• Non ci sono risultati.

L A BEST PRACTICE NELL ’ASP DI C ATANZARO , V INCITRICE DEL I PREMIO AL F ORUM PA 2010

CAPITOLO IV – ANALISI DI ALCUNE BEST PRACTICIES IN CALABRIA

1. L A BEST PRACTICE NELL ’ASP DI C ATANZARO , V INCITRICE DEL I PREMIO AL F ORUM PA 2010

V

INCITRICE DEL

I

PREMIO AL

F

ORUM

PA2010

Progetto Integrato di un sistema di misurazione e

valutazione delle prestazioni Sanitarie

236

Il progetto nasce dalla necessità di sopperire all‟evidente criticità e ritardo, nell'implementazione dei sistemi dei controllo interno ed auditing negli apparati organizzativi e funzionali delle singole Aziende Sanitarie ed Aziende Ospedaliere; non essendo, soprattutto in Calabria, maturata la percezione del valore aggiunto dell‟auditing che favorisce la conoscenza oggettiva per il corretto utilizzo delle risorse impiegate a fronte dell‟erogazione di prestazioni ottimali ed appropriate. Tale percorso virtuoso può essere più agevolmente completato se i controlli interni saranno vissuti come un “quid pluris” rispetto agli strumenti di governo e non come sovrastruttura che si aggiunge ai normali compiti istituzionali appesantendoli inutilmente. Il raggiungimento di questo risultato lo si ottiene attraverso "prodotti" validi, soprattutto strumentali per garantire le funzioni ed i compiti istituzionali di programmazione del vertice politico e gestionale degli apparati organizzativi dell‟azienda, al fine di creare un circolo virtuoso che misuri la coerenza programmatica e di risultato e renda univoca l‟azione dispiegata in un sistema dove i vari elementi interagiscono in un equilibrio dinamico orientato verso lo stesso fine: l‟ottimalità. Il progetto è rivolto alla misura del punto di ottimalità per tutte le prestazioni sanitarie erogate nell‟ASP di Catanzaro; ottenuto attraverso la conoscenza di due funzioni: quella dei costi e quella delle prestazioni.

236

Il Responsabile del progetto è il dr ROMANO GIUSEPPE Telefono: 0961/703258 – 329/3174415 E- mail: siaas7@libero.it - Ruolo: Direttore del Servizio Informativo Aziendale

197

Mettendo a sistema queste due funzioni si ottiene il punto di ottimalità nell‟erogazione della prestazione, che rappresenta un valore x nel cui intorno si ottiene una minimizzazione dei costi ed una massimizzazione dei prodotti. Questi calcoli vengono eseguiti attraverso un apposito software sviluppato dal Servizio Informativo Aziendale. La metodologia proposta coinvolge le tre aree erogatrici dei Livelli Essenziali ed Appropriati di Assistenza ed utilizza i dati provenienti dal controllo di gestione e dal servizio gestione risorse economiche. Onde garantire il corretto apporto si è costituito un gruppo di lavoro coordinato dal Responsabile del progetto e dai responsabili delle tre aree LEA Prevenzione, Distrettuale ed Ospedaliera che attraverso apposite le “schede dati”, trattate dal personale del Servizio Informativo Aziendale, sono andate a popolare la base dati del software per la verifica e misura della funzione di ottimalità ed appropriatezza della prestazione erogata. In conclusione l‟obiettivo principale è garantire il corretto utilizzo delle risorse a fronte di prodotti qualitativamente elevati per soddisfare la domanda di salute.

In questo progetto sono stati coinvolti 18 dirigenti e 10 non dirigenti

Le azioni programmatiche da mettere in atto per contenere da un lato la spesa sanitaria nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere e dall'altro il dare risposte sanitarie alla popolazione assistita è un compito molto arduo. Nel mondo sanitario, rispetto a quanto fissato nella legge 502/92 e s.m.i., molte cose sono state cambiate sia dal nuovo piano sanitario nazionale che dal piano sanitario regionale. Se a queste norme nazionali si aggiungono tutte le direttive regionali, si comprende quanto sia arduo e difficile gestire bisogni sanitari con efficienza ed efficacia di azione. Complessivamente la politica sanitaria nazionale va sempre più verso una maggiore razionalizzazione della spesa puntando su forme di prevenzione. In questo rapporto le Aziende Sanitarie devono farsi carico di seguire da vicino ogni cittadino utente in modo da soddisfare i suoi bisogni di salute in termini preventivi o erogativi

comprando o fornendo prestazioni sanitarie.

Il Direttore Generale deve conciliare la compatibilità della politica aziendale con la politica di programmazione della regione. Nel corso del 2009, da parte dell‟ASP di Catanzaro, è stato applicato un metodo di misura dei punti di ottimalità per un set di prestazioni sanitarie, questo per consentire di dare una leva alla Direzione Generale per una riorganizzazione e ristrutturazione dell'Azienda Sanitaria, tale da vincere la mentalità e la cultura acquisita in tanti anni dalla Dirigenza, abituata ad una gestione burocratica- giuridica. Mentalità che è agli antipodi dei principi della legge di Riforma fondati sui nuovi criteri gestionali fissati dal legislatore per le aziende sanitarie. Peraltro, dato l‟aspetto culturale del problema, ogni iniziativa tendente alla riorganizzazione dei vari settori sanitari ed amministrativi deve "convincere" il dirigente a gestire le risorse assegnate e con esse riuscire a rendere produttiva in termini aziendale la struttura ad esso assegnata.

Non è stato possibile verificare completamente la compatibilità dei dati economici del 2008, in quanto gli strumenti contabili non consentono di effettuare analisi ai livelli di dettaglio auspicati. Inoltre la struttura degli strumenti contabili consente solo di controllare le risorse assegnate e parzialmente i risultati.

Nel progetto è stato evidenziato che “L‟analisi dell‟informazione acquisita, la verifica dei risultati, il conseguente controllo direzionale saranno per l‟anno 2010 il presupposto indispensabile per migliorare l‟azione di gestione da parte della direzione generale.”

Come già accennato dal 1992 ad oggi il quadro di riferimento per le condizioni di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale è stato in continuo mutamento e ciò a causa della necessità di contenimento della spesa pubblica e sanitaria. Si sono succeduti negli anni interventi atti a ridefinire la quantità delle risorse, di agevolarne un uso più

199

efficiente, di stabilire dei parametri obiettivi di riferimento per la dotazione e l‟utilizzo di strutture essenziali. Ma tali provvedimenti, sia a livello nazionale che a livello regionale non hanno potuto trovare reale applicazione nella gestione delle Aziende Sanitarie vista la carenza di strumenti manageriali, la mancanza di continuità nei vertici delle aziende, la carenza culturale della Dirigenza che hanno reso più difficile l‟ottenimento dell‟efficienza, dell‟efficacia e dell‟economicità voluto dalla legge di riordino del SSN.

Nell‟anno 2009 con la metodologia di miglioramento approntata nell‟ASP di Catanzaro, si sono create le premesse che potranno consentire, a partire dal 2010 di recuperare in parte i ritardi precedentemente accumulati e, successivamente, assicurare a regime la gestione manageriale, in linea con le norme nazionali e regionali.

Si illustra, in allegato, la relazione previsionale programmatica di utilizzo del piano di miglioramento, così come presentata al Forum PA 2010 dall‟ASP di Catanzaro.

Documenti correlati