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ASSUME LA PRESIDENZA IL VICE PRESIDENTE PIETRO LAFFRANCO

Nel documento LXXX SESSIONE STRAORDINARIA (pagine 50-55)

LXXX SESSIONE STRAORDINARIA

ASSUME LA PRESIDENZA IL VICE PRESIDENTE PIETRO LAFFRANCO

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il collega Rossi, prego.

ROSSI. Un lavoro straordinario nei contenuti, che ha ripercorso in estrema sintesi il lavoro di anni di una Commissione che ha lavorato bene; il plauso, dunque, a tutti i commissari e in questo, lasciatemi dire, onore ai grandi oneri di un lavoro serio, al servizio del futuro dell'Umbria. Se questo oggi andiamo a definirlo in buona parte con un ordine del giorno, che per quanto mi riguarda sarà votato, lo dobbiamo anche riconoscere alla nostra Presidente, perché Forza Italia ha fornito, con onore e grande onere, la presidenza della Commissione Statuto, che bene, benissimo, ha saputo fare, l'amica Fiammetta Modena. Dunque un plauso al lavoro, ma anche al contenuto di questo ordine del giorno, che mi soddisfa e ci soddisfa come partito, senz'altro raccogliendo inviti, alcuni dei quali secondo me molto importanti.

Il passaggio di Bocci, secondo me, è di grande contenuto, mi trovo assolutamente d'accordo con la necessità, peraltro raccolta anche da molti altri, di questo bipolarismo che deve nella sostanza saper assicurare una stabilità, per poter meglio ed ancora di più presentare l'Umbria alle aspettative e alle difficoltà che comunque ci aspettano. Dunque è un passaggio senz'altro condiviso, quello di Bocci, che parlava anche, mi sembra di ricordare, di uno sbarramento più alto. Su questo, onestamente, anche noi ci saremmo trovati d'accordo.

Da ultimo, Baiardini ha fatto due passaggi, in buona parte raccolti da Bottini e, per quanto mi riguarda, anch'io sono dell'idea di dover modificare... peraltro, vedo dei documenti che sono in distribuzione, in elaborazione, in integrazione dell'ordine del giorno che è stato firmato, e che comunque vede la mia assoluta condivisione, perché quei tre mesi in effetti mi sembrano un limitare... non dimenticando, certamente, che per quanto riguarda i sindaci ci

sono ben altre leggi che mettono limiti alle domande di candidatura. Di conseguenza, per quanto mi riguarda, e non solo per mio conto, ma anche per l'amica Fiammetta Modena, noi siamo in assoluta sintonia con il contenuto di questo ordine del giorno, perché l'Umbria con questo passaggio possa veramente presentarsi ad un appuntamento importante, ad una serie di appuntamenti importanti che ci aspettano, verifiche difficili che devono trovare grandissima condivisione, come è stata trovata nella Commissione Statuto, ma anche nei lavori di questa giornata.

ASSUME LA PRESIDENZA IL PRESIDENTE MAURO TIPPOLOTTI.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Lignani Marchesani, prego.

LIGNANI MARCHESANI. Sarò estremamente breve, ma volevo aggiungere alcune riflessioni inerenti l'approvazione di questo ordine del giorno. Mi associo ovviamente ai ringraziamenti per il lavoro proficuo fatto dalla Commissione Statuto. Mi sento di condividere alcuni passaggi di coloro che mi hanno preceduto. Per quanto concerne il collega Sebastiani, senz'altro condivido quando dice che ognuno di noi - e oltre che come forza politica, intendo anche il livello personale - cerca di prefigurare quella che potrebbe essere la legge migliore, non solo per la regione, ma, diciamolo chiaramente, anche per il proprio schieramento. Se ci siamo confrontati a lungo è anche perché, con alcune variazioni, il nostro schieramento, la nostra parte politica, il nostro partito avrebbe ottenuto senz'altro qualche cosa da più. Però la sintesi che emerge è alla fine qualcosa di positivo. Certo, nessuno di noi ci si riconosce completamente.

Condivido anche quanto detto - solo quello, in realtà - ieri da Stefano Vinti, quando ha affermato che questa è l'eredità che ci lascia il governo di centrosinistra: dei legislatori che devono scrivere una legge che riguarda, di fatto, loro stessi e la loro sopravvivenza politica, la loro permanenza in ruoli direttivi e decisionali strategicamente importanti.

Per quanto mi riguarda, ci sono senz'altro dei punti di questo ordine del giorno che mi trovano meno d'accordo; senz'altro mi trovano meno d'accordo questi emendamenti finali,

perché penso che coloro che occupano dei ruoli strategici, indipendentemente dal Consiglio regionale o dagli assessorati regionali, avrebbero o il dovere o il buon gusto, a seconda dei punti di vista, di non candidarsi, o, se legittimamente decidono di farlo, di abbandonare con congruo anticipo quei ruoli che permettono loro delle rendite di posizione e che comunque hanno garantito loro una visibilità anche elettorale precedente, pochi mesi prima di un altro appuntamento elettorale.

Sicuramente ho dei dubbi, per quanto riguarda la rappresentanza, sul fatto di dover mettere il ruolo del partito al di sopra della volontà elettorale perché, al contrario di altri, sono convinto che la classe dirigente la fa il consenso elettorale. È vero, ci sono delle aberrazioni, ma non credo che in una regione piccola come l'Umbria sia sufficiente avere il controllo di radio e televisioni per poter accedere al consenso elettorale. Ci sono anche degli esempi di come, invece, solo avendo il radicamento territoriale si è riusciti ad avere un consenso elettorale indipendentemente da padrinati, da poteri forti, indipendentemente da cappelli partitocratici che potevano essere sopra la testa dei candidati.

Ecco perché quello che mi trova particolarmente felice, contento, che mi fa condividere convintamente questo ordine del giorno - e che era, per quanto mi riguarda, anche una pregiudiziale di accettazione dell'ordine del giorno e di quanto ne consegue - è il fatto di aver conservato la preferenza unica, che, per quanto mi riguarda, è non solo, ma anche, necessariamente l'eredità legittima di un referendum, quello del 1992, in cui a larghissima maggioranza gli italiani si sono espressi per porre fine alle cordate partitocratiche, ma anche perché la preferenza unica è garanzia di valenza elettorale, perché chi prende la preferenza unica, bene o male, è qualcuno che conta qualcosa e non è trainato magari da amici degli amici, che pensano di costruirsi non solo la propria elezione, ma anche dei propri protettorati elettorali, di persone che siedono accanto a loro nell'aula di competenza.

Ma soprattutto, al contrario di altri, io credo che la preferenza unica sia anche - perché lo dimostrano le elezioni, lo dimostra la geografia elettorale, lo dimostrano le elezioni regionali del '95 e del 2000 - la vera emanazione del territorio. Non trovo niente di scandaloso nel fatto che un Consigliere regionale sia emanazione di un territorio, di una parte cui si lega a doppio filo, sia emanazione quindi di un retroterra culturale, morale, etico, esistenziale che lo lega a

sostenuto e che magari vogliono continuare a sostenerlo, anche indipendentemente dall'appartenenza politica. Questo è avvenuto più volte, e credo che questa sia un'eredità positiva e non negativa della preferenza unica. Per questo motivo mi trovo d'accordo, anche se non in toto, ma l'hanno sottolineato anche i colleghi, non si può avere tutto.

Questo fatto della preferenza unica è la peculiarità principale che mi fa propendere per un'adesione convinta a questo ordine del giorno. Quindi ringrazio ancora sentitamente la Commissione per aver recepito anche in parte quelli che potevano essere i miei riscontri di tipo politico, per aver recepito quelle che sono esigenze non solo del sottoscritto, ma anche della comunità regionale e della comunità nazionale, che, ripeto, si era espressa in tal senso a vastissima maggioranza nel 1992.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere. Comunico che dal foglio che avete ricevuto sono state proposte modifiche aggiuntive e sostitutive all'ordine del giorno. Come prevede il Regolamento, essendo questa una mozione, le modifiche debbono essere presentate da tutti i presentatori della mozione. Fatta questa verifica, si può dire che al punto 1, comma 2, si aggiunge, dopo “base regionale”, “calcolato sulla somma dei voti riportati dalle singole liste”;

al comma 3 si aggiunge, dopo “tener conto”, la parola “eventuale”; al punto che è da intendersi punto 13, anziché punto 14, “almeno tre mesi” si sostituisce con “il giorno della presentazione delle liste”. Quindi la mozione viene messa in votazione così come emendata.

Prego, Consigliere Ripa Di Meana, per dichiarazione di voto. C'è da dire una cosa: per correttezza dei lavori, noi non siamo stati rigidi negli interventi rispetto al documento; il Regolamento, per la verità, prevede un intervento a gruppo, quindi gli altri interventi comunque li abbiamo considerati come delle dichiarazioni di voto, lasciando la massima libertà a tutti di intervenire su un tema così complesso e importante.

Prego, per la dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Ripa di Meana.

RIPA DI MEANA. Intervenendo nel dibattito, ho spiegato perché considero il testo che vi accingete a votare un pro memoria, che da qui al 20 ottobre, e poi al voto previsto non oltre il 20 novembre, subirà ragionevolmente modifiche in corso d'opera, anche se a lavori interrotti

(parlo dei lavori della Commissione Statuto e dell'aula). Immagino che darà luogo a molte levate di scudi, in particolare da parte delle forze scientemente escluse dalla legge elettorale per il futuro di questa assemblea; quindi non parteciperò al voto, ritenendo francamente non molto appropriato votare i pro memoria, seppure nobilitati da ordini del giorno che ne costituiscono l'acconciatura, ma nella sostanza sono scritti sull'acqua.

Volevo solo notare, e su questo concludo, che nella scientifica operazione di esclusione delle forze minori - del “sale della terra”, si usava dire per le minoranze, e non solo quelle politiche - si sono alzate le soglie delle firme necessarie per presentare le liste; mi pare che siamo forse al raddoppio o alla triplicazione. Ho raccolto firme e so quanto fossero già faticose quelle raccolte con i livelli precedenti. Qui, per chi non è collegato all'esistente - si riducono al 20% dei totali indicati - mi pare che la fatica per liste civiche, per liste di minoranze storiche e nuove, sarà una fatica improba. Non sfuggirà all'attenzione della società umbra questo disegno, questo filo rosso che ritrovo nel pro memoria di legge elettorale che sta per andare ai voti.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere. Consigliere Pacioni, prego, per dichiarazione di voto.

PACIONI. Apprezzo lo sforzo che è stato fatto in questi giorni dalla Commissione elettorale.

Io do un giudizio particolare rispetto al sistema elettorale. Sono d'accordo per quanto riguarda il sistema proporzionale; non sono d'accordo per quanto riguarda il listino regionale, per come viene sviluppato per ogni partito.

Da come era partita la discussione rispetto a questo argomento, si è molto affinato, si è molto discusso; si è data una rifinitura rispetto alle due liste, sia quella della provincia di Terni che quella della provincia di Perugia. Mi sembra che nell'impalcatura che è stata costruita si dia un riscontro estremamente positivo per quanto riguarda il numero dei Consiglieri, stabiliti fin da subito e non quindi con un ricalcolo regionale, come avveniva prima, cosa che più volte ha penalizzato la provincia di Terni.

Vi sono stati ulteriori correttivi per quanto riguarda il sistema proporzionale, che io giudico estremamente positivo. Per questo darò un voto favorevole, nonostante io mi trovi in difficoltà

per quanto riguarda il listino dei partiti, perché credo che la diminuzione della quota che viene eletta a livello regionale e la capacità di una correzione a livello proporzionale dia un segno in questo senso positivo, di rappresentanza non solo del livello regionale, ma di tutto il territorio.

Tra l'altro, io non farei questa distinzione. Io ritengo che i Consiglieri regionali siano Consiglieri regionali, e quindi amministratori regionali sia che provengano dai territori, sia che provengano dal capoluogo della regione; in questo senso ritengo che ci sia una capacità che deve essere sviluppata ed analizzata.

L'aver eliminato la barriera credo che sia positivo, perché dà una forza importante a tutte le forze politiche di poter determinare il loro impegno, sia nella campagna elettorale che per quanto riguarda lo sviluppo nell'attività delle politiche a livello regionale.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Pacioni. Non ci rimane che votare.

Il Consiglio vota.

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE. Il Consiglio regionale si aggiorna a domani mattina alle ore 9.30, per iniziare la seconda lettura dello Statuto regionale. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16.30.

Nel documento LXXX SESSIONE STRAORDINARIA (pagine 50-55)

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