SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Occorre fornire un’informativa analoga a quella prevista per il “rischio di tasso d’interesse - portafoglio bancario” (2.2), distinguendo tra copertura del patrimonio netto di un’entità estera e copertura di altre attività e passività.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Le valute indicate nelle colonne hanno carattere meramente indicativo; la tabella va prodotta fornendo il dettaglio delle prime 5 principali valute.
Le attività e le passività indicizzate al tasso di cambio di un paniere di valute vanno scomposte nelle diverse valute proporzionalmente al peso di ciascuna valuta nel paniere di riferimento.
Nella voce "attività finanziarie" le attività che costituiscono elementi negativi del patrimonio di vigilanza figurano soltanto se coperte dal rischio di cambio.
Nella voce "altre attività" vanno incluse le attività materiali valutate al fair value nonché quelle valutate al costo coperte dal rischio di cambio.
I derivati finanziari su merci vanno rilevati limitatamente alle posizioni (lunghe o corte) in valuta relative al regolamento delle operazioni.
Sono escluse dalla rilevazione le operazioni a termine di acquisto o vendita di titoli in valuta con regolamento nella valuta di denominazione del titolo.
In calce alla tavola occorre descrivere l’effetto di variazioni dei tassi di cambio sul margine di intermediazione, sul risultato d’esercizio e sul patrimonio netto, nonché i risultati delle analisi di scenario. Tali effetti non vanno descritti qualora siano forniti nel successivo paragrafo 2 “Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività”.
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Occorre fornire un’informativa analoga a quella prevista per il “rischio di tasso d’interesse - portafoglio bancario” (sezione 2.2).
2.6 - Gli strumenti finanziari derivati A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Formano oggetto di rilevazione nella presente tabella i derivati finanziari inclusi nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.
Per i derivati che comportano o possano comportare lo scambio di capitali (titoli o altre attività) va indicato il prezzo di regolamento dei contratti stessi (1). I derivati con attività sottostanti denominate in valuta e quelli su tassi di cambio vanno valorizzati al cambio corrente a pronti. Dalla sottovoce “contratti a termine” sono esclusi gli acquisti e le vendite c.d. “regular way” rilevati in bilancio sulla base della data di contrattazione.
Il valore nozionale medio va calcolato come media semplice dei valori nozionali giornalieri.
1 Per i contratti derivati trattati in mercati organizzati che prevedono la liquidazione giornaliera dei margini di variazione, il valore da attribuire è pari convenzionalmente al valore nominale del capitale di riferimento.
I contratti di “interest rate swap” che prevedono un capitale nozionale variabile nel tempo (“amortizing”, “accreting”, ecc.) vanno convenzionalmente rilevati come combinazione dei contratti IRS del tipo “plain vanilla” nei quali possono essere scomposti.
Con riferimento alla colonna “altri valori” va indicata, se rilevante, la tipologia dei sottostanti.
Relativamente alla sottovoce “altri contratti derivati” va fornito il dettaglio, se rilevante, dei contratti derivati che la compongono.
In calce alla tabella va fornito, se rilevante, il dettaglio dei contratti derivati incorporati in strumenti finanziari di negoziazione.
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura
Formano oggetto di rilevazione nella presente tabella i derivati finanziari di copertura inclusi nel portafoglio bancario. Le opzioni emesse dalla banca formano oggetto di rilevazione soltanto se a copertura di opzioni acquistate.
Si applicano i criteri di rilevazione indicati per i derivati finanziari inclusi nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.
A.2.2 Altri derivati
Formano oggetto di rilevazione nella presente tabella i derivati finanziari rilevati in bilancio nel portafoglio di negoziazione, ma non rientranti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.
Si applicano i criteri di rilevazione indicati per i derivati finanziari inclusi nei rischi del portafoglio di negoziazione.
A.3 Derivati finanziari: acquisti e vendite dei sottostanti
Ai fini della compilazione della presente tavola i contratti derivati su tassi di interesse sono classificati convenzionalmente come “acquisti” o come “vendite” a seconda che comportino per la banca, rispettivamente, l’acquisto o la vendita del tasso fisso (1).
I contratti che prevedono lo scambio di due valute (o del differenziale di cambio tra due valute) devono essere indicati una sola volta, facendo convenzionalmente riferimento alla valuta da acquistare. I contratti che prevedono sia lo scambio di tassi di interesse sia lo scambio di valute vanno riportati soltanto tra i contratti su “tassi di cambio e oro”.
Si applicano i criteri di rilevazione indicati per i derivati finanziari inclusi nei rischi del portafoglio di negoziazione di vigilanza.
Le opzioni “cap” acquistate e quelle “floor” emesse vanno rilevate tra le “vendite”;
viceversa, le opzioni “cap” emesse e quelle “floor” acquistate vanno rilevate tra gli
“acquisti”.
Sono esclusi dalla rilevazione i contratti derivati che prevedono lo scambio di due tassi di interesse indicizzati (“basis swap”), indici azionari e indici reali.
A.4 Derivati finanziari “over the counter”: fair value positivo - rischio di controparte A.5 Derivati finanziari “over the counter”: fair value negativo - rischio di finanziario
Formano oggetto di rilevazione nella presenti tabelle i derivati finanziari segnalati nelle precedenti sezioni A.1 e A.2 esposti al rischio di controparte o al rischio finanziario.
I comparti economici di appartenenza delle controparti devono essere individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo “Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica” edito dalla Banca d’Italia.
Il “fair value compensato” e l’“esposizione futura” vanno calcolati secondo le regole valide a fini di vigilanza (cfr. Circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali”
emanata dalla Banca d’Italia).
Nella colonna “lordo non compensato” figura il fair value positivo o negativo dei contratti derivati che non formano oggetto di accordi di compensazione.
1 In conformità di tale criterio, nel caso di negoziazione di un “forward rate agreement” è acquirente la parte che alla data di liquidazione del contratto riceverà il differenziale quando il tasso fisso è superiore al tasso corrente, mentre pagherà quando il tasso fisso è inferiore al tasso corrente.
Viceversa, si qualifica come venditrice la parte che alla data di liquidazione del contratto riceverà il differenziale quando il tasso fisso è inferiore al tasso corrente, mentre pagherà quando il tasso fisso è superiore al tasso corrente.
Nella colonna “lordo compensato” figura il fair value positivo o negativo dei contratti derivati che formano oggetto di accordi di compensazione “mista”, cioè tra derivati con sottostanti differenti (es. tasso di interesse e tasso di cambio).
Nella colonna "Sottostanti differenti - compensato" figura il valore netto positivo o negativo dei contratti derivati che formano oggetto di accordi di compensazione mista.
Ove gli accordi di compensazione riguardino soltanto contratti derivati aventi il medesimo sottostante (es. titoli di debito e tassi di interesse), il relativo valore netto va rilevato convenzionalmente nella colonna “lordo non compensato”. In calce alla tabella va indicato il valore lordo di tali operazioni.
L’”esposizione futura” dei contratti derivati che non hanno formato oggetto di accordi di compensazione ovvero hanno formato oggetto di accordi di compensazione omogenea (cioè con il medesimo sottostante) va rilevata in corrispondenza dei pertinenti sottostanti.
Viceversa l’esposizione futura dei contratti derivati che hanno formato oggetto di compensazione “mista” va rilevata nella tabella A.4 oppure A.5, a seconda che il valore compensato sia, rispettivamente, positivo o negativo.
A.6 Vita residua dei derivati finanziari “over the counter”: valori nozionali
Forma oggetto di rilevazione nella presente tabella la vita residua degli strumenti derivati finanziari determinata facendo riferimento alla scadenza contrattuale dei derivati stessi.
Nel caso di “interest rate swap” con capitale nozionale variabile la vita residua va calcolata con riferimento a ciascuno dei singoli IRS nei quali possono essere scomposti.
Sono inclusi gli “interest rate swap” impliciti nei “TROR”.