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2. Credito d'imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo

2.2 Attività e spese ammissibili

Altra innovazione rilevante che riguarda all’ambito di applicazione del credito d’imposta è che il bonus potrà essere fruito anche dalle imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo per conto di committenti non residenti. A partire dal 2017, quindi, i soggetti residenti potranno beneficiare del credito d’imposta anche in relazione ai costi relativi ad attività di ricerca eseguite in base a contratti stipulati con imprese committenti residenti o localizzate:

 in altri Stati membri dell’Unione Europea;

 negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo;

in Paesi facenti parte della white list.281

Infine, recependo quanto già disposto nel Decreto attuativo (D.M. 27 maggio 2015, art. 6, comma 3), viene specificato che il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi per le attività in ricerca e sviluppo sono stati sostenuti.282

2.2 Attività e spese ammissibili

In primo luogo, attenendosi alle attività ammissibili ad usufruire del credito d'imposta, queste sono identificabili con le attività di ricerca e sviluppo condotte dalle imprese beneficiarie dell'agevolazione e specificamente individuate nell'elenco fornito dalla disposizione di legge283; in particolare, ai sensi del comma 1, dell'articolo 2 del D.M. 27 maggio 2015 “sono

ammissibili al credito d’imposta le seguenti attività di ricerca e sviluppo:

a) lavori sperimentali o teorici svolti, aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti;

280

SEPIO G. e SILVETTI F.M., Rafforzato il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo in Fisco, 2017, p. 513 e ss., ivi a p. 513

281

PAGAMICI B., Legge Bilancio 2017, credito d’imposta ricerca e sviluppo: cosa cambia, in Dossier

Industria 4.0 IPSOA, 8 novembre 2016, Milano: Wolters Kluwer Italia, disponibile su

http://www.ipsoa.it/documents/finanziamenti/imprenditoria/quotidiano/2016/11/08/legge-bilancio-2017-credito-d-imposta-ricerca-e-sviluppo-cosa-cambia

282

FRISCOLANTI R.,Le agevolazioni previste dalla, cit., p. 44

283

b) ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad esclusione dei prototipi di cui alla lettera c);

c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati; può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; tali attività possono comprendere l’elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, inclusi gli studi di fattibilità, purché non siano destinati a uso commerciale; realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;

d) produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.ˮ284.

Il successivo comma 2 dello stesso art. 2 reca una definizione di tipo negativo - da leggersi in combinato con la previsione di cui alla lett. c) del comma 1 - per precisare che “non si

considerano attività di ricerca e sviluppoˮ e, pertanto, non rientrano nel novero delle attività

ammissibili285: “le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione,

processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramentiˮ286.

In secondo luogo, in merito alla contabilizzazione degli investimenti agevolabili si deve precisare che non devono necessariamente tradursi nell'iscrizione in bilancio di una “immobilizzazione immaterialeˮ, potendo sostanziarsi nel semplice sostenimento di costi imputati al conto economico. Questa totale irrilevanza della contabilizzazione porta e ritenere che il riconoscimento del credito d'imposta non possa essere subordinato alla corretta classificazione in bilancio dei costi in questione. Inoltre, gli investimenti agevolabili possono

284

Art. 2, comma 1, D.M. 27/05/2015

285

COMMITTERI G.M., Il credito d'imposta per, cit., p. 1225

286

essere svolti sia attraverso l'effettuazione diretta delle attività di R&S (ricerca intra-muros presso le proprie strutture) che attraverso l'affidamento a qualificati soggetti esterni (ricerca

extra-muros o contrattuale).287

Con riguardo al perimetro delle spese ammesse a beneficiare del credito d'imposta, il D.M. fa esplicito riferimento ai costi di competenza ai sensi dell'art. 109 del TUIR. La normativa, inoltre, richiede che i costi in parola debbano essere direttamente connessi allo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili, quali:

a) costi relativi al personale altamente qualificato (cioè in possesso di un titolo di dottore di ricerca, ovvero iscritto ad un ciclo di dottorato, ovvero in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico), i) sia nel caso il rapporto con l'impresa sia qualificabile come contratto di lavoro dipendente, impiegato nelle attività di R&S ammissibili ai sensi del D.M. con esclusione del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali; ii) sia che il rapporto di lavoro sia qualificabile come un contratto di collaborazione, compresi gli esercenti arti e professioni, impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo (a condizione tuttavia che quest'attività sia svolta presso le strutture della medesima impresa);

b) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, nei limiti dell’importo risultante dall’applicazione dei coefficienti stabiliti (con Decreto del Ministro delle finanze 31 dicembre 1988), in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attività di R&S e comunque con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto dell’imposta sul valore aggiunto; c) spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi

equiparati, e con altre imprese, comprese le Start-up innovative, diverse da quelle che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa;

d) spese per competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.288

287

COMMITTERI G.M., Il credito d'imposta per, cit., p. 1224

288

2.2.1 Modificazioni apportate dalla Legge di Bilancio 2017

La Legge di Bilancio 2017 prevede espressamente l’ammissibilità al credito d’imposta delle spese relative a tutto il personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo, sia altamente qualificato, sia tecnico289.In questo senso, quindi gli addetti alle attività di ricerca e sviluppo non dovranno necessariamente possedere un titolo di dottore di ricerca o una laurea magistrale di carattere tecnico o scientifico o, ancora, l’iscrizione ad un ciclo di dottorato290

.

La norma prevede il riconoscimento dell’incentivo per tutte le attività che comportino la realizzazione di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. In tale ambito, sono considerati costi eleggibili:

 il personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;

 le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto dell’IVA;

 le spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, con altre imprese, comprese le Start-up innovative e le imprese localizzate in altri Stati membri UE, negli Stati aderenti all’accordo dello Spazio economico europeo o in Stati che consentono lo scambio di informazioni;

 le competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto, a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.291

L’Agenzia delle Entrate, risponde ad un interpello proprio sulla natura delle spese agevolabili; essa si è pronunciata dopo aver acquisito il parere del Ministero dello Sviluppo Economico. Quest’ultimo ha sottolineato che l’ammissibilità dei costi al regime di aiuto presuppone tanto la stretta inerenza all’attività di ricerca, quanto il necessario sostenimento durante lo svolgimento della ricerca medesima. Fatta questa premessa, la risoluzione chiarisce che, a mente di quanto indicato nella Circolare n. 5/E del 2016, segnatamente ai titoli di spesa sostenuti dal richiedente, sono agevolabili le sole competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica. Ne deriva, quindi, che mentre sono

289

FRISCOLANTI R.,Le agevolazioni previste dalla, cit., p. 44

290

SEPIO G. e SILVETTI F.M., op. cit., p. 513

291

pacificamente agevolabili i brevetti per invenzione e i modelli di utilità, non può dirsi altrettanto per i marchi e i disegni. 292

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