PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Melasecche. Pregherei di stare un pochino in silenzio e al posto, altrimenti non si capisce più niente. Scusate, non è possibile andare avanti in questo modo. Prego, Consigliere.
MELASECCHE GERMINI. Io debbo dire che saluto con piacere, intanto, questa disponibilità a ragionare e questo mi sembra estremamente positivo. Sarà forse la conferenza stampa fatta dall’UDC, non lo so, ma evidentemente c’è qualcosa che si muove che tutto sommato mi sembra positivo.
Il fatto che la Giunta accolga una serie di ipotesi non molto tranquille, devo dire… sono state molte forti le nostre prese di posizione, pur tuttavia le riteniamo ampiamente giustificate.
Il fatto che ci sia un dialogo che si stia aprendo nell’interesse, credo, dell’economia regionale, penso che questo sia positivo.
Anche il ragionamento sulle imprese che producono energia mi sembra interessante. Al momento, proprio per il poco tempo a disposizione, mi sembra che c’erano degli interventi che ipotizzano una soluzione o altre, quindi, secondo me, su questo aspetto un minimo di riflessione, adesso vedremo, va fatta.
Ad esempio, su questo tema, ovviamente la posizione di partenza sarebbe quella di esentare completamente le imprese che producono energia in quanto, chiaramente, sappiamo bene qual è la situazione generale. Sappiamo bene, tra l’altro, che alcune imprese, tipo la EDISON, che poi ha venduto l’impianto, in questi giorni è la notizia, fornisce con contratti agevolati alla chimica l’energia prodotta in loco, sappiamo bene quali sono…, l’Assessore Giovannetti l’ho visto prima, non lo rivedo, il riferimento non è ironico ma è importante, proprio perché sa bene lui qual è la posizione della chimica che oscilla con varie multinazionali fra il chiudere e il non chiudere, qui sarebbe importante, invece, su questo, considerare questi aspetti.
Da un punto di vista ambientale io, ad esempio, differenzierei gli impianti idroelettrici,
quindi gli impianti realizzati da ACEA, dalla stessa A.S.M. sul Tevere, rispetto ad impianti che producono energia, tipo TERNI ENA, importando rifiuti industriali da tutta Italia.
Comprendo che non sia facile e che andrebbe articolato un emendamento ad hoc, io sono disponibile a ragionare con i colleghi e anche con la maggioranza se c’è la disponibilità, se è possibile tecnicamente e se c’è la volontà di farlo.
Al momento registro, devo dire, comunque un segnale importante anche in relazione soprattutto all’emendamento precedentemente proposto dall’Assessore e questo ritengo che sia un segnale positivo su un provvedimento che vediamo, nel complesso, negativa perché introduce di fatto una tassa “di scopo”, chiamiamola come ci pare, ma in effetti tale è. Grazie.
ASSUME LA PRESIDENZA IL PRESIDENTE MAURO TIPPOLOTTI
PRESIDENTE. Grazie, Consigliere. Colleghi, metto in votazione l’emendamento relativo al codice ATECO 2007 351100 a firma Modena ed altri.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE. Passo all’emendamento n. 2 relativo sempre al codice ATECO 351200.
Metto in votazione l’emendamento a firma Modena, Nevi ed altri. Prego, colleghi.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE. Metto in votazione l’emendamento n. 3 codice ATECO 351300. Prego, votare.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE. Siamo all’emendamento n. 4 relativo al codice ATECO 351400.
Il Consiglio vota.
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nevi, emendamento 5.
NEVI. Questo emendamento lo riteniamo molto importante, l’abbiamo già in parte annunciato nell’occasione del dibattito generale, qui si tratta di un incremento di tassazione sulle attività postali con obbligo di servizio universale, sono le Poste Italiane.
Allora, questo ci sembra un emendamento molto, molto importante, perché va a cassare una previsione di aumento di tassa che è molto, molto pesante.
Si parla, se non mi hanno comunicato male gli uffici, di 1 milione di euro di gettito di tassa in più, quindi è chiaro che stiamo parlando di una manovra molto, molto pesante che di fatto io non ho, come ha l’Assessore - e speriamo che per le prossime volte tutti abbiamo un livello di informazione uguale - però non ho la specifica di chi colpirà, ma, secondo me, vengono colpite solo le Poste Italiane, quindi abbiamo 1 milione di euro a carico delle Poste Italiane.
Questo produrrà un effetto disastroso perché con le Poste Italiane abbiamo, almeno molti Comuni hanno, dei contenziosi aperti per evitare che alcuni piccoli uffici postali decentrati siano chiusi. È chiaro che le Poste, oggigiorno, sono una S.p.A. e quindi fanno un bilanciamento di costi e benefici, ragionano in termini aziendali puri, e quindi non fanno beneficenza.
In alcuni casi siamo riusciti a mantenere alcuni uffici decentrati perché si agisce o con la leva fiscale o dotando quegli uffici - è il caso, ad esempio, della nostra città - di servizi aggiuntivi che quindi vanno a sanare un giro d’affari che non sarebbe sufficiente a giustificare la permanenza dell’ufficio postale stesso. Una manovra di questo tipo ci toglie tutte quelle argomentazioni che possono essere usate per evitare che questo disegno vada avanti ulteriormente, e quindi ci aspettiamo che da questo disegno di legge poi ne consegua una chiusura di molti uffici postali decentrati.
Noi sappiamo che per alcuni centri, in particolare i centri minori, l’ufficio postale rappresenta una cosa di fondamentale importanza, specialmente per le persone anziane, per le persone che non hanno possibilità di mobilità come hanno i più giovani, quindi è secondo noi un provvedimento che avrà un’altissima ricaduta sociale ed è per questo che ne chiediamo l’eliminazione. Grazie, Presidente.