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5.1 RICERCA, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

In coerenza con la nuova strategia Europa 2020 e con la conseguente realizzazione dell’”Alleanza europea per l’innovazione”, l’obiettivo di promuovere le risorse della conoscenza per l’evoluzione del sistema produttivo si pone come prioritario nelle strategie regionali.

In questo contesto, nel 2010 si è proceduto innanzitutto a consolidare la rete regionale dell’Alta tecnologia, approvando i programmi di ricerca dei laboratori che si sono candidati e dando concreto avvio alle istruttorie per realizzare sul territorio regionale un insieme di infrastrutture dedicate alla ricerca industriale e alla generazione di imprese ad alta tecnologia (delibera di Giunta 736 del 19/05/2008), come previsto dall’Attività 1.1 dell’Asse 1 “Ricerca industriale e trasferimento tecnologico” del POR FESR 2007-2013.

Nel corso del 2010 è stato inoltre completato l’iter procedurale di approvazione di progetti di ricerca volti a sviluppare nuove tecnologie abilitanti per i principali clusters produttivi dell’Emilia-Romagna. Anche l’approccio per clusters è fortemente promosso e sostenuto dall’Unione Europea per promuovere uno sviluppo competitivo. I progetti sono sviluppati dalle aziende più innovatrici di ciascun cluster in collaborazione con i laboratori della Rete regionale dell’Alta Tecnologia e prevedono anche una attività di diffusione dei risultati alle altre imprese del territorio. Sono stati individuati 14 distretti produttivi e finanziati 35 progetti di ricerca, sviluppo e diffusione.

Per promuovere la nascita di nuove imprese nei settori di alta tecnologia o derivate direttamente dai centri di ricerca, è stato inoltre emanato un nuovo bando per progetti di avvio di nuove imprese, che, con la conclusione dell’istruttoria, ha visto l’approvazione di 31 progetti di start up di alta tecnologia.

5.2 ENERGIA

La competenza concorrente delle Regioni in materia di “produzione, trasporto e distribuzione di energia” ha determinato l’emanazione da parte della Regione Emilia-Romagna di atti normativi, anche in applicazione di dispositivi emanati dagli organi dell’Unione Europea e delle Comunità europee, in coerenza con il proprio quadro generale di governo della materia costituito dalla Legge Regionale 23 dicembre 2004 n. 26 “Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia”.

In particolare, l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha provveduto con la propria deliberazione n.141 del 14 novembre 2007 ad approvare il Piano Energetico Regionale (PER) quale strumento per la definizione degli indirizzi programmatici della politica energetica regionale.

Con tale provvedimento si dà tra l’altro attuazione alla Direttiva 2001/77/CE “sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” e alla Direttiva 2006/32/CE “sull’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici”, definendo altresì le condizioni per la successiva attuazione della Direttiva 2006/91/CE

“sul rendimento energetico nell’edilizia”.

Per quanto riguarda gli aspetti connessi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, nel corso del 2010 sono state avviate le attività di concertazione con i competenti organi statali per l’aggiornamento del quadro normativo in materia a seguito dell’approvazione della Direttiva 2009/28/CE“ sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”. Tale direttiva stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e fissa obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia. Secondo quanto previsto all’art. 4 della direttiva, ogni Stato membro adotta un piano di

azione nazionale per le energie rinnovabili (PAER): a fronte dell’approvazione del primo PAER nel giugno del 2010, la cooperazione tra autorità regionali e nazionali sfocerà nella ripartizione in capo alle Regioni degli obiettivi nazionali mediante il meccanismo del “burden sharing”, a seguito del quale Regione Emilia-Romagna adotterà gli opportuni atti di programmazione.

Per quanto riguarda gli aspetti connessi alla promozione del risparmio energetico, l’uso efficiente delle risorse energetiche, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici, contribuendo a conseguire la limitazione delle emissioni inquinanti e climalteranti (anche nell’ottica del rispetto degli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto), in attuazione della direttiva 2006/91/CE “sul rendimento energetico nell’edilizia” ed in coerenza con i provvedimenti nazionali di recepimento (D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.), l’Assemblea Legislativa della regione Emilia-Romagna ha proceduto con delibera n.156 del 04/03/2008 all’ “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica”.

Tale atto disciplina nello specifico:

a) l’applicazione di requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici in essi installati

b) le metodologie per la valutazione della prestazione energetica degli edifici e degli impianti c) il rilascio dell’attestato di certificazione energetica degli edifici

d) il sistema di accreditamento degli operatori preposti alla certificazione energetica degli edifici

e) l'esercizio e la manutenzione degli edifici e degli impianti

f) il sistema informativo regionale per il monitoraggio della efficienza energetica degli edifici e degli impianti

g) le misure di sostegno e di promozione finalizzate all’incremento dell’efficienza energetica ed alla riduzione delle emissioni climalteranti .

In attuazione alle disposizioni di cui alla citata D.A.L. 156/08, si è poi provveduto:

- con Delibera di Giunta Regionale 7 luglio 2008 n. 1050 ad implementare il “Sistema di accreditamento dei soggetti preposti alla certificazione energetica degli edifici";

- con Delibera di Giunta n. 1754/2008 a fornire le "Disposizioni per la formazione del certificatore energetico in edilizia".

A seguito della procedura di infrazione n. 2008/4661 avviata dalla Commissione Europea per

“Mancata notifica dell’adozione delle prescrizioni stabilite dalla direttiva 1998/34/CE, che prevede un procedura di informazione nel settore delle norme e regolamentazioni tecniche”, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto ad adottare:

- la Delibera di Giunta Regionale 21 settembre 2009 n. 1390 "Modifica agli allegati tecnici della Deliberazione dell'Assemblea Legislativa n. 156/2008";

- la Delibera di Assemblea Legislativa 6/10/2009 n. 255 di modifica alla Deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 156/2008.

Infine, per adeguare i propri dispositivi alla evoluzione normativa nazionale, è stata successivamente adottata la Delibera di Giunta Regionale 30 settembre 2010 n. 1362 “Modifica degli Allegati di cui alla parte seconda della DAL 156/08”.

Grazie a tali atti e ai successivi adempimenti, la citata procedura di infrazione n. 2008/4661 è stata archiviata dalla Commissione Europea in data 28 ottobre 2010.

Nel corso del 2010 sono state altresì avviate le attività di concertazione per l’aggiornamento del quadro normativo in materia a seguito dell’approvazione della Direttiva 2010/31/UE del 19

maggio 2010 “sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione)”, cui gli atti normativi regionali progressivamente si conformeranno.

Per favorire e promuovere inoltre la competitività energetica e la riqualificazione energetico-ambientale del sistema produttivo regionale, conformemente a quanto previsto dall’Asse 3 del POR 2007-2013 recante “Qualificazione energetico-ambientale e sviluppo sostenibile”, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato (tramite bando approvato con DGR n.15/2011) ingenti finanziamenti per favorire la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici.

5.3 SPORTELLI UNICI ATTIVITA’ PRODUTTIVE

La Regione Emilia-Romagna, operando in attuazione della direttiva Comunitaria 2006/123/CE (c.d Direttiva servizi) e della legge statale n.133/2008 (art.38 “Impresa in un giorno”), ha promulgato nel 2010 la legge comunitaria regionale n.4 (recante: Norme per l’attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno e altre norme per l’adeguamento dell’ordinamento comunitario- legge comunitaria regionale per il 2010) attraverso la quale ha fissato da un lato i principi in materia si sportello unico attività produttive e dall’altro gli strumenti e le modalità per la promozione del SUAP telematico e per il rafforzamento della Rete regionale dei SUAP.

Nello specifico, la realizzazione in modalità telematica dello sportello unico attività produttive si propone di accelerare ulteriormente il processo di semplificazione amministrativa e di riorganizzazione dei processi di servizio verso le imprese, favorendo lo sviluppo economico e la competitività delle stesse e favorendo altresì la diffusione delle ICT.

Con queste finalità la citata legge regionale n. 4/2010 agli artt. 2 e 3 prevede:

- la messa a disposizione dei comuni singoli o associati che gestiscono lo sportello unico, anche attraverso le attività di coordinamento delle amministrazioni provinciali, del portale regionale per le imprese e dei relativi servizi per la realizzare la uniformazione e l’interoperabilità delle informazioni e dei procedimenti concernenti l’insediamento e l’esercizio di attività produttive e lo svolgimento delle attività di servizi nel territorio regionale, gestiti per via telematica nella rete dei suap;

- la promozione e il rafforzamento della rete dei suap attraverso l’istituzione e la promozione del tavolo di coordinamento regionale che svolge compiti di indirizzo e attività di monitoraggio per la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese e per l’adeguamento delle modalità telematiche di gestione degli sportelli unici;

- la realizzazione e l’aggiornamento della banca dati regionale SUAP che contiene in relazione ai singoli procedimenti l’indicazione della normativa applicabile, degli adempimenti procedurali, della modulistica, nonché dei relativi allegati da utilizzare uniformemente nel territorio regionale. La banca dati contiene altresì le indicazioni della normativa e degli elementi procedurali specifici dei singoli enti locali.

Con DGR 431/2010 la Regione Emilia-Romagna ha quindi approvato i contenuti e le modalità di implementazione, aggiornamento e monitoraggio della banca dati regionale dei procedimenti amministrativi del suap e nell’ambito del portale regionale la messa a disposizione per gli enti locali della piattaforma telematica SUAPER per la gestione informatica dello sportello on line ed ha all’uopo proposto in via convenzionale uno schema di intesa da sottoscrivere da parte di Regione, dei Comuni e delle Province al fine di definire i rispettivi impegni per la condivisione della banca dati nonché della piattaforma telematica della rete dei Suap.

Con DGR 958/2010 è stato poi istituito il Tavolo di coordinamento regionale della rete dei Suap nell’ambito del quale si è inteso, da un lato, realizzare la condivisione della conoscenza e la messa a valore delle eccellenze e delle specificità in una visione unitaria e di sistema e, dall’altra, dar valore alla cooperazione amministrativa interistituzionale tra le amministrazione coinvolte nel procedimento e al confronto con gli stakeholders per un approccio integrato dello sviluppo delle competenze e delle professionalità.

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