDecreto MinisterialeDecreto Ministeriale, che disciplina la materia, risalga ormai al 1999, oltre 10 anni faoltre 10 anni faoltre 10 anni fa. oltre 10 anni fa Da allora la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti, mettendo a disposizione della collettività dispositivi innovativi, in grado di migliorare ulteriormente la vita dei soggetti portatori di patologie croniche – degenerative.

Tali innovazioni offerte dalla tecnologia non sono, però, ancora garantite da parte del SSN ai cittadini, ai quali ad oggi vengono spesso forniti dispositivi ormai obsoleti e non sempre adeguati alle proprie esigenze di salute. Qualora la persona necessitasse di un dispositivo innovativo, in grado di soddisfare meglio di qualsiasi altro le sue esigenze di salute, ma non garantito dal SSN, per accedervi deve necessariamente farsi carico autonomamente dei relativi costi.

Possiamo quindi affermare che l’attuale Nomenclatore Tariffario si caratterizza per la scarsa qualità, innovazione e personalizzazione dei dispositivi.

A tutto ciò va aggiunto, inoltre, la questione di carattere burocratico inerente i lunghi tempi di attesa per il rilascio del dispositivo.

In tal senso il 62,5%62,5%62,5%62,5% delle associazioni considera l’attuale Nomenclatore Tariffario non in grado di soddisfare pienamente le esigenze di salute delle persone portatrici di patologie, il 16,67%16,67%16,67%16,67% non si pronuncia, mentre solo il 20,83%20,83%20,83% delle Associazioni 20,83% considera l’attuale assistenza protesica rispondente alle proprie esigenze di salute.

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Grafico 21 Grafico 21 Grafico 21 Grafico 21

Fonte: CnAMC – Cittadinanzattiva

Andando ad analizzare quali siano le criticità specifiche relative all’assistenza protesica, notiamo come il 66,67%66,67%66,67%66,67% delle Associazioni segnali la necessità per i cittadini di sostenere costi privati al fine di accedere ai dispositivi ancora non garantiti dal SSN, il 60%

60% 60%

60% l’incompatibilità dei tempi di attesa per il rilascio dei dispositivi con le esigenze di salute dei cittadini, il 56565656,67%,67%,67%,67% l’esistenza di difformità regionali ad esempio rispetto alla quantità erogata di dispositivi e alle loro incompatibilità, il 53,33%53,33%53,33%53,33% la mancata erogazione a carico del SSN di alcuni dispositivi comunque necessari alla persona, il 50%

50% 50%

50% la scarsa personalizzazione dei dispositivi, il 50%50%50%50% l’erogazione di dispositivi in quantità inadeguata alle esigenze della persona.

Per il dettaglio dei dati, rimandiamo al grafico seguente.

47 Grafico 22 Grafico 22 Grafico 22 Grafico 22 Risposte multiple

Fonte: CnAMC – Cittadinanzattiva

A titolo di esempio dei dispositivi non garantiti dal SSN,esempio dei dispositivi non garantiti dal SSN,esempio dei dispositivi non garantiti dal SSN,esempio dei dispositivi non garantiti dal SSN, ricordiamo che le persone affette da artrite reumatoide non hanno accesso agli ausili per raggiungere l’autonomia nella gestione delle attività della vita quotidiana, le persone con distrofia muscolare non hanno garantiti alcuni ausili informatici, la carrozzina elettronica.

Così come coloro che sono affetti da osteoporosi non hanno riconosciuti i corsetti ortopedici per le fratture vertebrali, oppure i bastoni, nonché i protettori dell’anca per ridurre il rischio di fratture femorali.

I pazienti affetti da BPCO, quando colpiti da apnee del sonno, ancora non hanno garantito l’accesso gratuito al Continouse Positive Airways Pressure (macchine in grado di garantire un flusso di aria continuo); per i soggetti affetti da spina bifida esiste una difficoltà rispetto al dispositivo per l’irrigazione transanale. Coloro che invece sono affetti da infezioni osteoarticolari non hanno accesso agli ausili ortopedici, alle sedie a rotelle, ai letti ortopedici, nonché ai materassi antidecubito.

Ovviamente questi sono solo alcuni degli esempi di mancato accesso ai dispositivi necessari alle esigenze di salute della persona, molte altre patologie hanno lo stesso tipo di problema.

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Proposte specifiche Proposte specifiche Proposte specifiche

 Procedere tempestivamente alla revisione del Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili di cui al D.M. 27 agosto 1999 n. 332 “Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”, garantendo:

1. l’inclusione dei dispositivi non ricompresi nell’attuale elenco (vedi ad esempio quelli sopra riportati);

2. nel caso di incompatibilità del dispositivo erogato dal SSN con le esigenze terapeutiche del paziente, l’accesso gratuito da parte dei cittadini al dispositivo appropriato, con l’eventuale differenza di prezzo a carico del SSN;

3. personalizzazione, qualità ed innovazione dei dispositivi;

 prevedere una modalità di revisione costante del Nomenclatore, attribuendo tale competenza ad un soggetto specifico, come previsto ad oggi per i farmaci.

Si potrebbe ad esempio attribuire all’AIFA tale attività di revisione, garantendo forme strutturate e permanenti di partecipazione delle Organizzazioni di tutela del diritto alla salute.

Rilegare ancora un’attività di revisione del Nomenclatore all’approvazione di un Decreto, non assicura certamente ai cittadini un’assistenza protesica caratterizzata da un alto grado d’innovazione dei dispositivi.

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