Anche oltreoceano gli esempi interessanti sono molti. Nel settore manifatturiero, tra le aziende che hanno iniziato a convertire la propria produzione seguendo il modello
dell’Industrial Internet c’è Airbus. L’obiettivo principale era quello di gestire la complessità dei processi di costruzione di un areoplano, che implicano decine di migliaia di passaggi e quindi costi elevatissimi nel caso di errori. L’impresa ha quindi sviluppato degli smart tools che permettono di conoscere tutti i passaggi necessari alla produzione e che elaborano in tempo reale i dati che ricevono e valutano la corretta esecuzione dell’operazione prima di passare alla successiva. Si capisce la portata dell’innovazione sapendo che nella
costruzione di un aereo sono oltre 40 mila i punti in cui si devono effettuare azioni di serraggio, utilizzando circa 1.100 diversi strumenti. L’utilizzo di strumenti interconnessi, attraverso sensori e l’Internet of Things, consente di evitare errori senza dover sostituire il lavoro umano con robot o automazione, ma semplicemente monitorandolo e
correggendolo.
Nello stesso settore, un ulteriore utilizzo dell’Industrial Internet è quello del monitoraggio a distanza del funzionamento dei motori, per poter perfezionare nel tempo le performance attraverso l’elaborazione di miliardi di dati di utilizzo. Tra i leader nel settore c’è Rolls Royce che, con il monitoraggio del funzionamento del motore Trent 7000, riesce a far risparmiare a un Airbus 330 circa il 14% del carburante in più rispetto al non utilizzo dell’Internet of Things. Grazie a queste tecnologie l’azienda ha potuto anche cambiare il proprio modello di business: se prima il profitto era concentrato unicamente sulla vendita dei motori, oggi Rolls Royce utilizza la formula del leasing mensile offrendo a pagamento tutta una serie di servizi per la gestione e l’ottimizzazione dell’utilizzo del prodotto. Si tratta di un esempio di come l’impatto della nuova manifattura non si riduce a una
digitalizzazione dei processi produttivi, ma rinnova completamente l’idea e la gestione della supply chain. Grazie all’utilizzo di questo modello Rolls Royce ha potuto invertire in poco tempo l’andamento negativo dei propri bilanci, ritornando sostenibile e competitiva. Sul fronte della produzione manifatturiera, un caso interessante del panorama
statunitense è quello di Del Papa Distributing. Interessante perché non sono molti gli esempi di un utilizzo della Manifattura 4.0 nel campo alimentare. Si tratta di un distributore di birra con sede in Texas, che fornisce oltre 10 milioni di confezioni di birra all’anno provenienti da 30 fornitori. Al motto di “connecting the unconnected” Zones, partner di Cisco, ha aiutato l’azienda texana nella costruzione del loro nuovo stabilimento utilizzando le tecnologie rese possibili dall’Internet of Things. I vantaggi sono molteplici, in particolare l’aumento del 6,4% di casse prodotte in un’ora rispetto a quanto accadeva nel vecchio magazzino. Questo grazie all’utilizzo di una rete wireless che si attiva a voce e che dice chiaramente quali prodotti utilizzare registrandoli ciascuno con un codice a barre e riducendo notevolmente la quantità di errori. Le novità introdotte consentono anche di risparmiare tempo e di migliorare le condizioni di lavoro, come l’utilizzo di Cisco
Telepresence, grazie alla quale non è più necessario spostarsi per partecipare a riunioni o aggiornare sull’andamento della produzione poiché basta connettersi a un sistema audio-video ad alta qualità.
Anche settori più classici, come quello della produzione dei mezzi pesanti, presentano interessanti casi di applicazione dell’Industrial Internet. Ad esempio Dailmer Trucks North America aveva l’esigenza di produrre camion dall’elevato tasso di personalizzazione dei componenti e delle loro combinazioni e allo stesso tempo di rendere tale produzione efficiente in modo da mantenere alto il livello di competitività. Rivolgendosi a Cisco ha sviluppato una infrastruttura wireless che consente di connettere tra loro i diversi luoghi della fabbrica, compresi i lavoratori che riescono a monitorare i diversi step della
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e gli spostamenti dei componenti dal magazzino alla produzione in modo efficiente e senza vuoti temporali, oltre che produrre grandi quantità di dati relativi allo status della
lavorazione di un automezzo disponibili in tempo reale al management. La connessione può avvenire anche direttamente con i venditori e con i proprietari, per risolvere problemi in tempo reale, da mobile, e pianificare o effettuare interventi di manutenzione.
Esistono poi, come nel caso tedesco, alcune imprese che sono unicamente produttori e fornitori di servizi per la modernizzazione della produzione verso la Manifattura 4.0. È il caso di Fanuc Robotics America che, in partnership con Cisco, ha iniziato a sviluppare un sistema di interconnessione tra diversi componenti robotiche all’interno delle fabbriche dei clienti. Ogni robot contiene sensori che raccolgono ed elaborano costantemente dati relativi a temperatura, cicli di produzione e attività degli operatori in modo da poter ottimizzare la produzione ed evitare periodi di downtime attraverso l’utilizzo della manutenzione predittiva, che consente un funzionamento costante dei macchinari. Ad esempio, quando viene previsto un problema da risolversi con un ricambio di componenti, queste vengono automaticamente spedite in modo da evitare tempi morti, programmando precedentemente il momento della sostituzione.
Sul fronte delle esperienze formative il governo statunitense durante l’amministrazione Obama ha insistito molto per lo sviluppo dei community college, molti dei quali legati a settori come la meccatronica e alla manifattura avanzata. I percorsi sono direttamente connessi con periodi di apprendistato (altro strumento sul quale il Ministero del lavoro USA sta concentrando le proprie risorse) e con modalità di certificazione delle competenze specifiche.
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Audizioni tenute alla X Commissione attività produttive nel periodo febbraio-giugno 2016 durante l’indagine conoscitiva su Industria 4.0 pubblicata a giugno 2016.
Sono stati ascoltati:
C. Calenda (MISE), P.C. Padoan (MEF), S. Giannini (MIUR), S. Gozi (Sottosegretario Presidenza del Consiglio).
G. De Santis (Assessore alle attività produttive della regione Piemonte).
Jan Siedentopp (Ministero dell’Economia della Repubblica Federale di Germania), Yosuke Nakayama (Ambasciata del Giappone in Italia).
M. Cantamessa (Politecnico di Milano), L. Scarani (Università L.Bocconi), M. Macchi e G. Miragliotta (Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano), L. Beltrametti (Università di Genova), F. Auricchio e S. Denicolai (Università degli Studi di Pavia), S. Majorana e G. Metta (Istituto Italiano di Tecnologia), M. Conti (CNR), R. Fornasiero (ITIA-CNR), A. Rotolo (Università degli Studi di Bologna).
R. Crapelli (Roland Berger), G. Falco (BCG), G. Camplone (McKinsey), J. Nierling (Porsche Consulting), P. Anselmo (Italian Business Angels Network), F. Meneghetti (Fabbrica digitale), P. Gabriele e F. Moroni (Fonderie Digitali), S. Fancelli (progetto “Centro servizi manifattura digitale”), L. De Biase (Nova - Il Sole 24 Ore).
A. Bianchi (Politiche industriali di Confindustria), R. Procacci (Avio Aero), M. Scaccabarozzi (Farmindustria), C. De Albertis (ANCE), P. Dal Pino (Microsoft Italia), C. Bassoli (Hewlett-Packard Enterprise), A. Agnello (IBM), C. Fumagalli (Confartigianato Imprese), M. Pagani e L. Iaia (CNA digitale).
Elenco ricerche pubblicate:
– “Best practice e limiti da superare per il rilancio delle imprese M3 (Medie, Manifatturiere, Multinazionali)” N° 01/2015 – “''Far volarÈ' le PMI con nuove competenze manageriali” N° 02/2015
– “L’accessibilità dei Comuni della Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Monza e Brianza” N° 03/2015 – “Tre anni di formazione continua a Milano: i progetti Territoriali finanziati da Fondimpresa dal 2010 al 2012” N° 04/2015 – “E-Government: tra aspettative e realtà” N° 05/2015
– “Alternanza scuola-lavoro: le condizioni per il successo” N° 01/2016
– “L’accessibilità dei Comuni della Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Monza e Brianza. Focus sull’accessibilità agli ambiti produttivi di cinque Comuni” N° 02/2016
– “Modelli di partenariato didattico università-impresa” N° 03/2016
– "Le performance delle imprese europee: un’analisi benchmark" N° 04/2016 – "Analisi e strumenti per l’attrazione di investimenti esteri" N° 05/2016
– "Strategie di internazionalizzazione: export strategy ed export performance" N° 06/2016 – "The Chemical and Pharmaceutical Industry in Lombardy" N° 07/2016
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