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Toscana

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53. Fonte: nostra adattamento da Pucci e Zanni (2012).

54. Per approfondimenti si rinvia a: www.regione.toscana.it/-/osservatorio-ricerca-e-innovazione

55. Per un focus specifico sull’attività di ricerca e trasferimento tecnologico dell’Università di Siena nell’ambito delle Life Sciences si confronti Pucci (2015) e Pucci (2016b).

56. La “Fondazione VITA Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie della Vita” è stata istituita con il parte- nariato di scuole (l’Istituto Tecnico Industriale Statale Tito Sarrocchi di Siena e l’Istituto di Istruzione Superiore “B. Cellini” di Firenze), università (l’Università degli Studi di Siena, dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia, l’università di Pisa e l’università di Firenze), associazioni di categoria (Confindustria Firenze e Confindustria Tosca- na Sud), agenzie formative (Toscana Formazione, PONT-TECH, Confindustria Toscana Servizi, ASEV – Agenzia per lo

2.1 IL RUOLO DELLA REGIONE TOSCANA

supporto del cluster, come la Fondazione TLS e la Italian Biosafety Platform. A loro è demandato, il com- pito di supportare la ricerca, fare da incubatore per start-up e creare sinergie e opportunità di sviluppo internamente ed esternamente all’ambiente regionale.

La Regione Toscana agisce come attore direzionale, organizzativo, finanziatore e attrattore per tutte le fasi, dalla nascita allo sviluppo fino al supporto ultimo per l’intero ecosistema. Numerosi sono i finanzia- menti erogati, direttamente o indirettamente, tramite fondi europei, statali ma anche con fondi propri al fine di supportare la crescita. Come indicato dal SST (servizio Sanitario della Toscana)58, lo scopo è di integrare la realtà produttiva con il mondo della ricerca mettendole a sistema. Per far questo sono utiliz- zati fondi della Commissione europea (i cui programmi favoriscono l’inserimento di risorse significative nel campo della ricerca industriale, dello sviluppo sperimentale e dell’innovazione) e del fondo sanitario “per co-finanziare progetti di ricerca preclinica e clinica ed infrastrutture (facilities, laboratori) dedicate allo sviluppo del settore biofarmaceutico”.

La logica di indirizzo della Regione Toscana è di prediligere collaborazioni operative tra grandi, piccole e medie aziende e centri universitari attraverso la creazione di partenariati pubblico-privato. Vengono individuate delle linee guida e definite le priorità di ricerca orientate alle necessità del sistema sanita- rio regionale; viene altresì istituito un advisory board (Delibera Giunta regionale n. 889/08), composto da professionisti di comprovata autorevolezza e da rappresentanti delle imprese del tessuto locale; si identifica nella Fondazione Toscana Life Sciences59 l’organismo al quale demandare la gestione ed il monitoraggio delle attività di ricerca ed il supporto alla brevettazione ed al trasferimento tecnologico60. Tra i progetti di cofinanziamento e sviluppo, il più importante è sicuramente il bando Fas Salute 2014. Ap- provato con decreto dirigenziale n. 4042 del 16 settembre 2014, ha come obiettivo il “sostegno alla realiz- zazione di progetti di ricerca in materia di qualità della vita, la salute dell'uomo, biomedicale, l'industria dei farmaci innovativi”61. Con il Par Fas (Programma operativo regionale del Fondo aree sottoutilizzate; linea di azione 1.1 - 1.1.2), la Regione ha approvato il finanziamento complessivo di 14 milioni 187.958 euro da trasferire a soggetti aggiudicatisi, tramite apposita procedura, il co-finanziamento pubblico. Lo scopo dell’intervento in ambito di ricerca e innovazione per il settore delle scienze della vita è di sti- molare processi di innovazione in un'ottica di filiera, proponendosi di finanziare progetti di ricerca da svilupparsi in partenariato fra centri di ricerca, Aziende Ospedaliero-Universitarie e imprese innovative toscane62.

Sono stati individuati specifici ambiti di ricerca, in particolare: neuroscienze, chirurgia minimamente invasiva e robotica, biorobotica, simulazione chirurgica, malattie rare e orfane e nuove frontiere della medicina personalizzata e preventiva (“omics” in generale).

A questi finanziamenti possono accedere tutti gli organismi di ricerca, pubblici e privati, aventi sede lega- le o operativa nel territorio della Regione Toscana. Inoltre, per rafforzare il legame con il mondo impren

Sviluppo di Empoli), enti locali (la Provincia di Siena, il Comune di Siena e la Provincia di Pisa) aziende (GlaxoSmi- thKline, Corima – gruppo Marchesini, Menarini, Deka M.E.L.A. e Kedrion) oltre che della Fondazione Toscana Life Sciences. L’obiettivo della scuola ad alta specializzazione tecnologica è quello di formare giovani sulla base delle necessità e dei profili delle aziende sostenitrici in ambito farmaceutico, biotecnologico e dei dispositivi medici (www.itsvita.it/la-fondazione/).

57. www.itsvita.it/probit-2-0-tecnico-superiore-sistema-qualita-prodotti-processi-base-biotecnologica/ 58. www.regione.toscana.it/-/il-distretto-regionale-delle-scienze-della-vita

59. Per informazioni più dettagliate riguardo la Fondazione Toscana Life Sciences si rimanda alla sezione succes- siva.

60. www.regione.toscana.it/-/ricerca-regionale-nel-campo-della-salute

61. www.regione.toscana.it/-/par-fas-linea-di-azione-1-1-2-bando-salute-per-progetti-di-ricerca 62. www.regione.toscana.it/-/par-fas-linea-di-azione-1-1-2-bando-salute-per-progetti-di-ricerca.

2. LE SCIENZE DELLA VITA IN TOSCANA: IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI

ditoriale, si richiede che i progetti di ricerca siano realizzati con la partecipazione di almeno una piccola impresa appartenente ai settori strategici toscani.

La Regione Toscana è impegnata anche nella valorizzazione e diffusione della ricerca utilizzando diversi strumenti di policy. Anzitutto supporta la nascita di imprese spin-off dal sistema della ricerca, anche tramite finanziamenti alla formazione specifica per i liaison-office delle università. Inoltre aiuta le im- prese e il mondo della ricerca nella fase di brevettazione attraverso l’UVAR (cfr. par. 2.2.) e contribuisce a divulgare i risultati conseguiti da Università, centri, enti ed imprese dell’ecosistema regionale finanziati o supportati in maniera diretta o indiretta (Regione Toscana, 2012).

L’evoluzione del cluster toscano Life Sciences ha seguito una traiettoria che ne ha ampliato il raggio di azione nel tempo, sia per quanto riguarda le proprie dimensioni che per l’orizzonte spaziale di riferimen- to. In Figura 19 vengono evidenziate almeno quattro tappe di questa evoluzione:

• (2007-2011) Le origini del cluster regionale possono essere ricondotte alla fase di costituzione di un incubatore regionale specializzato nel settore biotech e localizzato a Siena. Più in generale, in questa fase si è cercato di sviluppare singoli poli produttivi e parchi scientifici locali connessi al mondo della ricerca (Firenze, Pisa, Siena, Lucca).

• (2012-2015) Una seconda tappa evolutiva è rappresentata dalla costituzione del Distretto tecnolo- gico regionale Scienze della Vita, di cui TLS è il soggetto gestore. L’obiettivo è aggregare in un unico attore regionale i diversi attori locali e sviluppare un primo piano strategico di distretto regionale. • (2016-2020) Una terza tappa può essere ricondotta all’adesione di TLS (e di conseguenza del distretto

regionale toscano) al cluster nazionale ALISEI, una struttura di coordinamento nazionale dei diversi attori regionali attivi nel settore Life Sciences che mira a raggiungere economie di scala e sinergie interregionali sviluppando un piano strategico nazionale condiviso (Alisei, 2017) che integri e potenzi i piani strategici dei distretti regionali aderenti.

• (2021-) l’ultima fase, in stadio embrionale ancora da implementare, riguarda una possibile traietto- ria di internazionalizzazione del cluster regionale toscano. Un ampliamento del raggio di azione del cluster regionale era già previsto in sede di primo piano triennale del cluster regionale attraverso po- litiche di apertura verso mercati con grandi potenziali (ad esempio la Cina) e attraverso partnership e progetti condivisi con altri cluster internazionali (DTTSDV, 2012).

Queste fasi evolutive potranno essere meglio comprese analizzando nel paragrafo successivo l’evoluzio- ne dell’attore guida del cluster regionale, la Fondazione Toscana Life Sciences (TLS).

63. La figura è stata aggiornata con l’evoluzione effettivamente realizzata dal cluster nel periodo considerato rispetto all’analisi effettuata nel primo rapporto (Pucci e Zanni, 2012, p. 41).

2.1 IL RUOLO DELLA REGIONE TOSCANA

le principali tappe