Inventaire sommaire de L X I I manuscrit de Mélanges Historiques de la Bibliothèque Corsini ( Rome) par L . G. Pé l i s s i e r, L e i p z i g , Harras- sowitz 1891.
L ’ erudito professore di Montpellier studiosissimo della nostra storia, specialmente per ciò che ha tratto alle relazioni con la F ra n cia , si era già occupalo dei manoscritti della biblioteca Corsini di R o m a , in tre antecedenti pubblicazioni Ora ci dà l’ indice esatto di sessantadue miscel
lanee, le quali contengono per lo più scritture riguardanti la storia poli
tica ed ecclesiastica europea, in ispecie quella d’ Italia e della Francia.
Manoscritti di questo genere se ne trovano in buon numero in tutte le biblioteche, perchè i Principi, i C ard inali, gli uomini p o litici, i pub
blici ufficiali, gli studiosi di storia amavano di possedere raccolte si
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fatte, per lo più messe assieme di quaderni scritti da mani diverse, onde le scritture si ripetono nelle diverse collezioni di manoscritti. La Corsi- niana ne è più d ’ ogni altra doviziosa; ma gli indici mancano e difficile riesce la ricerca; perciò tanto più utile ed opportuna si manifesta la pub
blicazione del Pelissier fatta con buon metodo e con diligenza.
Una lettera di Ludovico Antonio Muratori ad Anton Francesco Gori pub
blicata ora per la prima volta ed illustrata per cura del Prof. Ug o No m i Ve n e r o s i Pe s c i o l i n i, Siena, tip. S. Bernardino 1892.
Questa lettera si conserva autografa fra i manoscritti della Biblioteca Comunale di San Gimignano, di cui il valente editore è bibliotecario.
Reca la data del i.° maggio 1733 e Puo utilmente porsi in novero fra le altre dell’ insigne storico indirizzate al G o r i, edite nel noto volume delle lettere scritte dal Muratori ai Toscani. È breve e concettosa, come moltissime altre sue; e pei vari nomi e riferimenti ha dato opportunità al Pesciolini di chiarirla ed illustrarla con assai cura e buona erudizione, mercè il corredo di utili note.
Fr. No v a t i et G. La f a y e. L'Anthologie d’ un humaniste italien au X V ’ siècle (Le manuscrit de Lyon N.° C.), Rome, Cuggiani 1892.
Quantunque il Lafaye avesse già fatto conoscere questo manoscritto, pure non credette inopportuno esaminarlo di nuovo col N o vati, e cosi insieme esporre intorno ad esso alcune considerazioni generali, come ne
cessaria prefazione alla Tavola diligente che, con le più accurate illustra
zioni, hanno voluto mettere a servizio degli studiosi. Si tratta d’ uno di quei Zibaldoni che solevano compilare gli amatori degli studi, e che passando poi nelle mani di copisti o di eruditi, pur serbando un fondo comune, erano accresciuti 0 diminuiti, resi più 0 men vari a seconda dei gusti e degli intendimenti. 11 manoscritto di Lione è certamente ita
liano, e probabilmte fu composto da uno scrivano, da un professore di letteratura o forse da un giurista. È del secolo XV, e , secondo i flati intranseci, compilato e trascritto fra il 1450 e il 1470.
Le scritture quivi raccolte recano nomi veramente famosi ; Cicerone, Demostene, fra i più antichi, poi il Petrarca del sec. X I V ; e del quat
trocento primo di tutti y Poggio di cui v’ ha il maggior numero di let
tere ed altri scritti ; quindi il Guarino, il Barzizza, il Barbaro, il Salutati, il Traversar!, il Filelfo, il Bruni, il Canobio, il Raimondi, ed altri ancora. Nè mancano le anonime e le apocrife, che costituiscono una delle
caratteristiche curiose dei zibaldoni di questo genere. S in g o la r i per questo rispetto, le sei lettere di un a n o n im o , quattro delle quali si recano per intero, ch e, giusta le felici induzioni degli editori, appartegono al secolo X I V , e vennero scritte assai probabilmente da un n o t a ro ; e il lamento sulla vanità delle co se, ritenuto opera del secolo X III.
Per mezzo della ta vo la , redatta con una grande e sa tte zza , noi abbiamo sotto gli occhi tutto il contenuto del codice. G li editori tu t ta v ia , e ne va data lode in ispecie al N ovati, non hanno volu to soltanto metterci dinanzi le indicazioni d’ ogni singola scrittura; ma con soda dottrina e piena compe
tenza della m ateria, o recano le note bibliografiche c h e a ciascuna si riferiscono, o la illustrano criticamente con m agg io re o m ino re ampiezza secondo opportunità. Basti citare ad esempio l ’ illustrazione alla lettera del V ergerio (n. L X X ) ; al trattato De Fortuna di T o m a s o Moroni (n. LXXI);
alle due lettere del Guarino (n.‘ L X X I X , L X X X ) ; alla lettera del Bar- zizza (n.° L X X X I ) ; alla lettera di Leonardo Giustiniano (n. L X X X V ) ; alla lettera apocrifa del Petrarca (n. X C V ) ; al trattato D e Amore di Antonio Canobio (n. X CII) ; alle lettere, già ricordate, dell’ anonimo (n. C IX). Infine al trattato super laudibus eloquentie di C o s im o Raimondi (n. L X X X V I ) ; illustrazione questa che assume l ’ importanza di una vera e propria monografia.
E . M a d d a l e n a . Una commedia dimenticata. Noterelle G oldoniane, Città di Castello, Lapi 1892.
L a commedia dimenticata di cui si ragiona è il Guiocatore. Fu delle sedici composte dal Goldoni in quell’ anno famoso che segna il più alt0 grado della' sua fecondità: cadde, e l ’ autore la mise da parte. Il Madda
lena rileva con molta acutezza la fonte probabile e prossima di questa com media, cioè il Joueur del Regnard. Mette a confronto i due lavori e ne mostra le affinità nella condotta e nei p e rs o n a g g i, giudicando con savia critica dell’ uno e dell’ altro. Migliore nel com plesso quello dello scrittore francese; ma non disprezzabile al tutto l’ italiano ch e ha paiti buone superiori al suo m o d e llo , e degne del genio go ldo niano; quindi non giusta la disapprovazione del pubblico, mossa più che altro da ragioni esterne e locali, e non giustificabile la condanna dell’ autore stesso: « Cadde, dunque era cattiva ». Buon saggio questo da far desi
derare che Γ egregio professore italiano a V ienna ci dia altri e più ampi studi sul teatro goldoniano.
Pa s q u a l e Fa z i o Responsabile.
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