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Vengono descritti di seguito i principali fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio in relazione ad alcune tematiche ritenute importanti:

Piano industriale/strategico

Se nel 2020 il devastante impatto a livello globale della pandemia Covid 19 ha causato una recessione profonda, il 2021 è stato caratterizzato dai rimbalzi più significativi della storia. L’esercizio è stato infatti ricco di sorprese economiche ed inflazionistiche: in corso d’anno l'economia del nostro Paese ha recuperato bene quanto perso nel 2020 e a fine 2021, grazie al supporto della campagna vaccinale e delle misure di sostegno dell’economia varate dal governo, si è allineata alla performance di Francia e Germania ma il quadro generale è rimasto comunque molto complesso e caratterizzato da grande incertezza. In primo luogo, i contagi da coronavirus dovuti alle varianti via via presentatesi hanno posto l'accento sul rischio di un approccio "stop-and-go" alle restrizioni economiche e si sono verificati poi numerosi vincoli sul fronte dell'offerta. La carenza di materie prime, semiconduttori e manodopera ha inciso non solo sulla crescita economica ma anche su quella degli utili aziendali. Il settore bancario italiano ha dunque dovuto confrontarsi con un contesto di mercato caratterizzato dalla marcata persistenza di bassi tassi di interesse, con continuo impatto negativo sulla redditività dell’attività caratteristica e livelli di efficienza operativa non ottimali che comportano la necessità di ricercare nuovi modelli di offerta. Tutto ciò premesso si comprenderà come per la pianificazione 2021 l’orizzonte da considerare è stato necessariamente quello di breve termine: come già avvenuto nel 2020, nel mese di maggio la Capogruppo ha proposto un processo di review del budget dell’esercizio in corso al fine di adeguare la pianificazione operativa al nuovo scenario di riferimento. Gli obiettivi stabiliti ad inizio anno in termini di masse di impiego, di raccolta indiretta ed i ritorni economici delle stesse sono stati dunque rivisti alla luce degli sviluppi intervenuti nel primo periodo dell’anno. Confermando il trend di crescita registrato nel primi cinque mesi, al termine del 2021 la raccolta diretta ha praticamente raggiunto l’obiettivo prefissato (-0,46% rispetto al budget) facendo registrare una crescita importante rispetto al dato di fine 2020: è da specificare che tale incremento non ha coinvolto le forme di raccolta a termine, più esose a livello di conto economico e dalle cui scadenze si è attinto per incrementare forme di risparmio gestito, ma è stato concentrato sui soli conti correnti a vista. Ciò rispecchia pienamente quanto accaduto a livello nazionale: ben si comprenderà infatti come il Covid, ed il conseguente pessimismo rispetto al futuro, abbia aumentato ancor di più la già forte tendenza degli italiani a mantenere alte disponibilità liquide e prontamente smobilizzabili. Indipendentemente dell’andamento delle masse, la riduzione del costo della raccolta ha però continuato ad essere un motivo conduttore dell’esercizio: il 2021 si è chiuso con una riduzione del tasso della raccolta maggiore di quanto richiesto dalla Capogruppo (0,17% tasso puntuale registrato al 31/12/2021 rispetto allo 0,33% del 31/12/2020). Per quanto concerne il comparto della raccolta indiretta, a fine 2021 il risparmio gestito ha raggiunto i 366 milioni di euro (+21 milioni rispetto al budget) mentre l’amministrato, ipotizzato per l’esercizio in linea con il dato 2020, ha registrato un lieve decremento raggiungendo i 225 milioni di euro (-7 milioni rispetto al budget). Al 31/12/2021 gli impieghi vivi lordi verso la clientela sono praticamente in linea con quanto iscritto inizialmente a budget ma parecchio al di sotto del valore ipotizzato in sede di revisione dello stesso: si è registrata infatti una diminuzione dello stock di impieghi a vista ( -15 milioni tra minor utilizzo di c/c e linee di anticipo portafoglio) e la crescita delle forme a scadenza (+18 milioni), molto forte nel I semestre, ha rallentato la sua corsa nella seconda parte dell’anno.

Le dinamiche sopra descritte si riflettono comunque in margine di interesse sostanzialmente in linea con quello di budget (-0,50% rispetto al budget): i minori introiti da crediti verso la clientela sono compensati dai maggiori interessi rinvenienti dai titoli di proprietà. Il margine da servizi ha fatto registrare una performance migliore del previsto (+5,64 % rispetto al budget dovuto essenzialmente ai migliori ritorni, rispetto a quanto ipotizzato, del comparto dei sistemi di pagamento e del risparmio gestito). La mancata perdita da cessione che, ipotizzata a fine 2020 non si è poi realizzata, è stata assorbita da maggiori rettifiche di valore per il rischio di credito, necessarie visto anche il perdurare del periodo di incertezza economica, e dai maggiori costi operativi sostenuti rispetto a quelli preventivati (+3,67% rispetto al budget).

Complessivamente l’utile ante imposte al 31.12.2021 ammonta ad euro 3.147.347 (+4,90% rispetto a quanto previsto a budget).

In base alle indicazioni ricevute dalla Capogruppo, nel corso del mese di aprile 2022 prenderà avvio la pianificazione strategica 2022-2025: tale attività, che dovrà terminare a fine giugno 2022 mediante approvazione del CdA della Banca,

inizierà dalla revisione del Budget 2022 (effettuata sulla base dei dati a consuntivo del primo trimestre 2022) per arrivare poi a determinare, anche alla luce delle linee guida fornite da CCB, la strategia da seguire nel corso dei prossimi esercizi.

Contenziosi/reclami specifici

Il Consiglio di amministrazione della Banca, in data 27 febbraio 2020, ha approvato il Regolamento per la gestione del contenzioso di Gruppo, ed in data 18 maggio 2021 ha adottato il Regolamento di Gruppo per la trattazione dei reclami.

In applicazione dei principi e criteri valutativi espressi dal Regolamento per la gestione del contenzioso, relativamente ai contenziosi giudiziali pendenti ed ai contenziosi stragiudiziali caratterizzati da una rilevante probabilità che venga instaurato il giudizio, sono stati previsti adeguati accantonamenti a fondo rischi ed oneri.

Sia per numero che per entità del petitum, i contenziosi pendenti nelle fasi giudiziale e stragiudiziale non rappresentano per la Banca un rischio ritenuto significativo, neppure sotto il profilo del possibile danno all'immagine.

Operazioni di cessione crediti avvenute nell’esercizio

Nel corso dell’anno 2021 la Banca ha effettuato cessioni pro soluto di crediti a sofferenza, nell’ambito della strategia di riduzione delle esposizioni deteriorate condivisa con la Capogruppo.

Il portafoglio ceduto comprende i crediti derivanti da contratti di mutui e prestiti concessi a clienti appartenenti al segmento imprese, SME e privati.

Nel corso dell’anno sono state effettuate operazioni di cessione di sofferenze per un valore lordo complessivo di 4.048 mila euro; le cessioni hanno determinato un’utile di circa 25 mila euro esposti in bilancio nella voce 100 di conto economico.

Nello specifico, si precisa che la banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione di crediti

“multioriginator” ai sensi della L.130/1999, avente per oggetto crediti non performing (sofferenze) derivanti da contratti stipulati con clienti appartenenti al segmento imprese, SME e consumatori (operazione denominata

“Buonconsiglio 4”). La transazione prevede l’acquisizione della GACS, ovvero la garanzia dello Stato sulla cessione delle sofferenze.

L’operazione è stata effettuata principalmente con l’obiettivo di migliorare la qualità degli attivi essendo prevista la cancellazione degli asset non performing dai bilanci degli Originators. A seguito di specifica analisi tecnica è emerso che l’operazione descritta soddisfa i criteri per l’eliminazione contabile degli asset dal bilancio della Banca, secondo quanto disposto dall’IFRS 9.

L’operazione “Buonconsiglio 4” ha comportato la cessione di posizioni per una quota capitale lorda di 2.878 mila euro e l’iscrizione di una perdita a voce 100 di conto economico per 136 mila euro.

Inoltre, la banca ha effettuato due operazioni “single name” di cessione crediti classificati a sofferenza per un valore lordo di 1.170 mila euro circa.

Migrazione al sistema informativo target

A ottobre 2021, nell’ambito del progetto di Gruppo finalizzato ad unificare il sistema informativo di tutte le Banche e Società del gruppo, Banca di Cherasco ha effettuato la migrazione al sistema informativo target di Gruppo SIB2000. Il progetto, avviato presso la Banca a marzo 2021, ha coinvolto, in una prima fase, tutti gli uffici centrali con attività di raccordo e verifica dei dati presenti in procedura e, in una seconda fase (avviata a partire dalla metà del mese di luglio 2021), tutto il personale con attività formative che sono terminate a pochi giorni dalla migrazione effettiva. In esito alla migrazione, oltre alla prosecuzione della normale operatività, continuano a venir poste in essere attività di verifica, finalizzate ad accertare la correttezza dei dati migrati.

Declinazione locale della Campagna di Comunicazione nazionale

Banca di Cherasco ha ripreso la campagna di comunicazione sul proprio sito, presentandola in homepage e declinandola sui canali social. Il materiale di comunicazione istituzionale relativo alla campagna è stato esposto presso le filiali.

Adozione del Codice Etico

In data 3 giugno 2021 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato il Codice Etico di Gruppo predisposto dalla Capogruppo Cassa Centrale Banca. Il documento ha sostituito il Codice Etico già adottato dalla Banca nel 2015 e rientra nel progetto più ampio dell’armonizzazione della normativa interna a livello di Gruppo.

Comprehensive assessment

Il Comprehensive Assessment (di seguito anche “CA”) rappresenta una valutazione approfondita, ai sensi del Regolamento sul Meccanismo di Vigilanza Unico (Regolamento UE n. 1024 del Consiglio del 15 ottobre 2013), finalizzata a garantire che le banche siano adeguatamente capitalizzate e possano resistere agli shock di tipo macroeconomico e finanziario. Nella conduzione di tale esercizio, gli obiettivi dichiarati dalla BCE sono i seguenti:

▪ trasparenza, ossia fornire informazioni corrette sulla reale situazione delle banche europee;

▪ correzione, ovvero l’applicazione di misure atte a colmare eventuali carenze emerse dai bilanci;

▪ rafforzamento della fiducia (risultante dalla somma dei due obiettivi precedenti), ossia assicurare a tutti i soggetti interessati all’attività bancaria che gli Istituti siano fondamentalmente solidi e affidabili.

L’esercizio di Comprehensive Assessment, che ha natura prudenziale piuttosto che contabile (quindi senza riflessi automatici sul bilancio di Gruppo), si compone di due ambiti principali che hanno avuto come punto di partenza i dati del Gruppo al 31 dicembre 2019:

un esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review, nel seguito anche “AQR”) volto a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso un’analisi della qualità dell'attivo delle banche;

uno stress test per verificare la resilienza del patrimonio del Gruppo nel triennio 2020-2022 in scenario ordinario e avverso (Comprehensive Assessment Stress Test, nel seguito anche “CAST”).

L’esercizio, previsto inizialmente per il primo semestre 2020, è stato oggetto di generale sospensiva a seguito dello scoppio dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Le attività legate all’AQR sono state interrotte da parte della Vigilanza Europea e, parimenti, è stata sospesa la componente di CAST (permettendo di completare il solo invio – a inizio marzo 2020 – della Advance Data Collection, consistente nella rappresentazione dei dati a consuntivo relativi al Gruppo).

Durante il mese di agosto la 2020 Banca Centrale Europea ha informato il Gruppo dell’imminente riavvio dell’intero esercizio di Comprehensive Assessment comunicando, sia per la componente di AQR che per quella di CAST, le nuove timeline che hanno visto la conclusione delle attività connesse nel corso dei primi mesi del 2021.

Le risultanze dell’AQR sono state integrate (Join-up) nello stress test, proiettando così sull’orizzonte temporale dello stress test stesso la valutazione puntuale dell’AQR. Rispetto a un dato di partenza pari a 19,72% (valore al 31 dicembre 2019), il CET1 ratio è risultato largamente superiore al valore soglia applicato per individuare le carenze di capitale nell’AQR e nello scenario baseline (pari all’8%) nonché rispetto al valore soglia per lo scenario avverso (pari al 5,5%). I risultati complessivi dell’esercizio pubblicati sul sito BCE venerdì 9 luglio 2021 sono i seguenti:

CET1 ratio del 17,14% nello scenario “base” rispetto al valore di partenza di dicembre 2019 del 19,72%, significativamente superiore alla soglia di attenzione dell’8% fissata da BCE;

CET1 ratio del 10,59%, nello scenario “avverso”, rispetto alla soglia minima definita dalla BCE del 5,5%.

In definitiva, il Gruppo ha superato positivamente l’esame del Comprehensive Assessment, confermando l’elevata solidità patrimoniale e la resilienza anche rispetto agli scenari Covid-19 “catastrofici” definiti a livello di stress test.

Principali interventi normativi e regolamentari conseguenti alla pandemia

Per incrementare gli strumenti con cui fronteggiare la crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19, il Governo ha adottano nuove misure di sostegno all’economica contenute nel Decreto Sostegni (D.L. n. 41 del 22 marzo 2021) e nel Decreto Sostegni-bis (D.L. n. 73 del 25 maggio 2021).

Con i provvedimenti in parola, sono state introdotte ulteriori misure per il sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore, al lavoro e per il contrasto alla povertà, alla salute e alla sicurezza. I provvedimenti hanno iniziato a tracciare un graduale percorso di uscita dalle misure emergenziali (in particolare con riguardo ai sistemi di garanzia pubblica sui prestiti e alle moratorie).

Con riferimento al tema delle moratorie legislative, il Decreto Sostegni-bis ha prorogato fino alla fine del 2021 i provvedimenti relativi alle garanzie pubbliche e alla moratoria sui prestiti alle imprese, rimodulandoli per favorire un’uscita graduale dalle agevolazioni. Tra il resto sono state modificate le condizioni di accesso e ridotte le aliquote di copertura dei prestiti garantiti dal Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese e limitata alla quota capitale delle rate la proroga della moratoria sui mutui.

Capitolo 3

Andamento della