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I contenuti, lo schema generale e i tempi di aggiornamento del Piano di Gestione sono puntualmente dettati dalla direttiva.

Il Piano 2021 dovrà quindi contenere gli aggiornamenti del quadro conoscitivo in termini di revisione dei corpi idrici, di pressioni e impatti, stato e quindi, successivamente, di verifica delle misure e del raggiungimento degli obiettivi. La prima definizione di questi aspetti avverrà ad opera del Progetto di Piano previsto per il dicembre 2020.

Il tutto, si ricorda, è articolato attraverso lo schema logico DPSIR (Driving Forces, Pressures, State, Impact, Responses), proposto per la raccolta dei dati ambientali a fini gestionali dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA). Secondo tale modello gli sviluppi di natura economica e sociale, ma anche cambiamenti climatici e fenomeni siccitosi o alluvioni - Determinanti - esercitano Pressioni, che producono alterazioni sulla qualità (ecologica e chimica) e quantità - Stato - dell’ambiente e delle risorse naturali. L’alterazione delle condizioni ambientali determina Impatti sulla salute umana, sugli ecosistemi e sull’economia, che richiedono Risposte (le azioni di Piano).

Le azioni di risposta possono avere una ricaduta diretta su qualsiasi elemento del sistema: sui determinanti, attraverso interventi strutturali; sulle pressioni, attraverso interventi prescrittivi/tecnologici; sullo stato, attraverso azioni di bonifica; sugli impatti, attraverso la compensazione economica del danno. Nel Piano le informazioni sono articolate attraverso la già ricordata piattaforma chiamata “cruscotto di piano”.

Il Piano 2021 sarà quindi articolato secondo questa logica, ma dovrà anche dare definitiva risposta a quei punti di debolezza e criticità ancora presenti (nei Piani europei) ed evidenziati con l’istruttoria COM 2019. A tal proposito si ricorda che, dopo l’approvazione dei Piani 2016 e dei contatti intercorsi con i competenti uffici comunitari, sono state attivate dal Ministero dell’Ambiente una serie di azioni (riportate all’interno dell’”Action Plan”) che in parte hanno dato risposta alle criticità riscontrate già nei Piani 2016, anche attraverso strumenti regolatori nazionali o con l’individuazione di un percorso teso a risolvere tali criticità entro il 2021.

Si tratterà, quindi, in alcuni casi di andare a dare applicazione agli strumenti regolatori messi a punto (es. nuovi metodi di classificazione ambientale, linee guida per la valutazione ex ante delle derivazioni idriche, linee guida per la definizione del Deflusso Ecologico, linee guida su pressioni e impatti, Manuale per la redazione dell’analisi economica….) o attuare quanto necessario per dare piena conformità al Piano con la direttiva e i successivi atti di indirizzo.

Particolare cura sarà inoltre data ad alcune tematiche specifiche, sia di natura conoscitiva che regolatoria, riguardanti l’affinamento del quadro conoscitivo quantitativo delle acque superficiali e sotterranee. Tale attività si pone in continuità e completamento con quando già prodotto ed approvato, congiuntamente alle Regioni, successivamente all’approvazione dei Piani in merito alle valutazioni ambientali dei prelievi idrici e alla definizione del deflusso ecologico.

In sintesi si tratterà di aggiornare il quadro conoscitivo (in parte completando l’importante lavoro di sintesi già compiuto con la Relazione prodotta ai sensi dell’art. 5 della direttiva (descritta più avanti) e in particolare completare:

● una revisione territoriale, amministrativa e ambientale del nuovo territorio distrettuale;

● la revisione dei corpi idrici in generale e in particolare di quelli artificiali e fortemente modificati;

● l’aggiornamento delle pressioni e degli impatti, anche attraverso le linee guida predisposte a livello nazionale dalle Agenzie Ambientali;

● la classificazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei a seguito del susseguirsi dei cicli di monitoraggio;

● l’aggiornamento dell’analisi economica degli utilizzi idrici, alla luce dei recenti atti di indirizzo, omogeneizzando i contenuti dei due Piani preesistenti.

AUTORITA DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE Protocollo Partenza N. 6696/2020 del 10-09-2020 Allegato 1 - Copia Documento

Per quanto riguarda le indicazioni comunitarie, si ricordano in particolare le seguenti osservazioni, in buona misura correlate e ricomprese nei punti precedenti:

- Corpi idrici altamente modificati e artificiali:

● applicare a tutti i corpi idrici le metodologie previste per l’identificazione dei corpi idrici altamente modificati e artificiali e su questi porre come obiettivo il buon potenziale ecologico.

- Stato ecologico e chimico corpi idrici superficiali:

● utilizzare i nuovi metodi per gli elementi di qualità biologica

● armonizzare la metodologia per la selezione degli inquinanti specifici.

● migliorare il monitoraggio delle sostanze prioritarie (confidenza dei metodi – LOQ adeguati)

● Ridurre i corpi idrici in stato sconosciuto.

- Stato quantitativo e chimico corpi idrici sotterranei:

● migliorare il coordinamento a livello distrettuale ai fini della valutazione dello stato dei corpi idrici contigui tra regioni.

● ridurre i corpi idrici in stato sconosciuto (in particolare per il territorio Ligure nel quale sono stati tipizzati nuovi corpi idrici e per i quali il monitoraggio è comunque attivato).

● monitoraggio dei trend per le sostanze inquinanti (stato chimico).

Altre tematiche evidenziate riguardano aspetti più propriamente pianificatori tra cui si ricorda:

● il coinvolgimento del settore agricolo e della relativa programmazione (PAC- PSR) per l’abbattimento dei carichi inquinanti ed il raggiungimento degli obiettivi ambientali

● l’inclusione nel Piano di misure per il contrasto delle pressioni idromorfologiche

● il passaggio dal deflusso minimo vitale al deflusso ecologico

● la misurazione dei consumi idrici

● la revisione del sistema delle concessioni.

● un approccio più chiaro nel ricorso alle esenzioni

● la corretta applicazione dell’articolo 9 della direttiva sul recupero dei costi compresi il calcolo e l’internalizzazione dei costi ambientali e delle risorse.

● la necessità di assicurare il coordinamento con la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Attenzione particolare inoltre, anche alla luce dei risultati dei monitoraggi e alla conseguente classificazione dei corpi idrici, dovrà essere posta nella probabile rivalutazione degli obiettivi di piano, anche attraverso una attenta anali delle possibilità di esenzione (condizionata) prevista dall’art. 4 della direttiva.

Il Report ex art. 5 della Direttiva 2000/60/CE

Nella seduta della Conferenza Istituzionale Permanente del 20 dicembre 2019 è stato presentato il Report ex art. 5 della direttiva 2000/60/CE sull’aggiornamento delle caratteristiche del distretto, dell’impatto delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sulle acque sotterranee e dell’analisi economica dell’utilizzo idrico. I contenuti del Report sono suddivisi in tre grandi ambiti:

- Le caratteristiche del distretto, rese in termini di limiti amministrativi, popolazione, caratteristiche dei bacini idrografici, caratteristiche climatiche del distretto, caratteristiche geologiche.

Vengono analizzate le modifiche ai corpi idrici risultanti dalla definizione del nuovo territorio, secondo le quali il nuovo riferimento per il nuovo Piano di Gestione delle Acque risulta essere il seguente (con un lieve incremento del numero dei c.i. in Liguria e in Umbria):

AUTORITA DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE Protocollo Partenza N. 6696/2020 del 10-09-2020 Allegato 1 - Copia Documento

DISTRETTO TOSCAN

A LIGURIA UMBRIA

CW 43 16 27

LW 29 28 1

RW 877 730 140 7

TW 10 9 1

GW 132 64 68

CORPI IDRICI

TOT 1091 847 237 7

il nuovo quadro di riferimento dei corpi idrici del distretto dell’Appennino Settentrionale

-Il quadro delle pressioni e degli impatti. Data la complessità della loro definizione e in considerazione della loro importanza (su di esse si basano le scelte di pianificazione), l’Autorità di bacino ha dato indicazione alle regioni di attenersi quanto più strettamente alla metodologia riportate nelle “Linee guida per l’analisi delle pressioni ai sensi della Direttiva 2000/60/CE) prodotte come Manuale Ispra 177/2018. Il lavoro è in corso.

- La classificazione dei corpi idrici. Si riporta di seguito, quale estrema sintesi della più dettagliata analisi condotta nel Report, la situazione fotografata nel distretto dai più recenti dati di monitoraggio sui corpi idrici ex art.8 della direttiva, condotto dalle agenzie ambientali regionali:

CORPI IDRICI SUPERFICIALI - FIUMI

Monitoraggi recenti: stati di qualità dei corpi idrici superficiali FIUMI (RW) nel distretto AUTORITA DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE Protocollo Partenza N. 6696/2020 del 10-09-2020 Allegato 1 - Copia Documento

CORPI IDRICI SUPERFICIALI - LAGHI E INVASI

Monitoraggi recenti: stati di qualità dei corpi idrici superficiali LAGHI (LW) nel distretto

CORPI IDRICI SUPERFICIALI - ACQUE DI TRANSIZIONE

Monitoraggi recenti: stati di qualità dei corpi idrici superficiali ACQUE DI TRANSIZIONE (TW) nel distretto AUTORITA DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE Protocollo Partenza N. 6696/2020 del 10-09-2020 Allegato 1 - Copia Documento

CORPI IDRICI SUPERFICIALI - ACQUE COSTIERE

Monitoraggi recenti: stati di qualità dei corpi idrici superficiali ACQUE COSTIERE (CW) nel distretto

CORPI IDRICI SOTTERRANEI

Nonostante l’intruduzione di nuove sostanze, non si avverte un sostanziale peggioramento di stato, che continua a vedere circa il 70% di corpi idrici in stato buono.

La classificazione provvisoria è riferita al triennio 2014/2016 e non tiene conto delle sostanze di più recente inserimento

Lo stato è stato assegnato per i corpi idrici di tipo poroso, esclusi quelli di tipo carsico, di recente istituzione, per i quali la serie temporale dei dati a disposizione non è ancora significativa. Si evidenzia tuttavia che lo stato chimico provvisorio non

evidenzia miglioramenti. L’inquinamento da composti azotati di natura agricola ha segnato un peggioramento nella zona vulnerabile ai nitrati del bacino del torrente Argentina, che ha comportato anche l’estensione della ZVN preesistente. I

“trialometani”, risultano quasi ubiquitari nel territorio regionale.

AUTORITA DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE Protocollo Partenza N. 6696/2020 del 10-09-2020 Allegato 1 - Copia Documento

- Aggiornamento dell’analisi economica.

In applicazione del recente Manuale operativo sono stati censiti gli utilizzi idrici nel distretto.

Il documento di Valutazione Globale Provvisoria (VGP) dei problemi di gestione