PARTE II – LE POLITICHE A SUPPORTO DELLA FORMAZIONE CONTINUA
5.3 Le attività dei Fondi interprofessionali: il quadro delle ultime novità
Le attività realizzate dai 19 Fondi interprofessionali nel corso dell’anno non presentano difformità rispetto agli anni passati. Sono ormai consolidate prassi di finanziamento in cui nella maggior parte dei casi, convivono il sistema degli avvisi con quelli dei conti formazione.
Tavola 5.1 - Fondi interprofessionali autorizzati e organizzazioni promotrici
Fondi paritetici interprofessionali Organizzazioni promotrici
Fon.Coop
Fondo per la formazione continua nelle imprese cooperative
A.G.C.I.; Confcooperative; Legacoop; Cgil; Cisl.; Uil
Fon.Ter
Fondo per la formazione continua del terziario
Confesercenti; Cgil; Cisl; Uil
Fond.E.R.
Fondo per la formazione continua negli enti ecclesiastici, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese e aziende di ispirazione religiosa
Agidae; Cgil; Cisl; Uil
Fondimpresa
Fondo per la formazione continua (delle imprese)
Confindustria; Cgil; Cisl; Uil
Fondir
Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario
Confcommercio; Abi; Ania; Confetra; Manageritalia; FederDircredito; Sinfub; Fidia
Fondirigenti
Fondo per la formazione continua dei dirigenti delle aziende produttrici di beni e servizi
Confindustria; Federmanager
Fondo Artigianato Formazione
Fondo per la formazione continua nelle imprese artigiane
Confartigianato; Cna; Casartigiani; Cgil; Cisl; Uil; Claai
Fondo Dirigenti PMI
Fondo dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali Confapi; Federmanager
segue
33,03 43,62 45,79
52,17 54,00
66,97 56,38 54,21
47,83 46,00
Risorse 2012 Risorse 2013 Risorse 2014 Risorse 2015 Risorse 2016
103 Tavola 5.1 segue
Fondi paritetici interprofessionali Organizzazioni Promotrici
Fondo Formazione PMI
Fondo per la formazione continua nelle PMI Confapi; Cgil; Cisl; Uil
Fondoprofessioni
Fondo per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende ad essi collegate
Confprofessioni; Confedertecnica; Cipa; Cgil; Cisl; Uil
For.Te.
Fondo per la formazione continua del terziario
Confcommercio; Confetra; Cgil; Cisl; Uil
For.Agri
Fondo per la formazione continua in agricoltura
Confagricoltura; Coldiretti; CIA; Cgil; Cisl; Uil; Confederdia
FonArCom
Fondo per la formazione continua nel comparto del terziario, dell’artigianato e delle piccole e medie imprese
Cifa – Confederazione italiana federazioni autonome; Conf.s.a.l. – Confederazione
sindacati autonomi lavoratori
Fondo Banche Assicurazioni
Fondo per la formazione continua nei settori del credito e delle assicurazioni
Abi; Ania; Cgil; Cisl; Uil
Formazienda
Fondo per la formazione continua nel comparto del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese
Sistema Commercio e Impresa; Conf.s.a.l.
Fonditalia
Fondo per la formazione continua nei settori economici dell’industria e piccole e medie imprese
Federterziario; Ugl
Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali
Fondo per la formazione continua nei Servizi Pubblici Industriali
Confservizi (Asstra-Federambiente-Federutility); Cgil; Cisl; Uil
Fondolavoro
Fondo per la formazione continua delle Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese
Unsic – Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori; Ugl
Fondo Conoscenza
Fondo per la formazione continua nel comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa
Fenapi (Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori)
CIU (Confederazione Italiana Unione professioni Intellettuali)
Rispetto agli importi stanziati nei soli avvisi47 si nota un aumento delle risorse messe a disposizione delle imprese aderenti. Nel biennio 2015-2016, infatti, sono stati stanziati poco più di 670 milioni quasi 100 milioni in più rispetto al biennio 2013-2014. Un dato incoraggiante che rischia di non essere riconfermato negli anni successivi. Come già ampiamente descritto lo scorso anno (cfr. Par.1.2, in Camera dei Deputati, Isfol, MLPS 2016) dal 2016 scatta il prelievo di 120 milioni annui sulle quote di risorse destinate ai Fondi come previsto dalla legge di stabilità (L. n. 190/2014, art. 1, comma 722).
Prosegue, inoltre, la tendenza in molti Fondi di una domanda che eccede l’offerta con avvisi che esauriscono le risorse prima della scadenza e che sono oggetto di successivi rifinanziamenti. Questo ha spinto alcuni Fondi a favorire le imprese neo aderenti con avvisi ad hoc, oppure a limitare la partecipazione di quelle che sono state beneficiarie di contributi in altri avvisi.
Il sistema dei Fondi interprofessionali rappresenta oramai lo strumento più utilizzato per il finanziamento della formazione nelle imprese italiane, sia perché la Legge n. 236/1993 e la Legge n. 53/2000 sono state di fatto “congelate” o del tutto cancellate (almeno nella parte di finanziamento alle Regioni), sia perché il FSE ha dei meccanismi di finanziamento un po’ più rigidi e complessi rispetto a quelli dei Fondi. Questi
47
Per un approfondimento si rimanda all’Appendice I Caratteristiche degli Avvisi emanati nel corso del 2016 dai Fondi interprofessionali.
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ultimi infatti, hanno recentemente semplificato le procedure, grazie alla richiesta di finanziamento a sportello o attraverso l’implementazione dei conti formazione.
Sul fronte del processo di integrazione tra Fondi e Regioni, FonArCom ha siglato un’intesa, alla fine del 2015, con la Regione Valle D’Aosta per la sperimentazione di un dispositivo unico di formazione continua basato sull’integrazione di strumenti e risorse, cui è seguito un avviso congiunto con un finanziamento paritetico di 150 mila euro per complessivi 300 mila euro. La parte della Regione è finanziata con i residui della Legge n. 236/1993 ed è destinata ai lavoratori con contratti co.co.co. delle aziende beneficiarie, ai dirigenti, amministratori, soci e titolari di aziende beneficiarie.
Formazienda, invece, ha pubblicato un invito per l’acquisizione di manifestazione di interesse per l’emanazione di un avviso congiunto tra il Fondo e le Regioni stanziando 10 milioni di euro. L’invito è stato pubblicato nel maggio di quest’anno e le Regioni hanno tempo fino al 31 dicembre 2016 per rispondere. Per quanto riguarda le tematiche, la tendenza è quella di una diminuzione degli avvisi dedicati alle aziende in crisi, anche se i lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali continuano comunque ad essere inseriti tra i destinatari della formazione. Sono in aumento invece le tematiche dedicate all’innovazione tecnologica di prodotto o di processo e alla digitalizzazione dei processi aziendali.
Questi temi saranno sempre più presenti nella formazione in quanto strettamente legati al Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020 che il Ministero dello Sviluppo economico48 ha varato nell’ottobre di questo anno e che prevede quattro direttrici strategiche:
1. Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione;
2. Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali;
3. Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc; 4. Awareness e governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie
Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
In particolare al punto 3 è previsto un diretto coinvolgimento dei Fondi interprofessionali per l’adeguamento continuo delle competenze, ruolo che sarà definito nei prossimi passi di implementazione del Piano nazionale.
Nell’ambito della valorizzazione dell’apprendimento permanente e del riconoscimento dell’importanza degli apprendimenti in contesti formali, non formali e informali e in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale e regionale49, continua l’attenzione dei Fondi interprofessionali verso la promozione di percorsi formativi che portino a una certificazione delle competenze dei lavoratori.
Fondo Formazione PMI ha inserito negli ultimi bandi la possibilità di utilizzare la “Smart card competenze” un dispositivo di attestazione delle competenze attraverso il quale l’ente attuatore può progettare uno o più progetti formativi in unità di competenze individuate all’interno di un profilo professionale descritto nel repertorio della propria Regione o in un repertorio a scelta tra quelli esistenti.
Fondo Banche Assicurazioni che già dal 2013 (Box 3.2, in Camera dei Deputati, Isfol, MLPS 2014) prevede nei percorsi formativi la certificazione delle qualifiche delle banche commerciali correlata con i principi dell’EQF, è stato accreditato da Accredia in base alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 per la certificazione di 32 profili professionali bancari. Il Fondo offre a tutti i lavoratori, gratuitamente, l’opportunità di sostenere l’esame per la certificazione del proprio profilo professionale, fornendo quindi uno strumento importante per vedere riconosciute le conoscenze e le capacità acquisite nel corso della propria vita lavorativa. Il Regolamento per la certificazione di Persone definisce le fasi del processo di certificazione: presentazione della domanda da parte del lavoratore, valutazione e conferma dei requisiti,
48
http://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/industria-4-0.
49
D.M. 30 giugno 2015 Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni
regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.
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l’esame di certificazione, rilascio della certificazione, iscrizione del lavoratore nel Registro dei professionisti pubblicato sul sito del Fondo, validità e mantenimento della certificazione.
Fondimpresa, negli avvisi rivolti ai lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro per almeno il 50% delle azioni formative e per almeno il 50% dei lavoratori posti in formazione, prevede una o più competenze oggetto di certificazione o di attestazione (utile a conseguire successivamente presso gli organismi preposti alla certificazione) anche in relazione ai profili professionali individuati, ove possibile, nei repertori regionali o in alternativa secondo le indicazioni del D.M. 30.06.2015.
5.4 Le attività formative finanziate