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APPENDICE

Interviste in Italia

Interviste fatte in italiano, prima della partenza per il Giappone (febbraio-maggio 2017) Ne riporto qui alcune tra le piu’ significative

18 febbraio 2017, Barbaiana di Lainate, casa di Rosa Maria Incontro con il Reverendo C.E. Luciow

Siamo tutti e due da soli in salotto, seduti entrambi al tavolo, io con il quaderno per gli appunti e la penna e il ministro Luciow seduto, rilassato, mani appoggiate sul tavolo. Lui parla in maniera lenta e a volte ripetitiva. Ha un tono di voce monotono.

• Introduzione del johrei center. Di cosa si tratta?

Mi spiega che si tratta di una associazione culturale, i frequentatori e membri sono soliti fare riunioni in case private, poiché le offerte in denaro sono spontanee e quindi non vi è alcuna garanzia di reddito che consenta di mantenere una sede.

L'appuntamento fisso è il culto mensile che tiene una volta al mese a casa della ministra Rosa Maria, è una sorta di rituale, culto di gratitudine.

Non tutti i membri hanno l'ohikari e quindi possibilità di poter trasmettere il johrei. Per poterlo fare bisogna saper raggiungere un sentimento; il johrei rappresenta la luce divina, la forza creatrice e mantenitrice dell'equilibrio dell'universo. Il johrei non ha come obiettivo curare le malattie, anche perché i terapeuti non sono medici, ma di avviare un processo di purificazione. La struttura funziona analogamente ad un ordine ecclesiastico: ci sono vari gruppi indipendenti tra di loro; ci sono insegnanti e corsi come quelli di ikebana o della cerimonia del tè.

• Come nasce il movimento e come Lei lo interpreta?

Il movimento nasce come religione. Ma ci sono anche altri insegnamenti, come l'agricoltura naturale; in Francia ci sono fattorie di agricoltura naturale.

Spesso i frequentatori diventano membri; bisogna non essere indifferenti alla sofferenza degli altri per poter raggiungere quel sentimento che consente di poter trasmettere il johrei; e comunque una persona non deve necessariamente praticare per poter risolvere i suoi problemi. I frequentatori all'inizio si presentano quasi tutti scettici, ma l'associazione rispetta tutte le scelte individuali.

Il Ministro Luciow ricevette l'ohikari 40 anni fa, e segue gli insegnamenti di Meishu Sama. • I Suoi rapporti con i farmaci e la medicina?

Per quanto riguarda i medicinali il Reverendo non ha mai avuto seri bisogni, ma rispetta le persone che prendono medicinali.

Il johrei ha proprio la funzione di prevenire le malattie, che spesso non sono altro che forme di squilibri energetici, di tipo emotivo e affettivo/sentimentale.

La dottrina di Okada consente sempre di rispettare le leggi vigenti del Paese in cui ci si trova a vivere.

• Come ha conosciuto la filosofia di Okada e perché ha deciso di seguirla e farne parte? Comincia a raccontarmi del suo passato, durante il racconto rimarca varie volte quanto in passato fosse stato ribelle, egocentrico e materialista, senza problemi né malattie. Viveva in Brasile e praticava arti marziali con l'obiettivo di diventare più forte.

È diventato membro per caso cominciando ad accompagnare una sua amica a ricevere il johrei sotto esortazione della di lei madre, il cui fratello anche praticava johrei. Lui la accompagnò poiché questa ragazza e sua madre gli erano persone care, ma lui inizialmente si rifiutava di ricevere johrei. Diceva che "si poteva misurare l'ignoranza del popolo a seconda dell'altezza dei campanili delle chiese". Poi per sfinimento, poiché continuavano a insistere, decise di ricevere

anche lui. Mi fa una breve descrizione di come gli avevano trasmesso: allungavano il palmo della mano rivolto verso di lui, poi trasmettevano un po' davanti, un po' alle spalle.

Il suo scetticismo permase però ancora a lungo.

Rimarcandomi nuovamente che all’epoca frequentava feste e festini, beveva tanto, era ribelle … mi racconta della svolta: accadde un giorno in cui in un bar invece che arrabbiarsi con un ragazzo che lo aveva sbadatamente urtato e cominciare come al solito una rissa, si disse che non importava. Davanti agli occhi stupiti degli amici cominciò invece a sentire pace e serenità e la prima parola che gli venne in mente fu johrei.

A partire dal giorno seguente cominciò ad ascoltare più attentamente, ad osservare e riconoscere l'altruismo e come i membri pregavano gli uni per gli altri. Accettò quindi di seguire le lezioni; gli fecero leggere ‘Fondamenta del paradiso’. Alla fine, la filosofia okadiana gli piacque poiché è una dottrina intelligente che rispetta l’intelligenza degli adepti. Del cristianesimo invece non accettava i dogmi e i comandamenti, cosa che non si ritrova nell'insegnamento di Meishu Sama. Inoltre non trovava convincente la storia del peccato originale.

A un certo punto l'intervista viene interrotta dalla figlia del ministro che entra per salutarlo. Il fatto che abbia una figlia mi fa capire che l'essere ministro/Reverendo non preclude il matrimonio e avere figli.

Ricomincia il racconto. Assisteva alle lezioni, durante le quali si parlava ad esempio di reincarnazione e di legge causa-effetto. Alla fine del corso non aveva sentito nulla di inaccettabile per lui.

L'ultima lezione, quando la maestra chiese chi voleva ricevere lo ohikari lui non alzò la mano perché comunque non credeva in Dio. Ciò che gli fece cambiare idea furono le parole della maestra: se non ricevi lo ohikari non dai a Dio la possibilità di manifestarsi per dimostrare la sua esistenza. Decise quindi di riceverlo, nella cerimonia rituale (a cui in seguito ho anche io assistito) in cui prima della funzione si salutano il mondo divino, quello spirituale e quello materiale con 3 battiti di mani e 3 inchini.

Mi risponde che da un punto di vista esteriore è un ciondolo appeso al collo, contenente l'ideogramma di luce divina, che ha la funzione di trasmettere energia positiva al fine di donare felicità. La manifestazione di questa sua funzione (potenza) l’ha sperimentata attraverso degli eventi eccezionali.

Per vedere cosa succedeva, cominciò a trasmettere a una ragazza malata di cancro al midollo osseo. In un mese durante il quale le trasmise ogni giorno per un'ora, vide la guarigione della ragazza. Ovviamente questa prima esperienza da sola non risolveva lo scetticismo, perché l’effetto poteva essere stato ottenuto dalle terapie mediche, e/o dall’autosuggestione, e non necessariamente anche attraverso una reale trasmissione di energia.

Pensò allora di dare johrei a un neonato o a una persona in coma. Trovò quindi un caso di una ragazza affetta da tumore all'intestino, già in coma profondo. Chiedendo il permesso ai genitori cominciò a trasmettere il johrei alla ragazza. Lui lo presentava all'epoca come una ‘orazione in azione’. All'inizio la ragazza era veramente in una situazione pietosa e mentre lui le trasmetteva non percepiva particolari sensazioni o emozioni: vi era solo la curiosità di vedere se e come funzionava. Un giorno poi cominciò a sentire un forte odore e a intravedere un liquido che le bagnava l’addome, come se provenisse dall’intestino in liquefazione, e poi sentì una voce dolce, non sa da dove o di chi, che gli diceva "è il male che esce". La ragazza dopo due settimane si risvegliò dal coma, guarita. Per Luciow questa cosa ha significato che qualcuno o qualcosa tramite lui si è manifestato e che il johrei quindi può funzionare!

Ma l’evento eccezionale più grande resta per lui il suo cambiamento interiore.

Da quell’esperienza intensificò la sua frequenza alla chiesa Izunome, per incontrare gli altri membri. I suoi vecchi amici, tranne quelli che iniziarono a frequentare insieme a lui la Messianica, lo prendevano in giro.

Deve comunque restare chiaro che il Signor Luciow non ritiene di essere stato indottrinato, non ci sono moralismi! È stato un suo percorso spontaneo.

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