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3. ANALISI PARAMETRI METEO

4.4 NOx – OSSIDI DELL’AZOTO

4.4.1. b MONOSSIDO D’AZOTO

I grafici di figura 30 relativi all’andamento stagionale dell’NO, mostrano che come per l’NO2, anche l’NO presenta i valori di concentrazione più bassi nel semestre caldo e valori più alti nel semestre freddo, come evidenziato delle concentrazioni medie stagionali riportate nei grafici. Dalle linee di tendenza, è evidente un andamento crescente in autunno, lo stabilizzarsi delle concentrazioni in inverno e il diminuire di queste in primavera ed estate. Questo andamento è legato, al variare nel corso dell’anno dell’intensità del traffico veicolare, delle emissioni degli impianti di riscaldamento, delle centrali termoelettriche e dell’abbassarsi dello strato di rimescolamento atmosferico. Dall’analisi dei grafici, emerge una situazione particolare relativamente alle due estati 2009 e 2010. Infatti confrontando gli andamenti stagionali dell’NO e dell’NO2, nelle restanti stagioni, vediamo che quando c’e un aumento delle concentrazioni di NO, corrisponde un aumento di NO2; questo probabilmente perché l’NO2 viene a formarsi nei processi di combustione insieme all’NO, e quindi necessariamente aumentando uno aumenterà anche l’altro. Invece vediamo che gli andamenti estivi di questi due inquinanti seguono un trend completamente opposto, si vede infatti che un aumento dei valori di NO porta ad una diminuzione dei valori di NO2. Inoltre nel 2009 si hanno valori di NO quasi sempre più alti rispetto a quelli del 2010, mentre per l’NO2 si riscontra la situazione contraria. Si potrebbe ipotizzare che valori elevati di R.S.I. nel 2009 abbiano, tramite processi foto dissociativi, portato a una maggiore produzione di NO (reazione n°6); osservando i grafici di figura 8 vediamo tuttavia che le due estati presentano valori di R.S.I. relativamente simili.

Osservando questi andamenti discordanti e il fatto che la stagione estiva 2009 presenti vari periodi di dati mancanti, è molto probabile che in questa stagione ci sia stato un malfunzionamento della centralina di rilevamento. Invece l’andamento del 2010, in cui le concentrazioni rimangono basse e incominciano ad aumentare a fine stagione con l’aumentare delle temperature, dovrebbe essere corretto.

I grafici di figura 32 relativi alle distribuzioni di frequenza dell’NO, confermano gli andamenti rilevati dallo studio delle concentrazioni medie giornaliere. Infatti vediamo che nel semestre caldo la maggior parte delle ore si distribuiscono nella fascia di concentrazione compresa tra 0 – 30 µg/m3, mentre nelle distribuzioni del semestre freddo nella fascia 12 – 102 µg/m3. Si riscontra anche in questi grafici, l’andamento anomalo rilevato per le due estati. Infatti le distribuzioni di queste due

stagioni assumono due andamenti completamente diversi e difficilmente interpretabili. L’estate 2009 presenta una distribuzione polimodale, con molti picchi compresi nella fascia 6 -72 µg/m3; l’estate 2010 ha due picchi principali ben definiti, e la maggior parte delle ore che ricadono nell’intervallo di concentrazione 12 – 40 µg/m3.

Anche per l’NO, andiamo a studiare l’andamento del giorno tipo (grafici di figura 34).Vediamo che le concentrazioni tendono a crescere dalle ore 4.00, raggiungendo il loro massimo verso le 6.00 – 7.00 nel semestre caldo e verso le 8.00 – 9.00 nel semestre freddo. Nelle ore pomeridiane le concentrazioni calano e ricominciano a crescere nelle prime ore serali (19.00 – 20.00 nel semestre freddo, 20.00 -21.00 nel semestre caldo). Questo slittamento tra i due semestri è dovuto al diverso orario in cui sorge il sole e di conseguenza al diverso inizio delle attività umane. Confrontando i grafici del giorno tipo dell’NO, con quelli dell’NO2 (grafici di figura 33) vediamo che le concentrazioni tendono ad accumularsi qualche ora in anticipo rispetto a quelle dell’NO2. Questo perché gli NO in atmosfera portano attraverso un ciclo fotochimico alla formazione di NO2. Dai grafici relativi al semestre freddo vediamo, che questi tendono ad assumere un aspetto molto più schiacciato a causa dell’aumento delle emissioni e dell’abbassarsi dello strato di rimescolamento atmosferico in questo semestre. Dall’analisi dei grafici appena illustrati, possiamo affermare che le concentrazioni di NO rilevate sono sicuramente dovute ad attività antropiche, e in gran parte da traffico veicolare. Infatti i due picchi registrati corrispondo alle partenze e ai rientri dal luogo di lavoro.

Dai grafici Polari di figura 36, vediamo che si registrano le concentrazioni maggiori di NO con venti che soffiano circa dalle stesse direzioni individuate per l’NO2. Essendo l’NO2 derivato dall’ossidazione dell’NO nei processi di combustione, è ovvio che si rilevino le maggiori concentrazioni con venti che soffiano dalle stesse direzioni, essendo inoltre le sorgenti emissive le medesime.

Anche l’analisi dei grafici 3D di figura 38, ci portano alle stesse conclusioni raggiunte per l’NO2. Infatti anche in questo caso le concentrazioni tendono a diminuire con l’aumentare della velocità del vento. Questo è indice di un inquinamento di tipo diffuso nell’area di studio.

Dai grafici 3D relativi alla variazione della concentrazione in funzione dell’aumento della velocità del vento, vediamo che l’aria monitorata è caratterizzata da un

inquinamento diffuso, perché con l’aumento della velocità del vento le concentrazioni di NO e NO2 tendono a diminuire , per tutte le direzioni del vento.

4.4.2.CONFRONTI CONCENTRAZIONI NORMATIVA

In tabella 4 sono confrontate le concentrazioni di NO2 e NOX, la seconda data dalla somma di NO2 più NO (orarie e giornaliere), rivelate durante il biennio di monitoraggio con i relativi limiti di legge.

Periodo di

integrazione Valore limite

Superamen ti Valore massimo rivelato Valor limite orario per la protezione della salute umana 1 ora 200 µg m-3 NO2 da non

superare più di 18 volte per un anno civile

Nessuno Soglia di allarme 3 ore consecutive 400 µg m-3 NO2 in un sito rappresentativo della qualità di un’area di almeno 100 km2 oppure in una intera zona o un agglomerato, nel caso siano meno estesi

Nessuno 176,14µg m-3 NO2 rilevati in Febbraio 2010 176,51µg m-3 NO2 rilevati in Marzo 2011 Valore limite annuale per la protezione della salute umana Anno civile 40 µg m-3 NO2 Media anno 2010 = 66,15 µg m- 3 Valore limite annuale per la protezione della vegetazione

Anno civile 30 µg m-3 NOX Media anno 2010 = 109,39 µg

m-3

Tabella 4 - Confronto fra le concentrazioni massime di ossidi di Azoto (orarie, giornaliere e annuali) rivelate e i relativi limiti di legge

Osservando della tabella 4 è evidente che le concentrazioni orarie di biossido di azoto rivelate nell’area monitorata sono significativamente inferiori ai limiti imposti dalla legge mentre i valori relativi al “Valore limite annuale per la protezione della salute umana” e di “Valore limite annuale per la protezione della vegetazione”di NOX sono superiori ai rispettivi limiti annuali.

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