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Azione ed interventi necessari al cambiamento nella provincia contributi dei focus group

Questo capitolo propone una elaborazione delle proposte avanzate dai partecipanti ai focus group nel corso degli incontri e rielaborati dal gruppo di ricerca negli schemi riportati nel documento di sintesi di disponibile nel sito web del progetto nella sezione di ogni focus.

Le proposte sono state formulate in risposta alla seconda domanda posta ai partecipanti dei 5 focus group: “In che modo è possibile attivare e rendere produttivi questi insiemi di competenze? Come facciamo a cambiare il modo di agire del sistema territoriale (il sistema dei soggetti del territorio, privato, pubblico, associazioni, TUTTI)?”

Le proposte di intervento sono state ordinate in una scala di incisività decrescente: da quello maggiormente incisivo e meno difficile da realizzare a quello meno incisivo e con maggiore difficoltà di realizzazione. Su queste elaborazioni presentiamo una rielaborazione per tipo di partecipante. Analizziamo anche il tipo di azione proposta.

Questa analisi ci introduce alla modellizzazione delle politiche che emergono dal pro- getto LEVE sul tema delle reti di competenze, sviluppata negli approfondimenti dei prossimi capitoli. Dalle 94 proposte (riportate nella Appendice) possiamo cogliere una lista di priorità in termini di fattibilità e incisività, e anche la diversità di aspettative dei diversi gruppi di partecipanti alle audizioni.

Prima di entrare nel merito delle proposte, un primo sguardo ai dati della fig. 2.1 evi- denzia che non ci sono proposte che possano essere realizzate in tempi brevi con effetti di strutturali. Ma tra i cambiamenti proposti ci sono quelli che si auspica abbiano effetti di cambiamento incrementale, e un terzo richiede tempi brevi. Sono interventi che sembrano cantierabili subito e la cui implementazione darebbe un segnale che cambiare si può.

Si propongono anche cambiamenti strutturali, ma con la consapevolezza che il grado di difficoltà nella realizzazione sia alto. In generale, emerge concretezza e impegno a costruire il cambiamento, ma non sempre sembra esserci la consapevolezza degli strumenti di cui oc- corre attrezzarsi per sostenere il cambiamento. Questo è il terreno su cui l’attore pubblico potrebbe essere efficace.

La fig. 2.3 presenta il tipo di proposte che sono state avanzate. Sebbene le proposte sia- no classificabili in più categorie, il grafico riporta solo la categoria principale. Questa elabo- razione non mira a pesare le proposte avanzate, ma a costruire una idea delle questioni che sorgono quando si passa dall’analisi alle azioni: chi sono gli attori rilevanti? Quali capacità hanno di favorire le iniziative di policy? È in questo quadro che commentiamo brevemente le diverse categorie individuate.

- strumenti nuovi/nuove competenze: un ‘area tematica esplorata ampiamente nel capitolo sull’istruzione, ma che negli interventi dei partecipanti faceva emergere anche la necessi- tà di costruire strumenti adatti alla loro implementazione. Le azioni di policy spesso risul- tano inefficaci perché non sono compiutamente sostenute dagli strumenti complementari, o perché non hanno formato le competenze adeguate a sostenere gli effetti deli interventi di policy;

- conoscere/dialogare/informare: questa sembra l’area più complessa da realizzare, ma su cui i partecipanti hanno presentato proposte anche operative;

- c'è-valorizzare: questa area è sostanzialmente collegata alla precedente: è questa l’area su cui i policy maker dovrebbero intervenire. Spesso si tratta di interventi che non richiedo- no strumenti nuovi, ma semplicemente la decisione di usare quello che c’è, di inserirlo tra le priorità e procedere all’implementazione. E in questo gruppo di proposte c’è la consa- pevolezza che spesso non si sappia mettere a frutto, valorizzare, quanto di positivo o promettente ci sia nel territorio;

- rete di progetti per creare reti di attori: su questo tema appare una consapevolezza che le reti si costruiscano attorno a progetti, e quelli proposti vanno dal turismo al sistema dell’istruzione);

- cambiare nella PA: questa è un’area di interventi non proposta solo da chi opera nella PA, ma in qualche misura auspicata anche da altri partecipanti ai focus group. La PA è un at- tore strategico del cambiamento economico, sociale e culturale. Sono proprio le compe- tenze di cui dispone, la sua organizzazione, la difficoltà a promuovere la semplificazione, le difficoltà relazionali che caratterizzano il suo funzionamento a condizionare il cam- biamento che invece dovrebbe favorire;

- strutturale: cambiamenti legislativi sono indicati come indispensabili per costruire condi- zioni favorevoli al cambiamento;

- specifici: le proposte riguardano anche ambiti di azione molto specifici. Abbiamo eviden- ziato questo gruppo di proposte perché è un carattere trasversale a varie delle proposte avanzate, ben superiore al numero evidenziato da graf. 3: il carattere operativo, che ri- guardi la scuola o il turismo, fa ben sperare che - una volta deciso di intervenire - ci siano le forze capaci di capire cosa è necessario per sostenete il cambiamento;

- politico: che i cambiamenti richiedano una svolta anche sul piano politico non è estraneo al contesto delle azioni di policy e i partecipanti ai focus lo hanno evidenziato;

- generico/stereotipo/vago: tra gli interventi dei partecipanti non sono mancati riferimenti a stereotipi (quelli che vengono considerate “buone pratiche”, come ad es. creare sinergie; istituire tavoli; orientare le scelte) o anche proposte molo vaghe o generiche. Tenerne conto servirà per sollecitare la crescita anche culturale di chi si intende coinvolgere nelle azioni di policy. La qualità dei partecipanti all’intervento è una parte importante della riu- scita dell’iniziativa e maggiore sarà il vantaggio per i beneficiari.

Dalla Fig 2.5 non sembra esserci una particolare concentrazione dei tipi di risposte nei cinque focus group, a meno di quello sui porti: un terreno di confronto sul quale più di un intervento ha richiamato pratiche consuete, senza entrare nel merito della loro efficacia e praticabilità, che invece è smentita dagli esiti poco promettenti, quando non negativi.

Per converso, nel focus group sui giovani sono state toccate tematiche che riguardano tre temi chiave: “strumenti nuovi/nuove competenze”; “conoscere/dialogare/ informare”; “c'è: valorizzare”. Se uniamo questi risultati ai tempi di realizzazione e grado di difficoltà, fig. 6, il quadro è più complicato, ma ancora più interessante perché ci consente di conclude- re con i tema delle specifiche proposte di policy. A questo tema vengono dedicati i due ap- profondimenti contenuti in questa relazione: quello sui porti e quello sul sistema di istruzio- ne.

Fig.2.1 Tempi di realizzazione, grado di difficoltà e incisività delle proposte avanzate dai partecipanti dei focus group

Fig.2.2 Tempi di realizzazione e grado di difficoltà delle proposte avanzate dai partecipanti dei focus group

Fonte: elaborazioni gruppo di lavoro

Fig. 2.3 Tempi di realizzazione e grado di difficoltà di realizzazione delle proposte avanzate dai partecipanti dei focus group

a)

b)

Fonte: elaborazioni gruppo di lavoro

Fig. 2.4 Una classificazione delle proposte

Fig. 2.5 Tipi di proposta avanzate nei focus group

Fonte: elaborazioni gruppo di lavoro

Fig. 2.6 Tipi di proposta avanzate nei focus group per grado di difficoltà di realizzazione

Fonte: elaborazioni gruppo di lavoro

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