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Le attività dei Fondi interprofessionali: il quadro delle ultime novità

Nel documento SULLA F ORMAZIONE CONTINUA XVII R APPORTO (pagine 102-105)

PARTE II – LE POLITICHE A SUPPORTO DELLA FORMAZIONE CONTINUA

5.3 Le attività dei Fondi interprofessionali: il quadro delle ultime novità

Le attività realizzate dai 19 Fondi interprofessionali nel corso dell’anno non presentano difformità rispetto agli anni passati. Sono ormai consolidate prassi di finanziamento in cui nella maggior parte dei casi, convivono il sistema degli avvisi con quelli dei conti formazione.

Tavola 5.1 - Fondi interprofessionali autorizzati e organizzazioni promotrici

Fondi paritetici interprofessionali Organizzazioni promotrici

Fon.Coop

Fondo per la formazione continua nelle imprese cooperative

A.G.C.I.; Confcooperative; Legacoop; Cgil; Cisl.; Uil

Fon.Ter

Fondo per la formazione continua del terziario

Confesercenti; Cgil; Cisl; Uil

Fond.E.R.

Fondo per la formazione continua negli enti ecclesiastici, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese e aziende di ispirazione religiosa

Agidae; Cgil; Cisl; Uil

Fondimpresa

Fondo per la formazione continua (delle imprese)

Confindustria; Cgil; Cisl; Uil

Fondir

Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario

Confcommercio; Abi; Ania; Confetra; Manageritalia; FederDircredito; Sinfub; Fidia

Fondirigenti

Fondo per la formazione continua dei dirigenti delle aziende produttrici di beni e servizi

Confindustria; Federmanager

Fondo Artigianato Formazione

Fondo per la formazione continua nelle imprese artigiane

Confartigianato; Cna; Casartigiani; Cgil; Cisl; Uil; Claai

Fondo Dirigenti PMI

Fondo dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali Confapi; Federmanager

segue

33,03 43,62 45,79

52,17 54,00

66,97 56,38 54,21

47,83 46,00

Risorse 2012 Risorse 2013 Risorse 2014 Risorse 2015 Risorse 2016

103 Tavola 5.1 segue

Fondi paritetici interprofessionali Organizzazioni Promotrici

Fondo Formazione PMI

Fondo per la formazione continua nelle PMI Confapi; Cgil; Cisl; Uil

Fondoprofessioni

Fondo per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende ad essi collegate

Confprofessioni; Confedertecnica; Cipa; Cgil; Cisl; Uil

For.Te.

Fondo per la formazione continua del terziario

Confcommercio; Confetra; Cgil; Cisl; Uil

For.Agri

Fondo per la formazione continua in agricoltura

Confagricoltura; Coldiretti; CIA; Cgil; Cisl; Uil; Confederdia

FonArCom

Fondo per la formazione continua nel comparto del terziario, dell’artigianato e delle piccole e medie imprese

Cifa – Confederazione italiana federazioni autonome; Conf.s.a.l. – Confederazione

sindacati autonomi lavoratori

Fondo Banche Assicurazioni

Fondo per la formazione continua nei settori del credito e delle assicurazioni

Abi; Ania; Cgil; Cisl; Uil

Formazienda

Fondo per la formazione continua nel comparto del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese

Sistema Commercio e Impresa; Conf.s.a.l.

Fonditalia

Fondo per la formazione continua nei settori economici dell’industria e piccole e medie imprese

Federterziario; Ugl

Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali

Fondo per la formazione continua nei Servizi Pubblici Industriali

Confservizi (Asstra-Federambiente-Federutility); Cgil; Cisl; Uil

Fondolavoro

Fondo per la formazione continua delle Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese

Unsic – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori; Ugl

Fondo Conoscenza

Fondo per la formazione continua nel comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa

Fenapi (Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori)

CIU (Confederazione Italiana Unione professioni Intellettuali)

Rispetto agli importi stanziati nei soli avvisi47 si nota un aumento delle risorse messe a disposizione delle imprese aderenti. Nel biennio 2015-2016, infatti, sono stati stanziati poco più di 670 milioni quasi 100 milioni in più rispetto al biennio 2013-2014. Un dato incoraggiante che rischia di non essere riconfermato negli anni successivi. Come già ampiamente descritto lo scorso anno (cfr. Par.1.2, in Camera dei Deputati, Isfol, MLPS 2016) dal 2016 scatta il prelievo di 120 milioni annui sulle quote di risorse destinate ai Fondi come previsto dalla legge di stabilità (L. n. 190/2014, art. 1, comma 722).

Prosegue, inoltre, la tendenza in molti Fondi di una domanda che eccede l’offerta con avvisi che esauriscono le risorse prima della scadenza e che sono oggetto di successivi rifinanziamenti. Questo ha spinto alcuni Fondi a favorire le imprese neo aderenti con avvisi ad hoc, oppure a limitare la partecipazione di quelle che sono state beneficiarie di contributi in altri avvisi.

Il sistema dei Fondi interprofessionali rappresenta oramai lo strumento più utilizzato per il finanziamento della formazione nelle imprese italiane, sia perché la Legge n. 236/1993 e la Legge n. 53/2000 sono state di fatto “congelate” o del tutto cancellate (almeno nella parte di finanziamento alle Regioni), sia perché il FSE ha dei meccanismi di finanziamento un po’ più rigidi e complessi rispetto a quelli dei Fondi. Questi

47

Per un approfondimento si rimanda all’Appendice I Caratteristiche degli Avvisi emanati nel corso del 2016 dai Fondi interprofessionali.

104

ultimi infatti, hanno recentemente semplificato le procedure, grazie alla richiesta di finanziamento a sportello o attraverso l’implementazione dei conti formazione.

Sul fronte del processo di integrazione tra Fondi e Regioni, FonArCom ha siglato un’intesa, alla fine del 2015, con la Regione Valle D’Aosta per la sperimentazione di un dispositivo unico di formazione continua basato sull’integrazione di strumenti e risorse, cui è seguito un avviso congiunto con un finanziamento paritetico di 150 mila euro per complessivi 300 mila euro. La parte della Regione è finanziata con i residui della Legge n. 236/1993 ed è destinata ai lavoratori con contratti co.co.co. delle aziende beneficiarie, ai dirigenti, amministratori, soci e titolari di aziende beneficiarie.

Formazienda, invece, ha pubblicato un invito per l’acquisizione di manifestazione di interesse per l’emanazione di un avviso congiunto tra il Fondo e le Regioni stanziando 10 milioni di euro. L’invito è stato pubblicato nel maggio di quest’anno e le Regioni hanno tempo fino al 31 dicembre 2016 per rispondere. Per quanto riguarda le tematiche, la tendenza è quella di una diminuzione degli avvisi dedicati alle aziende in crisi, anche se i lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali continuano comunque ad essere inseriti tra i destinatari della formazione. Sono in aumento invece le tematiche dedicate all’innovazione tecnologica di prodotto o di processo e alla digitalizzazione dei processi aziendali.

Questi temi saranno sempre più presenti nella formazione in quanto strettamente legati al Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020 che il Ministero dello Sviluppo economico48 ha varato nell’ottobre di questo anno e che prevede quattro direttrici strategiche:

1. Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione;

2. Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali;

3. Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc; 4. Awareness e governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie

Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

In particolare al punto 3 è previsto un diretto coinvolgimento dei Fondi interprofessionali per l’adeguamento continuo delle competenze, ruolo che sarà definito nei prossimi passi di implementazione del Piano nazionale.

Nell’ambito della valorizzazione dell’apprendimento permanente e del riconoscimento dell’importanza degli apprendimenti in contesti formali, non formali e informali e in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale e regionale49, continua l’attenzione dei Fondi interprofessionali verso la promozione di percorsi formativi che portino a una certificazione delle competenze dei lavoratori.

Fondo Formazione PMI ha inserito negli ultimi bandi la possibilità di utilizzare la “Smart card competenze” un dispositivo di attestazione delle competenze attraverso il quale l’ente attuatore può progettare uno o più progetti formativi in unità di competenze individuate all’interno di un profilo professionale descritto nel repertorio della propria Regione o in un repertorio a scelta tra quelli esistenti.

Fondo Banche Assicurazioni che già dal 2013 (Box 3.2, in Camera dei Deputati, Isfol, MLPS 2014) prevede nei percorsi formativi la certificazione delle qualifiche delle banche commerciali correlata con i principi dell’EQF, è stato accreditato da Accredia in base alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 per la certificazione di 32 profili professionali bancari. Il Fondo offre a tutti i lavoratori, gratuitamente, l’opportunità di sostenere l’esame per la certificazione del proprio profilo professionale, fornendo quindi uno strumento importante per vedere riconosciute le conoscenze e le capacità acquisite nel corso della propria vita lavorativa. Il Regolamento per la certificazione di Persone definisce le fasi del processo di certificazione: presentazione della domanda da parte del lavoratore, valutazione e conferma dei requisiti,

48

http://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/industria-4-0.

49

D.M. 30 giugno 2015 Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni

regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.

105

l’esame di certificazione, rilascio della certificazione, iscrizione del lavoratore nel Registro dei professionisti pubblicato sul sito del Fondo, validità e mantenimento della certificazione.

Fondimpresa, negli avvisi rivolti ai lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro per almeno il 50% delle azioni formative e per almeno il 50% dei lavoratori posti in formazione, prevede una o più competenze oggetto di certificazione o di attestazione (utile a conseguire successivamente presso gli organismi preposti alla certificazione) anche in relazione ai profili professionali individuati, ove possibile, nei repertori regionali o in alternativa secondo le indicazioni del D.M. 30.06.2015.

5.4 Le attività formative finanziate

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