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Breve excursus sull’evoluzione della baia dell’IJ

3. IL CASO DI AMSTERDAM

3.1 Breve excursus sull’evoluzione della baia dell’IJ

Nella storia di Amsterdam la baia dell’IJ ha rappresento insieme al fiume Amstel una delle due arterie vitali della città. L’origine della baia si deve probabilmente ad alcune pesanti inondazioni avvenute intorno agli inizi del XII secolo che determinarono la creazione del golfo del Mare del Sud, lo Zuiderzee, poiché le acque del Mare del Nord invasero il lago Flevo su cui si affacciava la città e questa fu quindi collegata con il mare. Intorno alla metà del 1100 fu realizzata lungo la baia dell’IJ la St. Antoniesdijk una diga che doveva proteggere dalle inondazioni del mare e grazie a cui iniziarono i primi insediamenti. Nel 1220 fu costruito uno sbarramento dove l’Amstel, il principale fiume che attraversava l’area, incrociava la diga, permettendo una prima espansione della città come mostra la figura 12 (Hooimeijer, 2009).

Figura 12. Evoluzione della struttura del centro di Amsterdam tra il 1150 e il 1220 a seguito della costruzione della dam sull'Amstel. Hooimeijer F. et al., Atlas of Dutch water cities, SUN Publishers, Amsterdam, 2009, p.23.

38 I materiali per questo e il successivo capitolo sono stati raccolti. come detto, durante un periodo di studio e

lavoro presso la città di Amsterdam durato sei mesi in cui chi scrive ha svolto un tirocinio formativo presso insolitAmsterdam® b.v. società internazionale con sede ad Amsterdam che organizza e gestisce soggiorni e visite guidate in italiano per privati, gruppi e scuole ad Amsterdam ed in Olanda. Se ne ringraziano per il supporto fornito la Founder and CEO dott.ssa Valentina Vinci e tutte le colleghe.

39 I contenuti presentati in questo paragrafo sono stati integrati con materiali multimediali raccolti presso

Amsterdams Historisch Museum, Het Scheepvaartmuseum, Het Grachtenhuis e Gemeente Amsterdam Stadsarchief.

Nel 1270 questa costruzione idraulica si sviluppava lungo l’attuale strada Nieuwendijk (nuova diga), per attraversare, risalendo la corrente, Middeldam, e continuare verso est attraversando le attuali Warmoesstraat, Zeedijk e Sint Antoniesbeerstraat.

L’estuario dell’Amstel tra la riva dell’IJ e l’attuale Dam risultava ben protetto poiché l’IJ fu arginato da un sistema di doppia linea di pilastri. Questo permise di fortificare il porto sia a scopi militari che per garantire ormeggi sicuri e tutta l’area si andò quindi popolando di moli e magazzini (Burke, 1960; Heinemeijer et al., 1987; Abrahamse, 2006; Hooimeijer, 2009). Testimonianze storiche cartografiche sulla struttura della diga e della città di Amsterdam si hanno a partire dalla metà del XVI secolo quando l’IJ iniziò ad essere il protagonista della grande espansione marittima e commerciale di Amsterdam. La mappa più antica della città (figura 13) risale al 1538 e permette di osservare non solo la struttura della diga ma anche il sistema di fortificazione con la cinta muraria edificata alla fine del XV secolo. L’aspetto più rilevante è l’importanza data al porto grazie ad un punto di vista che pone il nord sul lato inferiore del dipinto e quindi in primo piano.

Figura 13 Cornelis Anthonisz.

Amsterdam, 1538

olio su tavola, 116x159 cm, scala ca. 1: 1500

Amsterdam Historisch Museum, Amsterdam

http://beeldbank.amsterdam.nl/beeldbank/indeling/detail?q_searchfield=Amsterdam+1538

Il porto si estese sempre di più lungo la riva dell’IJ e nel 1593 per ampliarlo furono costruite tre isole nella zona est (Uilemburg o Uylemburg, Valkenburg e Rapenburg), mentre nel 1610 altre tre isole ad ovest (Prinseneiland, Bickerseiland e Realeneiland) conferendo ancora più enfasi a questa città portuale e alla sua via d’acqua (Burke, 1960; Heinemeijer et al., 1987; Abrahamse, 2006; Hooimeijer, 2009). La crescita dell’area è ben visibile nella mappa che riporta l’aspetto della citta nel 1612 (figura 14) dove sulla sinistra si leggono anche i nomi delle

isole Rapenburg e Uylemburg e sulla destra emerge il complesso di quelle occidentali e il nome di Bickerseiland.

Figura 14. Amstelodamum, quinta vice Auctum, quale versus Occidentem extra sossam-dominicam 1612 Prima edizione di mappa storica di Amsterdam nel 1612 realizzata da Frederik de Wit , tra il 1670 e il 1680 scala 1:11000

Collezione Atlas Kok

http://archief.amsterdam/archief/10095/101

Negli anni ‘50 del 1700 si decise di destinare ad area portuale tutta la zona che andava dal confine più orientale della città fino all’area che oggi ospita il Tropenmuseum e furono costruite altre tre isole che permisero un’estensione portuale della riva dell’IJ di quattro chilometri. La mappa presentata in figura 15 che mostra Amsterdam nel 1770 è molto indicativa perché da un lato dà informazioni sullo sviluppo della campagna circostante, dall’altro mostra l’espansione del porto ad est e della riva settentrionale dell’IJ. L’orientamento scelto in questo caso pone infatti il nord verso l’alto e offre quindi una prospettiva differente rispetto alle mappe precedenti. Si evince come, oltre a mostrare un miglioramento nella tecnica cartografica, la mappa metta in risalto la composizione e l’ampiezza del porto dando più risalto alla struttura che all’attività commerciale in sé infatti non si hanno barche neppure sullo sfondo.

Nel 1824 fu realizzato il Grande Canale dell’Olanda del Nord, un canale di 80 chilometri che collegava Amsterdam a Den Helder. Non si trattò di un progetto vincente poiché le nuove navi che erano state realizzate per le traversate oceaniche, dunque con un maggiore pescaggio, si arenavano. Nel 1876 venne pertanto portato a termine il Canale del Mare del Nord dopo che si era terminata nel 1871 la costruzione del sistema di chiuse Oranjesluizen ad est del porto (Heinemeijer et al., 1987; Abrahamse, 2006; Lebesque, 2006).

Figura 15 Pieter Mol.

Nuova mappa della rinnovata città portuale di Amsterdam con la sue area ed anche tutte le strade e i sentieri dietro la città, per esempio Diemen, l’intero lago Diemer come anche Slooterdijk e Overtoom, 1770

incisione, scala 1:12500

Collectie Atlas Splitgerber Inventarissen http://archief.amsterdam/archief/10001/90

Figura 16. P.J. Otten

Il Nuovo Canale marittimo di Amsterdam, mappa a volo d'uccello del Canale del Mare del Nord tra Amsterdam e IJmuiden su scala sconosciuta. Pubblicato a cura di C.F. Stemler, ca. 1876

Colezione Atlas Kok

http://archief.amsterdam/archief/10095/692

Questo canale, come mostra la figura 16, raggiungeva e ancora raggiunge la città portuale IJmuiden, il cui nome significa appunto “bocca dell’IJ” e, dopo la sua apertura, fu più volte ampliato e reso più profondo al fine di incrementare il traffico di navi. Il cartografo ha dato conto di questo mostrando esempi della nuova ingegneria navale poiché non ha inserito solo barche a vela ma anche qualche imbarcazione a vapore. Tutta l’attività portuale andò quindi a spostarsi verso l’area occidentale della città. Ciò si era già in parte verificato quando tra il 1832

e 1834 erano stati costruiti i moli Oosterdok e Westerdok che erano circondati da acque sempre più stagnati e cariche di limo, decisamente inadatte a permettere l’accesso al porto. Con la fine del 1800 prese inoltre piede il progetto di costruzione di una rete ferroviaria e di una grande stazione che, successivamente, garantì certamente migliori collegamenti con il resto del Paese, ma che chiuse al traffico marittimo buona parte del vecchio porto.